L'odio dei carnivori - Su "D" di Repubblica

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BadReligion
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Messaggio da BadReligion » mar feb 21, 2006 11:29 am

Julian ha scritto: CUT credo che dietro la lettera della signora Pagani ci sia qualcos'altro(o qualcun'altro).
.
CONDIVIDO Si sta sferrando un attacco massiccio ed in grande stile contro il mondo dei vegetariani/vegani (per loro pari sono) E' assolutamente palese ascoltando i tg o trasmissioni di attualita'. (Addirittura mi si dice Forum, quel programma per pensionati un po' rimba..) Evidentemente c'e' un calo nei consumi della carne e qualcuno sta pagando per porre rimedio. Si comprano *gli esperti* (nutrizionisti dietologi ecc ecc) e le trasmissioni televisive. Il padrone chiama ed i servi obbediscono. Se la cosa non funziona ci sono sempre *gli aiuti al settore* I politici sono velocissimi a calarsi le braghe davanti ai soldi, si sa.
E la cosa piu' drammaticamente grottesca in tutto cio' e' che paghiamo anche noi, coi nostri soldi. E che nessuno PLEASE, apra bocca quando dico CHE VORREI CREPASSERO TUTTI ,tra atroci sofferenze naturalmente ...

StefaniaVegan
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Messaggio da StefaniaVegan » mar feb 21, 2006 11:33 am

riboeri ha scritto:Io ho mandato questa... è breve ma spero efficace:

Dell'articolo in oggetto sarebbe interessante conoscere le referenze bibliografiche da cui l'autrice trae le conclusioni sui "pericoli" insiti nelle varie tipologie di diete vegetariane. Conclusioni che espresse in questo modo da una non-addetta ai lavori (sociologa?) rappresentano solo delle considerazioni personali senza alcun valore generale, tanto più che le uniche affermazioni riportate vengono poi estese ben oltre la loro originaria collocazione (metodo efficace solo per farsi valere all'osteria, fra compagnoni di bicchiere).
Mi piacerebbe inoltre sapere (andando in argomento sociologico, più consono all'autrice) quale fastidio diano alla società i vegetariani. O forse sarebbe meglio indagare sui sentimenti dell'autrice verso i vegetariani. In questa ricerca però sarebbe più utile l'indagine psicanalitica.
Cordiali saluti

Riccardo Boeri
Questa è forte. Praticamente, con molti giri di parole, hai detto che l'autrice è una cretina.
....vorrei possedere anch'io la tua proprietà di linguaggio...

riboeri
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Messaggio da riboeri » mar feb 21, 2006 11:36 am

StefaniaVegan ha scritto: Questa è forte. Praticamente, con molti giri di parole, hai detto che l'autrice è una cretina.
....vorrei possedere anch'io la tua proprietà di linguaggio...
Non ho detto che è cretina ;-) ! Solo che una persona psichicamente provata non dovrebbe poter scrivere su una rivista destinata a masse psichicamente fragili... dici che non si capisce? Manderò un'integrazione...

Verdesperanza
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Messaggio da Verdesperanza » mar feb 21, 2006 11:49 am

"Autrice di Manuale del Carnivoro. Perché
non dovete sentirvi in colpa se mangiate
animali "

Mi sa che la signora in questione ha molti sensi di colpa, se non li avesse il suo manuale avrebbe avuto un titolo diverso...., o meglio ancora, non lo avrebbe mai scritto.

pasionario
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Messaggio da pasionario » mar feb 21, 2006 11:56 am

BadReligion ha scritto:
Julian ha scritto: CUT credo che dietro la lettera della signora Pagani ci sia qualcos'altro(o qualcun'altro).
.
CONDIVIDO Si sta sferrando un attacco massiccio ed in grande stile contro il mondo dei vegetariani/vegani (per loro pari sono) E' assolutamente palese ascoltando i tg o trasmissioni di attualita'. (Addirittura mi si dice Forum, quel programma per pensionati un po' rimba..) Evidentemente c'e' un calo nei consumi della carne e qualcuno sta pagando per porre rimedio. Si comprano *gli esperti* (nutrizionisti dietologi ecc ecc) e le trasmissioni televisive. Il padrone chiama ed i servi obbediscono. Se la cosa non funziona ci sono sempre *gli aiuti al settore* I politici sono velocissimi a calarsi le braghe davanti ai soldi, si sa.
E la cosa piu' drammaticamente grottesca in tutto cio' e' che paghiamo anche noi, coi nostri soldi. E che nessuno PLEASE, apra bocca quando dico CHE VORREI CREPASSERO TUTTI ,tra atroci sofferenze naturalmente ...
Io apro la bocca x dirti che sei forte!! eheh finalmente un forum dove si fa INFORMAZIONE!!!

