articolo di ale - ritrovare il continuum

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andrea grasselli
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articolo di ale - ritrovare il continuum

Messaggio da andrea grasselli » mar feb 07, 2006 11:21 am

ciao a tutt*,

l'articolo di oggi è di ale:

http://www.promiseland.it/view.php?id=1555

ale l'ha adattato dal bellissimo messaggio che ha inserito nel topic "la via di mezzo tra regole e anarchia?"
viewtopic.php?t=13528

grazie alessandra !!!

Immagine Immagine Immagine

andrea

Emy
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Messaggio da Emy » mar feb 07, 2006 2:06 pm

Veramente un bell'articolo, grazie Ale

fra_t
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Messaggio da fra_t » mar feb 07, 2006 5:36 pm

leggere di te e del tuo modo di rapportarti a tua figlia è x me sempre un modo di imparare qualcosa.
ci sto provando anke io con la mia difficile alice, ma le cose sono un po' "complicate" dalla presenza del fratellino, di 17 mesi, ke mostra interessi e inclinazioni diverse.
mi sto barcamenando, ma penso che sia questa la via giusta.
grazie ale

Chiara
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Messaggio da Chiara » mar feb 07, 2006 9:20 pm

Bellissimo Ale!
Hai proprio ragione, è un po' quello che faccio io con Paolo...
Oddio non siamo ancora al lavaggio piatti assieme, ma anche io mi ero accorta che invece che rincorrerlo per fargli fare una qualsiasi cosa era molto più efficace farlo io stessa e lasciare che spontaneamente mi copiasse o mi chiedesse aiuto per farlo anche lui.

Un altro esempio: Paolo è spannolato, però mi devo ricordare io di fargli fare la pipì... ebbene fino a qualche tempo fa quando ritenevo fosse il caso di farla lo dovevo rincorrere e cercavo di convincerlo a seguirmi in bagno sul water ecc...
Poi mi sono accorta che quando la faccio io, corre da me e si arrabbia perchè uso il SUO water, così ho iniziato a prenderlo al volo e fargliela fare, e lui è molto più contento.
Perciò adesso faccio così anche quando non mi scappa.

Chiara

anan
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Messaggio da anan » mar feb 07, 2006 11:14 pm

ciao ale, immagino che leggerai questo topic.
leggendo, l'articolo, mi sono chiesta: ma joanna sta solo con te e il papà?

è molto bella la serenità che traspare dall'articolo, da molti spunti di riflessione

anche io ho scoperto il piacere del fare le cose insieme però non sempre la casa è "a misura di continuum" o forse non lo sono io chissà...

dai tuoi racconti sembra che il gioco finisce sempre in tempo.

dalle mie parti, spesso il gioco prende la mano al piccolo esploratore e la sua mamma non è sempre all'altezza della situazione.

che so se ale gioca con l'acqua ad un certo punto scopre che mettendo la mano sotto al rubinetto e aumentando il getto... si bagna tutto (e non parlo di gocce, ma di pozzanghere). WOW!!!
fin qui tutto OK!
difficile arrabbiarsi mentre si osserva il proprio figlio coinvolto nel puro divertimento della scoperta. anzi è una gioia!
però, quando l'acqua inizia a straripare e il gioco non accenna a finire allora l'incantesimo si rompe.
inoltre, quando tu dici: STOP! lui non accenna a smettere anzi sembra divertito ancora di più.
ecco a questo punto che si fa????
urlare non serve (è quello che ho fatto).
anzi rovina tutto interrompendo il canale di sintonia.
mi viene in mente che si potrebbe iniziare a schizzarsi l'acqua e continuare a giocare insieme. fare quegli schizzi che non hai mai potuto fare da bambina, riscoprendo con tuo figlio la gioia che si prova...
questo si funzionerebbe.
però in fondo in fondo una vocina ti dice: questo non si fa! o meglio una mamma non lo fa...
e allora ZAC scatta il paletto e il gioco è finito.

la prossima volta, proverò ad andare oltre il primo, il secondo paletto sperando che alessandro non prenda gli attrezzi e inizi a smontare i tubi dell'acqua...


