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cecia
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Messaggio da cecia » gio dic 22, 2005 12:00 am

Antonella Sagone ha scritto: Anche io mi chiedo: perché tenere in braccio è un modo legittimo di fare "contenimento" (perché è di questo che stiamo parlando) e allattarlo al seno non lo è, secondo questa autrice? Antonella
non sono sicura di riuscire a capire il concetto di "contenimento": vuol dire dare una cornice all'emozione da sfogare, non lasciare da solo il bimbo, darle uno spazio legittimo dove può esistere, scorrere
o
inibire, far cessare, bloccare?
Antonella Sagone ha scritto: Mi pare poi di capire che tu in effetti allattavi tuo figlio se lui desiderava farlo quando era agitato; il che io lo trovo perfettamente adeguato e naturale. Antonella
cara Antonella, io provavo sempre ad allattare mio figlio quando piangeva. Il fatto è che quando aveva queste crisi di pianto lui la tetta non la desiderava - ciucciava per venti secondi e la lasciava di nuovo, era molto irrequieto, gemeva mentre poppava, lasciava di nuovo, piangeva...
E proprio questo comportamento viene descritto dall'autrice in relazione al bisogno di pianto per sfogo. Ad un certo punto l'autrice ha provato a descrivere le caratteristiche dei diversi pianti del neonato in relazione ai suoi possibili bisogni : fame, dolore, stanchezza, bisogno di sfogare delle emozioni e non ricordo più cosa
Antonella Sagone ha scritto: L'autrice di questo libro invece afferma che il bambino NON va allattato, perché verrebbe "distratto" dal suo pianto, e questo lo trovo del tutto campato in aria.Antonella
non ricordo più esattamente la spiegazione scientifico-psicologica (se c'è) di questo comportamento, comunque è proprio ciò che afferma l'autrice. Come già detto, lei consiglia inanzitutto di valutare le possibili cause del pianto, e solo nel caso si constatasse che tutti gli altri possibili bisogni del bimbo sono soddisfatti di procedere all'ascolto del pianto. Il distrarre dal pianto secondo l'autrice abitua il neonato già da piccolo a reprimere delle emozioni forti che hanno bisogno di trovare sfogo, e così facendo esse rimarrano "ancorate" nella persona per poi uscire più tardi sotto altra forma. Tutto ciò a me piace molto, mi è familiare e riesco a credere che possa essere così. Ecco forse faccio più fatica ad accettare questo pensiero per quanto riguarda l'allattamento - che considero sacro per un bambino. Ma per tutto il resto: ciuccetto, biberon, ninnare, canticchiare, proporre giochini, distrarre ecc per impedire al bimbo di piangere / per distrarlo dal pianto... credo di essere d'accordo con l'autrice. Il bimbo imparerà presto a reprimere le emozioni che stanno cercando di venire a galla attraverso il pianto richiedendo / utilizzando l'oggetto sostituto (non ricordo più come lo definiva nel libro). Solo che il malessere rimarrà, perchè l'emozione non è stata sfogata. E non è tutto, sempre secondo l'autrice (ma un po' anche secondo me...) già a questo punto vengono messe le basi che fanno capire al figlio: quando sono felice, contento, sorridente, tranquillo, sono OK. Quando sono triste, mi viene da piangere... meglio farmelo passare subito perchè così non piaccio a papà, a mamma, ai nonni... alla società. infatti: quante persone adulte si prendono la libertà di dar sfogo liberamente ai propri sentimenti e piangere in pubblico? sono ben accette? scusate adesso forse ho divagato troppo e poi questa è solo la mia opinione - supportata dal libro, sì. Ma io non sono una professionista del campo, forse ho anche detto delle grandi cavolate...?
Antonella Sagone ha scritto: Come sempre bisogna prendere da ogni cosa ciò che serve e lasciare il resto... Antonella
ti do ragione. non mi ritengo assolutamente competente e come dici tu io ho preso dal libro ciò che mi piaceva, che istintivamente sentivo andasse bene per noi. Ciò che mi ha colpito è stato che Senan aveva veramente dei momenti nei quali piangeva ed era impossibile farlo smettere - e sinceramente io mi sono trovata molto meglio ad applicare quanto consigliato (appunto, ad ascoltare il suo pianto, standogli vicino) che a sforzarmi in tutti i modi, come vedevo fare mia madre: ninnare, dondolare, passeggiare, canticchiare, ciuccetto e via dicendo (il tutto senza risultato).
Antonella Sagone ha scritto: Non mi dilungo qui sul discorso perché ho intenzione di aprire un topic proprio sul pianto del bambino e su come gestirlo.
Datemi un po' di tempo!
Antonella
Grazie Antonella, aspetto il topic nuovo. Grazie per avermi dato la tua opinione

cecia
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Messaggio da cecia » gio dic 22, 2005 12:05 am

Emy ha scritto:
Io vedo che è anche importante mostrare la positività al figlio, il cammino da seguire.
Io non cerco di distrarre , far ridere mio figlio unicamente per "non farlo piangere", è giusto che pianga , ma lo distraggo, lo faccio giocare, per esprimere la positività, l'andare avanti , il non fermarsi ad ogni piccolo dolore, tenerne conto si, ma cercare di andare avanti, per indicargli le priorità della vita, il saper ridere di sè stessi, il non abbattersi, la complicità, il trovare il positivo anche nel negativo.