Marco Valussi
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lettera ai vegetariani

Messaggio da Marco Valussi » mar feb 21, 2006 1:24 pm

Ed ecco cosa ho scritto, come al solito verboso

" (...) Prima di tutto, non so se per tattica o per inadeguata comprensione delle differenze, l'articolista raggruppa sotto un solo termine persone che fanno una scelta alimentare partendo da percorso totalmente differenti: di tipo salutistico e di tipo etico. E' chiaro che accusare i secondi di portare avanti un principio sbagliato (perchè la dieta vegetariana non sarebbe salutare) è un errore di metodo, i vegetariani etici non portano avanti discorsi sulla salubrità della dieta, sarebbero vegetariani anche se la dieta non fosse ottimale o costringesse, come fa, ad essere più attenti alla propria dieta. Certo, chi fa una scelta etica è pronto ad affrontare delle limitazioni e dei problemi, ma questo pare assolutamente naturale, tutti noi sopportiamo la limitazione che ci viene dal non poter sperimentare direttamente su esseri umani metodiche di ricerca che comportassero la morte o la sofferenza; se le accettassimo avremmo probabilmente grandi vantaggi dal punto di vista biomedico, ma accettiamo di sopportare la limitazione in nome di un valore più elevato: la dignità delle persone.

Se l'accusa secondo la quale la dieta vegetariana non è buona per la salute fosse vera (se lo fosse), questo argomento potrebbe andare a bersaglio solo con i vegetariani per motivi salutistici.

Lascio perdere per mancanza di spazio la confutazione della affermazione (non argomentata e non supportata da dati) che la dieta vegetariana (non vegana) non sarebbe compatibile con la salute ed il buono sviluppo, ma sottolineo quello che ritenbo essere un artifizio retorico. Quando un argomento difficile si basa su un presupposto impossibile da giustificare, il metodo migliore è quello di fare finta di niente e di dare questo presupposto come ovvio, banale e già dimostrato. Il lettore non attento scambia questo artifizio per argomentazione cogente, e segue a leggere e a trarre inferenze su basi non dimostrate - troppo facile e poco onesto (intellettualmente naturalmente).
Per qualunque lettore che volesse mettere alla prova la veridicità dell'affermazione dell'articolista basta un pò di lavoro sulle banche dati sul web a rintracciare e a leggere i molteplici articoli che da almeno 15 anni supportano sempre di più gli effetti benefici delle diete vegetariane - dispiace che l'articolista non lo abbia fatto, ma questo è cattivo giornalismo, non materia di opinione.

Altro punto che sfiora il ridicolo, e che dimostra come l'articolista non abbia fatto i compiti a casa è dire che la maggior parte dei vegani introdurrebbe nel metabolismo la maggior parte delle proteine vegetali usando la soia. Qualche fonte di riferimento? Nessuna. Se l'articolista avesse fatto più ricerca di base si sarebbe letta qualche articolo di epidemiologia sulla tipologia di dieta vegetariana nei paesi occidentali, ma non l'ha fatto, e suggerisce il falso.
Inoltre dovrebbe sapere che i possibili rischi imputabili ad un consumo massiccio di soia sono limitati al consumo di soia "grezza", e non al consumo di preparati a base di soia fermentata, quelli si maggioritari in Asia, e che non solo non hanno profilo tossicologico ma sono particolarmente salutari.

Unico dato che corrisponde al vero è quello che i vegani devono assumere una piccola quantità di vit. B12 per supplire alla sua mancanza nei cibi di origine vegetale. Per un vegano etico questo naturalmente non è un problema, o vogliamo dire che dal punto di vista etico sia sbagliato "barattare" lo sforzo di pochi euro settimanali con la non partecipazione ad un sistema di sfruttamento e morte che si ritiene sbagliato?

