La mia scelta vegan e il mio nervosismo
La mia scelta vegan e il mio nervosismo
Domani ci sarà la discussione della tesi della mia migliore amica.
Dopo, il pranzo a casa di una delle sue amiche.
Io preparerò per me e mia sorella una torta salata vegan, mentre gli altri mangeranno formaggio e altre cose derivate dalla sofferenza e dalla morte.
Andrò pacificamente, e ho solo voglia di festeggiare un giorno che sarà felice per lei.
Ma so già che mi esporrò all'ennesimo pericolo per la mia salute: lo scherno della gente.
In particolare, questa mia amica ha un amico abbastanza bastardo con i vegan. Riempie di scherno qualsiasi veg gli capiti a tiro.
Ora.
Io ho sopportato parecchio, ho tentato sempre di difendermi in modo tollerante.
Ma ora non ne posso più, e temo, domani, se mi arriverà anche solo una risatina, di rovinare l'intera festa a colpi di piatti in faccia.
La scelta vegan mi ha davvero esposto alla cattiveria della gente, e ne sto soffrendo molto, così anche il mio sistema nervoso.
Insegnatemi a dare risposte secche e ironiche, senza che nessuno mi dica che "passo dalla parte del torto" e senza che lo starmene zitta si trasformi in una lacerazione interna che mi sta facendo venire un serio esaurimento nervoso.
Dopo, il pranzo a casa di una delle sue amiche.
Io preparerò per me e mia sorella una torta salata vegan, mentre gli altri mangeranno formaggio e altre cose derivate dalla sofferenza e dalla morte.
Andrò pacificamente, e ho solo voglia di festeggiare un giorno che sarà felice per lei.
Ma so già che mi esporrò all'ennesimo pericolo per la mia salute: lo scherno della gente.
In particolare, questa mia amica ha un amico abbastanza bastardo con i vegan. Riempie di scherno qualsiasi veg gli capiti a tiro.
Ora.
Io ho sopportato parecchio, ho tentato sempre di difendermi in modo tollerante.
Ma ora non ne posso più, e temo, domani, se mi arriverà anche solo una risatina, di rovinare l'intera festa a colpi di piatti in faccia.
La scelta vegan mi ha davvero esposto alla cattiveria della gente, e ne sto soffrendo molto, così anche il mio sistema nervoso.
Insegnatemi a dare risposte secche e ironiche, senza che nessuno mi dica che "passo dalla parte del torto" e senza che lo starmene zitta si trasformi in una lacerazione interna che mi sta facendo venire un serio esaurimento nervoso.
A volte, se sono in confidenza con la persona e non voglio iniziare discussioni, dico di non rompermi i cosiddetti.
Con certe persone funziona, soprattutto se uso un tono aggressivo che non si aspettano. Comunque non sono per niente brava a destreggiarmi con persone come quella che hai descritto.
A quando la festa per la tua laurea?
Ciao :-))))
Con certe persone funziona, soprattutto se uso un tono aggressivo che non si aspettano. Comunque non sono per niente brava a destreggiarmi con persone come quella che hai descritto.
A quando la festa per la tua laurea?
Ciao :-))))
Non sono un gran che a dare consigli di questo genere, ma ci voglio provare...Digli che è la festa della tua amica x cui se non gli stanno bene i suoi invitati si rivolga a lei e poi non rispondergli più, se lui si inalbera anche la tua amica si arrabbierà con lui e farà la figura del maleducato mangia-putreina che evidentemente è.
ciao
Lia
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Ohi, mi hai ispirato un nuovo slogan veg!Lia ha scritto:Non sono un gran che a dare consigli di questo genere, ma ci voglio provare...Digli che è la festa della tua amica x cui se non gli stanno bene i suoi invitati si rivolga a lei e poi non rispondergli più, se lui si inalbera anche la tua amica si arrabbierà con lui e farà la figura del maleducato mangia-putreina che evidentemente è.
ciao
Lia
Le putreine animali... Bleha!
:-)
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io farei come fa verdesperanza... gli direi "mi fa piacere per te" ad ogni battutina. Prima o poi se non gli dai corda si stufa. Invece se fai polemica lo attizzi e dal momento che certa gente NON vuole capire, è inutile sprecare fiato.
Io da un pezzo mi sono stufata di sprecare energie con certa gente.
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Re: La mia scelta vegan e il mio nervosismo
Io sono come te e non posso darti consigli... anzi, servirebbero pure a me delle dritte...Anto ha scritto: La scelta vegan mi ha davvero esposto alla cattiveria della gente, e ne sto soffrendo molto, così anche il mio sistema nervoso.