E per i neonati, a mio parere, più piccoli sono e più immediate sono le espressioni di disagio, quindi se piangono, qualcosa li disturba in quel momento, non reggono più di tanto la tensione
cara Emy, sono d'accordo con te. Come ho già scritto sopra qui si tratta di situazioni nelle quali il bisogno immediato è soddisfatto e il bimbo continua a piangere. La penso come te sulla positività, sul non abbattersi e sul non allarmarsi per ogni piccolo doloretto. Però penso anche sia giusto far capire al bimbo che il pianto può avere il suo spazio, che fa parte della vita e che se sente il bisogno di piangere può farlo senza sentirsi "meno amato"...

Emy
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Messaggio da Emy » gio dic 22, 2005 3:47 am

cecia ha scritto: io provavo sempre ad allattare mio figlio quando piangeva. Il fatto è che quando aveva queste crisi di pianto lui la tetta non la desiderava - ciucciava per venti secondi e la lasciava di nuovo, era molto irrequieto, gemeva mentre poppava, lasciava di nuovo, piangeva...
E proprio questo comportamento viene descritto dall'autrice in relazione al bisogno di pianto per sfogo. Ad un certo punto l'autrice ha provato a descrivere le caratteristiche dei diversi pianti del neonato in relazione ai suoi possibili bisogni : fame, dolore, stanchezza, bisogno di sfogare delle emozioni e non ricordo più cosa
Non so, io il comportamento del genere lo avevo associato al fatto che a me il latte veniva fuori troppo forte(riflesso di emissione) e il bambino veniva disturbato da ciò, oppure ...ma qui non ho mai capito se è un ragionamento che regge,essendo abituato ad un certo regime di flusso, nel momento in cui si trovava a ricevere poco latte...si spazientiva .
Comunque sono d'accordo sul fatto che non è realmente necessario sempre darsi una spiegazione sul pianto, scervellarsi, basterebbe esserci.
Oppure a volte aiutava molto, il massaggio pancia pancia, che avveniva tenendolo in braccio e saltellando o camminando, riusciva a portare fuori l'aria (in quantità industriali) che si accumulava nel pancino. Ovviamente usciva indistintamente dall'entrata o dall'uscita ;-) .

andrea grasselli
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Messaggio da andrea grasselli » gio dic 22, 2005 8:42 am

inserisco qui una piccola riflessione mia sull'offrire o negare la tetta al bambino che piange.

quando le condizioni meteorologiche e il contesto lo permettono, se la mamma è nuda e si tiene in braccio il bimbo nudo, ci sono almeno due vantaggi:
il contatto fisico è più diretto e fa passare più calore umano;
il seno non è né offrerto né negato, perché è lì, e il bambino lo prende in bocca da solo, se lo vuole, altrimenti no.

quest'estate ero in un campeggio naturista in liguria e c'era anche una mamma (che in passato scriveva anche qui) con i suoi due figli: era bello vedere come potevano muoversi in piena libertà e ciucciare quando ne sentivano il bisogno.

siccome anche la madre ha le sue necessità, anche da nuda può negare la tetta se un certo momento non se la sente: basta ad esempio che incroci le braccia.

andrea
Ultima modifica di andrea grasselli il gio dic 22, 2005 6:25 pm, modificato 3 volte in totale.

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » gio dic 22, 2005 4:26 pm

andrea grasselli ha scritto:inserisco qui una piccola riflessione mia sull'offrire o negare la tetta al bambino che piange (...) se la mamma è nuda e si tiene in braccio il bimbo nudo, (...) il seno non è né offrerto né negato, perché è lì, e il bambino lo prendere in bocca da solo, se lo vuole, altrimenti no.
grazie Andrea.
è esattamente la stessa riflessione che feci io anni fa, come al solito quando ho dubbi cerco di immaginarmi le nostre antenate con i loro cuccioli, perché è lì che si sono plasmati certi comportamenti. e mi sono data la stessa risposta.


p.s.
ragazze per favore gli interventi sul pianto spostateli sull'altro topic, così non mi costringete a saltare qua e là come una cavalletta per rispondere allo stesso argomento!!
Immagine
Antonella

