asilo nido...

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cecia
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asilo nido...

Messaggio da cecia » lun dic 26, 2005 10:59 pm

ho sempre saputo di dover ricominciare a lavorare, quando è nato mio figlio. per fortuna siamo riusciti a trovare una soluzione ideale per tutti quanti, durante i corsi blocco più lunghi veniva mia mamma a casa nostra ad occuparsi del bimbo, se dovevo lavorare solo alcune ore o una mezza giornata se ne occupava mio marito. Il resto del lavoro lo svolgo a casa, la sera, quando mio figlio dorme.

da circa un mese sento che questa soluzione in futuro non può più funzionare, per cui ho visitato gli asili nido della zona e, dopo averne discusso con mio marito, abbiamo deciso di mandarci Senan per il minimo richiesto: una giornata e mezza la settimana. I motivi: 1. Senan ama i bimbi, ed io non ho sempre la possibilità di scendere in città per farglieli incontrare. 2. Mio marito, dopo il turno di notte, spesso non ha più la forza e l'energia per occuparsi di Senan come faceva prima quando era un bebè. il risultato è che spesso rincaso ed entrambi hanno i nervi a fior di pelle perchè "si sono sopportati" a vicenda fino al mio rientro. E questo non credo faccia bene, a nessuno dei due. 3. mia mamma deve pur sempre farsi 140km in automobile per venire da noi, e pretendere che lo faccia per una breve riunione d'ufficio...

perchè ho aperto questo topic? vorrei sentire il vostro parere sull'asilo nido, sentire come gestite voi la situazione: siete mamme a tempo pieno (che sogno!), avete la nonna, la suocera?
e anche perchè vorrei che Senan fosse felice, e non so ancora se questa è la soluzione giusta, a gennaio inizieremo ad "abituarci" all'asilo nido, poi si vedrà...
grazie per le vostre opinioni!

wanja
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Messaggio da wanja » mar dic 27, 2005 9:23 pm

anche noi iniziamo l´inserimento a gennaio, Ivan dovra´ stare al nido 3 giorni e mezzo alla settimana. ne abbiamo scelto uno vicino al lavoro, cosi´ spero di poterlo raggiungere in fretta se dovesse proprio avere bisogno di vedermi (e di fare una bella poppata) durante la giornata. non avevamo altra scelta, penso che stare una giornata intera sia troppo, figuriamoci tre giornate di seguito... ma per ora e´ cosi e basta. spero solo di riuscire a fare tutto il possibile per aiutarlo a vivere bene questa situazione!

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » mar dic 27, 2005 11:16 pm

la cosa più importante è trovare un asilo in cui le persone abbiano la giusta sensibilità, siano capaci di rispetto e ascolto verso il bambino. Poi, bisogna ovviamente osservare il bimbo e capire se è pronto, seguire il più possibile i suoi tempi: quindi un inserimento graduale.
Se le cose dovessere andare non per il verso giusto, meglio fare una pausa di riflessione ed eventualmente valutare delle soluzioni alternative (altra maestra, classe, asilo, o altra soluzione diversa dal nido).
Auguri a tutti e due!
Antonella

shira
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Messaggio da shira » dom gen 01, 2006 11:15 pm

anch'io a febbraio comincio l'inserimento al nido: per me è stata una scelta voluta fino in fondo, perchè i mei genitori si sono offerti da subito (prima ancora che nascesse) di occuparsi del loro nipotino fin dall'inizio, e in questi mesi l'hanno fatto nel migliore dei modi. Però ha prevalso il desiderio di farlo stare con altri bimbi e non tutto il giorno con gli adulti ,che se anche lo adorano e lo seguono e gli danno retta, sono comunque adulti. Non vedo l'ora di vedere la sua reazione...e se non sarà positiva, faremo marcia indietro...per la gioia dei nonni

mamypuri
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Messaggio da mamypuri » ven gen 06, 2006 5:47 pm

Cristian ha iniziato il nido a settembre, all'età di un anno. Frequenta tutte le mattine, da lunedì a venerdì, 8.30-12.30. L'esperienza vissuta mi porta a dire che l'importante sia la convinzione di mamma e papà, perchè il distacco è duro (per i bimbi, e quindi per i genitori), nonostante tutta la gradualità nell'inserimento possibile. Io credevo che una maggiore gradualità avrebbe attutito il colpo, ma non è stato così, perchè ad un certo punto la mamma deve uscire dalla sezione, e che sia dopo 3 gg, dopo 2 settimane o dopo 6 settimane, a quel punto il bimbo piange, e allora bisogna essere forti.
E comprendere che il suo pianto non è disperazione, ma modo per esprimere il suo malcontento, modo per comunicare, maturità dell'aver percepito di essere un essere separato dalla mamma e quando la mamma esce dalla porta questo essere sente dolore, così come sente dolore la mamma che sente il pianto del suo bimbo ma deve avere la forza di lasciare che lui venga consolato da un altro adulto che non è lei.

