il mio primo parto

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cosimamma
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il mio primo parto

Messaggio da cosimamma » ven mar 31, 2006 9:38 am

Visto che sto cercando di rimettermi in pari con le cose tralasciate da tanto tipo la galleria dei capolavori( ancora grazie ad Andrea...e aspetto numerosi commenti che mi facciano sentire ancora di più orgogliosa!!!).
Quindi vi dico le impressioni e i ricordi del mio primo parto, quando ho iniziato a tirare fuori un pò di farina dal mio sacco!!!
Sono logorroica, ma non ce l'ho fatta a dire tutte quelle emozioni ed eventi con poche parole!


Cosimo è nato un giorno prima del termine ufficiale(nonché compleanno del maritozzo!!!) siccome, nonostante tutte le mie insistenze non ero riuscita a convincere il marito(che sveniva alla sola vista del sangue) per un parto a casa, avevamo deciso di farlo nascere a Siena siamo andati lì a rivedere l’ospedale anche con la mia ostetrica per fare un’ ultimo giretto e un’eco per controllare le acque.
L’ecografista mi dice: “Sesso…” e io, terrorizzata che proprio all’ultimo mi sciupasse la sorpresa, urlo : “NO, no, per carità! non lo voglio sapere il sesso!!!” e lui: “ no, no dovete FARE sesso…Questo bambino ha una bella testa, prima nasce meglio è!!!” Io lo guardo basita. Il sesso in gravidanza è stata una delle esperienze più belle della mia vita, ma negli ultimi giorni si faceva prima a saltarmi che a girarmi intorno e, con la strizza del count down, il sesso era l’ultimo dei miei pensieri…
Così io e il mio bel maritino salutiamo ospedale e ostetrica e ci facciamo un bel tour del Chianti…Ho anche una foto dell’ultimo giorno di pancione…E raggiungiamo il suo migliore amico(nonché padre putativo, nonché responsabile festa di Capodanno in cui mio marito, che ancora voleva aspettare, si è convinto per la gravidanza…ma lui giura che non è stato solo per il buon vino che scorreva a fiumi…)per una cenetta fiorentina.
Mentre eravamo nel locale avverto qualche strizzoncino ma non dico niente, decido di aspettare.
Poi riprendiamo la macchina per tornare in Casentino e li sulla Consuma(una strada di montagna tutta curve) mi dico che il doloretto pulsante si trasforma in un mal di schiena da morire. telefono all’ostetrica che mi dice che potrebbe essere l’ultima parte di collo dell’utero che si appiana, di farmi una bella doccia calda , di rilassarmi e di richiamarla se il dolore torna a pulsare. La doccia calda non sortisce effetto, il dolore alla schiena è sempre continuo e forte e io, che ho una soglia di sopportazione piuttosto elevata inizio a stare male parecchio. L’ostetrica dice allora di passare all’ospedale lì vicino e di fare un tracciato prima di arrivare fino a Siena.
Il tracciato conferma il travaglio e c’è un inizio di dilatazione.
Quello che non fece l’amore fecero i km di macchina!!
Così prendiamo armi e bagagli e giungiamo verso le 8 del mattino a Siena.
Ho ancora stampata in testa l’immagine della mia ostetrica ad aspettarmi lì davanti in motorino!!!
Mentre aspetto la visita mi mettono in una stanzetta con altri 4 letti . Io me ne sto tranquilla, con mio marito vicino, e suscito l’interesse di tutti quelli che sanno del mio inizio di travaglio e che mi dicono : “ Ma come sta buona buona!!!”
Ad un certo punto, fatte la visita d’ingresso, le carte etc etc arriviamo in reparto.
L’amara sorpresa è che la stanza del parto sereno è già occupata.
Ho comunque una sala parto molto bella, con un lettino che sembra un’astronave, barre per attaccarti, pedane per appoggiarti, comandi per posizionarlo come si vuole, la radio per la musica, la vasca per il parto in acqua, la doccia, il bagno…Insomma manca solo il letto matrimoniale e il cucinino che c’erano nell’altra.
Qui scatta la seconda amara sorpresa..
Entra di turno una ginecologa che, a primo acchitto, mi fa “chiudere” e questo si rivelerà purtroppo vero.
Vi risparmio le ore di passeggiate per la corsia tra Antonella e mio marito, di docce calde, di bidet(dove mi si rompono anche le acque senza che me ne accorga…)
Alle 16,30 ero ancora a 4 cm e mezzo e non mi smuovevo di lì.
Avevo delle contrazioni molto brevi.
La ginecologa premeva impaziente e io iniziavo ad essere stanca, dopo una notte in bianco e tante ore di travaglio.
Alla fine, dopo un po’ di insistenze e tanti pianti da parte mia, si decide per la flebo di ossitocina.
da lì è stato come salire sulle montagne russe.
Le contrazioni arrivano subito a ondate rapidissime.
Alle 17 sono completamente dilatata, mi tremano le gambe, ho freddo ai piedi.
Mio marito, che sveniva anche solo a pensare al sangue, sembra uno di E.R. mi tiene le gambe insieme all’ostetrica per farmi spingere meglio, mi incita a spingere, a resistere…A un certo punto strilla “si vede la testa!!!” Antonella mi chiede se la voglio toccare, mi guida la mano fra le gambe e la sento. Mio figlio ha i capelli. E’ questo quello che penso e che dico “Ha i capelli” e piango come una fontana…In quel momento mi sembra la cosa più importante del mondo quel ciuffetto di capelli bagnati che ho sotto le dita…Piango per l’emozione …
Purtroppo la prassi ospedaliera è che ci sia la ginecologa al momento del parto, così l’ostetrica di turno, che fino a quel momento ci aveva lasciato “in pace” la va a chiamare.
Mentre dà un’occhiata dice che si stanno lacerando i tessuti e così fa un taglietto(tipo episiotomia) durante una spinta per facilitare l’uscita.
Io spingevo con gli occhi chiusi e ricordo chiaramente la sensazione del suo corpo che partiva tipo tappo di champagne e del cordone che si srotolava.
Il mio pensiero è stato “oddio, cade!!!”
Poi un pianto acutissimo che si ferma subito, appena mi mettono quel fagottino caldo sul petto nudo.
Io lo guardo senza poter credere che l’ho fatto io,lui subito cerca la tetta, si attacca e apre gli occhioni guardando proprio me.
Nemmeno mi ricordo chi ha detto che era un maschietto…Mi ricordo solo che in quel momento c’eravamo solo noi, come se fossimo due astronauti che si incontrano dopo un lungo viaggio attraverso il cosmo, i suoi occhi nei miei che dicevano “allora sei tu…”.
Erano le 17,30 del 27/9/2001.
Il dopo è tutta routine:il taglio del cordone dal babbo,la donazione del cordone, il piccoletto che fa il primo bagnetto nelle braccia del babbo, i 15 punti fra interni ed esterni, di quelli(tanto per gradire) che non cadono ma che vanno tolti. Ma c’era lui tra le mie braccia e niente più contava, anzi la stanchezza era diventata eccitazione.
Rooming in, babbo in camera, solo gli amici più cari a trovarci…E la prima uscita a tre, per un cappuccio al bar dell’ospedale prima di tornare a casa!!!