ciao e grazie per le riflessioni

anna

andrea grasselli
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Messaggio da andrea grasselli » mar feb 07, 2006 11:45 pm

anan ha scritto:mi viene in mente che si potrebbe iniziare a schizzarsi l'acqua e continuare a giocare insieme. fare quegli schizzi che non hai mai potuto fare da bambina, riscoprendo con tuo figlio la gioia che si prova...
questo si funzionerebbe.
l'hai detto: ecco, esattamente questo, prova! (controlla solo che non ci siano prese della corrente nei paraggi). io scopro una grande gioia quando gioco con i bambini. io vivo forse una situazione particolare, perché i bimbi sono per lo più naturisti, figli di famiglie che conosco e che ci si incontra al mare e nei campeggi naturisti. essendo bambini liberi, non bloccati dentro le costrizioni vestimentarie, in mezzo ad adulti pure liberi da queste costrizioni, in un clima di serenità, tutto diventa più spontaneo e costruttivo.
anan ha scritto:però in fondo in fondo una vocina ti dice: questo non si fa! o meglio una mamma non lo fa...
e allora ZAC scatta il paletto e il gioco è finito.
nessuno ha stabilito a priori cosa si fa e cosa non si fa. purtoppo noi adulti siamo specialisti nel creare, elaborare e impregnarci di condizionamenti sociali forti e facciamo fatica a liberarcene.
quando sono con i bambini, tanti mi dicono che il più bambino sono io. perché non lasciare spazio al bambino che c'è in me? se io lascio spazio al bambino che c'è in me, forse anche i bambini in un altro momento lasceranno spazio all'adulto che c'è in loro.
anan ha scritto:la prossima volta, proverò ad andare oltre il primo, il secondo paletto sperando che alessandro non prenda gli attrezzi e inizi a smontare i tubi dell'acqua...
lascia perdere i paletti e divertiti!
però mi raccomando, attenzione all'elettricità, quella è mortale. se tu entri in sintonia col bimbo nel suo gioco, forse anche lui entrerà più in sintonia con te, ad esempio nella preoccupazione per l'elettricità. il bimbo sente che state vivendo entrambi la stessa situazione, quindi ne condividerà più facilmente anche le preoccupazioni.

divertitevi, e state nudi, che vi divertite ancora di più.

andrea

ale
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Messaggio da ale » mer feb 08, 2006 12:44 am

anan ha scritto:ciao ale, immagino che leggerai questo topic.
leggendo, l'articolo, mi sono chiesta: ma joanna sta solo con te e il papà?
beh, direi di si. ogni tanto va dai miei e più raramente dai genitori di david. c'è stato un periodo in cui dai miei c'è andata di + perché io ho lavorato un paio di mesi, ma ora siamo tornati alla normalità.
perché me lo chiedi?

anan ha scritto: molto bella la serenità che traspare dall'articolo, da molti spunti di riflessione
mi sento molto serena, e sento molto serena joanna. stasera non riuscivo a credere che per un paio di mesi ho sentito joanna urlare e non sapevo che pesci pigliare (non ogni giorno per fortuna). stasera ci siamo così divertite, sento un'armonia tra noi che mi fa stare a due metri da terra!
anan ha scritto: tuoi racconti sembra che il gioco finisce sempre in tempo.

dalle mie parti, spesso il gioco prende la mano al piccolo esploratore e la sua mamma non è sempre all'altezza della situazione.
certo, capita anche qui, ma finora sono riuscita a lasciarmi conivolgere e quando sentivo che stavamo superando la mia sopportazione ho cercato di dirottare su altre cose. finora ha funzionato, ma non metto in dubbio che con altri bimbi possa non funzionare affatto. ho un'amica carissima che ha un bimbo che mi ricorda moltissimo il tuo alessandro. in effetti con lui non funziona.
una cosa però posso dirti con il cuore: il figlio della mia amica porta in sé un'energia, un carisma, una personalità, delle potenzialità che secondo me lo porteranno molto in là nella vita... non dubito che aletaz sia della stessa pasta. :-)

anan ha scritto: viene in mente che si potrebbe iniziare a schizzarsi l'acqua e continuare a giocare insieme. fare quegli schizzi che non hai mai potuto fare da bambina, riscoprendo con tuo figlio la gioia che si prova...
questo si funzionerebbe.
però in fondo in fondo una vocina ti dice: questo non si fa! o meglio una mamma non lo fa...
e allora ZAC scatta il paletto e il gioco è finito.
quella vocina è quella dei tuoi genitori, non la tua!!!! ascolta la tua, gioca a schizzarvi tutti e quando è tutto un lago divertitevi ad asciugare insieme!!! non lo farai ogni volta ma le volte in cui lo farai vi divertirete da matti (io mi sto divertendo tantissimo con jo ultimamente!) e ti sentirei più libera la volta successiva di farlo ancora!

ho visto la foto vostra in spiaggia, bellissima!
ho messo anche una di jo, ma è uscita piccola... vedrò di rimediare.
ale

