ciao anna!
anan ha scritto:ahi ahi andrea ti sei buttato in campo minato...
forse sì, ma me la caverò ...
anan ha scritto:credo di capire cosa intendi per "parcheggiare". però credo che non abbia niente a che fare con il fatto che una mamma voglia realizzarsi nel proprio lavoro cosa che fra l'altro mi sembra del tutto leggitima.
forse avrei dovuto specificare: secondo me, quando i bambini cominciano a frequentare la scuola elementare, è più facile per una madre riprendere a lavorare senza dover rinunciare troppo ai propri cuccioli. io mi sono riferito invece (purtroppo non l'ho specificato) alle madri che riprendono il lavoro quando il bambino ha uno-due-tre anni, un'età in cui penso sia bello e importante avere un legame stretto, anche se non esclusivo.
anan ha scritto:ma poi perché parcheggiare un bimbo = mamma in carriera?
ehm... e poi i papà dove li mettiamo???
anche i padri dovrebbero avere più tempo per i loro bambini. qui in svizzera ci sono dei bei casi di padri che lavorano a tempo parziale per stare vicini ai loro cuccioli.
anan ha scritto:l'asilo per me è un posto dove un bimbo/a può stare con altri bimbi, può fare cose che a casa non fa.
per un bimbo è importante stare con gli altri e dove li peschi tanti bimbi insieme?
sì, penso che sia importante che un bimbo stia insieme ad altri bimbi, ma secondo me sarebbe più bello se ci fossero anche gli adulti, non solo bambini. la stessa tristezza che provo a vedere i bambini "confinati" la provo vedendo le persone anziane nella stessa condizione. pensa quanto potrebbe essere arricchente per bimbi e anziani stare insieme, ma non per forza nipoti-nonni, bensì tante persone all'interno della tribù (che purtroppo è una realtà lontana dalla nostra civiltà), in modo non istituzionalizzato, spontaneo.
anan ha scritto:metti noi, alessandro è primo figlio e primo nipote.
nel palazzo ho corteggiato tutte le mamme per far si che alessandro potesse giocare con altri bimbi (di fatto ce ne sono solo 2).
ma non siamo riusciti a legare con nessuno :o( non tutti amano i modi di giocare di aletaz.
secondo me, il modo di giocare di aletaz non è determinante: è determinante invece la lontananza dal continuum, la mancanza della tribù, di una comunità dove ogni individuo si sente corresponsabile dei destini di tutti gli altri. si vive in un egoismo talmente spinto, dove quasi nessuno divide nulla con quasi nessuno, che tutte le forme di ricerca di apertura, come tu ammirevolmente hai tentato, sono guardate con sospetto e non trovano accoglienza. trovo tutto questo estremamente triste. so che ci sono altre madri di promi che sono confrontate con gli stessi problemi.
a me capita di "prendermi carico" di bambini, lo faccio volentieri, se sento che i genitori si fidano di me. io sento la responsabilità che mi prendo, ma non mi pesa. diverse persone mi hanno detto che non si prenderebbero mai le responsabilità che mi prendo io...
anan ha scritto:purtroppo l'asilo è troppo spesso un posto lontano dal continuum come dici tu, ma questa è un'altra storia...
se non fosse così sicuramente oggi anche alessandro andrebbe a scuola.
però, però forse siamo anche noi che facciamo poco, che accettimo questa realtà.
ecco, questo è il punto. so che ci sono molti limiti al nostro agire, ma un pochino il nostro futuro lo possiamo modellare. sta a noi prenderlo in mano e non accettare la standardizzazione estrema che questa società tenta di imporci. ci vuole coraggio e determinazione, ma qualche risultato lo si ottiene.
anan ha scritto:per esempio, noi abbiamo accettato un inserimento standard, forse avremmo potuto opporci, andare dalla drigente, piantarci in classe senza farci scacciare prima di essere sicuri di aver creato le condizioni minime di continuum. in fondo che potevano fare, chiamare i carabinieri perché una mamma non vuole lasciare il "proprio" figlio in lacrime?
ti dirò però, che molte mamme erano contrarie e poco disposte a perder tempo con un inserimento soft.
sono azioni per le quali ci vuole coraggio, ma il fatto che farsi rispettare è così difficile mostra come la pressione sociale alla standardizzazione sia forte. forse molte mamme non hanno abbastanza fiducia nei loro mezzi e a molte altre non interessa neanche porsi tante domande.
anan ha scritto:ultimamente, sto accompagnato di tanto in tanto alessandro in una piccola scuola privata, con lui la chiamo "spazio giochi", onde evitare che ale parta prevenuto.
le pressioni che ho per lasciare alessandro lì sono forti, ma io non mi muovo. vado lì attrezzata di libro e mi metto su una sediolina... spesso esco dalla stanza dicendo che vado a fare la pipì, ma sono fuori alla stanza e al minimo malessere piombo dentro.
certo, sarò vista come una gran rompi, ma solo un buldozzer potrebbe smuovermi.
leggo con piacere che l'esperienza precedente ti ha condotto ad intraprendere una nuova strada. hai tutta la mia simpatia e il mio sostegno.
un abbraccio.
andrea