Partorire senza spinte?

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alea
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Partorire senza spinte?

Messaggio da alea » mer gen 04, 2006 2:17 pm

Partorienti: gli sforzi fatti per spingere il bambino potrebbero essere inutili. A rivelare questa sorprendente novità è una ricerca pubblicata sulla rivista medica ''Journal of Obstetrics and Gynecology''. Secondo gli studiosi, infatti, non esisterebbero prove concrete che spingere con forza durante le contrazioni contribuisca alla buona riuscita del parto.
I ricercatori sono arrivati a tali conclusioni esaminando i parti di 300 donne. Dopo aver diviso le partorienti in due gruppi, i medici hanno chiesto alle prime di spingere per 10 secondi nella fase delle contrazioni, mentre alle altre è stato detto di non fare sforzi ''guidati'', ma di comportarsi con naturalezza. Osservando l'evoluzione dei parti, i ricercatori hanno così potuto notare che non esistono differenze sostanziali tra un parto ''con spinte'' e senza, se non nella durata. In media più breve di circa 13 minuti, il parto con spinta in fase di contrazione ha però evidenziato un maggiore sforzo della madre e, in qualche caso, a ciò si sono aggiunte alcune complicazioni in più alle vie urinarie. Aggiungendo che per i bambini non si sono notate differenze, resta ora alla discrezione delle madri stabilire se 13 minuti in più valgono davvero il maggiore sforzo. Non bisogna poi dimenticare che lo studio ha evidenziato qualche complicazione in più proprio per le mamme che spingevano il proprio bimbo.
[copia-incolla da un articolo selezionato da Google]

E' possibile partorire anche senza spingere??? Forse sono anormale, ma l'impulso a farlo per me era così forte che non sarei riuscita a trattenermi, nemmeno volendolo. E qui scopro che è un optional....

lauravivy
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Messaggio da lauravivy » mer gen 04, 2006 4:04 pm

caspita!!

e io che non sentivo per niente l'impulso, invece!! allora si spiegherebbe tutto ... interessantissima questa cosa, alea, grazie!

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » gio gen 05, 2006 12:28 am

da quello che ho capito, l'articolo non dice che bisogna evitare di spingere, ma che le spinte forzate possono abbreviare di poco la fase espulsiva ma non sono migliorative, anzi possono comportare dei danni per la mamma.
Cosa che mi trova del tutto d'accordo.

Quando ho fatto preparazione al parto con lo yoga ho acquisito proprio questo concetto, che la spinta forzata, in apnea, non è quella naturale: naturale è la spinta durante un'espirazione. Se conoscete il famoso video di leboyer sul parto sapete di che parlo, lui parla di "canto" della partoriente, e molte donne durante le spinte fanno grida più o meno animalesche (anche io mi sono trovata a farle). Questo non è sbagliato e secondo la mia insegnante di yoga era proprio il modo migliore di utilizzare il respiro durante le spinte: emettere un suono. Devo dire che nel mio secondo parto ho effettivamente "cantato" durante le contrazioni della prima fase del travaglio, mentre la fase espulsiva è stata talmente veloce che anzi temevo fosse troppo precipitosa e quindi ho evitato di spingere lasciando che avvenisse tutto "da sé".
Credo che se fosse lasciato libero il nostro istinto di donne, ci direbbe esattamente come, quando e quanto spingere, ma nel momento in cui viene fatto fare a comando si possono creare problemi più o meno grandi.
Antonella

lauravivy
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Messaggio da lauravivy » gio gen 05, 2006 11:38 am

La fase espulsiva del mio parto è stata indubbiamente quella più difficile ... e infatti mi ha lasciato un problema di prolasso uterino che spero non si aggraverà con il secondo parto. L'espulsione è proprio ciò che mi preoccupa di più in questa seconda esperienza ... speriamo bene!

alea
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Messaggio da alea » gio gen 05, 2006 2:41 pm

