Articolo "esilarante" sul lettone
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- Località: Correggio (RE) Emilia - mamma di Gaia 31/10/03 e Giulio 09/03/06
Articolo "esilarante" sul lettone
La colpa è dei genitori se neonati e bambini italiani troppo spesso dormono nel 'lettone' con mamma e papa'.
Una cattiva abitudine notturna sulla quale 'puntano il dito' pediatri e psicologi di casa nostra, che svelano come il fenomeno sia in crescita nel nostro paese, alimentato soprattutto dall'aumento dei figli unici e delle separazioni di coppia.
Basti pensare che, entro il primo anno di vita, fino al 30% dei bebe' dorme abitualmente con i genitori. E in generale, fino ai sei anni, il 'vizio del letto grande' riguarda il 17% dei bambini, con un picco ai due anni del 25%. 'Sotto accusa' non tanto i piccoli bisognosi a oltranza del calore di mamma e papa', quanto gli adulti.
Il bimbo nel 'lettone', infatti, e' spesso il campanello d'allarme di una crisi di coppia o va a 'riempire' il letto lasciato vuoto dal partner. E oltre agli strascichi psicologi sul bambini, non mancano veri e propri pericoli per la sua salute, soprattutto se neonato.
''La colpa e' quasi sempre dei genitori che riversano, consciamente o incosciamente, i loro problemi sulla famiglia e sui figli'', dice Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo all'universita' 'La Sapienza' di Roma.
Tensioni di coppia, alibi per mandare 'in soffitta' la propria vita sessuale, malumori e incomprensioni tra i grandi ''vengono percepite e rielaborate dai figli che - spiega l'esperta - sviluppano una serie di paure, come quella del buio o di sentirsi abbandonati. Oppure cercano proprio di 'infilarsi' tra moglie e marito per evitare che litighino in continuazione''.
Non solo semplici problemi o incomprensioni in famiglia. In molti casi, il bambino nel lettone e' un vero e proprio campanello d'allarme della crisi di coppia. ''Viene cioe' usato come oggetto che si frappone fra i genitori affinche' impedisca loro di confrontarsi'', spiega il neuropsichiatra infantile Francesco Montecchi dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma. ''Oltre ad essere un ottimo anticoncenzionale - aggiunge - e' l'alibi per non comunicare, o spesso la scusa, per uno dei genitori, per andare a dormire in un'altra stanza''.
Ma la cosa piu' sorprendente - rivela l'esperto - e' che ''per la maggior parte dei genitori la presenza del bambino nel lettone non sembra affatto un problema. Anzi, molti pretendono di farla passare come qualcosa di naturale, e altri confessano candidamente che 'in fondo e' cosi' bello'''.
Oltre alla crisi di coppia, a portare nel lettone i piccoli e meno piccoli sono le abitudini di vita cambiate rispetto al passato. Per comodita' spesso la mamma, per non alzarsi in continuazione, si porta i figli a letto, quando sono piccolissimi e si svegliano nel corso della notte.
''Cosi' come oramai e' sempre piu' frequente che si portino i pannolini fino a 4-5 anni'', prosegue la Oliverio Ferraris che aggiunge ''i nuovi genitori faticano sempre di piu' a far crescere il loro modo di relazionarsi con i figli. E cosi' diventa piu' facile mantenere il rapporto su binari gia' collaudati, quelli del genitore che pensa a tutto, invece di 'rischiare' nuove strade. Ma cosi' facendo - prosegue - non si fa che infantilizzare i propri bambini, che diventano sempre meno autonomi''.
Un'altra causa dell'amore' dei piccoli per il lettone e' la perdita di una vecchia regola ''a tutela della loro salute'', quella che imponeva di andare a letto presto la sera. ''Oggi i bambini vanno a dormire troppo tardi - continua l'esperta - e quindi soffrono piu' frequentemente di disturbi del sonno, perche' non si assecondano piu' i loro normali ritmi fisiologici''.
La crescita del 'fenomeno' e' legata a doppio filo con l'aumento delle separazioni fra genitori, fa notare ancora il neuropsichiatra. Che parla di ''uso del bambino come riempitore del letto vuoto''. In altre parole, non si tratta di un bisogno del piccolo di sedare le proprie angosce legate alla separazione nella fase di addormentamento, ma di una esigenza del genitore'' che spesso si trova a colmare il vuoto della sua assenza con una 'full immersion' nel week end a sua disposizione.
''Niente di piu' sbagliato - ammonisce l'esperto - perche' il letto deve essere per il bambino uno spazio individuale, differenziato da quello degli altri. Rappresenta cioe' la prima 'palestra' di sperimentazione della sua capacita' di autonomia, dell'immagine della sua individualita' e non di fusione con i genitori. Il rischio, da grandi, potrebbe essere quello di avere sempre bisogno di un corpo vicino a se' per non rischiare l'angoscia della perdita e del vuoto''.
