Analisi psicologica
Analisi psicologica
Mi scuso prima di tutto con voi perchè so che di queste cose ne avete parlato fino allo sfinimento.
Ma ho bisogno di un chiarimento.
Posso chiederlo solo a voi...
MOLTA gente, quando scopre che sono vegetaria
(magari lo dico per giustificare il rifiuto di un panino con cadavere),
diventa aggressiva, cerca di farmi cambiare idea, mi guarda con una certa superiorità... ed anche disprezzo?
Cosa scatta nella mente di questa gente?
La migliore risposta è il silenzio?
Ma ho bisogno di un chiarimento.
Posso chiederlo solo a voi...
MOLTA gente, quando scopre che sono vegetaria
(magari lo dico per giustificare il rifiuto di un panino con cadavere),
diventa aggressiva, cerca di farmi cambiare idea, mi guarda con una certa superiorità... ed anche disprezzo?
Cosa scatta nella mente di questa gente?
La migliore risposta è il silenzio?
Ti posso rispondere riportando la mia esperienza personale.
Una mia cara amica è diventata vegetariana all' età di 15 anni, quando io ne avevo 14 (ora ne ho 24 e sono vegan da quasi due anni, e vegetariana da 3).
Mi ricordo che allora io l' attaccavo pesantemente, le facevo notare che sbagliava, le dicevo che prima o poi sarebbe stata male, e ogni volta che aveva un piccolo problema di salute le rinfacciavo il fatto che era sicuramente dovuto alla sua scelta di non mangiare più carne e pesce.
Solo adesso posso dirti che la mia aggressività era causata unicamente da dalla paura e da un forte senso di colpa. Paura perchè lei era la dimostrazione vivente che mangiare la carne non è una cosa necessaria e questo mi provocava un fortissimo senso di colpa, perchè realizzavo che se continuavo a mangiare carne era solo perchè lo volevo io e non perchè era necessario. Non era necessario proprio a niente.
Questo mi provocava una notevole sofferenza perchè io ho sempre amato gli animali e già allora provavo un forte sentimento di empatia verso di loro.
Ma la contraddizione che avvertivo tra i miei sentimenti e le mie azioni doveva essere in qualche modo razionalizzata e risolta. L' unico modo per farlo -e salvarmi la coscienza- era di considerare la dieta vegetariana come sbagliata e dannosa per l' organismo, quindi impossibile da seguire, nonostante l' amore per gli animali. Così potevo continuare a dire agli altri e a me stessa che amavo gli animali, pur mangiandoli, senza provare vergogna e imbarazzo.
Nel momento in cui ho avuto la dimostrazione che questa cosa -cioè la necessità di nutrirmi di carne- non aveva alcun fondamento di verità, è scattata la paura e il senso di colpa, che mi ahnno reso così aggressiva con la mia amica.
Ho impiegato quasi dieci anni per fare anche io il passo decisivo verso un vero comportamento rispettoso degli animali.
Quando conosco delle persone che reagiscono così male alla scelta vegetariana come anche io ho fatto in passato, mi indigno parecchio, ma in fondo so che sono persone che hanno una forte paura di cambiare, perchè hanno già intuito di essere in errore e quindi cercano, inutilmente, di difendersi.
Le persone che invece mi spaventano di più sono quelle che non si scompongono e sono assolutamente pacifiche coi vegetariani, pur rimanendo rigide e ferme nella loro posizione di onnivori convinti.
Una mia cara amica è diventata vegetariana all' età di 15 anni, quando io ne avevo 14 (ora ne ho 24 e sono vegan da quasi due anni, e vegetariana da 3).
Mi ricordo che allora io l' attaccavo pesantemente, le facevo notare che sbagliava, le dicevo che prima o poi sarebbe stata male, e ogni volta che aveva un piccolo problema di salute le rinfacciavo il fatto che era sicuramente dovuto alla sua scelta di non mangiare più carne e pesce.
Solo adesso posso dirti che la mia aggressività era causata unicamente da dalla paura e da un forte senso di colpa. Paura perchè lei era la dimostrazione vivente che mangiare la carne non è una cosa necessaria e questo mi provocava un fortissimo senso di colpa, perchè realizzavo che se continuavo a mangiare carne era solo perchè lo volevo io e non perchè era necessario. Non era necessario proprio a niente.