Sottolineo un secondo artifizio retorico, l'articolista ha appena detto che i vegani hanno bisogno di Vit. B12 e su questo costruisce un castello accusatorio, ma il tutto si riduce all'affermazione, piuttosto banale, che bisogna assumere B12 e non bisogna pensare che la dieta vegana sia di per se perfetta. Ebbene, quale sarebbe il dato rivoluzionario? Che dobbiamo stare attenti alla dieta? Una persona con alimentazione tipicamente occidentale non dovrebbe forse farlo? Eppure mi pare che siano proprio le diete classiche occidentali a portare la maggior percentuale di malattie cardiovascolari. Certo, chiunque dovrebbe fare uno sforzo per mangiare meglio ed in maniera equilibrata, ma perchè per i vegani questo dovrebbe suonare come una campana a morte? E quali sarebbero i molti integratori che i vegani assumono, a parte la B12?
Anche qui per far passare una affermazione senza supporto la si enuncia come se fosse banale.

Veramente triste il tentativo in due righe di banalizzare le conquiste in campo della prevenzione delle malattie degenerative dicendo che si, troppa carne fa male, ma anche troppi vegetali. La decenza vorrebbe che l'articolisita, prima di mandare messaggi alimentari pericolosi, si informasse meglio e dicesse al suo pubblico la percentuale di morbidità causata da eccessi di carne e grassi saturi rispetto alla morbidità causata da eccessi di vegetali. Se questi dati non sono disponibili, correttezza giornalistica vorrebbe che fosse chiarito.

In un altro passaggio l'articolista mette tutta la carne al fuoco per nascondere con cortine fumogene la pochezza delle sue affermazioni, anche qui con trucchetti retorici piuttosto scoperti, come sottolineando affermazioni circa effetti negativi (aggressività et al.) del consumo di carne, e dicendo che queste sarebbero le ragioni principali sulle quali si incardinerebbe il ragionamento vegetariano. Fonti? Nessuna naturalmente, perchè se si fosse premurata ad esempio a sentire i vegetariani avrebbe "scoperto" che queste sono ragioni minoritarie - ma allora il trucchetto retorico non avrebbe funzionato.
L'articolista non è d'accordo che gli alimenti animali accrescano l'aggressività? E' in buona compagnia, io non sono d'accordo e con me molto altri. Ma questo modifica le basi di evidenza? No, perchè anche se le proteine animali non fossero "aggressigeniche" questo non negherebbe le ragioni etiche ne quelle salutistiche.

Quando finalmente l'articolista si approccia al vero argomento, quello che veramente ha spinto la maggior parte dei vegetariani alla loro scelta - ovvero la scelta etica, lo evita del tutto.
Ovvero non affronta il punto nodale della questione, se cioè sia accettabile che nella società occidentale esseri senzienti, con quindi una capacità di avvertire in maniera significativa la sofferenza in molte gradazioni e sfumature, siano sistematicamente sottoposti ad un trattamento che porta loro enormi sofferenze di molti tipi, dalla privazione sensoriale, alla costrizione degli spazi vitali, alle mutilazioni, alle diete innaturali, alla paura, all'incertezza, al distacco dalla madre in tenera età, alle vere e proprie torture, alla morte. Se sia tollerabile continuare in questo modo senza neppure porsi il problema della sofferenza di questi animali, sofferenze che se fossero inflitte ad un qualsiasi dei nostri animali da compagnia causerebbero lo sdegno e la rabbia dell'opinione pubblica ed anche risvolti amministrativi e penali.
E invece no, l'articolista pensa evidentemente che questo non sia il punto importante, ma che il punto importante siano le ragioni che spingono il singolo a fare certe scelte, il fatto che lo facciano per "ridurre il senso di colpa". Evitato così l'argomento scottante, si parla di un giudizio psicologico, se non atropologico, sui vegetariani: "se voi vi sentite in colpa e per espiare non mangiate animali, perchè noi dovremmo farlo?" Non lo so, non è questa la domanda, la domanda è: "è eticamente irrilevante il fatto che mangiare la carne significhi appoggiare un sistema di sfruttamento che crea sofferenza?"