A rimanere piu' facilmente 'vittima' degli errori di mamma e papa' sono i figli unici. Ma puo' accadere che in alcune famiglie, anche numerose, si verifichino casi limite: ''Ho in cura un ragazzo di 30 anni che ancora dorme con la mamma - spiega la Oliverio Ferraris - perche' quando era piccolo i genitori avevano deciso di non avere piu' rapporti sessuali e intimi.
Cosi' - spiega - si sono divisi i figli: uno a letto con la mamma, l'altro con il papa'. E se il secondo, e' scappato dalla famiglia, esasperato dal clima 'avvelenato', l'altro ne e' rimasto invischiato''.
Colpe dei genitori a parte, quando sono i bambini a cercare un posto nel lettone, le ragioni sono diverse: ''a 3-4 anni - continua la Oliverio Ferraris - puo' manifestarsi il complesso di Edipo nei maschietti e quello di Clitennestra nelle femminucce. Cosi' sono proprio i figli a cercare il contatto, quasi morboso con il genitore dell'altro sesso''.
Il consiglio degli esperti e' unanime. Sin dalla nascita i bambini dovrebbero dormire da soli, e ''comunque - spiega il neuropsichiatra - dopo 3-6 mesi. Ma, in extremis - aggiunge - il primo anno di vita rappresenta l'ultima spiaggia, l'ultima possibilita' per non rischiare problemi nell'evoluzione''.
Ma esistono anche piccole strategie per aiutare i genitori a 'svezzare' i figli. ''Innanzitutto - spiega la Oliverio Ferraris - stuzzicarli all'indipendenza creando un ambiente tutto loro, quando possibile.
Poi, responsabilizzarli ripetendo che stanno crescendo e certi comportamenti non sono piu' accettabili. Per i piu' resistenti, invece, possono valere i piccoli accorgimenti come quello di lasciare una fioca luce accesa e le porte delle camere aperte. Cosi' i bambini si sentiranno meno soli e abbandonati''.
Il bimbo nel 'lettone' non e' ovviamente un caso solo italiano. Dagli Usa arriva un allarme, con tanto di cifre e dati: il fenomeno e' infatti piu' che raddoppiato negli ultimi anni, passando dal 5,5% al 12,8%. Ed e' ancora piu' frequente nei ceti medio bassi e fuori dalle grandi aree metropolitane.
''In Italia - spiega Pierluigi Tucci, presidente della Federazione italiana medici pediatri - prima del compimento del primo anno d'eta' almeno il 20-30% dei neonati dorme spesso con mamma e papa'. E questo - sottolinea il pediatra - nonostante i genitori vengano sempre informati dei rischi di questa pratica. Dormire a stretto contatto infatti - prosegue - puo' rinsaldare il legame e migliorare la 'comunicazione', ma anche costituire un pericolo per il bambino''.
Ogni genitore, quando porta il neonato dal pediatra, chiede quali sia il modo migliore per farlo dormire.
''E gli specialisti - continua Tucci - spiegano che per evitare le morti ... ma anche gli incidenti come il soffocamento o lo schiacciamento del bimbo, e' necessario il prima possibile, far dormire il proprio figlio da solo nel suo lettino. In un ambiente non troppo caldo, senza 'montagne' di coperte e a pancia all'insu'''.
Il lettone, insomma, non e' un ambiente sicuro. Anche se molto spesso le mamme che allattano, per comodita', tendono a portarsi vicino il bambino.
''L'altra ragione e' che effettivamente tra mamma e figlio si instaura un rapporto privilegiato che fa cercare il continuo contatto. Ma - precisa il pediatra - non bisogna esagerare''.
Dopo l'anno di eta' le frequentazioni nel lettone cambiano. ''Da quando i bambini iniziano a camminare. E quindi si alzano da soli dal lettino per raggiungere mamma e papa' - continua Tucci - si osserva un fenomeno diverso. Aumenta la percentuale di bimbi che episodicamente, per un incubo o per capricci, si infilano tra le lenzuola dei genitori. E diminuiscono invece i casi in cui si cerca il contatto per l'incapacita' di dormire da soli. Ma questi casi - precisa il pediatra - sono quelli piu' preoccupanti. E vanno approfondite le motivazioni prima che diventi un comportamento patologico''
Una cattiva abitudine notturna sulla quale 'puntano il dito' pediatri e psicologi di casa nostra, che svelano come il fenomeno sia in crescita nel nostro paese, alimentato soprattutto dall'aumento dei figli unici e delle separazioni di coppia.
Basti pensare che, entro il primo anno di vita, fino al 30% dei bebe' dorme abitualmente con i genitori. E in generale, fino ai sei anni, il 'vizio del letto grande' riguarda il 17% dei bambini, con un picco ai due anni del 25%. 'Sotto accusa' non tanto i piccoli bisognosi a oltranza del calore di mamma e papa', quanto gli adulti.