electra
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Messaggio da electra » ven mar 31, 2006 8:25 pm

ciao cosimamma, mi commuovono sempre i racconti del parto delle altre mamma perchè ho avuto un cesareo programmato che proprio non volevo fare. mio figlio era podalico, è stato in posizione fino alla 32 settimana poi si è girato e non c'è stato piu' nulla da fare. La cosa strana è che me lo sentivo da tempo che sarebbe andata così:mio padre era podalico, io ero podalica...ed Elia è stato podalico pure lui. Tutti dicevano che non c'è ereditarietà in queste cose ma una vocina dentro mi diceva che si sbagliavano...spero un domani di poter sapere cosa significa partorire attivamente.

cosimamma
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Messaggio da cosimamma » mar apr 04, 2006 9:26 am

Cara Electra(nome bellissimo e anche Elia mi piace moltissimo!), anche se non è andato come avevi voluto se ti va raccontaci ugualmente la tua esperienza!!! Anzi, chi non ha già messo un a risposta nel post vecchio lo faccia o la riposti.
Confrontarsi fa sempre bene...
Anzi, colgo la palla al balzo per chiedere a chi è più esperta di me qualcosa di più su i parti podalici.
La mia ostetrica dice che si possono fare tranquillamente per via naturale e conosco una signora che trenta anni fà a partorito sua figlia così.
Tuo papà come è nato? con un cesareo o per via naturale? e tu?
ciao!

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » mar apr 04, 2006 10:02 am

cosimamma ha scritto:La mia ostetrica dice che si possono fare tranquillamente per via naturale e conosco una signora che trenta anni fà a partorito sua figlia così.
Oggi purtroppo il cesareo viene visto come un intervento del tutto privo di rischi (il che non è esatto, perché comporta i rischi insiti in qualsiasi intervento chirurgico), e quindi il medico per tutelarsi preferisce fare il cesareo di routine ogni volta che c'è una qualsiasi complicazione. Comunque anche il parto podalico in alcuni casi può comportare rischi a quanto ne so...
Credo quindi che si dovrebbe valutare caso per caso.

cosimamma
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Messaggio da cosimamma » mar apr 04, 2006 12:42 pm

si, anch'io so che non è sempre fattibile ma mi chiedevo se qualcuna partorisce ancora così o se è diventata la regola il cesareo.

ale
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Messaggio da ale » mar apr 04, 2006 4:49 pm

ve lo racconto anch'io, il mio parto, visto che l'ho già scritto tanto tempo fa, e non devo far altro che incollarlo qui.


