Per le mamme del forum
Inviato: lun mar 20, 2006 4:22 pm
Non so bene se riuscirò a trovare le parole per dire quello che penso, ma ci provo…e confido nella vostra capacità di comprensione.
Non riuscirò a rileggere, quindi scusate se il tutto risulterà un po’ confuso.
Sono capitata su questo forum per caso, facendo una ricerca con google. Ho letto un po’ e la prima cosa che ho pensato è stata “queste sono matte”. Dormire nel lettone, allattare fino a 3 anni, EC…mi son detta “ma dove sono capitata?”. Però, siccome sono molto curiosa verso quello che non conosco, ho cominciato a leggere, partendo da discussioni molto vecchie, dalla pag.22.
Non ho letto tutto, ovviamente, ma almeno 4 o 5 discussioni per pagina, quelle che dai titoli mi sembravano più interessanti. Una notte sono stata fino alle 4 a leggervi (e non vi dico poi al mattino). Man mano che leggevo quello di cui si parlava mi sembrava un po’ meno “strano”, un po’ più familiare. Ho frequentato molti forum di mamme, senza mai fermarmi a lungo. Qui però il tono mi sembrava un po’ diverso, anche quando gli argomenti non mi convincevano mi toccava la semplicità e insieme la profondità delle risposte. Per la prima volta attraverso Internet mi è arrivato qualcosa di umano.
Avendo fatto questa “indigestione” di lettura non mi ricordo molti nomi di mamme e bambini (alcuni si, ma non voglio far torto a nessuno), ma sono rimasta colpitissima da Antonella Sagone, delle sue risposte sempre così equilibrate, della sua capacità (rara) di non giudicare, dei suoi pareri di esperta mai slegati però dal senso pratico.
Non voglio dire di aver avuto un illuminazione, sarebbe una bugia, certe cose devo ancora un po’ digerirle, in certi momenti della giornata mi vengono in mente alcune vostre discussioni e comportamenti, così diversi da quelli della maggioranza e mi sembra di essere molto scettica. Però una parte di me, forse quella più istintiva, si sente fortemente attratta da questa filosofia di vita.
Spero che recuperiate presto il dominio, in modo che tutte possano partecipare.
E vi invito a fare qualche “incursione” su altri forum, non per fare polemiche o giudicare, che sono sempre cose sgradite e controproducenti, ma per far conoscere il vostro modo di essere e di vivere la maternità ad altre donne. Magari a molte non interesserà per niente, ma sono sicura che qualcuna, come è successo a me, si sentirà toccata da qualcuno dei vostri argomenti e le verrà voglia di approfondire, di conoscere di più. Credo che sarebbe un’opportunità per molte mamme che non si riconoscono nelle idee che vanno per la maggiore ma non conoscono alternative: si può scegliere qualcosa solo quando si hanno diverse possibilità, altrimenti si subisce.
Voglio ringraziare Antonella per quello che ha scritto sull’argomento “sonno”. Il mio approccio è stato quello che ho già descritto nel topic (e che sinceramente non riconosco come sbagliato) Pantley- Estivill, …però veder scritto da una psicologa che da quello che scrive mi sembra persona molto competente ed empatica (e in più è anche una mamma) che non causerò danni terribili alla psiche del mio bambino se a volte lo porto a dormire con noi nel lettone, mi ha molto tranquillizzato. Perché è vero che ogni tanto lo faccio ugualmente, se mi sembra che mio figlio ne abbia bisogno (o a volte, semplicemente, perché abbiamo avuto tutti una giornata pesante e forse IO ne avevo più bisogno di lui), ma non senza fare conto con enormi sensi di colpa. Tutto quello che ho letto, anche su libri che mi sembravano molto dolci come approccio al bambino, come quelli della Leach o di Brazelton, contribuiva a farmi sentire molto in colpa.
Purtroppo (e lo racconto a voi per la prima volta) non sono una bella mamma serena. Sono una persona che ha problemi psicologici non lievissimi; ho fatto anni di analisi da giovane e recentemente ho iniziato una psicoterapia di appoggio da una psicologa perché avevo bisogno di sentirmi un po’ supportata nel terrore che avevo di poter causare a mio figlio dei danni simili ai miei.
A volte piango pensando a quanto è stato sfortunato Federico ad avere un mamma come me; mi sembra terribilmente ingiusto che una cosa così perfetta, tenera e delicata qual è un bambino debba portare il peso del profondo disagio di un adulto. Perciò vorrei fare tutto il possibile perché per mio figlio questo peso non sia troppo pesante. Ho tanti consigli da chiedere ad Antonella, ma per ora mi fermo perché altrimenti questo diventerà un romanzo.
Voglio ringraziare tutte perché nei loro problemi, nei loro dubbi, nelle loro angosce ho trovato conforto e non perché pensi che “mal comune mezzo gaudio”, ma semplicemente perché forse a volte esagero e tendo a vedere ad ogni comportamento non tranquillo e sereno di mio figlio un segnale del disagio che io potrei trasmettergli e mi rassicura constatare che invece anche bimbi con mamme normali fanno le stesse cose. A volte non riesco a distinguere i miei problemi patologici da quelle che sono le ansie e le preoccupazioni di ogni mamma e i vostri racconti mi hanno rasserenato.
Ho letto in una vecchia discussione che Antonella diceva di non saper giocare con i propri figli: anch’io non sono capace, mi annoio da morire e mi sono sempre sentita una pessima madre in questo. Mi sembrava gravissimo, ma leggere le sue parole mi ha fatto pensare che forse invece di macerarmi nei sensi di colpa per qualcosa che comunque non mi è spontaneo o naturale, potrei concedermi di essere più serena e godermi quello che invece mi piace fare con lui, guardare insieme un libro, cantare una canzoncina, uscire…o semplicemente coccolarlo.
