Magari lo conosci sotto il marchio GS.piccino ha scritto:il carrefour è una catena di supermercati?
non l'ho mai sentito...
aviaria:oggi al tg5
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Ad ogni modo, l'idea di Luciana è ottima.
Con quel consiglio 1) poiché c'è paura di mucca pazza e aviaria, i supermercati guadagnano ugualmente vendondo prodotti, 2) si fa conoscere il seitan e le bistecche di soia alla gente 3) noi troviamo più facilmente da mangiare! :)
Basta che non mettono valsoia :( bleah....
Con quel consiglio 1) poiché c'è paura di mucca pazza e aviaria, i supermercati guadagnano ugualmente vendondo prodotti, 2) si fa conoscere il seitan e le bistecche di soia alla gente 3) noi troviamo più facilmente da mangiare! :)
Basta che non mettono valsoia :( bleah....
Re: aviaria:oggi al tg5
La Commissione Europea ha predisposto fondi agli allevatori per 100 milioni di euro.piccino ha scritto:sono arrivati a dire che le vere, povere(magari pure innocenti!) vittime della psicosi sono gli allevatori, i macellai ecc insomma gli sfrutattori, aguzzini, assassini di animali innocenti...ci dicono che per aiutare queste povere vittime dei consumatori incoscenti e fifoni che fanno dei danni tremendi all'industria del pollame(!!!!!!!) si ricorrerà a degli aiuti...pensate a con'è grave la situazione dei poveri allevatori...
Re: aviaria:oggi al tg5
Alex81 ha scritto:La Commissione Europea ha predisposto fondi agli allevatori per 100 milioni di euro.piccino ha scritto:sono arrivati a dire che le vere, povere(magari pure innocenti!) vittime della psicosi sono gli allevatori, i macellai ecc insomma gli sfrutattori, aguzzini, assassini di animali innocenti...ci dicono che per aiutare queste povere vittime dei consumatori incoscenti e fifoni che fanno dei danni tremendi all'industria del pollame(!!!!!!!) si ricorrerà a degli aiuti...pensate a con'è grave la situazione dei poveri allevatori...
e noi sempre più demonizzati... sigh...
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Re: aviaria:oggi al tg5
Dettagli qui:Alex81 ha scritto:La Commissione Europea ha predisposto fondi agli allevatori per 100 milioni di euro.
http://www.agenews.it/notizia.php?c=8&in=38606
20/02/2006 - 19:06
AVIARIA: UE; ALEMANNO, VIA LIBERA MISURE PER 100 MLN
(AGE) BRUXELLES - Il negoziato a livello tecnico "ha dato risultati positivi: la Commissione europea ha autorizzato un pacchetto di misure che noi tradurremo nel decreto legge di mercoledì per un ammontare di cento milioni di euro". Lo ha dichiarato il ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno, al termine del negoziato tecnico tra gli esperti italiani dell'Agricoltura e quelli europei sulla richiesta dell'Italia di accordare aiuti nazionali per sostenere il settore avicolo colpito dalla caduta dei consumi in seguito ai timori per l'influenza aviaria. Il ministro per le politiche agricole Gianni Alemanno ha indicato che le misure concordate con la Commissione europea "permetteranno, attraverso un riconoscimento dell'emergenza sanitaria, un'intervento a sostegno delle imprese che si adoperano non solo per il mantenimento delle condizioni igienico-sanitarie, ma anche per smaltire tutte le eccedenze che oggi vanno a congestionare la filiera e la sua produttività". La Commissione europea ha esaminato informalmente il testo del nostro decreto - ha precisato Alemanno - e ci ha autorizzato a prendere le misure che abbiamo concordato: cioé interventi a sostegno della filiera letti sull'angolatura di carattere sanitario, come aveva suggerito il ministro per la salute Francesco Storace". In questa maniera - ha proseguito il ministro - noi possiamo dare un sostegno, non come un sostegno economico, ma come un sostegno al mantenimento della salubrità, dell'igiene, delle condizioni igienico-sanitarie, all'interno di tutta la filiera e di tutti gli stabilimenti". (AGE) RED-CENT
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Dati quantitativi qui:
http://www.agi.it/news.pl?doc=200602211 ... ..--&rel=1
UE no PSICOSI, si mangia pollo
(AGI) - Roma, 21 feb. - Tengono i consumi di pollame nell'Unione europea, dove, eccezion fatta per l'Italia, l'aviaria non si e' trasformata ancora in psicosi collettiva.