" Abbiamo deciso di non conoscerne il sesso e di gustarci la sorpresa fino in fondo. Fin da subito eravamo convinti, chissà perché, che sarebbe stato un maschietto. Dal primo giorno sapevamo il suo nome. La gravidanza è proseguita serena, senza difficoltà di alcun genere, a parte i primi quattro mesi di forti nausee. Io avevo una grande energia e solamente la sera, com’è normale, crollavo molto presto. Ma abbiamo viaggiato, frequentato gli amici, e tutto il resto fino all’ultimo giorno. Ogni tanto si affacciavano alla mente dubbi e timori, dovuti soprattutto alla nostra giovane età e alla condizione di primi genitori nell’intero, numeroso gruppo di amici. Ma l’amore che ci univa ci ha permesso di darci forza reciprocamente.
Una bella lettura che mi ha accompagnato durante questi nove mesi è stata "Il bambino, dall’attesa alla nascita" di Sheila Kitzinger, un libro che mi ha fatto molto riflettere sul tipo di parto che desideravo e sulle richieste che avevo da fare. Scelsi così, dopo averne visitati alcuni, l’ospedale che più si avvicinava ai miei desideri, un reparto maternità che cercasse di preservare il più possibile la naturalità del parto, ch’era dotato di diverse sale parto con cuscini e sostegni per assumere qualunque posizione, di vasca, di rooming-in, che non praticasse l’epidurale e l’episiotomia solo se necessaria. Attorno al settimo mese di gravidanza iniziai a frequentare il corso pre-parto presso l’ospedale. Conobbi tre ostetriche, una in particolare mi piacque e la sentii vicina al mio modo di essere. Tutte le mie attenzioni erano focalizzate sul parto, che volevo essere io a gestire e che volevo il + naturale possibile. E che immaginavo come una meravigliosa esperienza!
E così siamo arrivati all’ultimo mese di gravidanza. Io a questo punto ero molto stanca, avevo un pancione enorme e soprattutto ero curiosa di conoscere il mio bambino e di vedere cosa sarebbe successo… Davide mi faceva ogni sera il massaggio perineale per preparare i tessuti. Anche l’ostetrica che mi piaceva, mi fece una visita per spiegarmi come rilassare i muscoli.
Il giorno 27 novembre 2003, alle ore 21 ero in pizzeria a prendere due pizze per asporto. Alle 22 ero sul letto col mio compagno, eravamo entrambi molto stanchi e volevamo riposare. Io però cominciai ad avvertire qualche doloretto al ventre…. Davide cercava di dormire. Suonò il telefono e ad un nostro amico che chiedeva se si muoveva ancora niente, sentii che rispose "Ha qualche doloretto ma abbiamo appena appreso da un manuale che non sono questi i dolori del parto, potrebbero volerci ancora due settimane.." Ed invece in breve questi doloretti si fecero riconoscere: erano delle contrazioni che, anche se ancora leggere, stavano diventando regolari, ogni 10 minuti. Era mezzanotte. Aspettammo che l’intervallo si riducesse a 5 minuti per telefonare in ospedale. Nel frattempo si era fatta l’1.00. Decidemmo di farci entrambi una doccia perché forse stava arrivando il momento. Ci facemmo la doccia, Davide la fece dopo di me mentre io, vestita e pronta per uscire, a questo punto stavo a carponi sul letto perché cominciavo ad sentire davvero male. Uscimmo e per strada facemmo insieme la respirazione vocalizzando. Capii subito che vocalizzare mi faceva sopportare molto di + il dolore.
In ospedale trovai una delle ostetriche del corso, non la mia preferita ma comunque una faccia conosciuta e che mi riconobbe. Ne fui sollevata. Ero dilatata di quattro centimetri. Ci accompagnò in sala travaglio dove mi fece il monitoraggio. Disse che il bambino stava dormendo. Io, seduta su quella sedia, stavo sempre + male, le contrazioni erano ogni due minuti ed erano fortissime. L’ostetrica mi fece sdraiare su un ampissimo letto e mi consigliò la posizione di fianco con gamba sollevata. Poi disse "Buon lavoro" e ci lasciò soli. Davide ogni cinque minuti mi dava le pilloline omeopatiche per favorire il travaglio. E insieme a me vocalizzava. I dolori erano lancinanti e non c’era intervallo tra una contrazione e l’altra, era tutto un susseguirsi di picchi di dolore impressionante. Io alternavo la posizione di fianco a quella carponi e urlavo. Ad un certo punto una contrazione fortissima mi fece vomitare e rompere le acque nello stesso istante e mi ricordai di quello che la mia ostetrica preferita mi aveva detto alla visita: "Durante il travaglio è bene mangiare spesso qualcosa per avere energia.. certo non una pizza, altrimenti con il dolore poi la si vomita" ed io avevo riso insieme a lei per l’assurdità del mangiare una pizza poco prima dell’inizio travaglio… ed era proprio quello che avevo fatto!
