Da newsletter chicco - Incubi e lettone
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- Località: Correggio (RE) Emilia - mamma di Gaia 31/10/03 e Giulio 09/03/06
Da newsletter chicco - Incubi e lettone
Che ne pensate voi?
Io dopo 2 anni e mezzo di bimba nel letto 2 sere fa ha deciso da sola di dormire tutta notte nel suo letto, e non mi sembra con le complicanze descritte dall'articolo...
ciao Irene
Incubi e... lettone
Mai dire mai. Se di fronte alla “cattiva abitudine”, di nipotini o figli di amici, di addormentarsi nel lettone dei loro genitori vi eravate promessi di non cadere per nessun motivo nell'errore, potrebbe arrivare presto, anche per voi, il momento di... “accettare la sconfitta”. Sono molti, infatti, i bambini che vivono l'esperienza degli incubi notturni. Così, per vedere svanire le proprie certezze sull'inviolabilità del lettone basta, a volte, qualche notte in cui il piccolo non ne vuol sapere di tornare a dormire nella sua stanza “popolata di mostri”, nel buio “pericoloso” della sua solitudine. Accondiscendere non è un dramma, ma neppure una soluzione. La condivisione del letto deve rimanere per voi e per lui un evento eccezionale.
L'abitudine di barattare i suoi incubi notturni e la vostra necessità di riposo con la conquista del lettone può alla lunga rivelarsi un errore, le cui conseguenze, proiettate in un futuro che ci appare gestibile e modificabile, sfuggono facilmente nei primi anni di vita in comune. Il che non vuol dire certamente ignorare le paure di un bambino.
La notte è il luogo temporale nel quale, inevitabilmente, si accedono le fantasie dei bambini. I mostri vanno a braccetto con il buio, da esso nascono minacciosi e misteriosi. È facile quindi che la notte si popoli di personaggi fantastici e pericolosi, che, il più delle volte, altro non sono che l'elaborazione di una paura provata realmente, di una esperienza che durante il giorno li ha impressionati. Nel buio tutto può accadere a loro insaputa, perché non si è in grado di vedere e distinguere bene le cose. Un'ombra o uno scricchiolio possono essere forieri di chissà quali terribili presagi. Ecco allora che negli incubi e nel buio i bimbi catalizzano e concentrano tutte le loro paure: paura di essere aggrediti, paura di non essere in grado di difendersi. Paura, su tutte, di essere abbandonati dai loro genitori proprio nel momento del bisogno.
Ma i genitori non abbandonano i propri bambini. Ed è proprio questa consapevolezza che un bambino deve poter acquisire. L'intransigenza dovrà lasciar spazio alla comprensione, ma la comprensione dovrà poi lasciar spazio alle regole: si tratta di un passaggio da gestire con gradualità. Il lettone di mamma e papà può anche diventare una soluzione di emergenza, ma tale deve rimanere. E' importante che il piccolo comprenda che si tratta di uno “strappo alla regola”, non di un diritto acquisito. Cedere ogni notte ai suoi capricci, così come mostrarsi sempre compiacenti di fronte al suo desiderio di “condividere” il sonno, non è di fatto la strada più giusta da percorrere: un bimbo abituato a dormire nel lettone corre il rischio di crescere insicuro, timoroso, incapace di stare per conto suo.
E' molto importante allora tranquillizzare regolarmente il bambino non solo con le parole, ma anche con gesti affettuosi. Il piccolo deve avere la certezza che mamma e il papà non lo hanno abbandonato, deve capire che sono nella stanza accanto pronti ad intervenire al momento del bisogno. Spiegategli con semplicità che non c'è nulla da temere, senza, tuttavia, colpevolizzare il suo stato di angoscia. Se il bambino ha paura, è necessario, prima di ogni altra cosa, accogliere e condividere i suoi timori anche quando appaiono irragionevoli. Si può semmai imparare ad esorcizzare e ridimensionare la sua paura “umanizzando” gli incubi, trovando cioè insieme al piccolo un “mezzo magico” a cui far ricorso quando i timori diventano ingestibili: un personaggio “buono” che protegge dai mostri, un mostro che poi così cattivo non è...