In particolare, segnala la Coldiretti, nel 2005 ogni cittadino comunitario ha consumato in media 23,31 chilogrammi di carne di pollo, con una crescita dell'1,7% rispetto al 2004. Anche la produzione e' rimasta stabile a quota 11,047 milioni di tonnellate, cifra che garantisce un grado di autoapprovvigionamento del 103,4%.
All'interno dell'Unione Europea, l'Italia si colloca come quarto maggior produttore dopo Francia, Gran Bretagna e Spagna, con una produzione di 1,13 milioni di tonnellate. Bene le esportazione che a ottobre sono aumentate del 16%, in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta Made in Italy per fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso di aviaria individuato in Romania. Oltre l'80% delle esportazioni sono state dirette verso gli altri Paesi dell'Unione Europea.
Insomma, commenta Coldiretti, i dati testimoniano che la psicosi che ha fatto crollare i consumi del 70% e' un fenomeno soprattutto italiano. Peraltro, mentre a distanza di una settimana dalla conferma del primo caso di aviaria in Italia il prezzo del pollo all'origine e' crollato del 33% sul mercato avicunicolo di Verona, i dati resi disponibili dalla Commissione Europea riferiti alla seconda settimana di febbraio, evidenziano - sottolinea la Coldiretti - che in media il prezzo alla produzione del pollo intero nella Ue aumenta del 2%, con punte record in Polonia (+10,7%), Portogallo (+9,5%), Francia e Danimarca (+7%), Belgio (4,8%).
"La specificita' della situazione italiana - conclude la Coldiretti - rende evidente l'importanza di tradurre al piu' presto l'autorizzazione informale della Commissione Europea in interventi urgenti per le imprese del settore avicolo nazionale dove il costo della crisi ha ormai abbondantemente superato il mezzo miliardo di euro e sono gia' stati persi trentamila posti di lavoro con il rischio di travolgere l'intero comparto avicolo nel quale operano 6.000 allevamenti, 173 macelli, 517 imprese di prima e seconda lavorazione che danno complessivamente lavoro a 180 mila addetti per una produzione complessiva di 1,13 milioni di tonnellate di carne e un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, circa il 6,5% del valore dell'intera agricoltura italiana". (AGI)
211131 FEB 06
COPYRIGHTS 2002-2005 AGI S.p.A.
http://www.agi.it/news.pl?doc=200602211 ... ..--&rel=1
UE no PSICOSI, si mangia pollo
(AGI) - Roma, 21 feb. - Tengono i consumi di pollame nell'Unione europea, dove, eccezion fatta per l'Italia, l'aviaria non si e' trasformata ancora in psicosi collettiva.
In particolare, segnala la Coldiretti, nel 2005 ogni cittadino comunitario ha consumato in media 23,31 chilogrammi di carne di pollo, con una crescita dell'1,7% rispetto al 2004. Anche la produzione e' rimasta stabile a quota 11,047 milioni di tonnellate, cifra che garantisce un grado di autoapprovvigionamento del 103,4%.
All'interno dell'Unione Europea, l'Italia si colloca come quarto maggior produttore dopo Francia, Gran Bretagna e Spagna, con una produzione di 1,13 milioni di tonnellate. Bene le esportazione che a ottobre sono aumentate del 16%, in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta Made in Italy per fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso di aviaria individuato in Romania. Oltre l'80% delle esportazioni sono state dirette verso gli altri Paesi dell'Unione Europea.
Insomma, commenta Coldiretti, i dati testimoniano che la psicosi che ha fatto crollare i consumi del 70% e' un fenomeno soprattutto italiano. Peraltro, mentre a distanza di una settimana dalla conferma del primo caso di aviaria in Italia il prezzo del pollo all'origine e' crollato del 33% sul mercato avicunicolo di Verona, i dati resi disponibili dalla Commissione Europea riferiti alla seconda settimana di febbraio, evidenziano - sottolinea la Coldiretti - che in media il prezzo alla produzione del pollo intero nella Ue aumenta del 2%, con punte record in Polonia (+10,7%), Portogallo (+9,5%), Francia e Danimarca (+7%), Belgio (4,8%).
"La specificita' della situazione italiana - conclude la Coldiretti - rende evidente l'importanza di tradurre al piu' presto l'autorizzazione informale della Commissione Europea in interventi urgenti per le imprese del settore avicolo nazionale dove il costo della crisi ha ormai abbondantemente superato il mezzo miliardo di euro e sono gia' stati persi trentamila posti di lavoro con il rischio di travolgere l'intero comparto avicolo nel quale operano 6.000 allevamenti, 173 macelli, 517 imprese di prima e seconda lavorazione che danno complessivamente lavoro a 180 mila addetti per una produzione complessiva di 1,13 milioni di tonnellate di carne e un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, circa il 6,5% del valore dell'intera agricoltura italiana". (AGI)
211131 FEB 06
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Si, Katty io l'ho visto! Già Maurizio Costanzo in una trasmissione mangiava pollo con Chiambretti e si vede che hanno perso proprio il senso del limite se lo fanno mangiare anche in un telegiornale.