Davide chiamò l’ostetrica che arrivò di corsa e disse "Ci siamo, andiamo in sala parto" Mi alzai e attraversai il corridoio in un totale stato di trans, ero completamente in un’altra dimensione. Mi misi carponi sul lettone. Davide tardò per mettersi i copriscarpa, ma io nemmeno me ne accorsi. L’ostetrica mi disse che dovevo iniziare a spingere, e dopo poco mi fece girare in posizione ginecologica per favorire le spinte, disse. In effetti mi risultava più facile. Spinsi gridando come un animale non saprei quante volte, Davide dice cinque o sei. Gridavo "Ho maleeeeeeeeeee!!!!!!!!!" ma nel contempo guardavo Davide che mi teneva la mano e riuscivo a sorridergli… Gridavo, piangevo e ridevo insieme, ero in un altro mondo. Soffrivo da morire ma ero anche eccitatissima. La testolina fuoriusciva un pochino e tornava su. Finché ad un certo punto cominciarono a gridarmi (c’era anche un infermiera) "Ci sei, ci sei, bravissima!" e Dopo un altro paio di spinte esagerate, l’esserino sgusciò fuori completamente. Pianse subito. Aveva il cordone attorno al collo, l’ostetrica glielo sfilò. L’infermiera disse "E’ arriva… è arriva… è arriva… TA!!!!" Davide ed io ci guardammo dicendo "E’ una bambina!!!" increduli e felicissimi. "Come si chiama?" e noi annuendo "JOANNA" (il nome che avevamo pensato solo pochi giorni prima nella remota possibilità che fosse femmina!)
Tagliarono il cordone e me la misero sulla pancia. Era piccolissima. Era morbidissima e tutta umida. Mi sembrava meravigliosa, vidi che aveva un faccino tutto particolare, ed era tutta bluastra. Io piangevo. Non riuscivo a formulare alcun pensiero e lì per lì non chiesi perché le avessero già tagliato il cordone, né chiesi perché dopo pochi minuti me la portassero già via, anche se assieme al suo papà. L’ostetrica era tranquillissima e sembrava non ci fosse alcun problema. L'infermiera mi fece un'iniezione, senza dirmi nulla, e quando io chiesi cosa fosse mi rispose candidamente, come non stesse bucando con un ago il MIO corpo, che era la prassi, per favorire le contrazioni. L'ostetrica mi disse che mi avrebbe fatto due punticini "tanto per tornare come prima" e disse anche "Beh, tre ore per essere il primo parto, direi che è andata bene…" Io ero felice da impazzire ma non connettevo ancora. Chiesi una sedia a rotelle per raggiungere la mia stanza , ma l’ostetrica mi rispose: "In quest’ospedale le donne tornano in stanza sulle proprie gambe".
Così mi incamminai, anche se tremavo come una foglia e mi sembrava di camminare per la prima volta in vita mia! Mi misi subito sotto due, tre coperte, tremando, al culmine della felicità: che Joanna fosse arrivata, che fosse femmina, che fosse stato un parto così bello, che la mia bambina stesse per arrivare a farsi finalmente abbracciare…. Invece, dopo qualche minuto arrivò Davide da solo. Parlammo un po’, ci abbracciammo. Purtroppo non ero abbastanza preparata per pretendere la mia piccola, la sentivo piangere nel totale silenzio dell’ospedale, pensavo me l’avrebbero portata non appena avessero finito con lei… se ci penso adesso, mi viene l’angoscia, eppure credo che sia passata una mezz’oretta abbondante dal momento della sua nascita –tra punti, camminata barcollante per raggiungere la mia stanza, l’arrivo di Davide- a quando mi sono alzata per andare a vedere perché tardassero tanto. Nella nursery trovai una scena che non mi piacque per nulla: quattro infermiere stavano sedute in cerchio chiacchierando, mentre la mia bambina, sola nella sua culla di ferro, piangeva disperatamente. Troppo timidamente chiesi: "Ma… posso prenderla?" E loro ridendo: "Eccome non aspettavamo altro!!", evidentemente infastidite ma anche divertite dal suo pianto.
Se partorissi oggi non permetterei MAI una cosa del genere, ma purtroppo al primo parto si sbagliano diverse cose ed io, tutto sommato, del mio ero più che soddisfatta: ce l’eravamo cavata bene! In questo ospedale consideravano di estrema importanza il contatto immediato con la mamma, addirittura avevano parlato della possibilità di starsene anche un’ora dopo la nascita in sala parto, mamma papà e neonato, a contatto, se non ci fossero state urgenze di altri parti. Per cui la sola spiegazione di come andarono le cose è che Joanna non fosse in ottime condizioni appena nata (aveva 7/10 di apgar) forse anche per il cordone e quel colore così blu e l’avessero portata via immediatamente per dei controlli. Questo spiegherebbe il perché di quei pochissimi minuti sulla mia pancia ed il perché del taglio immediato o quasi del cordone ombelicale. Purtroppo in quel momento io ero troppo scossa, emozionata e in un certo senso già fin troppo felice che fosse andata così bene per fare domande o essere semplicemente presente con la ragione. Immagino che l’ostetrica non abbia detto nulla per non allarmarci e che probabilmente sapeva che nel 90% dei casi un apgar di 7/10 si risolve in pochi minuti, ma che dovesse per scrupolo e per regola, portare subito la piccola alla visita pediatrica. Certo, tutto questo però non scusa il comportamento delle infermiere.
Comunque, presi Joanna e la portai con me, subito nel mio letto, e subito la attaccai al seno. Lei ciucciò immediatamente con gran vigore, come non avesse fatto altro in vita sua! Era fantastica! Ricordo l’emozione incredibile della sua prima cacca, che lavai senza l’aiuto di nessuno, noi due sole, nel silenzio della notte, con le lacrime agli occhi. Chiesi di essere dimessa un giorno prima del previsto poiché non vedevo l’ora di essere a casa, noi tre. Ci accordarono il permesso, un po’ sorpresi dalla nostra determinazione, e fummo a casa."