La scelta è personale e non fa differenza. L'importante è creare il presupposto per raggiungere il risultato più importante: fare in modo che il piccolo dorma nella sua stanza. Le prime notti potete permettetegli di stare con voi solo per qualche ora, ma avvertitelo del fatto che il giorno dopo si ritroverà nel suo lettino. Successivamente potete andare a consolarlo di tanto in tanto, rimanendo accanto a lui finché non si riaddormenta. Senza dimenticare che, per far sì che i sogni siano realmente “d'oro”, è necessario anche conciliarne il piacere: fate in modo che durante il giorno le sue emozioni siano il più possibile positive; limitate e, soprattutto, controllate i programmi televisivi che segue prima della cena o di andare a dormire; accompagnate la fine della sua giornata con la vostra presenza attiva; condividete con vostro figlio la lettura di un racconto sereno e divertente.
Io dopo 2 anni e mezzo di bimba nel letto 2 sere fa ha deciso da sola di dormire tutta notte nel suo letto, e non mi sembra con le complicanze descritte dall'articolo...
ciao Irene
Incubi e... lettone
Mai dire mai. Se di fronte alla “cattiva abitudine”, di nipotini o figli di amici, di addormentarsi nel lettone dei loro genitori vi eravate promessi di non cadere per nessun motivo nell'errore, potrebbe arrivare presto, anche per voi, il momento di... “accettare la sconfitta”. Sono molti, infatti, i bambini che vivono l'esperienza degli incubi notturni. Così, per vedere svanire le proprie certezze sull'inviolabilità del lettone basta, a volte, qualche notte in cui il piccolo non ne vuol sapere di tornare a dormire nella sua stanza “popolata di mostri”, nel buio “pericoloso” della sua solitudine. Accondiscendere non è un dramma, ma neppure una soluzione. La condivisione del letto deve rimanere per voi e per lui un evento eccezionale.
L'abitudine di barattare i suoi incubi notturni e la vostra necessità di riposo con la conquista del lettone può alla lunga rivelarsi un errore, le cui conseguenze, proiettate in un futuro che ci appare gestibile e modificabile, sfuggono facilmente nei primi anni di vita in comune. Il che non vuol dire certamente ignorare le paure di un bambino.
La notte è il luogo temporale nel quale, inevitabilmente, si accedono le fantasie dei bambini. I mostri vanno a braccetto con il buio, da esso nascono minacciosi e misteriosi. È facile quindi che la notte si popoli di personaggi fantastici e pericolosi, che, il più delle volte, altro non sono che l'elaborazione di una paura provata realmente, di una esperienza che durante il giorno li ha impressionati. Nel buio tutto può accadere a loro insaputa, perché non si è in grado di vedere e distinguere bene le cose. Un'ombra o uno scricchiolio possono essere forieri di chissà quali terribili presagi. Ecco allora che negli incubi e nel buio i bimbi catalizzano e concentrano tutte le loro paure: paura di essere aggrediti, paura di non essere in grado di difendersi. Paura, su tutte, di essere abbandonati dai loro genitori proprio nel momento del bisogno.
Ma i genitori non abbandonano i propri bambini. Ed è proprio questa consapevolezza che un bambino deve poter acquisire. L'intransigenza dovrà lasciar spazio alla comprensione, ma la comprensione dovrà poi lasciar spazio alle regole: si tratta di un passaggio da gestire con gradualità. Il lettone di mamma e papà può anche diventare una soluzione di emergenza, ma tale deve rimanere. E' importante che il piccolo comprenda che si tratta di uno “strappo alla regola”, non di un diritto acquisito. Cedere ogni notte ai suoi capricci, così come mostrarsi sempre compiacenti di fronte al suo desiderio di “condividere” il sonno, non è di fatto la strada più giusta da percorrere: un bimbo abituato a dormire nel lettone corre il rischio di crescere insicuro, timoroso, incapace di stare per conto suo.
E' molto importante allora tranquillizzare regolarmente il bambino non solo con le parole, ma anche con gesti affettuosi. Il piccolo deve avere la certezza che mamma e il papà non lo hanno abbandonato, deve capire che sono nella stanza accanto pronti ad intervenire al momento del bisogno. Spiegategli con semplicità che non c'è nulla da temere, senza, tuttavia, colpevolizzare il suo stato di angoscia. Se il bambino ha paura, è necessario, prima di ogni altra cosa, accogliere e condividere i suoi timori anche quando appaiono irragionevoli. Si può semmai imparare ad esorcizzare e ridimensionare la sua paura “umanizzando” gli incubi, trovando cioè insieme al piccolo un “mezzo magico” a cui far ricorso quando i timori diventano ingestibili: un personaggio “buono” che protegge dai mostri, un mostro che poi così cattivo non è...