Avrei voluto telefonare al tg5 e chiedere al signor Sposini chi è lo sponsor del telgiornale e perché invece di fare queste vergognose pagliacciate in sede di tg non ci parla della crisi degli zuccherifici in Italia (che sarebbe il dovere di un tg) che mette a rischio più di 80.000 posti di lavoro regolari e non con la chiusura di circa 15 stabilimenti di lavorazione di barbabietola (solo in Lombardia, credo) senza nessun progetto di riconversione dei campi ne degli stabilimenti. L'Italia sta perdendo la produzione di un bene di prima necessità, lo zucchero, Alemanno si gloria di una vittoria (???) ma né la stampa né la tv ne parlano, invece ci raccontano di un uomo che si è suicidato perché lavorando nel settore aviario aveva paura di perdere il lavoro, o di una bimba che è denutrita perché la madre è vegetariana. Di quei circa 100.000 che stanno perdendo il lavoro per una politica sbagliata nel settore dell'agricoltura non parla nessuno.
naomi
Avrei voluto telefonare al tg5 e chiedere al signor Sposini chi è lo sponsor del telgiornale e perché invece di fare queste vergognose pagliacciate in sede di tg non ci parla della crisi degli zuccherifici in Italia (che sarebbe il dovere di un tg) che mette a rischio più di 80.000 posti di lavoro regolari e non con la chiusura di circa 15 stabilimenti di lavorazione di barbabietola (solo in Lombardia, credo) senza nessun progetto di riconversione dei campi ne degli stabilimenti. L'Italia sta perdendo la produzione di un bene di prima necessità, lo zucchero, Alemanno si gloria di una vittoria (???) ma né la stampa né la tv ne parlano, invece ci raccontano di un uomo che si è suicidato perché lavorando nel settore aviario aveva paura di perdere il lavoro, o di una bimba che è denutrita perché la madre è vegetariana. Di quei circa 100.000 che stanno perdendo il lavoro per una politica sbagliata nel settore dell'agricoltura non parla nessuno.
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L'influenza aviaria diffusa dalla pollina?
E' la sconsiderata gestione degli allevamenti intensivi alla base dell'epidemia, il pericolo non viene dagli uccelli selvatici.
In un articolo pubblicato recentemente dall'Independent, si avanza autorevolmente un'inquietante ipotesi: alla base dell'epidemia dell'influenza aviaria ci sarebbero proprio gli allevamenti intensivi di pollame. La FAO è in possesso di studi dell'Università di Bangor (Galles) e Giessen (Germania) in cui si sottolinea come le morie causate dall'influenza fra gli uccelli acquatici sono avvenute in Cina, Romania e Croazia in corrispondenza di località dove si concentrano stagni di allevamento di pesci. In questi impianti si utilizza, come fertilizzante delle acque, la pollina, cioè il guano prodotto dagli allevamenti intensivi di polli. Anche la moria di oche selvatiche avvenuta nel maggio scorso nella Cina centrale, a cui si riconduce l'attuale diffusione del virus tra gli stormi migratori, è avvenuta in una località (Qinghai) dove proprio la FAO sovvenziona un grande progetto di itticoltura industriale integrata che prevede l'utilizzo degli escrementi dei polli per accrescere la produttività degli stagni di pesca. Il lago di Qinghai infatti, oltre ad essere un luogo dove si concentrano allevamenti di polli e di pesci, è famoso per la nidificazione di moltissimi uccelli acquatici, che di conseguenza hanno risentito per primi dell' epidemia di influenza.
L'equazione quindi è la seguente: gli allevamenti intensivi di polli, luoghi ideali per la diffusione di massa dell'influenza aviaria a causa del sovraffollamento di individui della stessa specie e della stessa età, producono tonnellate di escrementi infetti che vengono riversati negli stagni di pesca; gli uccelli selvatici, che vivono negli stessi ambienti, si infettano, ma sono le vittime secondarie e devono quindi essere difesi dai contagi provenienti dagli allevamenti, al contrario di quanto attualmente si sostiene.
