il ciuccio chicco....evita la sids!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Inviato: mer mar 29, 2006 2:23 pm
da newsletter Chicco eccovi le scemenze....con finale......a sorpresa......dove si invita apertamente a far cicucciare il ciuccio ai bimbi invece della Tetta!
Non c'è genitore che non si sia alzato di notte per andare a controllare il respiro del proprio bambino appena nato. La ragione è in un timore tanto terribile quanto comune: la possibilità che il piccolo possa venir colpito da cosiddetta "morte in culla". Definita dalla sigla inglese di SIDS - che sta per Sudden Infant Death Sindrome -, si tratta di una eventualità che interessa prevalentemente i bambini tra i due ed i cinque mesi, la cui causa è ancora incerta e, tuttora, oggetto di studi scientifici in tutto il mondo. Tuttavia, prevenirne e ridurne sensibilmente l'incidenza è possibile: basta seguire alcuni accorgimenti che ormai, in modo incontrovertibile e su base scientifica, hanno dimostrato la propria validità.
I risultati di ricerche e campagne di informazioni non lasciano più dubbi sul primo accorgimento da seguire: i neonati devono dormire a pancia in su. Negli Stati Uniti, dove dal 1992 è stata lanciata una campagna informativa di massa denominata "back to sleep" (dormire sulla schiena), le morti improvvise dei neonati sono diminuite del 38 per cento. Alcuni studi hanno infatti accertato che tra i fattori che favoriscono la sindrome della morte improvvisa potrebbero esserci una difficoltà respiratoria: dormendo a pancia in su i piccoli corrono meno il rischio di respirare l'anidride carbonica, sostanza di scarto emessa con la respirazione. E' stato inoltre dimostrato che proprio a pancia in su si verifica un maggior numero di risvegli naturali, evento che viene considerato un meccanismo di protezione nei confronti della sindrome. Anche l'idea che nella posizione supina il neonato corra maggiori rischi nel caso di un rigurgito di latte e' stata confutata da alcune ricerche secondo le quali dormire a pancia in su costituirebbe un elemento di protezione, perché il bambino passa più facilmente dallo stato di sonno a quello di veglia mettendo in atto meccanismi efficaci per il controllo della respirazione.
Ma, nella culletta, un sonno sereno e senza rischi è assicurato anche da altri fattori. Il materassino deve essere rigido, per evitare che il piccolo affondi. Inutile, nei primi mesi, il cuscino, che finisce, il più delle volte, solo per impedire i movimenti del neonato. Da evitare nella culla nastri, bambole o pupazzi di peluche. Anche la temperatura è molto importante. Il clima nella stanza non deve superare i 18/20 gradi ed il neonato non deve mai essere troppo coperto: per i neonati va benissimo una tutina che copra anche i piedini. Per evitare che il piccolo finisca sotto le troppo coperte, queste vanno sistemate in modo che il bambino possa dormire utilizzando la parte inferiore della culla. Vietato anche il fumo durante la gravidanza e l'esposizione del bambino al fumo passivo. Consigliato invece l'allattamento al seno esclusivo fino ai 6 mesi. Lasciar dormire il piccolo nella sua culla, posizionandola per i primi mesi nella stanza dei genitori, è poi l'ulteriore passo in avanti verso la prevenzione. I ricercatori del Washington's Children's National Medical Center hanno potuto infatti accertare che i bambini che dormono nel lettone hanno una probabilità maggiore di contrarre la SIDS di quelli che dormono nel proprio lettino.
E, sempre dagli Stati Uniti, è arrivata recentemente la notizia che far addormentare il bambino con il succhietto può ridurre gli eventi negativi in modo significativo. Quest'ultima indicazione è stata contestata dalle associazioni che promuovo l'allattamento materno e che temono una "ingerenza" negativa del succhietto nella continuità dell'allattamento al seno. Tuttavia i medici dell'American Academy of Pediatrics hanno spiegato che il succhietto aiuta a mantenere le vie aeree superiori maggiormente aperte - a tutto vantaggio di una ossigenazione maggiore - ed evita al bambino di entrare nella fase del sonno profondo. Che è appunto quella più a rischio.