ora non lo scriverei più così, questo racconto.
sono diventata molto più intransigente rispetto alle interferenze nel rapporto mamma-neonato, e sono convinta, alla luce di tante letture che ho fatto e al confronto con mamme che hanno partorito in casa, che molte delle operazioni cui sono stata sottoposta (anche se sono pur sempre "piccolezze" rispetto a tanti altri racconti di parto... ma per me nella nascita di un figlio le piccolezze non esistono e ogni aspetto è invece ENORME!!!) sono sicura che si sarebbero potute evitare, se fossi stata seguita da un'ostetrica che, oltre alle belle parole sulla capacità di madre e bambino di gestire l'evento nascita, avesse rispettato nei fatti questa reale capacità. niente mi scaccia dalla testa, comunque (anche se non è un pensiero che mi tormenta giorno e notte, eh!) che quella mezz'ora di pianto dISPERATO della mia cucciola NON DOVEVA ESSERCI e nessuno mi convincerà mai del fatto che non abbia lasciato nessunissimo segno nella personalità della mia bambina. dopo aver ascoltato Bergman e visto, con le lacrime che grondavano, il suo video poi.........

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Messaggio da cosimamma » mar apr 04, 2006 10:24 pm

appena posso posto il parto di Luce, ma lei, nonstante sia nata "meglio" di Cosimo,cioè con un parto più simile a quello che avevo nel cuore, ha pianto disperata per un pò, senza chetarsi...Quindi non penso che necessariamente il pianto sia una esperienza negativa...L'abbiamo detto noi stesse che piangevamo per l'emozione! Cerca di vedere il lato positivo; col pianto ti chiamava e tu sei accorsa, è questo che restarà nella sua testa, non il pianto!!!

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Messaggio da ale » gio apr 06, 2006 10:11 pm

grazie federica, del tuo tentativo di farmela vedere da un'altra prospettiva, ma più che il pianto io non dimentico la separazione, per quanto breve, cui siamo state costrette. sono convinta che un apgar di 7/10 si risolva prima permettendo al bimbo di stare sul petto della mamma che sbattendolo sotto una lampada accecante per visitarlo.
ma non ti preoccupare, non mi ci tormento ogni notte: tutto sommato, con i trattamenti che alcuni ospedali mettono in atto, è andata più che bene.
ciao!
ale

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Messaggio da cosimamma » ven apr 07, 2006 9:41 am

lo so che le "strozzeresti" per la separazione forzata e anche io concordo che avrebbero fatto meglio a dartela(dopo ti racconterò il parto di Luce)ma ti ripeto l'importante è il messaggio che le hai dato: ti ha chiamato e tu sei accorsa!!! Pensa se fosse stata a sgolarsi per giorni nella culletta di un nido cosa le sarebbe rimasto...

electra
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Messaggio da electra » sab apr 08, 2006 9:14 pm