La scelta è personale e non fa differenza. L'importante è creare il presupposto per raggiungere il risultato più importante: fare in modo che il piccolo dorma nella sua stanza. Le prime notti potete permettetegli di stare con voi solo per qualche ora, ma avvertitelo del fatto che il giorno dopo si ritroverà nel suo lettino. Successivamente potete andare a consolarlo di tanto in tanto, rimanendo accanto a lui finché non si riaddormenta. Senza dimenticare che, per far sì che i sogni siano realmente “d'oro”, è necessario anche conciliarne il piacere: fate in modo che durante il giorno le sue emozioni siano il più possibile positive; limitate e, soprattutto, controllate i programmi televisivi che segue prima della cena o di andare a dormire; accompagnate la fine della sua giornata con la vostra presenza attiva; condividete con vostro figlio la lettura di un racconto sereno e divertente.
toh, combinazione... noi che siamo tra quelli che hanno "educato" nostra figlia a dormire nella sua cameretta da sola e che abbiamo sempre preferito alzarci anche varie volte la notte per consolarla, aiutarla a riaddormentarsi, tenerle la mano, da un paio di notti la prendiamo e la mettiamo nel lettone perchè piange disperata. Mi sa proprio che ha gli incubi. Forse chi ha scritto gli articoli ha in parte ragione; anche noi cerchiamo di farla vivere come un'eccezione e non come la regola, ma questo dipende dal fatto che pianti di questo tipo sono un'eccezione e non la regola... (se fossero la regola forse il lettone dovrebbe essere la regola!) Insomma, se un bambino/a non è consolabile se non così, non vedo che altro si possa fare se non portarlo/a nel lettone (che - per inciso - per i genitori che di solito non lo fanno può essere anche piacevole...)
Condivido buona parte del testo, in particolare il fatto che per aiutare i bambini a superare le loro paure può essere efficace dar loro uno "strumento magico" o un "mostro buono" per sconfiggere i mostri che fanno loro paura (Federica, che dice di aver paura dei leoni, ora usa un leone giocattolo di Francesco per cacciarli via ... e funziona).
Non sono d'accordo sul fatto che il lettone condiviso debba restare un evento eccezionale: ogni famiglia deve trovare la sua quadratura del cerchio e deve escogitare la soluzione che più le si adatta: ci possono essere i genitori in una camera e i figli in un'altra, così come possono stare tutti nella stessa stanza, in un unico letto o in più letti affiancati uno all'altro (se lo spazio lo permette, perchè non stare comodi?), oppure un genitore nel lettone con i figli e l'altro nella stanza accanto ... insomma, ognuno deve trovare la "sua" soluzione, quella più congeniale per tutta la famiglia.
Per quanto riguarda l'anatema: "un bimbo abituato a dormire nel lettone corre il rischio di crescere insicuro, timoroso, incapace di stare per conto suo" ... proprio non lo condivido, anzi, sono intimamente sicura del contrario: più soddisfiamo le esigenze di affetto, calore e vicinanza espresse più o meno esplicitamente dai nostri bambini, più stiamo contribuendo a creare degli adulti sereni e soddisfatti, con una solida base d'appoggio da cui spiccare il volo verso la vita.
Gio
Non sono d'accordo sul fatto che il lettone condiviso debba restare un evento eccezionale: ogni famiglia deve trovare la sua quadratura del cerchio e deve escogitare la soluzione che più le si adatta: ci possono essere i genitori in una camera e i figli in un'altra, così come possono stare tutti nella stessa stanza, in un unico letto o in più letti affiancati uno all'altro (se lo spazio lo permette, perchè non stare comodi?), oppure un genitore nel lettone con i figli e l'altro nella stanza accanto ... insomma, ognuno deve trovare la "sua" soluzione, quella più congeniale per tutta la famiglia.