Anch'io spesso sto male per la cattiveria della gente (parenti e amici o ex amici compresi).
Quindi posso fare solo una cosa:
mandarti un abbraccio di solidarietà! Forza!
Quando stai male per colpa della gente idiota, pensa che non sei sola, ma ci sono persone che la pensano come te e sono pronte a sorreggerti ogni volta che ne avrai bisogno!
Buona festa di laurea!
Ilaria
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Anto, già una volta io e te avevamo parlato di questo argomento, cioè il modo di affrontare le discussioni con gli onnivori.
Secondo me è un tema molto importante in quanto strettamente vincolato alla diffusione del messaggio che cerchiamo di portare avanti.
Da un lato c'è il nostro disagio di fronte a certi "muri" e l'umano desiderio di evitarlo o di ridurne gli effetti sul nostro spirito. Considerando solo questo aspetto, potrei dirti di fregartene, oppure di fare qualche battuta per far concludere lì la discussione.
Però non riesco a trascurare il fatto che, dinanzi ai non-veg*, siamo in qualche misura anche ambasciatori degli animali. Non possiamo stare zitti, sperando che la gente capisca da sè. Mi rendo conto di quanto sia stressante, soprattutto per persone sensibili come quasi tutti i vegani. Per me lo è, infatti a volte anch'io evito di proposito le discussioni. Tuttavia mi rendo anche conto che questa sia una mancanza. Ritengo che noi abbiamo il dovere di rappresentare i nostri amici che non possono parlare.
Probabilmente non convinceremo nessuno al grande passo, ma a diminuire il consumo di carne forse sì; come recentemente mi ha raccontato un amico al quale avevo inoltrato parecchie mail sul veganismo. Non basta, ma è qualcosa.
Anche semplicemente far capire il significato di "vegan" è importante, poichè ancora oggi capita di doverlo spiegare quando ci si trova in una mensa, un ristorante o persino in ospedale.
Comprendo benissimo le difficoltà che esistono nel trovarsi di fronte persone, magari gruppi, che stanno a sezionare ogni singola frase per coglierti in castagna con le solite, tediose paternali sulle proteine, sul ferro, sulla natura dell'uomo e sulle barbabietole che piangono.
Comprendo benissimo la rabbia che ci sale da dentro, facendoci tremare, sudare e balbettare.
Proprio per questo credo che dovremmo allenarci. Allenarci a stare calmi, ad essere informati su tutto, ad anticipare le loro rimostranze (tanto son sempre quelle). Io per primo dovrei farlo.
Nel corso di una discussione con Yasodanandana, fui colpito da una sua considerazione e cioè che i non vegetariani non vanno visti come persone insensibili o grette (che già in partenza ci toglie serenità) ma come sfortunate, perchè ancora non hanno capito.
Quindi Anto, il mio personale consiglio è questo: domani, prima di incontrare chi sai tu, fai una sorta di training autogeno, convinciti che dovrai parlare con gente che ancora non ha avuto la fortuna di venire illuminata e che ha bisogno di una mano per guardarsi dentro. Forse riuscirai a stare tranquilla.
Facci sapere. Un bacione grande grande. :)
Secondo me è un tema molto importante in quanto strettamente vincolato alla diffusione del messaggio che cerchiamo di portare avanti.
Da un lato c'è il nostro disagio di fronte a certi "muri" e l'umano desiderio di evitarlo o di ridurne gli effetti sul nostro spirito. Considerando solo questo aspetto, potrei dirti di fregartene, oppure di fare qualche battuta per far concludere lì la discussione.
Però non riesco a trascurare il fatto che, dinanzi ai non-veg*, siamo in qualche misura anche ambasciatori degli animali. Non possiamo stare zitti, sperando che la gente capisca da sè. Mi rendo conto di quanto sia stressante, soprattutto per persone sensibili come quasi tutti i vegani. Per me lo è, infatti a volte anch'io evito di proposito le discussioni. Tuttavia mi rendo anche conto che questa sia una mancanza. Ritengo che noi abbiamo il dovere di rappresentare i nostri amici che non possono parlare.
Probabilmente non convinceremo nessuno al grande passo, ma a diminuire il consumo di carne forse sì; come recentemente mi ha raccontato un amico al quale avevo inoltrato parecchie mail sul veganismo. Non basta, ma è qualcosa.
