Antonella Sagone ha scritto: Perché non ci dici di più riguardo alle tue riflessioni sulla percezione del genere (maschio e femmina) e cosa è cambiato nel tuo modo di rapportarti ai bambini rispetto al loro sesso?
Semplicemente ... ci ho pensato su.
Voglio dire: quando ho fatto la eco morfologica per Francesco e poi per Federica, l'unico motivo per cui non sapevo se volevo sapere il sesso prima era perchè lo consideravo un argomento futile, relativo solo al nome e al colore di copertine e tutine e che interessava di più le nonne che noi genitori. Poi ho deciso di sapere perchè volevo chiamare per nome la creatura che cresceva dentro di me anche prima della sua nascita.
Dopodichè, piuttosto recentemente mi sono fatta un giro sugli altri bellissimi forum di questo sito e mi sono imbattuta anche ne Il triangolo rosa.
Oltre all'articolo che già vi ho segnalato ce ne sono tanti che danno molti spunti di riflessione, altri che sono stati per me pura rivelazione.
Non ho mai avuto pregiudizi verso gli omosessuali, anzi, nonostante le immagini eccessive riportate dai media in occasione, per esempio, dell'arcigay (immagini di comportamenti che mi infastidirebbero anche se attuati da coppie eterosessuali), e le parole di persone che mi sono vicine e sono piene di preconcetti, tra cui quello che si tratti di un "vizio",
nutro per loro una certa simpatia.
Ho scoperto però che c'è molta ignoranza e sofferenza.
Ignoranza da parte della maggior parte della popolazione 'etero' e anche da parte di alcuni 'omo' ... ad esempio sulle differenze tra omosessuali, transessuali e transgender (parola di cui non conoscevo neanche l'esistenza) ... ma è solo un esempio ... ignoranza nel senso di non-conoscenza della quantità di coppie che vivono timidamente e discretamente il loro amore, perchè poi è di questo che si tratta in realtà, non solo di sesso (è solo un altro esempio) ... ignoranza della sofferenza che queste persone si portano nel cuore, nel momento in cui si riconoscono come "diversi", nel momento in cui si trovano al bivio del "mi accetto come sono" oppure no, nel momento in cui decidono (quando ci riescono) a comunicarlo alla famiglia prima e al suo esterno poi e, quando lo fanno, si possono trovare davanti a reazioni le più diverse, credo che possiate immaginare ...
Dopo queste letture mi sono detta: "bene, io sono parte della famiglia di due bambini; il tempo vola, tra poco saranno adolescenti e non credo di essere in grado di cogliere già da ora eventuali segnali di omosessualità o di altre condizioni che ancora mi sfuggono nella loro complessità ... voglio però essere pronta ad accoglierli così come sono e così come saranno ... della serie <ogni scarrafone è bello a mamma sua> (è solo un modo di dire - non voglio dare dello scarrafone a nessuno) ... è già così difficile la vita, tanto più per una persona che la società considera un "diverso" e dopo averne parlato con Alex ed essermi confrontata con mio marito ho scoperto tristemente che per i papà è molto più difficile che per le mamme accettare eventuali "diversità" nelle preferenze sessuali dei propri figli, quindi ... se non sono pronta io ad accoglierli sempre e comunque chi lo può essere?"
E io voglio essere pronta.
Detto questo, mi verrebbe da augurarmi e da augurarvi di non trovarvi nella situazione, ma fa parte del mio vecchio pensare ... ora mi viene solo da augurarmi e da augurarvi di essere felici, noi genitori e anche i nostri figli, qualunque cosa ci riservi la vita, perchè il nocciolo della questione mi pare stia tutto nell'accettarsi e nell'essere accettati così come si è ...
ho già modificato questo messaggio due o tre volte ... chissà se è l'ultima!
Vi abbraccio, tutte, tutti e tutt.
Giovanna