Per quanto riguarda l'anatema: "un bimbo abituato a dormire nel lettone corre il rischio di crescere insicuro, timoroso, incapace di stare per conto suo" ... proprio non lo condivido, anzi, sono intimamente sicura del contrario: più soddisfiamo le esigenze di affetto, calore e vicinanza espresse più o meno esplicitamente dai nostri bambini, più stiamo contribuendo a creare degli adulti sereni e soddisfatti, con una solida base d'appoggio da cui spiccare il volo verso la vita.
Gio
Ancora una cosa:
Irene dove hai preso questo articolo? Chi è questo personaggio che ci dice cosa dobbiamo fare e come dobbiamo comportarci con i nostri figli?
Un bacino a Gaia e uno al tuo "ranocchio".
Ciao, Gio
Avete notato in questo passaggio quante volte è ripetuto il verbo "dovere"?Accondiscendere non è un dramma, ma neppure una soluzione. La condivisione del letto deve rimanere per voi e per lui un evento eccezionale.
(...)
Ma i genitori non abbandonano i propri bambini. Ed è proprio questa consapevolezza che un bambino deve poter acquisire. L'intransigenza dovrà lasciar spazio alla comprensione, ma la comprensione dovrà poi lasciar spazio alle regole: si tratta di un passaggio da gestire con gradualità. Il lettone di mamma e papà può anche diventare una soluzione di emergenza, ma tale deve rimanere. E' importante che il piccolo comprenda che si tratta di uno “strappo alla regola”, non di un diritto acquisito. Cedere ogni notte ai suoi capricci, così come mostrarsi sempre compiacenti di fronte al suo desiderio di “condividere” il sonno, non è di fatto la strada più giusta da percorrere: un bimbo abituato a dormire nel lettone corre il rischio di crescere insicuro, timoroso, incapace di stare per conto suo.
Irene dove hai preso questo articolo? Chi è questo personaggio che ci dice cosa dobbiamo fare e come dobbiamo comportarci con i nostri figli?
Un bacino a Gaia e uno al tuo "ranocchio".
Ciao, Gio
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arriva dalle newsletter della chicco...Gio ha scritto:Ancora una cosa:
Avete notato in questo passaggio quante volte è ripetuto il verbo "dovere"?Accondiscendere non è un dramma, ma neppure una soluzione. La condivisione del letto deve rimanere per voi e per lui un evento eccezionale.
(...)
Ma i genitori non abbandonano i propri bambini. Ed è proprio questa consapevolezza che un bambino deve poter acquisire. L'intransigenza dovrà lasciar spazio alla comprensione, ma la comprensione dovrà poi lasciar spazio alle regole: si tratta di un passaggio da gestire con gradualità. Il lettone di mamma e papà può anche diventare una soluzione di emergenza, ma tale deve rimanere. E' importante che il piccolo comprenda che si tratta di uno “strappo alla regola”, non di un diritto acquisito. Cedere ogni notte ai suoi capricci, così come mostrarsi sempre compiacenti di fronte al suo desiderio di “condividere” il sonno, non è di fatto la strada più giusta da percorrere: un bimbo abituato a dormire nel lettone corre il rischio di crescere insicuro, timoroso, incapace di stare per conto suo.
Irene dove hai preso questo articolo? Chi è questo personaggio che ci dice cosa dobbiamo fare e come dobbiamo comportarci con i nostri figli?
Un bacino a Gaia e uno al tuo "ranocchio".
Ciao, Gio
un abbraccio irene
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Non si firmano mai... in genere è gente pagata per scrivere a comando su qualsiasi argomento: o vanno avanti secondo il senso comune, o nel migliore dei casi interpellano "l'esperto" di turno, in genere un medico molto mainstream, sempre lo stesso, scelto in base alla reperibilità e al grado di narcisismo...Gio ha scritto:Chi è questo personaggio che ci dice cosa dobbiamo fare e come dobbiamo comportarci con i nostri figli?
Anche a me di questo tipo di testi fa andare su tutte le furie il tono "autorevole" che può disorientare e far venire tanti dubbi! Grrr
Guardate poi che mitologia sottintesa:
1) i bambini se sono accuditi nel modo "giusto" (niente stress o stimoli angoscianti durante il giorno, clima sereno) non si sveglieranno la notte... questo garantisce all'80% dei genitori la sensazione di aver sbagliato qualcosa, perché l'80% dei bambini si sveglia!