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » sab gen 07, 2006 10:23 am

forse sarò idealista, mamypuri, ma sono ancora convinta che non necessariamente l'inserimento è questo. L'esperienza di alessandra con la scuola steineriana, ad esempio, è uno di questi casi. Io stessa, nel momento di peggior crisi con l'asilo di mia figlia, i giorni che invece la portavo a questo nido privato autogestito (ne ho accennato in vecchie discussioni) lei era serena.
Antonella

mamypuri
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Messaggio da mamypuri » dom gen 08, 2006 6:53 pm

Anto, sei un po' grande per essere ancora così idealista!
La realtà delle cose è che ci sono gli asili nido, e quando i bimbi vi vengono portati, prima o poi piangono.
Almeno questo è ciò che mi viene riportato da chi ci lavora da 30 anni.
Io ho poca esperienza, ma la scuola steineriana mi sembra ancora poco diffusa e conosciuta per poterla trarre ad esempio!

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » dom gen 08, 2006 10:30 pm

cara mamypuri,
mi sono sentita dire, da ostetriche e da infiermieri pediatrici con trent'anni di lavoro, forti della loro esperienza e anzianità, che le cose nei reparti di ostetricia erano così da sempre, non sarebbero mai cambiate e chi voleva farlo era un pazzo idealista...
eppure, adesso sempre più fra gli operatori sanitari aumenta la coscienza di un modo diverso di assistere la partoriente e poi la coppia allattante. Ho visto molta resistenza al cambiamento, ma ho anche visto cambiamenti impensabili per il luogo in cui avvenivano. Ho visto persone cambiare.
E non sono le realtà già diffuse e consolidate a dover fare da esempio ptrainante per il cambiamento, chiaramente sono le realtà pioniere di un modo nuovo di operare. Vale per certi approcci alla maternità come per certi approcci alla scuola materna.

per quanto riguarda la mia età, non credo che abbia nulla a che fare con il mio idealismo. Credo che ci diventerò vecchia con l'idealismo...
Il che non significa che mi faccia illusioni sulla difficoltà di certe cose, e che non sappia che non mi posso aspettare un cambiamento completo, almeno per ora; ma tenere ben presente l'ideale è quello che possiamo fare per non perdere di vista dove stiamo andando.
Antonella

cecia
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Messaggio da cecia » mer gen 11, 2006 9:54 pm

@antonella: quali sono le grosse differenze nell'approccio con un bimbo piccolo tra un asilo nido classico e uno steiner? per quel che so io qui da noi esiste solo la scuola elementare steiner.

abbiamo iniziato l'inserimento settimana scorsa. oggi l'ho lasciato lì da solo, per la prima volta, per circa 20 minuti, ha pianto, e fa molto male. Nella mia insicurezza ho trovato appoggio nelle parole dell'educatrice, che mi ha assicurato che mio figlio si è fatto consolare da lei dopo che me ne sono andata. Quando sono tornata stava giocando tranquillo con gli altri bimbi.

quello che mi chiedo, visto che questa scelta l'ho presa soprattutto per garantirgli il contatto con altri bimbi, è quanto grave può essere per un bimbo di un anno e mezzo il trauma della mamma che lo lascia lì per tornare ore dopo - voglio dire, questo potrebbe avere ripercussioni sul suo comportamento futuro, sulla sua integrità?
Ogni tanto ho paura, di "rovinare" quella creatura splendida che è mio figlio con un atteggiamento sbagliato, troppo distaccato, troppo conforme alle "norme" della nostra società...