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » gio dic 22, 2005 4:34 pm

cecia ha scritto:non sono sicura di riuscire a capire il concetto di "contenimento": vuol dire dare una cornice all'emozione da sfogare, non lasciare da solo il bimbo, darle uno spazio legittimo dove può esistere, scorrere o inibire, far cessare, bloccare?
La prima che hai detto...
vuol dire dare una cornice, essere lì dando sostegno e accettazione. Non solo per gli "sfoghi", ma anche più in generale per la situazione che l'altro sta vivendo. In fatto che noi mamme mostriamo di renderci conto di ciò che sta succedendo, e siamo lì con il bambino accettando i suoi sentimenti è contenimento, e per il bambino significa una legittimazione di esistenza per lui e per ciò che prova; di per sé significa sostegno, significa che il bambino sa che non c'è qualcosa di sbagliato in lui, che ciò che prova è reale e non un suo delirio, e che può contare sulla mamma. E' una presenza che che non implica necessariamente, ma nemmeno esclude, l'intervento diretto. per questo per me prendere in braccio, commentare facendo "da specchio", allattare, o stare semplicemente accanto al bambino senza parlare, sono comportamenti che possono tutti essere contenimento, o non esserlo, a seconda della loro appropriatezza in un dato momento.
Antonella

cecia
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Messaggio da cecia » gio dic 22, 2005 10:13 pm

@antonella: grazie per la chiarezza!

manuela
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Messaggio da manuela » sab gen 07, 2006 12:56 pm

Carissime...quanto tempo! Ieri ho pensato a voi..ed oggi eccomi di nuovo nel forum. Appunto ieri sono entrata in una libreria aperta da pochi giorni ( finalmente ci voleva proprio!) nella mia cittadina di provincia. Compero un libro per la mia bimba e vado a pagare. Sulla cassa ci sono dei libretti....fra cui spicca quello di Estivill! Con una foto molto accattivante di un bel bimbo che dorme beato Ci ho pensato su trenta secondi..e poi sono partita " mi scusi, posso fare una piccola polemica?" " si, signora, dica pure!" " ma lei lo ha letto questo libro" "no!" " allora, se posso permettermi, non fa una buona pubblicità alla vostra libreria!" " sul serio?" " Si, lo dica pure al suo direttore" " aspetti che lo chiamo" " Mi dica signora" " lei ha letto questo libro?" "No, l'ho messo qui perchè mi sembrava carina la copertina" " bene, io lo conosco bene, e aldilà della copertina non c'è prorpio niente di carino in questo libro!" " Signora, grazie! ha fatto bene a dirmelo, in attesa di leggerlo lo levo immediatamente", ha preso tutti i liretti e li ha messi nel retro! Ho esagerato? Io sono per la libertà di informazione, ma ci sono troppe mamme che non dormono e troppa poca informazione...e per un genitore che non dorme..la tentazione è tanta. Poi uno si rende conto che il metodo è terribile...ma intanto l'esperimento l'ha fatto! Che ne pensate...ho sbagliato?
manuela la polemica

Rita
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Località: Piemonte,mamma di Nicolas 5 Giugno 2004

Messaggio da Rita » sab gen 07, 2006 2:15 pm

Manu, grandissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bentornata, mi sei mancata e ti ho pensata tanto!!!
La tua bimba fa ancora titta?
Un bacione, Rita

Antonella Sagone
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Iscritto il: mar ott 05, 2004 10:13 am
Località: Roma

Messaggio da Antonella Sagone » dom gen 08, 2006 2:29 am

Per me hai fatto bene. Mica bisogna vergognarsi delle proprie convinzioni; tu hai espresso le tue e il libraio ha scelto di darti ascolto... che dire di più?
Antonella

ps BENTORNATA!!

manuela
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Messaggio da manuela » dom gen 08, 2006 9:03 pm

Grazie ragazze! Anch'io vi ho pensato tanto!
manuela

manuela
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Iscritto il: mar ott 05, 2004 12:54 pm

Messaggio da manuela » dom gen 08, 2006 9:08 pm

Dimenticavo: la mia bimba fa ancora nenna..eccome! Night and day! Ma la cosa è sempre più bella e dolce e poi ora so che il momento in cui non nennerà più sarà più o meno vicino e allora...me le godo ancora di più!
manuela
P.S. vediamo di non dar scandalo all'asilo! Domani si inizia...e vi farò sapere! Non avrei nessun problema se me la dovesse chiedere. Mi sono già immaginata la scena così non mi coglierà impreparata!

GattaMatta
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Messaggio da GattaMatta » gio gen 19, 2006 4:01 pm

Era un pò che non tornavo su questo forum care mamme...ma questo è il dottor Menghele...?E' roba da andare fuori di testa,io non ci credo che esiste gente che adotta questi metodi...E'come ai tempi di mia madre quando per farle passare la claustrofobia,le ficcavano la testa nell'acqua...Ma siamo matti?E questo signore sarebbe un rispettabilissimo dottore?Io vorrei conoscere i suoi figli e soprattutto la madre dei suoi figli...

Antonella Sagone
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Località: Roma

Messaggio da Antonella Sagone » gio gen 19, 2006 6:16 pm

ciao Gatta e bentornata!!!
in quanto a Menghele... vorrei anche conoscere i suoi genitori...
Antonella

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