2) se il bambino si sveglia e cerca la mamma, è perché ha fatto un incubo... perché mai dovrebbe, altrimenti, avere questo assurdo desiderio?
3) se i genitori prendono il bambino nel letto, è solo per debolezza verso i suoi capricci, per non fare la fatica di educarlo... oppure perché si inteneriscono davanti al suo bisogno di coccole... o anche per quieto vivere... perché mai altrimenti potrebbero volere vicino a sé di notte il piccolo seccatore?
L'idea che semplicemente mamme e bambini desiderino stare insieme perché sentono intimamente che questo è la cosa giusta, ristabilisce l'equilibrio, li fa stare bene e dà loro gioia, perché la solitudine è innaturale e il contatto e la tenerezza è un bisogno fondamentale e sano dell'essere umano... no, questo proprio è al di là della loro immaginazione! Meglio scomodare Freud e quant'altri, e il complesso di Edipo e di Elettra e la simbiosi naricistica... tutti psicologi!
Antonella
la cosa strana e' che se ad aver bisogno di coccole e' un adulto, se e' una donna o un uomo maturo che piangono e il partner non se li fila neanche di striscio, allora tutto si capovolge!Antonella Sagone ha scritto:L'idea che semplicemente mamme e bambini desiderino stare insieme perché sentono intimamente che questo è la cosa giusta, ristabilisce l'equilibrio, li fa stare bene e dà loro gioia, perché la solitudine è innaturale e il contatto e la tenerezza è un bisogno fondamentale e sano dell'essere umano... no, questo proprio è al di là della loro immaginazione!
il partener diventa uno s....o/a senza cuore degno di ogni calunnia.
quante volte ho ascoltato le mie amiche dirmi in lacrime '' capisci! non ha fatto un passo neanche quando mi ha visto piangere...''. Le stesse amiche che poi ora elargiscono consigli su come educare ale a botta di lacrime. per non parlare della sensazione di abbandono che un adulto prova quando non e' ascoltato abbastanza, quando viene mollato da qualche parte solo e senza diritto di replica.
perche' mai un bimbo piccolo fa capricci e adotta tecniche subdole mentre un grande - ben piu' navigato - e' povero e indifeso e le sue lacrime sembrano tanto prezose???
bah! chi ci capisce e' bravo
anna
Re: Da newsletter chicco - Incubi e lettone
ciao a tutti/e
anche noi siamo nella fase paure.
S. dorme nel letto in camera sua da quando aveva 2 mesi, e viene nel nx letto giusto quando sta male .. perche' sinceramente non ci lascia dormire .. sono calci e testate che ci da.
Da 10 gg a questa parte pero' , si sveglia di notte dicendomi che ha paura..della finestra! ma chissa' che intende!?
io penso che sia associato all'inserimento al nido .. ci sta tutto il gg per molte ore.Non e' uno sforzo da sottovalutare ma la mia paura e' che siano i cartoni che vede al pomeriggio!
Noi la TV la guardiamo veramente pochissimo. Quasi nulla.
Di solito salto nel letto con lui ( dorme nel singolo , quindi ci sto) e mi faccio un pezzo di nanna assieme a lui.Il problema e' che capita 2-3 volte per notte,quindi e' un bel viavai...
In merito all'articolo sopra ; trovo buono lo spunto sul trovare l'oggetto di transizione che " combatte" la negatiita'.
Si e' carina l'idea potrei anche provare.
Per il resto .. sono articoli della Chicco ..non ci si puo' aspettare molto..magari sono scritti da un freelancer non pagato ma desideroso di poter avanzare in carriera e farsi assumere.( ecco perche non firmati)
anche noi siamo nella fase paure.
S. dorme nel letto in camera sua da quando aveva 2 mesi, e viene nel nx letto giusto quando sta male .. perche' sinceramente non ci lascia dormire .. sono calci e testate che ci da.
Da 10 gg a questa parte pero' , si sveglia di notte dicendomi che ha paura..della finestra! ma chissa' che intende!?
io penso che sia associato all'inserimento al nido .. ci sta tutto il gg per molte ore.Non e' uno sforzo da sottovalutare ma la mia paura e' che siano i cartoni che vede al pomeriggio!