Ciao a tutte.
Non riuscirò a rileggere, quindi scusate se il tutto risulterà un po’ confuso.
Sono capitata su questo forum per caso, facendo una ricerca con google. Ho letto un po’ e la prima cosa che ho pensato è stata “queste sono matte”. Dormire nel lettone, allattare fino a 3 anni, EC…mi son detta “ma dove sono capitata?”. Però, siccome sono molto curiosa verso quello che non conosco, ho cominciato a leggere, partendo da discussioni molto vecchie, dalla pag.22.
Non ho letto tutto, ovviamente, ma almeno 4 o 5 discussioni per pagina, quelle che dai titoli mi sembravano più interessanti. Una notte sono stata fino alle 4 a leggervi (e non vi dico poi al mattino). Man mano che leggevo quello di cui si parlava mi sembrava un po’ meno “strano”, un po’ più familiare. Ho frequentato molti forum di mamme, senza mai fermarmi a lungo. Qui però il tono mi sembrava un po’ diverso, anche quando gli argomenti non mi convincevano mi toccava la semplicità e insieme la profondità delle risposte. Per la prima volta attraverso Internet mi è arrivato qualcosa di umano.
Avendo fatto questa “indigestione” di lettura non mi ricordo molti nomi di mamme e bambini (alcuni si, ma non voglio far torto a nessuno), ma sono rimasta colpitissima da Antonella Sagone, delle sue risposte sempre così equilibrate, della sua capacità (rara) di non giudicare, dei suoi pareri di esperta mai slegati però dal senso pratico.
Non voglio dire di aver avuto un illuminazione, sarebbe una bugia, certe cose devo ancora un po’ digerirle, in certi momenti della giornata mi vengono in mente alcune vostre discussioni e comportamenti, così diversi da quelli della maggioranza e mi sembra di essere molto scettica. Però una parte di me, forse quella più istintiva, si sente fortemente attratta da questa filosofia di vita.
Spero che recuperiate presto il dominio, in modo che tutte possano partecipare.
E vi invito a fare qualche “incursione” su altri forum, non per fare polemiche o giudicare, che sono sempre cose sgradite e controproducenti, ma per far conoscere il vostro modo di essere e di vivere la maternità ad altre donne. Magari a molte non interesserà per niente, ma sono sicura che qualcuna, come è successo a me, si sentirà toccata da qualcuno dei vostri argomenti e le verrà voglia di approfondire, di conoscere di più. Credo che sarebbe un’opportunità per molte mamme che non si riconoscono nelle idee che vanno per la maggiore ma non conoscono alternative: si può scegliere qualcosa solo quando si hanno diverse possibilità, altrimenti si subisce.
Voglio ringraziare Antonella per quello che ha scritto sull’argomento “sonno”. Il mio approccio è stato quello che ho già descritto nel topic (e che sinceramente non riconosco come sbagliato) Pantley- Estivill, …però veder scritto da una psicologa che da quello che scrive mi sembra persona molto competente ed empatica (e in più è anche una mamma) che non causerò danni terribili alla psiche del mio bambino se a volte lo porto a dormire con noi nel lettone, mi ha molto tranquillizzato. Perché è vero che ogni tanto lo faccio ugualmente, se mi sembra che mio figlio ne abbia bisogno (o a volte, semplicemente, perché abbiamo avuto tutti una giornata pesante e forse IO ne avevo più bisogno di lui), ma non senza fare conto con enormi sensi di colpa. Tutto quello che ho letto, anche su libri che mi sembravano molto dolci come approccio al bambino, come quelli della Leach o di Brazelton, contribuiva a farmi sentire molto in colpa.
Purtroppo (e lo racconto a voi per la prima volta) non sono una bella mamma serena. Sono una persona che ha problemi psicologici non lievissimi; ho fatto anni di analisi da giovane e recentemente ho iniziato una psicoterapia di appoggio da una psicologa perché avevo bisogno di sentirmi un po’ supportata nel terrore che avevo di poter causare a mio figlio dei danni simili ai miei.
A volte piango pensando a quanto è stato sfortunato Federico ad avere un mamma come me; mi sembra terribilmente ingiusto che una cosa così perfetta, tenera e delicata qual è un bambino debba portare il peso del profondo disagio di un adulto. Perciò vorrei fare tutto il possibile perché per mio figlio questo peso non sia troppo pesante. Ho tanti consigli da chiedere ad Antonella, ma per ora mi fermo perché altrimenti questo diventerà un romanzo.
Voglio ringraziare tutte perché nei loro problemi, nei loro dubbi, nelle loro angosce ho trovato conforto e non perché pensi che “mal comune mezzo gaudio”, ma semplicemente perché forse a volte esagero e tendo a vedere ad ogni comportamento non tranquillo e sereno di mio figlio un segnale del disagio che io potrei trasmettergli e mi rassicura constatare che invece anche bimbi con mamme normali fanno le stesse cose. A volte non riesco a distinguere i miei problemi patologici da quelle che sono le ansie e le preoccupazioni di ogni mamma e i vostri racconti mi hanno rasserenato.
Ho letto in una vecchia discussione che Antonella diceva di non saper giocare con i propri figli: anch’io non sono capace, mi annoio da morire e mi sono sempre sentita una pessima madre in questo. Mi sembrava gravissimo, ma leggere le sue parole mi ha fatto pensare che forse invece di macerarmi nei sensi di colpa per qualcosa che comunque non mi è spontaneo o naturale, potrei concedermi di essere più serena e godermi quello che invece mi piace fare con lui, guardare insieme un libro, cantare una canzoncina, uscire…o semplicemente coccolarlo.
Ciao a tutte.