Emy
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Messaggio da Emy » mer feb 08, 2006 3:50 am

difficile arrabbiarsi mentre si osserva il proprio figlio coinvolto nel puro divertimento della scoperta. anzi è una gioia!
però, quando l'acqua inizia a straripare e il gioco non accenna a finire allora l'incantesimo si rompe.
inoltre, quando tu dici: STOP! lui non accenna a smettere anzi sembra divertito ancora di più.
ecco a questo punto che si fa????
urlare non serve (è quello che ho fatto).
anzi rovina tutto interrompendo il canale di sintonia.
mi viene in mente che si potrebbe iniziare a schizzarsi l'acqua e continuare a giocare insieme. fare quegli schizzi che non hai mai potuto fare da bambina, riscoprendo con tuo figlio la gioia che si prova...
questo si funzionerebbe.
però in fondo in fondo una vocina ti dice: questo non si fa! o meglio una mamma non lo fa...
e allora ZAC scatta il paletto e il gioco è finito.

la prossima volta, proverò ad andare oltre il primo, il secondo paletto sperando che alessandro non prenda gli attrezzi e inizi a smontare i tubi dell'acqua...
In effetti se mi ci fai pensare io mi facevo coinvolgere dal gioco, e quando mi sembrava il caso, cominciavo a fare osservazioni, per "usare al meglio" il gioco...così come faccio vedere come si può usare meglio il videoregistratore...
Faccio un passo verso di lui, comprendo ed entro in sintonia col suo divertimento, e poi cerco di dirottare in modo da creare un compromesso tra il suo bisogno di skizzare o giocare con l'acqua, e il mio bisogno di non avere il bagno allagato.
Se mio figlio vede che io "so cosa vuol dire", ho gli elementi per valutare al meglio la situazione, si sente compreso nel suo bisogno, è certamente più disposto a venirmi incontro.

E' capitato anche che abbia aperto l'acqua della vasca e ce l'abbia messo dentro, tanto bagnato per bagnato...chiuse le porte della doccia (abbiamo una vasca-doccia) non escono schizzi...li poteva schizzare quanto voleva.

E' vero che ci sono dei paletti che ci auto-mettiamo...quando ci si ascolta, invece cominciano a cadere,più si capisce il bisogno del bimbo e il nostro, più i paletti cadono. fino ad arrivare all'essenza, oltre non si può andare, si corre il rischio di andare in perdita, ma nel frattempo sono così in sintonia col bimbo che il dirottamento è quasi una conseguenza naturale, e se non riesce , sono così convinta di quello che faccio, che non ho problemi a farlo.

Rita
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Messaggio da Rita » mer feb 08, 2006 2:13 pm

Cara Ale, complimenti, l'articolo che hai scritto è veramente molto bello ed i tuoi atteggiamenti sono molto simili ai miei.
Devo dire che x me avvicinarmi al continuum è stato davvero molto difficile, avendo ricevuto un'educazione piuttosto rigida, ed avendo avuto dei genitori di cui aver paura e da seguire x terrore, non x reale volontà...
Dicevo, con questo tipo di educazione, mi è sembrato molto strano comportarmi in una certa maniera con mio figlio, ma, come già ho raccontato, c'è stato un momento in cui davvero non ce l'ho fatta più ed ho allentato la corda, sia attorno a lui, che x quanto riguarda la gestione della casa e pure del marito:-)
Insomma, ad un certo punto ho detto, semplicemente, "basta, così non può continuare" ed eccomi avviata verso un continuum del quale ero completamente all'oscuro.
Ho letto il famosissimo libro ma non ho cambiato atteggiamneto grazie a quello, è stato prorpro un impulso il mio, dettatomi dalla situazione diventatta insostenibile.
Però, capisco anche Anan quando parla di "farsi prendere troppo la mano dal gioco".
Infondo i nostri bimbi (Nicolas e Joanna) sono ancora piccoli rispetto ad Alessandro, ma, soprattutto, sono ancora figli unici.
Non lo so, forse sparerò una cavolata, ma penso sia molto più semplice assecondare il continuum quando si ha solo un bambino e quindi ci si può permettere più agevolmente di sperimentare i comportamenti migliori da tenersi, senza la fretta e l'impegno che può esserci se in famiglia c'è un altro bambino, specialmente se neonato.
Quello che vorrei dire, ma forse fatico molto ad esprimermi, scusatemi, è che con 2 figli, forse si perde più facilmenete la pazienza, forse si è più stanchi e meno "disponibili " ad ascoltare sia i nostri figli che noi stesse.
Forse vorremmo solo che se diciamo una cosa, questa venga recepita rapidamente e senza lamentele x avere un po' di respiro, non x cattiveria.
E cosa succede allora? Ci si allontana ancora di più dal continuum rendendo i nostri bimbi ancora più pestiferi e noi ancora più stanche e sempre meno disposte a ragionare sui nostri "errori".
Credo che sia umano cadere in questa trappola, io stessa, pur avendo solo un figlio, spesso mi allontano dal continuum esasperata da certi atteggiamenti che mi mandano in bestia e provocano una reazione istintiva quasi sempre esagerata, e devo ammettere che, ogni volta che ritorno ad essere mamma, non come sento, ma come la società vorrebbe che fossi, ogni volta, dicevo, ne pago il prezzo, xchè mio figlio s'incarognisce e l' idillio finisce all'istante.
Purtoppo, mi sono resa conto che è sempre più difficile seguire il nostro continuum xchè volenti o dolenti, la società ci ha deviate, anche quando crediamo che così non sia, in realtà, in qualche modo, l'ha fatto, e riuscire, nonostante questo ad essere ancora mamme come lo siamo noi, beh, credo sia già una bella conquista, quindi, forse, anzicchè rimproverarci sempre x i nostri fallimenti, forse ogni tanto, bisognerebbe complimentarci x tutto ciò che di bello e positivo abbiamo fatto e stiamo facendo, non credete? Non credi Anan, questo è proprio diretto a te, ok?:-))
Insomma, ho detto tante cose, molti erano anche pensieri in libertà che mi hanno portata un po' fuori dal topic, quello che in realtà volevo dire è che il compito di genitore è veramente duro, molto più di quanto non immaginassi, ma tengo a dire che nessuna delle mamme che frequentano questo forum, può neanche minimamente pensare di non essere davvero in gamba xchè io vi leggo e vi seguo oramai da anni, intavedendo una realtà bellissima che, fra rabbia, stanchezza e paure, forse voi non sempre vedete.
Un bacione a tutte, Rita