Noi la TV la guardiamo veramente pochissimo. Quasi nulla.
Di solito salto nel letto con lui ( dorme nel singolo , quindi ci sto) e mi faccio un pezzo di nanna assieme a lui.Il problema e' che capita 2-3 volte per notte,quindi e' un bel viavai...
In merito all'articolo sopra ; trovo buono lo spunto sul trovare l'oggetto di transizione che " combatte" la negatiita'.
Si e' carina l'idea potrei anche provare.
Per il resto .. sono articoli della Chicco ..non ci si puo' aspettare molto..magari sono scritti da un freelancer non pagato ma desideroso di poter avanzare in carriera e farsi assumere.( ecco perche non firmati)
Re:
verissimo! .....perche?anan ha scritto: perche' mai un bimbo piccolo fa capricci e adotta tecniche subdole mentre un grande - ben piu' navigato - e' povero e indifeso e le sue lacrime sembrano tanto preziose???
anna
mah .. forse perche' spesso per un bimbo un eccezione diventa la regola?
...con nessi e connessi inclusi!
Sa, una cosa che mi fa stare male nella vita e' : vedere gli uomini piangere.
Ho visto mio padre farlo davanti a me due mesi dopo la morte di mia madre e le assicuro per quanto non lo sopportassi ( mio padre intendo) in quel frangente ho provato compassione per lui. Perche ' non era capace di esprimere affettuosita' ..
Re: Da newsletter chicco - Incubi e lettone
Mia cognata ha dormito con mia suocera per tutti i suoi primi 10 anni di vita, finchè ha deciso da sola che voleva avere la sua cameretta (mia suocera era sola), ora è una ventenne super indipendente, molto sicura di se e tantissimo determinata.
Secondi me l'importante è fare quello che fa stare bene noi e loro. Se nel lettone ci si sta tutti comodi e questo non crea dei problemi alla coppia perchè no? Altrimenti è meglio insistere con dolcezza nel farlo dormire nel suo letto.
Silvia
Secondi me l'importante è fare quello che fa stare bene noi e loro. Se nel lettone ci si sta tutti comodi e questo non crea dei problemi alla coppia perchè no? Altrimenti è meglio insistere con dolcezza nel farlo dormire nel suo letto.
Silvia
Re: Da newsletter chicco - Incubi e lettone
La nostra cucciola dorme con noi.
LO VOGLIO IO!!!!!!!! E da quando aveva un mese lo VUOLE anche il padre che all'inizio non era contento perchè spaventato di farle male. Considerato che ora lei ha 18 mesi e il suo modo di dormire è IDENTICO a quello del padre, stile cavallo imbizzarrito, certo era da capire che all'inizio lui avesse paura. Ora che asepttiamo l'arrivo (a momenti ...... ) dell'altro ci siamo riorganizzati per continuare nell'esperienza.
A noi sta bene così.
Chi conosce la nostra bimba può parlare di tutto tranne di insicurezza, timidezza e ca@@ate simili! Concordo con chi utilizza l'esempio dell'adulto, perchè le lacrime di un adulto dovrebbero fare più tenerezza di quelle di un bambino che non ha nessun sistema di difesa e che quando sente il bisogno di qualcosa te lo esprime come meglio può e basta????
E perchè se lui vuole qualcosa non si può rispondere di si e basta?????
Conoscete forse persone "danneggiate a vita" per il troppo amore????????????????????'
Vabbè tanto si continua sempre a sentire le stessse cretinate ...........................
LO VOGLIO IO!!!!!!!! E da quando aveva un mese lo VUOLE anche il padre che all'inizio non era contento perchè spaventato di farle male. Considerato che ora lei ha 18 mesi e il suo modo di dormire è IDENTICO a quello del padre, stile cavallo imbizzarrito, certo era da capire che all'inizio lui avesse paura. Ora che asepttiamo l'arrivo (a momenti ...... ) dell'altro ci siamo riorganizzati per continuare nell'esperienza.
A noi sta bene così.
Chi conosce la nostra bimba può parlare di tutto tranne di insicurezza, timidezza e ca@@ate simili! Concordo con chi utilizza l'esempio dell'adulto, perchè le lacrime di un adulto dovrebbero fare più tenerezza di quelle di un bambino che non ha nessun sistema di difesa e che quando sente il bisogno di qualcosa te lo esprime come meglio può e basta????