Non c'è genitore che non si sia alzato di notte per andare a controllare il respiro del proprio bambino appena nato. La ragione è in un timore tanto terribile quanto comune: la possibilità che il piccolo possa venir colpito da cosiddetta "morte in culla". Definita dalla sigla inglese di SIDS - che sta per Sudden Infant Death Sindrome -, si tratta di una eventualità che interessa prevalentemente i bambini tra i due ed i cinque mesi, la cui causa è ancora incerta e, tuttora, oggetto di studi scientifici in tutto il mondo. Tuttavia, prevenirne e ridurne sensibilmente l'incidenza è possibile: basta seguire alcuni accorgimenti che ormai, in modo incontrovertibile e su base scientifica, hanno dimostrato la propria validità.
I risultati di ricerche e campagne di informazioni non lasciano più dubbi sul primo accorgimento da seguire: i neonati devono dormire a pancia in su. Negli Stati Uniti, dove dal 1992 è stata lanciata una campagna informativa di massa denominata "back to sleep" (dormire sulla schiena), le morti improvvise dei neonati sono diminuite del 38 per cento. Alcuni studi hanno infatti accertato che tra i fattori che favoriscono la sindrome della morte improvvisa potrebbero esserci una difficoltà respiratoria: dormendo a pancia in su i piccoli corrono meno il rischio di respirare l'anidride carbonica, sostanza di scarto emessa con la respirazione. E' stato inoltre dimostrato che proprio a pancia in su si verifica un maggior numero di risvegli naturali, evento che viene considerato un meccanismo di protezione nei confronti della sindrome. Anche l'idea che nella posizione supina il neonato corra maggiori rischi nel caso di un rigurgito di latte e' stata confutata da alcune ricerche secondo le quali dormire a pancia in su costituirebbe un elemento di protezione, perché il bambino passa più facilmente dallo stato di sonno a quello di veglia mettendo in atto meccanismi efficaci per il controllo della respirazione.
Ma, nella culletta, un sonno sereno e senza rischi è assicurato anche da altri fattori. Il materassino deve essere rigido, per evitare che il piccolo affondi. Inutile, nei primi mesi, il cuscino, che finisce, il più delle volte, solo per impedire i movimenti del neonato. Da evitare nella culla nastri, bambole o pupazzi di peluche. Anche la temperatura è molto importante. Il clima nella stanza non deve superare i 18/20 gradi ed il neonato non deve mai essere troppo coperto: per i neonati va benissimo una tutina che copra anche i piedini. Per evitare che il piccolo finisca sotto le troppo coperte, queste vanno sistemate in modo che il bambino possa dormire utilizzando la parte inferiore della culla. Vietato anche il fumo durante la gravidanza e l'esposizione del bambino al fumo passivo. Consigliato invece l'allattamento al seno esclusivo fino ai 6 mesi. Lasciar dormire il piccolo nella sua culla, posizionandola per i primi mesi nella stanza dei genitori, è poi l'ulteriore passo in avanti verso la prevenzione. I ricercatori del Washington's Children's National Medical Center hanno potuto infatti accertare che i bambini che dormono nel lettone hanno una probabilità maggiore di contrarre la SIDS di quelli che dormono nel proprio lettino.
E, sempre dagli Stati Uniti, è arrivata recentemente la notizia che far addormentare il bambino con il succhietto può ridurre gli eventi negativi in modo significativo. Quest'ultima indicazione è stata contestata dalle associazioni che promuovo l'allattamento materno e che temono una "ingerenza" negativa del succhietto nella continuità dell'allattamento al seno. Tuttavia i medici dell'American Academy of Pediatrics hanno spiegato che il succhietto aiuta a mantenere le vie aeree superiori maggiormente aperte - a tutto vantaggio di una ossigenazione maggiore - ed evita al bambino di entrare nella fase del sonno profondo. Che è appunto quella più a rischio.