O è più sensato andare a contestare a chi lavora nel campo del volontariato e della collaborazione con paesi in via di svluppo o con gli strati più diseredati, che la loro scelta deriverebbe da un senso di colpa? E quale sarebbe il problema? Io trovo molto più problematico chi non avverte nessun senso di colpa e non fa nulla. All'articolista non piacciono le retoriche vegetariane? Che faccia uno sforzo per andare oltre la facciata e veda i contenuti. Non sono cattolico e non condivido certa retorica del pauperismo, ma non uso questo escamotage per giustificare un mio disinpegno, e sono capace di lavorare con persone religiose perchè condivido il significato profondamente etico del loro sforzo. Ma l'articolista non ha fatto neppure questo sforzo, e ha scelto invece di dipingere una caricatura di bassa psicologia, diciamo pure un imbarazzante stereotipo, evitando accuratamente di cimentarsi con il vero terreno etico. A quando una "lettera a Padre Zanotelli" per spiegargli l'imbarazzante ed invalidante origine sensocolpistica del suo impegno?

L'articolista non apprezza certi atteggiamenti di alcuni settori del vegetarianesimo? Non apprezza un certo sentirsi moralmente superiori? Ma questo, mi si permetta, cosa centra con la validità del ragionamento? Una persona matura dovrebbe essere in grado di scindere le due cose, ragionando sulle ragioni e polemizzando con certe espressioni.

Se ci si lamenta - a volte con piena ragione - che il dialogo con certi settori del vegetarianesimo siano difficili, certamente non contribuisce al superamento di questa difficoltà di comunicazione la costruzione di caricature dell'altro, facilmente attaccabili perchè create all'uopo. Non sarebbe invece meglio discutere seriamente?
Marco Valussi
San Giovanni Lupatoto (VR)"

Marco Valussi
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lettera ai vegetariani

Messaggio da Marco Valussi » mar feb 21, 2006 1:26 pm

Ed ecco cosa ho scritto, come al solito verboso

" (...) Prima di tutto, non so se per tattica o per inadeguata comprensione delle differenze, l'articolista raggruppa sotto un solo termine persone che fanno una scelta alimentare partendo da percorso totalmente differenti: di tipo salutistico e di tipo etico. E' chiaro che accusare i secondi di portare avanti un principio sbagliato (perchè la dieta vegetariana non sarebbe salutare) è un errore di metodo, i vegetariani etici non portano avanti discorsi sulla salubrità della dieta, sarebbero vegetariani anche se la dieta non fosse ottimale o costringesse, come fa, ad essere più attenti alla propria dieta. Certo, chi fa una scelta etica è pronto ad affrontare delle limitazioni e dei problemi, ma questo pare assolutamente naturale, tutti noi sopportiamo la limitazione che ci viene dal non poter sperimentare direttamente su esseri umani metodiche di ricerca che comportassero la morte o la sofferenza; se le accettassimo avremmo probabilmente grandi vantaggi dal punto di vista biomedico, ma accettiamo di sopportare la limitazione in nome di un valore più elevato: la dignità delle persone.

Se l'accusa secondo la quale la dieta vegetariana non è buona per la salute fosse vera (se lo fosse), questo argomento potrebbe andare a bersaglio solo con i vegetariani per motivi salutistici.

Lascio perdere per mancanza di spazio la confutazione della affermazione (non argomentata e non supportata da dati) che la dieta vegetariana (non vegana) non sarebbe compatibile con la salute ed il buono sviluppo, ma sottolineo quello che ritenbo essere un artifizio retorico. Quando un argomento difficile si basa su un presupposto impossibile da giustificare, il metodo migliore è quello di fare finta di niente e di dare questo presupposto come ovvio, banale e già dimostrato. Il lettore non attento scambia questo artifizio per argomentazione cogente, e segue a leggere e a trarre inferenze su basi non dimostrate - troppo facile e poco onesto (intellettualmente naturalmente).
Per qualunque lettore che volesse mettere alla prova la veridicità dell'affermazione dell'articolista basta un pò di lavoro sulle banche dati sul web a rintracciare e a leggere i molteplici articoli che da almeno 15 anni supportano sempre di più gli effetti benefici delle diete vegetariane - dispiace che l'articolista non lo abbia fatto, ma questo è cattivo giornalismo, non materia di opinione.