Questo mi provocava una notevole sofferenza perchè io ho sempre amato gli animali e già allora provavo un forte sentimento di empatia verso di loro.
Ma la contraddizione che avvertivo tra i miei sentimenti e le mie azioni doveva essere in qualche modo razionalizzata e risolta. L' unico modo per farlo -e salvarmi la coscienza- era di considerare la dieta vegetariana come sbagliata e dannosa per l' organismo, quindi impossibile da seguire, nonostante l' amore per gli animali. Così potevo continuare a dire agli altri e a me stessa che amavo gli animali, pur mangiandoli, senza provare vergogna e imbarazzo.
Nel momento in cui ho avuto la dimostrazione che questa cosa -cioè la necessità di nutrirmi di carne- non aveva alcun fondamento di verità, è scattata la paura e il senso di colpa, che mi ahnno reso così aggressiva con la mia amica.
Ho impiegato quasi dieci anni per fare anche io il passo decisivo verso un vero comportamento rispettoso degli animali.
Quando conosco delle persone che reagiscono così male alla scelta vegetariana come anche io ho fatto in passato, mi indigno parecchio, ma in fondo so che sono persone che hanno una forte paura di cambiare, perchè hanno già intuito di essere in errore e quindi cercano, inutilmente, di difendersi.
Le persone che invece mi spaventano di più sono quelle che non si scompongono e sono assolutamente pacifiche coi vegetariani, pur rimanendo rigide e ferme nella loro posizione di onnivori convinti.
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Beh il silenzio di sicuro non è la migliore risposta, come non lo è in nessun caso. Bisogna sempre discutere, parlare ed esporre le proprie idee, l'mportante è farlo con criterio e non per partito preso.
Cmq, io penso che nella mente di queste persone scatti, il più delle volte (ogni persona ha un backgorund culturale che la porta ad agire in un certo modo), la sensazione di chi si trova a dover riflettere su una convinzione/abitudine che è totalmente radicata in lui, e che non è mai stata oggetto di discussione.
Naturalmente è nella natura umana non essere del tutto inclini ai cambiamenti (lo siamo tutti, anche se pensiamo di essere pronti a cambiare subito e facilmente), e soprattutto è un abitudine diffusa reagire in modo eccessivo a chi ci propone una novità o un cambiamento che tocca un aspetto delle nostre abitudini.
Poi capita che chi è sensibile e usa il pensiero per migliorare e migliorarsi, torni da solo sull'argomento e ci rifletta autonomamente, magari pensando che "la volta scorsa sono stato troppo aggressivo con quella persona", ad esempio...
Insomma, c'è la reazione spesso aggressiva da parte degli onnivori, ma va anche detto che per noi che al vegetarianesimo ci siamo arrivati per diversi motivi, è anche difficile accettare il fatto che per altri è un cammino molto più difficile.
Cmq, io penso che nella mente di queste persone scatti, il più delle volte (ogni persona ha un backgorund culturale che la porta ad agire in un certo modo), la sensazione di chi si trova a dover riflettere su una convinzione/abitudine che è totalmente radicata in lui, e che non è mai stata oggetto di discussione.
Naturalmente è nella natura umana non essere del tutto inclini ai cambiamenti (lo siamo tutti, anche se pensiamo di essere pronti a cambiare subito e facilmente), e soprattutto è un abitudine diffusa reagire in modo eccessivo a chi ci propone una novità o un cambiamento che tocca un aspetto delle nostre abitudini.
Poi capita che chi è sensibile e usa il pensiero per migliorare e migliorarsi, torni da solo sull'argomento e ci rifletta autonomamente, magari pensando che "la volta scorsa sono stato troppo aggressivo con quella persona", ad esempio...
Insomma, c'è la reazione spesso aggressiva da parte degli onnivori, ma va anche detto che per noi che al vegetarianesimo ci siamo arrivati per diversi motivi, è anche difficile accettare il fatto che per altri è un cammino molto più difficile.