ale
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Messaggio da ale » mer feb 08, 2006 5:14 pm

Rita ha scritto:Però, capisco anche Anan quando parla di "farsi prendere troppo la mano dal gioco".
Infondo i nostri bimbi (Nicolas e Joanna) sono ancora piccoli rispetto ad Alessandro, ma, soprattutto, sono ancora figli unici.
Non lo so, forse sparerò una cavolata, ma penso sia molto più semplice assecondare il continuum quando si ha solo un bambino e quindi ci si può permettere più agevolmente di sperimentare i comportamenti migliori da tenersi, senza la fretta e l'impegno che può esserci se in famiglia c'è un altro bambino, specialmente se neonato.
Quello che vorrei dire, ma forse fatico molto ad esprimermi, scusatemi, è che con 2 figli, forse si perde più facilmenete la pazienza, forse si è più stanchi e meno "disponibili " ad ascoltare sia i nostri figli che noi stesse.
cara rita,
anch'io immagino proprio che occuparsi di due bimbi sia più stancante e impegnativo! tuttavia, penso che, superati i primi mesi di adattamento familiare, conditi magari da un po' di gelosia del più grande che lo porta forse ad essere ancor + esigente, arrivi un momento poi in cui il continuum ha di nuovo una grande occasione di rifiorire! due fratelli che giocano insieme sono un esempio meraviglioso di continuum, a quel punto le attenzioni dei genitori non sono più centrate su un'unica creaturina, e l'amore, come diceva qualcuno, non di divide ma si moltiplica!
nella nostra cultura e società vivere nel continuum e una grande impresa e i cedimenti sono fisiologici, ma è un'impresa meravigliosa... io adesso ne sono entusiasta e voglio vivere questo momento di grande energia per non limitarmi a riportare il continuum nel mio rapporto con joanna, ma cercarlo in ogni forma. io credo sia l'inizio di un percorso per la mia famiglia, percorso che forse abbiamo iniziato il giorno che siamo diventati genitori perché è stata proprio joanna ad insegnarcelo, ma che solo dopo il cedimento di quest'autunno, abbiamo chiaro davanti agli occhi.
ad anan, vorrei dire ancora una volta che la capisco e che immagino come per la sua famiglia il tentativo di inserimento all'asilo di ale sia stato motore di dubbi e reazioni a catena. probabilmente questo è un grande momento di cedimento, ma credo che ritroverete il vostro equilibrio, e credo anche che ale sia un bimbo ricchissimo di potenzialità.
un abbraccio a tutte e due
ale

andrea grasselli
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Messaggio da andrea grasselli » gio feb 09, 2006 2:17 am

ho aggiunto nell'articolo la foto di joanna:

http://www.promiseland.it/view.php?id=1555

è splendida!! sono rimasto incantato dai suoi occhi.