E perchè se lui vuole qualcosa non si può rispondere di si e basta?????
Conoscete forse persone "danneggiate a vita" per il troppo amore????????????????????'
Vabbè tanto si continua sempre a sentire le stessse cretinate ...........................
Re: Da newsletter chicco - Incubi e lettone
Io non ho mai precluso il lettone ai miei figli, pur proponendo sempre il loro letto. E tendenzialmente, tutti e due hanno volentieri dormito da soli, fino ai 6 mesi in camera nostra, poi nella loro.
In particolare Cristiano ha sempre dormito quasi tutte le notti intere, se si svegliava bastavano due carezze e dormiva di nuovo, si addormentava da solo già a 1 anno e praticamente non è mai venuto nel nostro letto. Se veniva, dopo un'ora lo riportavo indietro perchè era troppo agitato, dormiva male, nel suo letto invece si tranquillizzava.
Bene, a 2 anni e mezzo ha cominciato, se non tutte le notti quasi, a chiedere di venire nel nostro letto. Si svegliava verso le 3 o le 4, lo trovavo già in piedi che mi diceva 'di là'. Dopo qualche mese si è calmata la cosa. ora che ha 3 anni e mezzo va a periodi: per cinque giorni non si sveglia, poi per 4 si sveglia e vuole venire nel nostro letto (cosa che ottiene sempre, perchè onestamente di discutere di notte io non ne ho voglia).
Ma la domanda è: ma perchè questo cambiamento? Secondo me è coinciso con una fase in cui è cresciuto molto ed era un po' disorientato.
Fatto sta che ha fatto il contrario di quanto uno si aspettasse...
In generale, io non potrei dormire SEMPRE con il bimbo nel lettone, almeno qualche ora di indipendenza fisica mi è necessaria. Anzi, mi sembra giusto proporre un letto per lui, magari ci si trova bene (come è successo ai miei). Ma proibirlo di principio è una cosa che non ho mai capito. 'Se no si abitua'... beh, e poi si abituerà a cambiare letto, no?
In particolare Cristiano ha sempre dormito quasi tutte le notti intere, se si svegliava bastavano due carezze e dormiva di nuovo, si addormentava da solo già a 1 anno e praticamente non è mai venuto nel nostro letto. Se veniva, dopo un'ora lo riportavo indietro perchè era troppo agitato, dormiva male, nel suo letto invece si tranquillizzava.
Bene, a 2 anni e mezzo ha cominciato, se non tutte le notti quasi, a chiedere di venire nel nostro letto. Si svegliava verso le 3 o le 4, lo trovavo già in piedi che mi diceva 'di là'. Dopo qualche mese si è calmata la cosa. ora che ha 3 anni e mezzo va a periodi: per cinque giorni non si sveglia, poi per 4 si sveglia e vuole venire nel nostro letto (cosa che ottiene sempre, perchè onestamente di discutere di notte io non ne ho voglia).
Ma la domanda è: ma perchè questo cambiamento? Secondo me è coinciso con una fase in cui è cresciuto molto ed era un po' disorientato.
Fatto sta che ha fatto il contrario di quanto uno si aspettasse...
In generale, io non potrei dormire SEMPRE con il bimbo nel lettone, almeno qualche ora di indipendenza fisica mi è necessaria. Anzi, mi sembra giusto proporre un letto per lui, magari ci si trova bene (come è successo ai miei). Ma proibirlo di principio è una cosa che non ho mai capito. 'Se no si abitua'... beh, e poi si abituerà a cambiare letto, no?
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Re: Da newsletter chicco - Incubi e lettone
La condivisione del letto deve rimanere per voi e per lui un evento eccezionale.
Non ho tempo di leggermi tutto l'articolo e tutte le risposte
ma voglio reagire alla frase citata.
Viene posta semplicemente come assioma. "E' così."
Ma non possiamo accettare dogmi di questo genere. Dov'è l'argumentazione? Vera, non già basata sull'accettazione dell'assioma?
Perché è un tabù dormire con un cucciolo, ed è invece una 'regola' senza eccezione (pena gravi sospetti) che marito e moglie dormano assieme?