Dimenticavo!
Ovviamente cerca di discuterci, ma in modo costruttivo, se diventa una lotta all' ultimo sangue lascia stare. Il sarcasmo e la simpatia risolvono tutto.
No, secondo me la migliore risposta è farli soffrire ancora di più :-) mostrando che sei un buongustaio senza rivali e che stai benone e sei felice alla grande, perchè, se sono aggressivi come lo sono stata io e per gli stessi motivi, inizieranno a capire che l' alternativa a cui loro stessi aspirano -pur negandolo a loro stessi- esiste, ma soprattutto, è FACILE da seguire e da vivere, nonchè divertente!Synapse ha scritto:La migliore risposta è il silenzio?
Ovviamente cerca di discuterci, ma in modo costruttivo, se diventa una lotta all' ultimo sangue lascia stare. Il sarcasmo e la simpatia risolvono tutto.
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non ci sono parole
Credo che ogni scelta vada rispettata, fino a quando non viene calpestata l'altrui libertà. Il che vuol dire che chi mangia carne non è un criminale così come chi non la mangia.
Penso che certi estremismi vadano isolati, perchè non aiutano una riflessione autonoma, priva di condizionamenti.
Non vedo perchè dovrei avere sensi di colpa mangiando una fetta di prosciutto o una bistecca alla fiorentina, cosa che i nostri antenati (nelle caverne) hanno sempre fatto per nutrirsi e perchè era nella loro natura.
Io mangio ciò che mi piace, ma è giusto essere educato a mangiare anche ciò che fa meglio alla mia salute. I gusti però sono indiscutibili e non si può pretendere di imporli anche ai nostri figli.
Penso che certi estremismi vadano isolati, perchè non aiutano una riflessione autonoma, priva di condizionamenti.
Non vedo perchè dovrei avere sensi di colpa mangiando una fetta di prosciutto o una bistecca alla fiorentina, cosa che i nostri antenati (nelle caverne) hanno sempre fatto per nutrirsi e perchè era nella loro natura.
Io mangio ciò che mi piace, ma è giusto essere educato a mangiare anche ciò che fa meglio alla mia salute. I gusti però sono indiscutibili e non si può pretendere di imporli anche ai nostri figli.
Re: non ci sono parole
Tu ad esempio calpesti la libertà di vacche, suini, polli e altri animali. Ma non mi sembra che tu li consideri dei soggetti che abbiano diritto a una loro libertà.asteroid.x ha scritto:Credo che ogni scelta vada rispettata, fino a quando non viene calpestata l'altrui libertà.
Ci hai mai pensato?
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Re: non ci sono parole
ciao,
poi oggi la realtà è che non viviamo nelle caverne e che le abitudini alimentari basate sul consumo di carne e derivati stanno avendo effetti devastanti per la vita sulla terra.
i genitori si ritrovano a imporre le scelte alimentari ai figli, che siano vegane, vegetariane o onnivore.
ciao. andrea
criminale è una parola grossa, comunque per mangiare carne devi uccidere un essere senziente, che è capace di gioire, di soffrire, ha un cuore che batte come il tuo e ha paura. se non lo ammazzi tu, per mangiare carne devi diventare il mandante di un'uccisione.asteroid.x ha scritto:chi mangia carne non è un criminale
prova a rifletterci e a documentarti.asteroid.x ha scritto:Non vedo perchè dovrei avere sensi di colpa mangiando una fetta di prosciutto o una bistecca alla fiorentina
prima di tutto è estremamente riduttivo parlare dei nostri antenati nelle caverne come di una realtà univoca, supponendo che tutti gli uomini di tutte le caverne di tutto il mondo si comportassero nello stesso modo.asteroid.x ha scritto:... cosa che i nostri antenati (nelle caverne) hanno sempre fatto per nutrirsi e perchè era nella loro natura.
poi oggi la realtà è che non viviamo nelle caverne e che le abitudini alimentari basate sul consumo di carne e derivati stanno avendo effetti devastanti per la vita sulla terra.