andrea

ale
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Messaggio da ale » gio feb 09, 2006 9:09 am

andrea grazie!!!
la foto l'ha scattata un'altra persona ma accanto a joanna c'eravamo sia il suo papà che io, e il contatto di cui parli lo sento anch'io.
un abbraccio ale

anan
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Messaggio da anan » ven feb 10, 2006 12:58 pm

ale ha scritto: certo, capita anche qui, ma finora sono riuscita a lasciarmi conivolgere e quando sentivo che stavamo superando la mia sopportazione ho cercato di dirottare su altre cose.
ciao ale, cosa intendi per dirottare?

sarà che ale è più grande (e lo è diventato ancor più con la nascita di Lorenzo) ma io ho smesso di "dirottare", cioè se il gioco per me è finito per un qualunque motivo, lo dico chiaramente.

che so, se stiamo lavando insieme la verdura e dopo poco la verdura inizia a volare ovunque allora parte lo STOP!
"caro ale, se vuoi aiutarmi sono molto contenta, ma aiutarmi non vuol dire che devi buttare tutto per aria. se ti sei scocciato allora fai altro"
non cerco di distoglierlo dal gioco, proponendogli altro, ma gli dico che deve smetterla.

se sta tre ore sotto l'acqua e per me l'acqua è una risorsa e non va sprecata allora chiudo il rubinetto e gli dico che non siamo al mare o al fiume dove si può giocare all'infinito ma che l'acqua non si spreca perché molti bimbi non ce l'hanno.

se mi rompo o sono stanca glielo dico senza filtri. "mamma è stanca" oppure "questo gioco non mi piace, se vuoi ne facciamo un altro".

mia mamma, la nonna, la babysitter spesso per farlo smettere lo "dirottano" distraendolo. oh guarda qua! e lui, smette perché è attirato da altro e non perché ha capito il motivo e la prossima volta saremo punto e a capo.
anzi peggio, perché è cresciuto con l'idea che certe cose si possono fare.

certo, affrontare il problema è più complicato, iniziano urla, lacrime, ma credo che alla lunga paghi di più e lo trovo anche più onesto nei suoi confronti.
ale ha scritto: ho visto la foto vostra in spiaggia, bellissima!
ho messo anche una di jo, ma è uscita piccola... vedrò di rimediare.
anche a me la foto sulla spiaggia piace molto.
che occhioni ha la tua bimba, si vede che è una bimba che sa quello che vuole.

andrea grasselli
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Messaggio da andrea grasselli » ven feb 10, 2006 1:08 pm

anan ha scritto:mia mamma, la nonna, la babysitter spesso per farlo smettere lo "dirottano" distraendolo. oh guarda qua! e lui, smette perché è attirato da altro e non perché ha capito il motivo e la prossima volta saremo punto e a capo.
anzi peggio, perché è cresciuto con l'idea che certe cose si possono fare.
ciao anna,

penso anch'io che hai scelto la strada più difficile ora, ma che sarà pagante nel tempo.

penso che dirottare l'attenzione come fanno tante persone sia una mancanza di onestà verso il bimbo, perché significa prenderlo in giro, approfittare della sua buona fede. è un gesto che sento profondamente disonesto.

è possibile che aletaz sia disorientato da questi messaggi dirottanti della nonna e della babysitter?

andrea

ale
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Messaggio da ale » ven feb 10, 2006 2:20 pm

cara anna,
sottoscrivo appieno il tuo messaggio, non ho nulla da eccepire al discorso dell'onestà di dire: "non sono d'accordo con quello che stai facendo".
forse ho sbagliato termine, perché dirottare in effetti sembra significare una frase tipo "andiamo a fare il pane?" mentre quello che sinceramente vorresti dirgli è "smettila di allagare il bagnooooooo!!!!!" :-) rimanendo all'esempio del bagno, io dico: "adesso lo schizzo d'acqua è troppo forte, sprechiamo acqua e allaghiamo tutto... vai tu a prendere lo straccio che puliamo?" ecco, in questo senso: l'attenzione è dirottata su un'altra attività (l'asciugare) ma contestualizzata alla cosa che stavamo facendo, sottolineando che non ero d'accordo su come stava evolvendosi il gioco. di solito joanna accetta, perché anche nel prendere lo straccio e pulire si sente attiva e collaborativa.
sul discorso dell'acqua condivido pienamente: anch'io spiego sempre a joanna che ci sono persone che non ne hanno. oppure quando si diverte a fare a pezzi rotoli di carta igienica: la invito a ripiegare i pezzetti strappati per farne dei mucchietti, da usare per soffiarci il naso, spiegandole che la carta viene dagli alberi e che gli alberi vogliono vivere.
ale

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