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » mer gen 11, 2006 11:01 pm

cara Cecia,
posso solo dirti di restare aperta alle tue sensazioni. Vedere come va nei giorni a seguire, ma non ascoltare le rassicurazioni delle insegnanti, prché potrebbero essere reali oppure no; in ogni caso non dicono mai se va male. Ascolta solo il tuo cuore. Se ascolti il tuo bambino, vedi come sta quando lo recuperi: se è tranquillo, allegro, vivace, oppure è nervoso, stranito, piagnucoloso; o infine ti sembra assente, istupidito, non reattivo... questo ti può aiutare a capire, al di là della reazione contingente alla tua uscita di scena, se poi il clima che vive all'asilo è appropriato alla sua maturità oppure è troppo presto per lui.
Antonella

wanja
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Messaggio da wanja » ven gen 13, 2006 9:19 pm

Ciao a tutti, oramai stiamo facendo l’inserimento da 5 giorni… devo dire che siamo stati fortunati con la scelta del nido. Io lavoro da tanti anni come educatrice e devo dire che già leggendo la carta dei servizi mi sono resa conto che in questo nido avevano un approccio che condivido appieno. Poi ho scoperto che molti dei miei colleghi conoscono il nido e chi ci lavora, e pensano che sia ottimo. Questo mi ha rassicurato molto. Il primo giorno sono andata di persona (non ho più giorni di ferie per fare l’inserimento) e poi sempre mio marito. Ho incontrato alcune difficoltà che non avevo immaginato. Mio figlio ha reagito benissimo alla presenza dei bimbi e della maestra, solo che voleva girare dappertutto, conoscere, toccare tutto… come penso che sia normale. Ma gli spazi sono strettissimi, ci sono dappertutto le porticine per non far passare i bimbi e lui era furioso. Poi la merenda: tutti i bimbi seduti bravi bravi sui loro seggiolini, ma quando mai? In un secondo ha fatto tre giri di tutti i tavoli e non capiva perché no? Spero che le maestre adottino metodi “umani” per insegnare le regole ma ho provato una grande tristezza al pensiero che anche mio figlio dovrà imparare a stare seduto “bravo bravo”, camminare in fila, stare nel suo recinto senza protestare…

Quando mi rivede in un primo momento fa come se niente fosse: non viene nemmeno incontro per salutarmi. Poi gli passa e “ci ritroviamo”, di sera è abbastanza sereno, solo sta attaccato al seno un po’ più del solito. Un altro problema che non avevo calcolato minimamente è che io sto entrando in depressione, per cui provo solo una grande stanchezza e vuoto, stranamente ho meno pazienza con lui rispetto a prima, anche se passiamo insieme molto meno tempo. E questo mi preoccupa quasi più del nido stesso, per lui deve essere davvero brutto. Razionalmente posso dire che ho difficoltà ad accettare il distacco, in pratica sono attualmente una mamma poco allegra. E non so quanto sia utile fingere l’incontrario.
scusate lo sfogo.

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » ven gen 13, 2006 9:44 pm

cara Wanja,
la mia impressione è che le reazioni tua e di tuo figlio al distacco siano in qualche modo speculari.
Dovresti cercare di distinguere quelle che sono le tue emozioni evocate dalla separazione, da ciò che invece è oggettivo e dipendente dalle caratteristiche di questo asilo nido. Forse questa separazione sta facendo venire a galla cose di te che non hanno a che vedere con la situazione contingente, ma si rifanno a situazioni tue di come hai vissuto il distacco; però anche il nido in sé può fare la sua parte.
Gli aspetti di "irreggimentazione" che hai descritto mettono tristezza anche a me, figuriamoci a te e soprattutto a tuo figlio... se questo nido ha degli aspetti positivi, prova ad aprire un dialogo con le educatrici e vedere quanto margine c'è per le unicità di tuo figlio lì dentro...

Auguri per questa fase di adattamento, per tutti e due
Antonella

wanja
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Messaggio da wanja » ven gen 13, 2006 10:16 pm

ciao Antonella, io lo so che il nido è davvero bello (a parte gli spazi piccoli). ne ho girati tanti e questo è l'unico in cui avrei voluto lavorare perchè mi piace come trattano i bambini, cercando di non intervenire più del necessario, non impongono mai niente, ne il cibo ne il sonno (nemmeno se i genitori lo volessero, e mi sembra tanto bello che l'asilo stesso assuma una posizione ferma rispetto ad alcune scelte). insomma, secondo me sono bravi. il resto è dovuto al fatto che un'educatrice è responsabiule di tanti bimbi e quindi per forza devono camminare in fila o stare seduti mentre li imbocca. altrimenti ci sarebbe il caos. volevo dire smplicemente che ero così tanto preoccupata delle reazioni di mio figlio che ho sottovalutato le mie... ma sono dolori!

goccia
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Messaggio da goccia » sab gen 14, 2006 12:26 pm

mamypuri ha scritto:... perchè ad un certo punto la mamma deve uscire dalla sezione, e che sia dopo 3 gg, dopo 2 settimane o dopo 6 settimane, a quel punto il bimbo piange, e allora bisogna essere forti.
In passato io non sono riuscita ad essere forte ed oggi sono abbastanza felice che sia andata così.