Come richiesto da cosimamma vi racconto la nascita di Elia.
Già chiamarlo parto mi riesce difficile perche' il mio bimbo è nato con cesareo programmato il 22 luglio 2005 e non sono ancora riuscita ad accettare il fatto di non aver avuto un parto naturale. Proprio questa notte ho sognato che ero incinta di nuovo e che anche questo bimbo era podalico e dovevano farmi un altro cesareo ma che addirittura sarebbe stato peggiore del primo in quanto non mi sarei potuta alzare da letto x 12 giorni. Va beh...
Nel mese precedente la nascita ho tentato il rivolgimento spontaneo del bimbo tramite gli esercizi indicati dall'ostetrica e la moxa...esito negativo.
Avevo una paura tremenda dell'intervento, in vita mia non ero mai stata ricoverata in ospedale, la notte prima dell'ora x non riuscivo a prendere sonno, alle 4 ero gia' in piedi.Mio marito ronfava di brutto.
L'appuntamento era per le 7,30 ma non era programmato un orario per l'intervento, mi avevano detto che probabilmente sarebbe stato al pomeriggio.Invece arriviamo puntuali come un orologio svizzero ed io e il mio pancione facciamo tutti i controlli del caso (tracciato, eco, prelievo del sangue, misurazione temperatura..), l'ostetrica mi porta immediatamente in sala travaglio x la preparazione e alle 8 mi portano via in barella.Ero la prima.Non ho avuto nemmeno il tempo di rendermi conto che era gia' l'ora che mi trovavo nuda in sala operatoria con spinale fatta e due ginecologi pronti ad aprirmi.Nessun dolore ma ho sentito tutto:il taglio, il trafficare ed improvvisamente un risucchio, un senso di vuoto all'addome. E poi un bel pianto potente ed era lì,il mio maschietto pieno di capelli.Erano le 8,30.L'ostetrica me l'ha portato davanti al viso e mi diceva "è bellissimo, io ne vedo tanti di bambini, è davvero bellissimo".Non sapevo cosa pensare, non sapevo cosa dire, non capivo nemmeno che fosse il mio bambino. Non sapevo nemmeno come l'avrei chiamato. Mentre mi ricucivano l'hanno portato al papa'.Alle 8,50 eravamo per la prima volta tutti e tre insieme in sala travaglio.Mio marito continuava a fare la spola tra il mio letto e l'isola neoantale dove l'ostetrica pesava, misurava e lavava il nostro Elia.Perchè sì aveva proprio la faccia da Elia. E poi l'ostetrica me lo ha appoggiato nel letto tutto vestito di azzurro e lui si e' attaccato al mio seno immediatamente e siamo rimasti stretti stretti per due ore sotto una coperta di lana con mio marito che ci guardava ancora incredulo."Mi hanno portato un fagottino tutto sporco e me l'hanno messo tra le braccia.Non mi sono mai sentito così imbranato.".
Fin qui tutto bene.Poi, una volta sistemati in un'affollatissima camera quadrupla, mi portano via il bimbo per la visita pediatrica.Si sono degnati di riportarmelo 5 ore dopo quando ormai la mia mente aveva elaborato le peggiori teorie.Il bambino stava benissimo per cui hanno fatto passare davanti tutti gli altri.Ok, ma dirlo a una povera madre che non si puo' alzare da letto?
Il resto dei giorni è stato atroce, infermiere terribili e indelicate, incapaci di trattare la condizione emotiva di una neomamma, Il male fisico del cesareo è stato x me immenso...ma di questo non voglio parlare.Soltanto se ci sara' un altro figlio ci sara' anche un altro ospedale.
L'ultima cosa che voglio dire è che non sono stata una mamma che ha subito avuto feeling col proprio bambino.Io i primi dieci giorni l'avrei ridato indietro (soddisfatti o rimborsati), pensavo che fosse un estraneo venuto a rovinare la mia vita.Ci ho messo un po' ad amare questo mio figlio e mi sono sentita sbagliata.Il primo mese è stato davvero difficile.Oggi sorrido ,e mio marito con me, al ricordo di quei primi tempi così difficili, perchè ora sento Elia come la mia stessa carne, come se fosse sempre stato qui.E gli sono grata per tutto quello che ogni giorno mi insegna.
Grazie a tutte per la pazienza di avermi letta.

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » sab apr 08, 2006 9:35 pm

cara Electra,
sono io che ringrazio te per il coraggio e la semplicità con cui hai raccontato la storia della nascita di Elia. I sentimenti di estraneità che hai descritto sono comuni nei parti cesarei, purtroppo, e il tuo racconto parla da sé.
è bello che, come anche tu e tuo figlio dimostrate, per fortuna madri e bambini abbiano davvero molte risorse, riuscendo a superare i tanti assurdi ostacoli che la nostra società pone alla formazione del legame di amore e comprensione che dovrebbe nascere naturalmente fra ogni donna e suo figlio.
Antonella

Yvelise
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Messaggio da Yvelise » dom apr 09, 2006 1:56 pm