I recenti focolai in Nigeria hanno colpito infatti le zone con la maggiore densità di allevamenti industriali di polli; nel resto dell'Africa non si sono registrate morie di uccelli selvatici nelle aree in cui questi maggiormente si concentrano.
E' bene anche sottolineare che la Cina esporta in Europa e probabilmente in tutto il mondo ingenti quantità di pollina come fertilizzante, anche prettamente agricolo: chi ci assicura che non rappresenti un gigantesco serbatoio per il virus, che come sappiamo rimane vivo negli escrementi er molte settimane?
Per informazioni:
LAC - Lega Abolizione Caccia - 333 9206116
In un articolo pubblicato recentemente dall'Independent, si avanza autorevolmente un'inquietante ipotesi: alla base dell'epidemia dell'influenza aviaria ci sarebbero proprio gli allevamenti intensivi di pollame. La FAO è in possesso di studi dell'Università di Bangor (Galles) e Giessen (Germania) in cui si sottolinea come le morie causate dall'influenza fra gli uccelli acquatici sono avvenute in Cina, Romania e Croazia in corrispondenza di località dove si concentrano stagni di allevamento di pesci. In questi impianti si utilizza, come fertilizzante delle acque, la pollina, cioè il guano prodotto dagli allevamenti intensivi di polli. Anche la moria di oche selvatiche avvenuta nel maggio scorso nella Cina centrale, a cui si riconduce l'attuale diffusione del virus tra gli stormi migratori, è avvenuta in una località (Qinghai) dove proprio la FAO sovvenziona un grande progetto di itticoltura industriale integrata che prevede l'utilizzo degli escrementi dei polli per accrescere la produttività degli stagni di pesca. Il lago di Qinghai infatti, oltre ad essere un luogo dove si concentrano allevamenti di polli e di pesci, è famoso per la nidificazione di moltissimi uccelli acquatici, che di conseguenza hanno risentito per primi dell' epidemia di influenza.
L'equazione quindi è la seguente: gli allevamenti intensivi di polli, luoghi ideali per la diffusione di massa dell'influenza aviaria a causa del sovraffollamento di individui della stessa specie e della stessa età, producono tonnellate di escrementi infetti che vengono riversati negli stagni di pesca; gli uccelli selvatici, che vivono negli stessi ambienti, si infettano, ma sono le vittime secondarie e devono quindi essere difesi dai contagi provenienti dagli allevamenti, al contrario di quanto attualmente si sostiene.
I recenti focolai in Nigeria hanno colpito infatti le zone con la maggiore densità di allevamenti industriali di polli; nel resto dell'Africa non si sono registrate morie di uccelli selvatici nelle aree in cui questi maggiormente si concentrano.
E' bene anche sottolineare che la Cina esporta in Europa e probabilmente in tutto il mondo ingenti quantità di pollina come fertilizzante, anche prettamente agricolo: chi ci assicura che non rappresenti un gigantesco serbatoio per il virus, che come sappiamo rimane vivo negli escrementi er molte settimane?
Per informazioni:
LAC - Lega Abolizione Caccia - 333 9206116
Re: aviaria:oggi al tg5
eh, lo so!!!!per loro l'economia è sacrosanta, figuriamoci se pensano minimamente agli animali!bleah!Alex81 ha scritto:La Commissione Europea ha predisposto fondi agli allevatori per 100 milioni di euro.piccino ha scritto:sono arrivati a dire che le vere, povere(magari pure innocenti!) vittime della psicosi sono gli allevatori, i macellai ecc insomma gli sfrutattori, aguzzini, assassini di animali innocenti...ci dicono che per aiutare queste povere vittime dei consumatori incoscenti e fifoni che fanno dei danni tremendi all'industria del pollame(!!!!!!!) si ricorrerà a degli aiuti...pensate a con'è grave la situazione dei poveri allevatori...
Quella scena di Sposini ho avuto la fortuna di perdermela...già è juventino, ora fa pure queste cose...lo odio proprio!!!!
l'unica cosa positiva che ho letto è la perdita di 30000 posti di lavoro!
in mezzo a tante oscenità...
ah, spero ke tra breve qsuta situazione di essre servi dell'industria dei polli e di sminuire i vegetariani finsica...sennò chissà, forse sarebbero capaci anche di criticare il vegfestival a giugno...non oso pensarci...
l'unica cosa positiva che ho letto è la perdita di 30000 posti di lavoro!
in mezzo a tante oscenità...
ah, spero ke tra breve qsuta situazione di essre servi dell'industria dei polli e di sminuire i vegetariani finsica...sennò chissà, forse sarebbero capaci anche di criticare il vegfestival a giugno...non oso pensarci...