Anche semplicemente far capire il significato di "vegan" è importante, poichè ancora oggi capita di doverlo spiegare quando ci si trova in una mensa, un ristorante o persino in ospedale.
Comprendo benissimo le difficoltà che esistono nel trovarsi di fronte persone, magari gruppi, che stanno a sezionare ogni singola frase per coglierti in castagna con le solite, tediose paternali sulle proteine, sul ferro, sulla natura dell'uomo e sulle barbabietole che piangono.
Comprendo benissimo la rabbia che ci sale da dentro, facendoci tremare, sudare e balbettare.
Proprio per questo credo che dovremmo allenarci. Allenarci a stare calmi, ad essere informati su tutto, ad anticipare le loro rimostranze (tanto son sempre quelle). Io per primo dovrei farlo.
Nel corso di una discussione con Yasodanandana, fui colpito da una sua considerazione e cioè che i non vegetariani non vanno visti come persone insensibili o grette (che già in partenza ci toglie serenità) ma come sfortunate, perchè ancora non hanno capito.
Quindi Anto, il mio personale consiglio è questo: domani, prima di incontrare chi sai tu, fai una sorta di training autogeno, convinciti che dovrai parlare con gente che ancora non ha avuto la fortuna di venire illuminata e che ha bisogno di una mano per guardarsi dentro. Forse riuscirai a stare tranquilla.
Facci sapere. Un bacione grande grande. :)
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- Iscritto il: mar ott 05, 2004 8:02 pm
- Località: lugano
ciao anto,
concordo con william, ogni occasione è buona per parlare in difesa degli animali e ogni occasione è un allenamento in più ad argomentare in modo fermo.
quando voglio tagliare corto, tre argomentazioni sono di solito efficaci:
- indicare le cifre dell'impatto del consumo di carne sull'ambiente e sulla fame nel mondo;
- mostrare come le scelte alimentari sono anche frutto di priorità, tra l'importanza che si dà al palato (egoismo) e alla sofferenza animale (altruismo);
- mostrare come il fatto di avere mangiato cadaveri in precedenza ci mette nella situazione di conoscere due prospettive, ciò che gli onnivori non hanno.
al di là delle parole, importante è l'energia che ci si mette, l'autorevolezza con cui si parla: questo lo si acquisisce col tempo e con l'allenamento.
auguri e baci.
andrea
concordo con william, ogni occasione è buona per parlare in difesa degli animali e ogni occasione è un allenamento in più ad argomentare in modo fermo.
quando voglio tagliare corto, tre argomentazioni sono di solito efficaci:
- indicare le cifre dell'impatto del consumo di carne sull'ambiente e sulla fame nel mondo;
- mostrare come le scelte alimentari sono anche frutto di priorità, tra l'importanza che si dà al palato (egoismo) e alla sofferenza animale (altruismo);
- mostrare come il fatto di avere mangiato cadaveri in precedenza ci mette nella situazione di conoscere due prospettive, ciò che gli onnivori non hanno.
al di là delle parole, importante è l'energia che ci si mette, l'autorevolezza con cui si parla: questo lo si acquisisce col tempo e con l'allenamento.
auguri e baci.
andrea
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- Località: Il paese dei puffi...
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quella delle putreine-animali è fantastica!!!
io penso che persone del genere siano innanzitutto molto egoiste, abbiano manie di protagonismo, una mente molto chiusa alle nuove idee, e attaccano per difendersi.
Hanno paura di nuove cose, si sentono minacciati, perciò a cosa migliore è scalfirli nella loro egocentricità (si dice così?).
Perciò secondo me le motivazioni salutistiche sono le più efficaci. Far notare gi effetti di ci che sta mangiando (magari esagerando su alcune schifezze :P o scendendo nei particolari con robe tipo bile, digestione, tossine e grassi, etc) gli farà probabilmente passare l'appetito e la voglia di romperti le scatole :P
io penso che persone del genere siano innanzitutto molto egoiste, abbiano manie di protagonismo, una mente molto chiusa alle nuove idee, e attaccano per difendersi.
Hanno paura di nuove cose, si sentono minacciati, perciò a cosa migliore è scalfirli nella loro egocentricità (si dice così?).
Perciò secondo me le motivazioni salutistiche sono le più efficaci. Far notare gi effetti di ci che sta mangiando (magari esagerando su alcune schifezze :P o scendendo nei particolari con robe tipo bile, digestione, tossine e grassi, etc) gli farà probabilmente passare l'appetito e la voglia di romperti le scatole :P