Il mio primo e (per ora, poi chissà) unico parto è stato naturale, con qualche aiuto (rottura manuale delle acque e flebo di ossitocina verso la fine perchè a 8 cm di dilatazione le contrazioni sembravano aver perso efficacia). L'ospedale non era granchè, ma le ostetriche erano molto brave e gentili, a differenza delle operatrici del nido, ma di questo ho già parlato in un altro post.
Il mio travaglio è stato molto lungo (primi doloretti la sera verso le 22, Federico è nato la sera dopo alle 20.04) ma devo ammettere poco doloroso. Ce la siamo presa con molta calma :). Il ricordo che ho del parto è molto bello, ho solo avuto paura quando ho capito che se l'ossitocina non avesse avuto l'effetto sperato mi toccava il cesareo, e dopo tutte quelle ore di travaglio non era una prospettiva che mi piacesse molto! Inoltre se partorissi di nuovo magari aspetterei un pò di più ad andare in ospedale, perchè nonostante la gentilezza delle ostetriche avevo la sensazione che mi mettessero un pò "fretta", nonostante il monitoraggio non rivelasse alcuna sofferenza fetale, semplicemente per il protocollo il mio travaglio era troppo lungo.
Quando lui è uscito è stato un momento bellissimo, credo di essermi sentita per la prima volta in vita mia normale! Mi sembrava impossibile essere davvero riuscita a farlo, quel bambino. Ho avuto un intoppo col secondamento, mi hanno dovuto fare un pò di raschiamento perchè non voleva uscire, ma dopo l'ora che abbiamo passato io, Fede e il suo papà nel lettino della sala travaglio è stata una delle più belle della mia vita. Mi sentivo perfettamente serena e in pace col mondo intero!
Se dovessi avere un altro figlio preferirei certamente un altro parto naturale, ma credo che se dovesse essere un cesareo lo accetterei meglio di quanto non avrei fatto col primo. Quando aspettavo Fede attribuivo un'importanza enorme al fatto di partorire senza cesareo, oggi invece, avendo vissuto la relazione con lui, ho scoperto che ci sono mille momenti importanti nel rapporto con un figlio, quello è il primo, certo, ma non il più importante.

ale
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Messaggio da ale » dom apr 09, 2006 10:26 pm

un grande abbraccio a electra ed elia.
ale

Lasibilla
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Davide...29 marzo 2006