Chiediamoci perché dormono insieme un'uomo e una donna. Non è solo per far l'amore che quello si può fare dovunque e in ogni momento mica solo nel lettone e di notte . Credo sia fondamentalmente perché è PIACEVOLE. E' bello dormire vicino ad un altro essere umano, è bella la sensazione di vicinanza, il calore tiepido, la compagnia. (e quando non è piacevole.... c'è qualche problema ).
Perché non si potrebbe dormire insieme con un cucciolo per la stessa ragione? è bello, è piacevole, ci si sente vicini, il calore... Qual'è la differenza, se no appunto il dogma che ci è stato inculcato con tanta forza?
Aggiungiamo che per il cucciolo queste sensazioni di vicinanza non sono soltanto un piacere, ma sono un BISOGNO (io credo che lo siano anche negli adulti, ma per i cuccioli è più URGENTE E NECCESSARIO).
Perché viene criminalizzata una madre/dei genitori che vogliono venire incontro a questo bisogno?
Me lo chiedo sinceramente.
Altra domanda: perché invece di usare il lettone come soluzione d'urgenza in caso di 'mostri' e incubi, non cercare di preveniree? Io credo che il cosleeping possa in grande parte prevenirli.
pulcinafiamminga e cucciolo di 19 mesi, dormiamo ttti felici nel lettone
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Re: Da newsletter chicco - Incubi e lettone
Ah dimenticavo.. l'articolo viene da una newsletter della Chicco.. questo spiega tanto!
Se tutti facessero cosleeping, dove vanno con tutti i loro lettini, lenzuola, copertine a misura di bimbo? loro devono vendere, sia chiaro!
Detto questo, io da ignorante avevo comprato tutto in gravidanza e ho scoperto il cosleeping nei primi mesi, è tutto rimasto inutilizzato......
pulcinafiamminga
Se tutti facessero cosleeping, dove vanno con tutti i loro lettini, lenzuola, copertine a misura di bimbo? loro devono vendere, sia chiaro!
Detto questo, io da ignorante avevo comprato tutto in gravidanza e ho scoperto il cosleeping nei primi mesi, è tutto rimasto inutilizzato......
pulcinafiamminga
Re: Da newsletter chicco - Incubi e lettone
E' vero. In teoria. Io tra lavoro mio, turni di lavoro suoi, figli in giro per casa, non è che abbia tante altre possibilità.Non è solo per far l'amore che quello si può fare dovunque e in ogni momento mica solo nel lettone e di notte
E il divano a due posti mentre nel lettone ci sono i bambini è ipotesi che preferirei lasciare proprio per ultima
Verissimo, ed è bello per i bambini. Domenica mattina si sono svegliati tutti e due alle 6 e sono venuti nel letto con noi. In 4 fino alle 9. Bellissimo. Ce li avevo vicini, caldi caldi, bellissimo. Ma 3 ore. Tutta la notte, tutte le notti, in 3 (nel mio caso in 4, oppure il bimbo grande ormai sta da solo?) in un letto da 2 è impensabile. Non potrei dormire. E se non dormi, di giorno scleri.E' bello dormire vicino ad un altro essere umano, è bella la sensazione di vicinanza, il calore tiepido, la compagnia.
Inoltre, le ore 'da svegli' sono per i figli. Vengono loro, prima di me e mio marito come coppia. Giustamente e con somma gioia. Ci resta quindi la sera dopo che loro sono andati a letto (21.30, nel week end 22) e le ore della notte, anche da addormentati. Certo che abbracciare il mio bambino è splendido, ma anche abbracciare mio marito, e a volte ho solo quei momenti per noi.
So che un giorno i miei figli non solo non verranno più nel mio letto, ma si offenderanno se io sto loro troppo attaccata (mia madre si infilava nel mio letto la mattina quando avevo 18 ANNI lo odiavo e lei non capiva perchè) ma temo che quando capiterà io e mio marito potremmo esserci persi (vedi sopra mia madre, ci son voluti anni perchè lei e mio padre si ritrovassero come coppia mentre noi andavamo per la nostra strada).
Per tutti questi motivi, trovo 'giusto' offrire il proprio letto ai bambini, che poi possono accedere a quello dei genitori quando vogliono.
Ma, appunto, per me resta 'quello dei genitori'.