L'avevo portata all'asilo perché sono incinta, con un'attività aperta da poco e non riuscivo più a gestire una bambina con tutte le esigenze specifiche dei due anni e mezzo. Ma lei mi ha fatto capire bene che non ci voleva andare!
Dopo due giorni era spaventata e tipo annichilita.
Mi diceva che all'asilo gli mancava mamma. Normale dici?
Certo, normale reazione, dato che non c'ero fisicamente ... non che fosse giusto così e che lei doveva abituarcisi da subito!
Perché avrebbe dovuto?
Perché l'avevo deciso io?
Perché gli educatori dicono che é giusto?
E cosa c'é di giusto in queste cose?

Più in là ho realizzato che le sue difficoltà ed irrequietezza dell'ultimo periodo erano solo il frutto di una fase di transizione dovuta ai cambiamenti che erano in atto nella nostra famiglia (sono rimasta a casa dal lavoro e abbiamo aperto la nuova attività, tutti ritmi diversi e nuovi per lei).

E infatti oggi abbiamo superato e stiamo bene anche qui in negozio: ha trovato i suoi spazi, io i miei e dell'asilo nido non ci può importare di meno. Poi crescendo credo potrà adattarsi meglio dato che mi sembra diventi ogni giorno più autonoma: mi viene da pensare che fosse solo presto.

Sono d'accordo sull'ascoltare il proprio bambino.
La soluzione giusta, diversa per ognuno di noi, credo dipenda solo da questo ascolto.

Quindi, se una persona sente che per lei é andata bene così come ha fatto vuol dire che era davvero il meglio che poteva ottenere per sé e il suo bambino. In cuor suo lo sa.
Oggi mi sento così ed é una cosa che auguro a tutti.

ale
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Messaggio da ale » sab gen 14, 2006 4:14 pm

ciao a tutte.
avete parlato della scuola steineriana.. beh, joanna non è ancora stata inserita (ha 2 anni) ma per le esperienze di altre famiglie e per aver parlato con la maestra l'inserimento lì viene fatto rispettando il più possibile i tempi del bambino, ma cosa molto importante esistono tutta una serie di feste e di giornate di scuola aperta in cui si può portare il bambino fin da piccolissimo (anche con 2 anni di anticipo rispetto all'età della materna) perché familiarizzi con l'ambiente e le persone. ieri ad es. eravamo a scuola aperta e mentre noi adulti facevamo euritmia in cerchio i bambini giocavano con una maestra lì accanto... beh, a dir la vertià joanna non ha resisistito + di 2 minuti senza di me e poi mi ha tirata con sé, ma bambini + grandicelli erano contentissimi.
sono stata educatrice di nido prima di diventare mamma e condivido appieno il suggerimento di antonella che dice di valutare bene la struttura. la mia esperienza è stata molto infelice. avevo solo 20 anni e non ero mamma (ora non ci lavorerei più in un ambiente del genere), ma l'abisso tra la filosofia decantata dalle educatrici e quello che mettevano in pratica era enorme. alle mamme non solo omettevano particolari ma raccontavano balle belle e buone, perché dicevano la prima a dover essere rilassata nel lasciare il suo bambino è la mamma, allora facciamole credere che vada tutto bene... poi pian piano il bimbo si abituava è vero, ma a che prezzo..
con questo non voglio fare terrorismo alle mamme che non hanno altra soluzione se non il nido, ma incoraggiarle a valutare bene bene bene la struttura e soprattutto le persone, questo si, e caldamente. fidatevi meno delle parole delle educatrici, e ascoltate di + il vostro istinto, in base all'ettenta osservazione di vostro figlio.
anch'io a volte mi chiedo se non è poco il tempo che joanna trascorre con altri bambini, ma poi cerco di vedere il più spesso possibile mamme che mi mettono a mio agio coi loro figli, e porto joanna spesso nella scuola steineriana in cui andrà il prossimo anno. io lavoro poco, solo qualche pomeriggio a settimana, e in quei momenti sta coi nonni.
riguardo all'idealismo.... evviva i don chisciotte! tante volte dire che le cose stanno così, non si può cambiarle è una scelta di comodo, così ci si lava le mani. non sto riferendomi a mamipury (che non conosco) ma a tante persone che ho conosciuto. anch'io finirò all'altro mondo con tutto il mio idealismo! me lo dicevano tutti quand'ero adolescente che avrei sbattuto il naso contro la realtà e allora si che mi sarei adeguata: sbagliavano!
ale

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