Altro punto che sfiora il ridicolo, e che dimostra come l'articolista non abbia fatto i compiti a casa è dire che la maggior parte dei vegani introdurrebbe nel metabolismo la maggior parte delle proteine vegetali usando la soia. Qualche fonte di riferimento? Nessuna. Se l'articolista avesse fatto più ricerca di base si sarebbe letta qualche articolo di epidemiologia sulla tipologia di dieta vegetariana nei paesi occidentali, ma non l'ha fatto, e suggerisce il falso.
Inoltre dovrebbe sapere che i possibili rischi imputabili ad un consumo massiccio di soia sono limitati al consumo di soia "grezza", e non al consumo di preparati a base di soia fermentata, quelli si maggioritari in Asia, e che non solo non hanno profilo tossicologico ma sono particolarmente salutari.

Unico dato che corrisponde al vero è quello che i vegani devono assumere una piccola quantità di vit. B12 per supplire alla sua mancanza nei cibi di origine vegetale. Per un vegano etico questo naturalmente non è un problema, o vogliamo dire che dal punto di vista etico sia sbagliato "barattare" lo sforzo di pochi euro settimanali con la non partecipazione ad un sistema di sfruttamento e morte che si ritiene sbagliato?

Sottolineo un secondo artifizio retorico, l'articolista ha appena detto che i vegani hanno bisogno di Vit. B12 e su questo costruisce un castello accusatorio, ma il tutto si riduce all'affermazione, piuttosto banale, che bisogna assumere B12 e non bisogna pensare che la dieta vegana sia di per se perfetta. Ebbene, quale sarebbe il dato rivoluzionario? Che dobbiamo stare attenti alla dieta? Una persona con alimentazione tipicamente occidentale non dovrebbe forse farlo? Eppure mi pare che siano proprio le diete classiche occidentali a portare la maggior percentuale di malattie cardiovascolari. Certo, chiunque dovrebbe fare uno sforzo per mangiare meglio ed in maniera equilibrata, ma perchè per i vegani questo dovrebbe suonare come una campana a morte? E quali sarebbero i molti integratori che i vegani assumono, a parte la B12?
Anche qui per far passare una affermazione senza supporto la si enuncia come se fosse banale.

Veramente triste il tentativo in due righe di banalizzare le conquiste in campo della prevenzione delle malattie degenerative dicendo che si, troppa carne fa male, ma anche troppi vegetali. La decenza vorrebbe che l'articolisita, prima di mandare messaggi alimentari pericolosi, si informasse meglio e dicesse al suo pubblico la percentuale di morbidità causata da eccessi di carne e grassi saturi rispetto alla morbidità causata da eccessi di vegetali. Se questi dati non sono disponibili, correttezza giornalistica vorrebbe che fosse chiarito.

In un altro passaggio l'articolista mette tutta la carne al fuoco per nascondere con cortine fumogene la pochezza delle sue affermazioni, anche qui con trucchetti retorici piuttosto scoperti, come sottolineando affermazioni circa effetti negativi (aggressività et al.) del consumo di carne, e dicendo che queste sarebbero le ragioni principali sulle quali si incardinerebbe il ragionamento vegetariano. Fonti? Nessuna naturalmente, perchè se si fosse premurata ad esempio a sentire i vegetariani avrebbe "scoperto" che queste sono ragioni minoritarie - ma allora il trucchetto retorico non avrebbe funzionato.
L'articolista non è d'accordo che gli alimenti animali accrescano l'aggressività? E' in buona compagnia, io non sono d'accordo e con me molto altri. Ma questo modifica le basi di evidenza? No, perchè anche se le proteine animali non fossero "aggressigeniche" questo non negherebbe le ragioni etiche ne quelle salutistiche.