prova a chiederlo al maiale o al vitello se gli piace essere mangiato. a te piacerebbe essere mangiato? è chiaro che il maiale e il vitello non verbalizzano come noi, ma la loro paura di fronte alla morte è un linguaggio molto, molto chiaro.asteroid.x ha scritto:Io mangio ciò che mi piace, ma è giusto essere educato a mangiare anche ciò che fa meglio alla mia salute.
bisognerebbe discutere e documentarsi su tutte le implicazioni delle scelte dettate dai gusti.asteroid.x ha scritto:I gusti però sono indiscutibili e non si può pretendere di imporli anche ai nostri figli.
i genitori si ritrovano a imporre le scelte alimentari ai figli, che siano vegane, vegetariane o onnivore.
ciao. andrea
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per ANTO
sai cos'è, la libertà è un concetto un po' complesso. Innanzitutto è importante dove vivi, perchè in luoghi estremi come l'africa o l'asia dubito si possano seguire le regole vegetariane. Quindi la prima libertà è quella che sia garantita la sopravvivenza dell'uomo (oppure facciamo morire di fame tutti??). ci hai mai pensato?
Poi, nel nostro mondo opulento è stata conquistata la libertà di scelta (d'accordo, a volte limitata, ma meglio che in cina) e qui è facile teorizzare tutto e il contrario di tutto. Non mi piacerebbe vivere in un luogo tipo India dove animali indisturbati sono dappertutto, con tutte le malattie che ne conseguono. Dovresti provare a vivere come fanno loro, ci hai mai pensato?
Ci sono cani, gatti, cavalli, delfini, cammelli che vengono addestrati per renderci la vita meno complessa, senza necessariamente usare violenza. Diamo libertà di voto anche a loro? ci hai mai pensato?
Io ho un gatto in casa, non ti sembra io stia usando una violenza contro di lui che forse vorrebbe essere libero? oppure sono una brava persona che si occupa di un povero animale che altrimenti sarebbe abbandonato?
Mostrami la via giusta...purtroppo gli animali e gli uomini non sono sempre necessariamente amici. ciao
Poi, nel nostro mondo opulento è stata conquistata la libertà di scelta (d'accordo, a volte limitata, ma meglio che in cina) e qui è facile teorizzare tutto e il contrario di tutto. Non mi piacerebbe vivere in un luogo tipo India dove animali indisturbati sono dappertutto, con tutte le malattie che ne conseguono. Dovresti provare a vivere come fanno loro, ci hai mai pensato?
Ci sono cani, gatti, cavalli, delfini, cammelli che vengono addestrati per renderci la vita meno complessa, senza necessariamente usare violenza. Diamo libertà di voto anche a loro? ci hai mai pensato?
Io ho un gatto in casa, non ti sembra io stia usando una violenza contro di lui che forse vorrebbe essere libero? oppure sono una brava persona che si occupa di un povero animale che altrimenti sarebbe abbandonato?
Mostrami la via giusta...purtroppo gli animali e gli uomini non sono sempre necessariamente amici. ciao
Re: per ANTO
Hai detto bene.asteroid.x ha scritto:sai cos'è, la libertà è un concetto un po' complesso. Innanzitutto è importante dove vivi, perchè in luoghi estremi come l'africa o l'asia dubito si possano seguire le regole vegetariane.
Qui non siamo in situazioni estreme, quindi come si giustifica uccidere un animale per mangiarlo?
Ci sono stati anche dei casi di cannibalismo nelle situazioni estreme, questo però non significa che il cannibalismo possa essere praticato anche nella normalità.
Quindi, che giustificazioni dai all' uccisione di un animale nella nostra società dove si può vivere benissimo con frutta, legumi, cereali, verdura, senza causare morte e sofferenza e senza far fuori il pianeta con gli allevamenti e senza rubare risorse?
Io giustificazioni non ne trovo. Sicuramente se fossi Inuit le giustificazioni le avrei, ma io non sono Inuit, abito in Italia e al mercato è pieno di cibo vegetale con cui posso vivere tranquillamente. E tra l'altro, guarda un po', sto anche MOLTO meglio rispetto a quando mangiavo la carne e i derivati animali.
