Alex81 ha scritto:
Io non ho mai detto che mangiare una bistecca è un omicidio, io parlavo del fatto che una persona che fa una scelta come la nostra, cioè il veganesimo, decide di non essere più complice dello sfruttamento e della morte degli animali nella nostra società. E cucinare la carne per altri denota che non ci si è ancora distaccati del tutto dall'atteggiamento della cultura dominante, come tu stesso hai già notato da solo. Io vedo ancora una sorta di complicità, nel cucinare quello che a tutti gli effetti è un cadavere (anche se lo si cucina per altri). E' come se io fossi contrario allo stupro dei bambini, però se qualcuno vuole farlo ok, che lo faccia pure e magari gli dò anche una mano... magari controvoglia certo, magari stiamo parlando della moglie che aiuta il marito, ebbene, non mi sembra meno grave!!!
ecco, appunto, il problema del relativismo. Mangiare una bistecca non è come stuprare un bambino. Attenzione: io auspico che l'umanità arrivi presto a un livello di rispetto della vita tale da considerarli la stessa cosa e da utilizzare comportamenti analoghi nei due casi. Sul piano razionale sono entrambe cose odiose, si tratta di far del male ad esseri che soffrono contro la loro volontà. Però, alle nostre latitudini e nel nostro periodo storico, le comunità umane, perlopiù, non la "sentono" così. Quindi hanno due pesi e due misure. Intanto che l'umanità cammina (forse) verso questo maggiore rispetto delle altre specie, naturalmente, cerco di camminare anch'io in quella direzione, ma non è facile. Lo so che tu non ha parlato di omicidio, ma non avresti fatto male, sul piano logico.
Alex81 ha scritto:
Per rispondere alla tua domanda, hai saltato un passaggio logico. Una persona può essere contraria all'omicidio ed essere nonviolenta. Cosa ti spinge alla conclusione che un vegan che ritiene i carnivori degli assassini dovrebbe aggredirli fisicamente?
No, ho solo fatto un esempio. Se può essere più chiaro, prendiamo un esempio di uno che nonviolento non è (il sottoscritto). Ovvero: se vedo uno che cerca di accoltellare un altro, intervengo eventualmente anche con la violenza, se è il caso. So che altri non hanno questo problema perchè sono nonviolenti, ma il punto è: se uno è vegano e non è nonviolento, che cosa gli impedisce di opporsi fisicamente a chiunque mangi bistecche? (il cui numero è alto, è vero, ma nel suo piccolo lui potrebbe limitarsi ai più vicini, che so, o a quelli che ne mangiano di più, ecc.). Glielo impedisce la percezione che ha di quell'atto. Anche se razionalmente lo vede come complicità in omicidio, non la sente del tutto così. Altro esempio. Io sono molto contento che tale Benito Mussolini sia stato ucciso, e sono anche contento che siano morti Hitler e Stalin. Dovrei pensare lo stesso di chi organizza su vasta scala i lager per animali? Sì, ma non ci riesco del tutto, tuttavia spero in un mondo che ci comporti con questi individui come si comporta con i dittatori sanguinari (il che non significa un mondo di persone che vogliono ucciderli, ma un mondo fatto di persone che li trattano nello stesso modo, che nel tuo caso sarà un trattamento improntato alla nonviolenza, che non condivido ma rispetto profondamente).
Alex81 ha scritto:Inoltre in questo caso, se anche la soluzione fosse valida (cosa che NON PENSO), ti ricordo che dovremmo fare una strage di massa, dato che chi mangia carne è il 95% delle persone. Probabilmente se vedessimo gente che si accoltella per strada ogni due secondi, sempre, smetteremmo anche di provare a impedire questi crimini... insomma, se l'obiettivo è superiore alle nostre forze, non ha senso.
Vero. Questo significa solo che anche la diffusione di una certa pratica condiziona pesantemente la sua accettazione. Se ci fossero accoltellamenti ogni 2 secondi, finiremmo addirittura per pensare che non c'è nulla di male...