Quando finalmente l'articolista si approccia al vero argomento, quello che veramente ha spinto la maggior parte dei vegetariani alla loro scelta - ovvero la scelta etica, lo evita del tutto.
Ovvero non affronta il punto nodale della questione, se cioè sia accettabile che nella società occidentale esseri senzienti, con quindi una capacità di avvertire in maniera significativa la sofferenza in molte gradazioni e sfumature, siano sistematicamente sottoposti ad un trattamento che porta loro enormi sofferenze di molti tipi, dalla privazione sensoriale, alla costrizione degli spazi vitali, alle mutilazioni, alle diete innaturali, alla paura, all'incertezza, al distacco dalla madre in tenera età, alle vere e proprie torture, alla morte. Se sia tollerabile continuare in questo modo senza neppure porsi il problema della sofferenza di questi animali, sofferenze che se fossero inflitte ad un qualsiasi dei nostri animali da compagnia causerebbero lo sdegno e la rabbia dell'opinione pubblica ed anche risvolti amministrativi e penali.
E invece no, l'articolista pensa evidentemente che questo non sia il punto importante, ma che il punto importante siano le ragioni che spingono il singolo a fare certe scelte, il fatto che lo facciano per "ridurre il senso di colpa". Evitato così l'argomento scottante, si parla di un giudizio psicologico, se non atropologico, sui vegetariani: "se voi vi sentite in colpa e per espiare non mangiate animali, perchè noi dovremmo farlo?" Non lo so, non è questa la domanda, la domanda è: "è eticamente irrilevante il fatto che mangiare la carne significhi appoggiare un sistema di sfruttamento che crea sofferenza?"

O è più sensato andare a contestare a chi lavora nel campo del volontariato e della collaborazione con paesi in via di svluppo o con gli strati più diseredati, che la loro scelta deriverebbe da un senso di colpa? E quale sarebbe il problema? Io trovo molto più problematico chi non avverte nessun senso di colpa e non fa nulla. All'articolista non piacciono le retoriche vegetariane? Che faccia uno sforzo per andare oltre la facciata e veda i contenuti. Non sono cattolico e non condivido certa retorica del pauperismo, ma non uso questo escamotage per giustificare un mio disinpegno, e sono capace di lavorare con persone religiose perchè condivido il significato profondamente etico del loro sforzo. Ma l'articolista non ha fatto neppure questo sforzo, e ha scelto invece di dipingere una caricatura di bassa psicologia, diciamo pure un imbarazzante stereotipo, evitando accuratamente di cimentarsi con il vero terreno etico. A quando una "lettera a Padre Zanotelli" per spiegargli l'imbarazzante ed invalidante origine sensocolpistica del suo impegno?

L'articolista non apprezza certi atteggiamenti di alcuni settori del vegetarianesimo? Non apprezza un certo sentirsi moralmente superiori? Ma questo, mi si permetta, cosa centra con la validità del ragionamento? Una persona matura dovrebbe essere in grado di scindere le due cose, ragionando sulle ragioni e polemizzando con certe espressioni.

Se ci si lamenta - a volte con piena ragione - che il dialogo con certi settori del vegetarianesimo siano difficili, certamente non contribuisce al superamento di questa difficoltà di comunicazione la costruzione di caricature dell'altro, facilmente attaccabili perchè create all'uopo. Non sarebbe invece meglio discutere seriamente?
Marco Valussi
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kham
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Re: lettera ai vegetariani

Messaggio da kham » mar feb 21, 2006 1:47 pm

Marco Valussi ha scritto:Ed ecco cosa ho scritto, come al solito verboso
un po' lunghetto, però bello bello!

Julian
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Messaggio da Julian » mar feb 21, 2006 2:26 pm

bello anche quest'articolo speriamo che non rimanga solo nei nostri archivi.....

Vera F.
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Messaggio da Vera F. » mar feb 21, 2006 8:06 pm

Cari lettori,

ecco il comunicato che la dottoressa Luciana Baroni, prsidente di SSNV,
ha inviato alla Redazione di "D" di Repubblica come commento alla
"Lettera a un vegetariano" scritta dall'autrice del "Manuale del carnivoro".