Ma qui non si tratta di sopravvivere. Si può vivere benissimo anche senza mangiare la carne, non siamo in una situazione estrema.Quindi la prima libertà è quella che sia garantita la sopravvivenza dell'uomo (oppure facciamo morire di fame tutti??). ci hai mai pensato?
Che giustificazione c'è a uccidere un animale, allora?
A parte il fatto che le malattie le abbiamo anche noi coi nostri fantastici allevamenti intensivi, e qui si rischia di aprire una parentesi lunghissima e anche MOLTO attuale, ma a parte questo, cosa ti fa pensare che un vegan aspirerebbe a una società di questo tipo?Poi, nel nostro mondo opulento è stata conquistata la libertà di scelta (d'accordo, a volte limitata, ma meglio che in cina) e qui è facile teorizzare tutto e il contrario di tutto. Non mi piacerebbe vivere in un luogo tipo India dove animali indisturbati sono dappertutto, con tutte le malattie che ne conseguono.
Gli animali di allevamento esistono perchè li ha creati l' uomo, ed è lui che decide se farli nascere o non farli nascere.
Se l' uomo deve fare nascere animali per sfruttarli, allora è meglio che non li faccia nascere affatto.
Quindi non capisco cosa c'entra il discorso India, dato che comunque, in India il latte si beve eccome, e quindi le vacche servono.
I vegan il latte non lo bevono.
Trovami una motivazione per cui è giusto usare gli animali e metterli al nostro servizio.Ci sono cani, gatti, cavalli, delfini, cammelli che vengono addestrati per renderci la vita meno complessa, senza necessariamente usare violenza. Diamo libertà di voto anche a loro? ci hai mai pensato?
Come, prima mi hai detto che non vuoi animali tra i piedi perchè causano le malattie, e poi dici che è giusto addestrarli per "renderci la vita meno complessa"? Mi sembra un po' contraddittorio come ragionamento.
Sarebbe molto più semplice lasciare gli animali liberi di vivere nelle loro società, senza farli entrare nella nostra.
Questo significherebbe concedere loro i diritti findamentali alla vita e alla libertà, ben diverso invece concedere loro i diritti al voto, discorso senza fondamenti logici (agli animali che gliene frega di votare e che gliene frega di partecipare alla nostra società? :-)
Certamente sarebbe stato meglio che i gatti non fossero mai stati addomesticati e lasciati allo stato selvatico libero. Dato che però ormai sono stati addomesticati e quindi dipendono da noi, è nostra responsabilità occuparci di loro e garantire una vita dignitosa e limitare le nascite di questi animali.Io ho un gatto in casa, non ti sembra io stia usando una violenza contro di lui che forse vorrebbe essere libero? oppure sono una brava persona che si occupa di un povero animale che altrimenti sarebbe abbandonato?
Io non ho vie giuste, non sono un profeta.Mostrami la via giusta...purtroppo gli animali e gli uomini non sono sempre necessariamente amici. ciao
Semplicemente non trovo giustificabile l' uccisione di un essere senziente quando non c'è alcuna necessità di farlo.
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ho scritto la mia risposta, anche se non sono anto:
hai citato l'africa: lo sai che ci sono paesi dove la metà della produzione cerealicola serve per creare mangimi per animali? con una resa bassissima. ci vogliono 12 a 15 kg di cereali e 100 litri d'acqua per avere 1 kg di carne. quindi ci ritroviamo con milioni di esseri umani che muoiono di fame perché i cereali servono a soddisfare il palato di noialtri ricchi.
hai citato la cina: inorridisco verso il modo di trattare gli animali di tanti cinesi, ma una cosa riconosco loro: sono più coerenti. mangiano anche cani e gatti. qui da noi c'è la schizofrenia che maiali e vitelli sì, si possono trattare come oggetti di consumo, ma cani e gatti no, guai!
ciao. andrea
ma TU dove vivi? mi sembra a genova, non in luoghi estremi.asteroid.x ha scritto:sai cos'è, la libertà è un concetto un po' complesso. Innanzitutto è importante dove vivi, perchè in luoghi estremi come l'africa o l'asia dubito si possano seguire le regole vegetariane. Quindi la prima libertà è quella che sia garantita la sopravvivenza dell'uomo (oppure facciamo morire di fame tutti??). ci hai mai pensato?