Sì, nell'articolo si parla di spinte "a comando", ma io intendevo riferirmi a quelle naturali. Anch'io ho fatto preparazione yoga e canto carnatico, e durante il parto sono stata letteralmente travolta da quello che prima, quando se ne parlava durante la gravidanza e in astratto, non riuscivo a capire, cioè una sorta di torrente di energia che premeva da dentro e rispetto al quale non potevo fare altro che assecondarlo verso l'uscita. In questo senso le spinte avvenivano da sé, per così dire, in collegamento con la respirazione e l'emissione vocale (chiamarlo suono mi sembra esagerato... non riconoscevo nemmeno la mia voce!), ma con una potenza tale che ad un certo punto mi hanno chiesto di non spingere più - cosa che non riuscivo assolutamente a fare, non riuscivo a trattenermi, perché era qualcosa che non mi sembrava venire da me e certo non era intenzionale. Per questo sono rimasta strabiliata nel leggere l'articolo: mi ero fatta l'idea che questa esperienza fosse comune a tutte le donne.

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » gio gen 05, 2006 6:26 pm

Il concetto tradizionale di spinta è il seguente:
La donna, supina sul lettino ostetrico, le caviglie legate sulle staffe, spinge quando l'ostetrica dà il via, basandosi sul ciclo di contrazione uterina che viene mostrato dal monitor. A tale scopo afferra con le mani due maniglie poste ai lati del lettino da parto, all'incirca all'altezza del bacino, e tira su il torso, premendo il mento contro il petto e chiudendo con forza gli occhi, quindi prende fiato e, in apnea, spinge con tutte le forze, "come quando si va di corpo", le veniva - e credo ancora le venga - detto.

Ora, a parte che io quando vado di corpo non spingo, se in molti operatori di ostetricia esiste ancora una tale confusione da non saper distinguere fra l'atto di espellere le feci e quello di dare alla luce un bambino, devo dire io alla stregua di che cosa il bambino viene considerato?

C'era anche una spiegazione "medica" per questa tecnica, sembra che se la donna per partorire spinge senza il mento in basso e le palpebre strizzate, rischia di farsi scoppiare delle vene a livello degli occhi e avere problemi di scompensi circolatori.

Insomma mi sembra che la ricerca provi una cosa ovvia: che partorire spingendo fino a farsi scoppiare le vene degli occhi non fa bene e non è poi così utile alla buona riuscita del parto...

Menomale che adesso la cosa è "scientificamente provata", perché quando lo si diceva ai tempi in cui ho cominciato ad occuparmene 25 anni fa, l'idea che si potesse non spingere era considerata una stupidaggine, una delle solite mode new-age...
Antonella

Emy
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Messaggio da Emy » gio gen 05, 2006 8:11 pm

Non ho mai pensato che le "spinte" che si dovevano sentire durante il parto, fossero delle cose fatte a comando, ma io ho cercato di spingere, perchè vedevo che non andava avanti niente, soprattutto col secondo...non ho dovuto sforzarmi molto, datoil primo impulso, il resto delle spinte veniva da sè....
Però col terzo bimbo ho voluto sentire questo "bisogno di spingere", e infatti aspettando per un tempo maggiore, le ho sentite eccome, con una spinta ho rotto le acque, e con l'altra è uscito.

Rita
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Messaggio da Rita » gio gen 05, 2006 10:40 pm

Ciao a tutte, ragazze, eccomi, sono ancora viva.
Io ho partorito esattamente nella maniera indicata da Antonella, ossia supina, con le mani strette alle maniglie, il mento sul petto ecc, ecc.
Però, nel mio caso, tutto è stato voluto da me, cioè, l'ostetrica non mi ha detto che dovevo partorire in quella maniera, sono stata io che, spontaneamente, mi sono comportata così e spingevo con gli occhi stretti, anche xchè ho partorito alle 11,25 e di fronte a me c'era una grande finestra che inondava la stanza di una luce odiosa e fastidiosissima.
L'ostetrica non mi ha mai detto quando spingere, semmai mi diceva quando non farlo, ma x me era impossibile fermarmi, quando sentivo arrivare l'impulso alla spinta, non potevo fare altro che assecondarlo. A furia di stringere le maniglie, il giorno dopo mi è venuta la tendinite!!!
Dio, che male!!!! Però, che bello!!!! Sono ricordi bellissimi adesso, forse al momento era tutto terribile, ora ricordo tutto persino con nostalgia...
Comunque, secondo me, potrebbe partorire tranquillamente anche una donna svenuta.
X la mia esperienza posso dire che la collaborazione con le spinte è sicuramente importante, ma non indispensabile.
Per me, le spinte, erano veri e propri spasmi, praticamente, un movimento involontario che, credo, avrei eseguito anche priva di coscienza.
Non so se mi sono spiegata.
Un bacione a tutte, Rita