Messaggio da Lasibilla » lun apr 10, 2006 2:47 pm

Ciao a tutte.
Non so se vi ricordate di me, scrivo poco ma vi leggo molto. Scrivo poco perchè non avevo ancora esperienza di allattamento, ma ora anche io sono una mamma.
Il mio parto è molto recente: 29 marzo 2006. Ero carica di aspettative, mi ero documentata tantissimo anche grazie ai suggerimenti sulle letture ricevute su questo forum. Ho scelto un ospedale dove è possibile essere libere durante il travaglio (al corso preparto abbiamo provato insieme ai mariti tutte le posizioni alternative al lettino), possibilità di travaglio e/o parto in acqua, taglio del cordone ritardato..(insomma tutto come descritto nel libro "per una nascita senza violenza"), e le 2 ore di controllo post parto da passare insieme al bimbo e al papà... e rooming-in (parziale, il totale è a pagamento e io ho scelto il totale, con il papà che dorme con me)
Fantastico... veramente fantastico...
Il 28 mattina avevo il monitoraggio di routine vi sto che ero a 41+4, ma lo anticipo xchè sembra che si siano rotte le acque: niente panico! So che devo andare in ospedale ma che c'è tempo. Ero felicissima xchè mio marito il giorno dopo sarebbe partito per impegno lavorativo rimandato fino all'ultimo, quando mai si pensava che avrei rischiato di arrivare a 42 settimane. Arrivo in ospedale con un sorriso a 200 denti, ma dalla visita purtroppo risulta solo che avevo iniziato a perdere il tappo mucoso (ma nn doveva esseregelatinoso? e il pigiama tutto bagnato??? mah) e che il mio utero era chiusissimo... sob...
Si torna a casa...con la certezza che il bimbo nascerà il giorno dopo senza il suo papà.
Nel pomeriggio inizio ad avvertire i primi doloretti, e perdo il tappo totalmente... con il passare delle ore i dolori si fanno piu' intensi e decido di farmi un bagno caldo per attutirli... niente... diventanto sempre piu' forti e regolari.. e sono le 20e30
Sono sempre piu' sconfortata: oramai è chiaro che Davide ha deciso di nascere nella notte... o al massimo in mattinata.
Mi rifiuto di andare in ospedale almeno fino al mezzanotte e mezza, quando anche la nausea mi fa capire che oramai era travaglio, anche se la mia paura maggiore era di arrivare in ospedale e vedermi rispedire nuovamente a casa.
E invece mi ricoverano, mi mettono sotto monitoraggio: ogni contrazione è piu' forte dell'altra e affrontarle seduta nn è per niente bello.
Finalmente andiamo in sala travaglio e inizia il bello.
Tralasciando i dettagli, la dilatazione procede per il meglio, anche se le acque me le hanno dovute rompere, tranne per l'ultimo centimetro che nn voleva andare: iniziamo con una iniezione, poi una flebo... niente.. l'ostetrica cerca di favorire la dilatazione con le mani!!! (IL DOLORE PEGGIORE CHE ABBIA MAI SENTITO IN VITA MIA). Intanto io ero talmente esausta e stanca che nn sono riuscita a mettere in atto nessuna delle mitiche posizioni provate al corso. Mio marito intanto cercava di essermi il piu' possibile di aiuto...amore!!! Oramai ero sfinita, nn connettevo piu', ma comincio a preoccuparmi quando vedo l'ostetrica che indossa un camice di plastica, il ginecologo, la pediatra... insomma si riempi la sala parto. E li capisco che c'è qualche problema... iniziano a parlare di ventosa... vedo che iniziano a preparare una iniezione che mi dicono essere anestetico per me per praticarmi l'episiostomia... io urlo che nn la voglio, ma sembra nn sia possibile evitarla: dal monitoraggio risulta che davide sta avendo problemi... e bisogna sbrigarsi a farlo uscire.
Episio effettuata e 2 salti sul mio addome dopo esce la testa, ultima spinta e arriva Davide: ora me lo mettono sul petto... non arriva ... perchè? giro di cordone intorno al collo...ma mio marito mi tranquillizza: respira!!! Sono le 6e23. Me lo portano dopo pochi minuti infagottato in un telo verde: è bellissimo!!! Non importa se nn me lo hanno messo subito su di me, ora avremo 2 ore tutte per noi...e il rooming-in, voglio farlo subito attaccare, ma me lo portano subito via, il tempo per un a breve sosta tra le braccia di mio marito e lo portano via: sofferenza fetale, bradicardia, deve essere monitorato...
Ok, me lo daranno subito subito dopo il monitoraggio, intanto mi ricuciono, riesco anche a scherzare con l'ostetrica che mi mette i punti...
Mio marito mi bacia e parte: si raccomanda di aggiornarlo su Davide.
Mi portano in camera: è triste e vuota... dovevamo essere io, il mio amore e il piccolo Davide, e invece sono sola... la culla vuota... mi addormento con le lacrime agli occhi... mi risveglia la ginecologa prima per il controllo, poi è finalmente la volta della pediatra che mi dice che per oggi nn avro' davide con me, sembra che debba rimanere sotto controllo almeno 24 ore, ma io posso andare al nido quando voglio per stargli vicino: ok!!! peccato che io nn riesca a stare in piedi e che il nido sia dal lato opposto della mia stanza...ci vogliono almeno 10 minuti di passeggiata nelle mie condizioni per raggiungerlo...
Mi riposo un po', e poi mi faccio forza...e raggiungo Davide...il mio tesorino è in incubatrice con il sensore che lo collega al monitor, trema tutto, ho paura a toccarlo...dicono che i tremori siano per i dolori che sente... ma nn devo preoccuparmi...nn mi preoccupo, ma domani saraà in stanza con me, vero? nn è detto, dipende da come reagisce.
Passo il giorno a fare avanti e indietro, nn so chi mi da la forza, camminare nn è mai stato cosi' difficile. Il giorno dopo mi propongono di tirarmi il latte per darlo a Davide: ma quindi nemmeno oggi sarà con me!!!
No, perchè ora ha anche i rigurgiti.. e li scopro che gli hanno somministrato anche la glucosata (!!!) e che l'ha rigurgitata (bravo il mio bongustaio), quindi per ovviare a questo, gli hanno messo la flebo!... appena nato e gia bucherellato. Intanto mi tiro il latte... poche gocce di colostro che provano subito a dargli: bingo!!! nn rigurgita :) Fantastico! Toglietegli quella cavolo di flebo e datelo a me!!! No, nn si può, il cuore è ancora provato, stressato... nn ossigena bene... quindi nemmeno oggi verrà in camera con me...
5 gg in ospedale, 0 di rooming-in. L'ho potuto allattare la prima volta il venerdì... che gioia immensa!!! Davide si è subito attacato senza problemi: come se nn aspettasse altro...la flebo l'hanno tolta il sabato e noi siamo usciti finalmente lunedi' 3.
Sul foglio di dimissioni parlano anche di latte artificiale da somministrargli con tanto di marca consigliata (ma nn è vietato???) anche se a parole il pediatra mi dice che visto che Davide si attacca bene, posso evitare di darglielo (che caro!!!).
Io nn so se all'ospedale siano stati troppo prudenti... forse sono io che sono troppo amareggiata schè le cose nn sono andate come desideravo. Vero è che su 10 bambini, solo Davide era in incubatrice...
Ora il mio Davide dorme;lo attacco ogni volta che vuole; oggi ho provato a metterlo nella fascia (grazie cosimamma per i consigli): fantastico!!! spero di poter recuperare quel contatto che ci è stato negato in ospedale
Scusate per la lunghezza del racconto, ma è così vicino e vivo dentro di me il ricordo di quei momenti che ogni dettaglio mi pare indispensabile...

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