hai citato l'africa: lo sai che ci sono paesi dove la metà della produzione cerealicola serve per creare mangimi per animali? con una resa bassissima. ci vogliono 12 a 15 kg di cereali e 100 litri d'acqua per avere 1 kg di carne. quindi ci ritroviamo con milioni di esseri umani che muoiono di fame perché i cereali servono a soddisfare il palato di noialtri ricchi.
bella libertà la nostra... quella di ammazzare.asteroid.x ha scritto:Poi, nel nostro mondo opulento è stata conquistata la libertà di scelta (d'accordo, a volte limitata, ma meglio che in cina)
hai citato la cina: inorridisco verso il modo di trattare gli animali di tanti cinesi, ma una cosa riconosco loro: sono più coerenti. mangiano anche cani e gatti. qui da noi c'è la schizofrenia che maiali e vitelli sì, si possono trattare come oggetti di consumo, ma cani e gatti no, guai!
qui è il posto dove possiamo fare delle scelte, e le nostre scelte alimentari possono avere effetti benefici anche per l'india. rispettare gli animali non umani non significa per forza creare situazioni insane di promiscuità. ogni animale (umano e non umano) dovrebbe essere libero di vivere in spazi a lui adeguati. in india c'è uno spaventoso problema di sovrappopolazione umana che rende tutto più complicato.asteroid.x ha scritto:e qui è facile teorizzare tutto e il contrario di tutto. Non mi piacerebbe vivere in un luogo tipo India dove animali indisturbati sono dappertutto, con tutte le malattie che ne conseguono. Dovresti provare a vivere come fanno loro, ci hai mai pensato?
ti consiglio di leggere il libro "gabbie vuote" di tom regan. può aiutarti a cambiare prospettiva su tante cose. abborda ad esempio la questione della dipendenza alimentare che viene creata ai delfini in cattività. è una cosa raccappricciante e perversa.asteroid.x ha scritto:Ci sono cani, gatti, cavalli, delfini, cammelli che vengono addestrati per renderci la vita meno complessa, senza necessariamente usare violenza. Diamo libertà di voto anche a loro? ci hai mai pensato?
dipende dal livello di alienazione del tuo gatto. se ha una forte dipendenza alimentare da te, è chiaro che se ne sta buono buono.asteroid.x ha scritto:Io ho un gatto in casa, non ti sembra io stia usando una violenza contro di lui che forse vorrebbe essere libero? oppure sono una brava persona che si occupa di un povero animale che altrimenti sarebbe abbandonato?
io non ho vie giuste da mostrarti. posso solo invitarti a riflettere su alcuni luoghi comuni. io stesso, come anto, in passato sono stato onnivoro, poi ho preso coscienza di molte cose.asteroid.x ha scritto:Mostrami la via giusta...
più che altro sono gli uomini che non sono amici degli animali. fai un rapido conto di quanti animali fanno violenza agli umani e di quanti umani fanno violenza agli animali: vedrai come stanno le cose. gli animali sfruttati e uccisi dagli umani si contano in MILIARDI OGNI ANNO.asteroid.x ha scritto:...purtroppo gli animali e gli uomini non sono sempre necessariamente amici. ciao
ciao. andrea
Grazie a tutti per le risposte.
Forse effettivamente la risposta è che li porto a riflettere su qualcosa che non fanno affrontare.
A volte sono stanca.. mentalmente... sono stanca dell'ignoranza etica degli italiani...
Vorrei andare in un posto più civile.. ma poi mi rendo conto che non esiste "promiseland"! E cerco di farmi coraggio..
Scusate lo sfogo! Grazie ancora :-)
Forse effettivamente la risposta è che li porto a riflettere su qualcosa che non fanno affrontare.
A volte sono stanca.. mentalmente... sono stanca dell'ignoranza etica degli italiani...
Vorrei andare in un posto più civile.. ma poi mi rendo conto che non esiste "promiseland"! E cerco di farmi coraggio..
Scusate lo sfogo! Grazie ancora :-)