Cordiali saluti,
La Segreteria di Redazione di SSNV

>Gentile Direttore,
>
>Un articolo scritto da una laureata in scienza
>della comunicazione, che ha il cattivo gusto –
>l’arroganza - di disquisire di scienza della
>nutrizione, prendendo a caso argomenti
>recuperati sul web (letti tra l’altro con scarsa
>attenzione o senza essere compresi, come si
>deduce dalla presenza di alcune
>imprecisioni/inesattezze di termini e concetti)
>e portandoli come prova della non validita'
>nutrizionale della dieta vegetariana, e' cosa
>che un giornale serio come il vostro dovrebbe
>astenersi dal pubblicare, soprattutto se questa
>persona e' autrice di un Manuale del carnivoro e
>ha cosi' trovato modo di pubblicizzare gratis il
>proprio libro facendo un po’ di demagogia.
>
>Premesso questo, non riteniamo di dover
>commentare l’articolo in oggetto, che si
>commenta da solo, e ribadiamo che sulla
>validita' delle diete vegetariane (inclusa la
>vegana) si e' espressa favorevolmente dal 1987
>l’American Dietetic Association, la piu'
>prestigiosa associazione di nutrizionisti al
>mondo, che nella sua ultima posizione del 2003
>ribadisce anche come queste diete siano non solo
>adeguate dal punto di vista nutrizionale, ma
>salutari ed efficaci nella prevenzione e nel
>trattamento di alcune patologie (con riferimento
>alle piu' diffuse malattie croniche dei Paesi Occidentali).
>
>Chiedere all’oste se vende vino buono e' una
>domanda che ha scarsa possibilita' di ottenere
>una riposta sincera/onesta. Allo stesso modo,
>finche' produrre carne e causare malattie da
>curare sara' fonte di enormi profitti, accadra'
>sempre che l’informazione sulla nocivita' della
>carne, e dei cibi animali in genere, non venga
>veicolata al grande pubblico. D’altra parte, la
>storia si ripete, sempre. Era gia' successo per il fumo di sigaretta.
>
>Dr.ssa Luciana Baroni
>Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana-SSNV
>[email protected]

wide receiver
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Iscritto il: ven giu 10, 2005 8:56 am
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Messaggio da wide receiver » mar feb 21, 2006 8:46 pm

Immagine Ho apprezzato davvero parecchio le considerazioni di Marco Valussi. Immagine

Nippo
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Messaggio da Nippo » mer feb 22, 2006 12:59 pm

Io sono dell'opinione che tutti siano terrorizzati dal fatto che i vegan stanno aumentando a vista d'occhio. E' un modello di vita che sbriciola troppi preconcetti e provocherà molti cambiamenti nella nostra società.

Gli allevatori sono in difficoltà e una ulteriore diminuzione del consumo di prodotti animali li obbligherà a cambiare lavoro.
Sono queste paure che fanno scatenare le ire sui veg!

Se anche tu ti sei stancato e non vuoi più fare in modo che gli animali vengano trattati come esseri inanimati, infimi schiavi dell'uomo non rimandare, diventa -almeno- vegetariano subito!

Daniele
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Messaggio da Daniele » mer feb 22, 2006 1:46 pm

Nippo ha scritto:Se anche tu ti sei stancato e non vuoi più fare in modo che gli animali vengano trattati come esseri inanimati, infimi schiavi dell'uomo non rimandare, diventa -almeno- vegetariano subito!
Sembra uno slogan pubblicitario... :-)

kham
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Messaggio da kham » mer feb 22, 2006 1:52 pm

Daniele ha scritto:
Nippo ha scritto:Se anche tu ti sei stancato e non vuoi più fare in modo che gli animali vengano trattati come esseri inanimati, infimi schiavi dell'uomo non rimandare, diventa -almeno- vegetariano subito!
Sembra uno slogan pubblicitario... :-)
avendo i soldi ci starebbe bene una bella campagna di affissioni in tutta italia... sfondo nero e scritta bianca... semplice e d'impatto!!

va beh, vado a fare il seitan!

Daniele
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Località: Bagheria (PA)

Messaggio da Daniele » mer feb 22, 2006 1:59 pm

Sfondo bianco e scritta nera è meglio... almeno risparmiamo sull'inchiostro... ;)

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