Gio
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Messaggio da Gio » lun gen 09, 2006 12:46 pm

Confermo che non è necessario spingere, anzi, può essere dannoso.

Quando è nato Francesco ero in ospedale e, sotto l'effetto dell'ossitocina, non sono riuscita a non spingere quando l'ostetrica mi ha consigliato di non farlo.

Effetti: brutta lacerazione anche se non ero sul lettino ma sullo sgabello olandese e leggera incontinenza urinaria per diverse settimane.

Quando è nata Federica ... è stata tutta un'altra storia sono riuscita a non spingere e ... lei non mi ha fatto neanche un graffietto. E niente problemi con la pipì. (se volete andate a rileggervi "La nascita di Federica"
viewtopic.php?t=8636&highlight=la+nascita+di+federica)

Saluti, Gio

goccia
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Messaggio da goccia » mar gen 10, 2006 2:31 pm

Porca miseria: lacerazioni, prolassi, incontinenza ... come se il resto già non bastasse!
Guarda che razza di rischi se il parto non avviene seguendo naturalmente il corso degli eventi e il proprio naturale istinto, affidandosi incautamente.
In effetti sono un po' preoccupata.

Va beh, pazienza.

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » dom gen 15, 2006 12:06 am

sentite cosa dice Braibanti nel suo libro "Parto e nascita senza violenza" (RED 1993, p. 67) - mi è capitato per caso sotto gli occhi stasera:
Le spinte vanno distinte fisiologicamente in 3 tipi: gli pseudo-premiti, i premiti e le spinte irresistibili. Gli pseudo-premiti (...) non sono mai fastidiosi (a meno che la donna non incominci a spingere). Oggi sappiamo che queste spinte premature sono enormemente dannose perché in tal modo il collo dell'utero, compresso e irritato, reagisce contraendosi e ciò ritarda il decorso del parto. Anche di fronte ai premiti bisogna dire alla donna di non spingere ancora, non solo per la reazione di difesa del collo, ma perché questo può venire leso e diventare edematoso. Quindi paradossalmente la donna ha un travaglio più lungo se spinge prima della dilatazione completa.
La dilatazione è completa non a dieci, ma a undici centimetri, quando il collo risale al di sopra della massima circonferenza della testa fetale. Le spinte divengono allora "irresistibili" e ogni sollecitazione esterna sarà del tutto inutile. E' abolendo veramente in sala parto la parola "spingere", che si accelera il parto. Una donna che arriva alle spinte irresistibili avendo prima sperimentato l'inutilità delle spinte, non ha più fiducia, è esaurita, sfinita. Rischia di stare a letto due giorni dopo il parto e di avere la rottura dei capillari negli occhi. E' una donna che esce stremata dalla nascita del figlio per aver compiuto uno sforzo che nemmeno il più robusto dei facchini potrebbe compiere: vincere la resistenza del collo, cioè la resistenza di uno sfintere circolare che deve dilatarsi.
Antonella

alea
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Messaggio da alea » dom gen 15, 2006 10:10 am

Grazie Antonella, questo mi chiarisce definitivamente la questione

Alessandra

goccia
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Messaggio da goccia » lun gen 16, 2006 2:57 pm

Urka mi ricordavo gli undci centimetri come termine della dilatazione ma non di certo in relazione alle spinte.
Adesso stampo il pezzo e lo tengo in borsa.
(non si sa mai).

Grazie antonella
Valeria

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