Il bimbo nel 'lettone', infatti, e' spesso il campanello d'allarme di una crisi di coppia o va a 'riempire' il letto lasciato vuoto dal partner. E oltre agli strascichi psicologi sul bambini, non mancano veri e propri pericoli per la sua salute, soprattutto se neonato.
''La colpa e' quasi sempre dei genitori che riversano, consciamente o incosciamente, i loro problemi sulla famiglia e sui figli'', dice Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo all'universita' 'La Sapienza' di Roma.
Tensioni di coppia, alibi per mandare 'in soffitta' la propria vita sessuale, malumori e incomprensioni tra i grandi ''vengono percepite e rielaborate dai figli che - spiega l'esperta - sviluppano una serie di paure, come quella del buio o di sentirsi abbandonati. Oppure cercano proprio di 'infilarsi' tra moglie e marito per evitare che litighino in continuazione''.
Non solo semplici problemi o incomprensioni in famiglia. In molti casi, il bambino nel lettone e' un vero e proprio campanello d'allarme della crisi di coppia. ''Viene cioe' usato come oggetto che si frappone fra i genitori affinche' impedisca loro di confrontarsi'', spiega il neuropsichiatra infantile Francesco Montecchi dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma. ''Oltre ad essere un ottimo anticoncenzionale - aggiunge - e' l'alibi per non comunicare, o spesso la scusa, per uno dei genitori, per andare a dormire in un'altra stanza''.
Ma la cosa piu' sorprendente - rivela l'esperto - e' che ''per la maggior parte dei genitori la presenza del bambino nel lettone non sembra affatto un problema. Anzi, molti pretendono di farla passare come qualcosa di naturale, e altri confessano candidamente che 'in fondo e' cosi' bello'''.
Oltre alla crisi di coppia, a portare nel lettone i piccoli e meno piccoli sono le abitudini di vita cambiate rispetto al passato. Per comodita' spesso la mamma, per non alzarsi in continuazione, si porta i figli a letto, quando sono piccolissimi e si svegliano nel corso della notte.
''Cosi' come oramai e' sempre piu' frequente che si portino i pannolini fino a 4-5 anni'', prosegue la Oliverio Ferraris che aggiunge ''i nuovi genitori faticano sempre di piu' a far crescere il loro modo di relazionarsi con i figli. E cosi' diventa piu' facile mantenere il rapporto su binari gia' collaudati, quelli del genitore che pensa a tutto, invece di 'rischiare' nuove strade. Ma cosi' facendo - prosegue - non si fa che infantilizzare i propri bambini, che diventano sempre meno autonomi''.
Un'altra causa dell'amore' dei piccoli per il lettone e' la perdita di una vecchia regola ''a tutela della loro salute'', quella che imponeva di andare a letto presto la sera. ''Oggi i bambini vanno a dormire troppo tardi - continua l'esperta - e quindi soffrono piu' frequentemente di disturbi del sonno, perche' non si assecondano piu' i loro normali ritmi fisiologici''.
La crescita del 'fenomeno' e' legata a doppio filo con l'aumento delle separazioni fra genitori, fa notare ancora il neuropsichiatra. Che parla di ''uso del bambino come riempitore del letto vuoto''. In altre parole, non si tratta di un bisogno del piccolo di sedare le proprie angosce legate alla separazione nella fase di addormentamento, ma di una esigenza del genitore'' che spesso si trova a colmare il vuoto della sua assenza con una 'full immersion' nel week end a sua disposizione.
''Niente di piu' sbagliato - ammonisce l'esperto - perche' il letto deve essere per il bambino uno spazio individuale, differenziato da quello degli altri. Rappresenta cioe' la prima 'palestra' di sperimentazione della sua capacita' di autonomia, dell'immagine della sua individualita' e non di fusione con i genitori. Il rischio, da grandi, potrebbe essere quello di avere sempre bisogno di un corpo vicino a se' per non rischiare l'angoscia della perdita e del vuoto''.
A rimanere piu' facilmente 'vittima' degli errori di mamma e papa' sono i figli unici. Ma puo' accadere che in alcune famiglie, anche numerose, si verifichino casi limite: ''Ho in cura un ragazzo di 30 anni che ancora dorme con la mamma - spiega la Oliverio Ferraris - perche' quando era piccolo i genitori avevano deciso di non avere piu' rapporti sessuali e intimi.
Cosi' - spiega - si sono divisi i figli: uno a letto con la mamma, l'altro con il papa'. E se il secondo, e' scappato dalla famiglia, esasperato dal clima 'avvelenato', l'altro ne e' rimasto invischiato''.
Colpe dei genitori a parte, quando sono i bambini a cercare un posto nel lettone, le ragioni sono diverse: ''a 3-4 anni - continua la Oliverio Ferraris - puo' manifestarsi il complesso di Edipo nei maschietti e quello di Clitennestra nelle femminucce. Cosi' sono proprio i figli a cercare il contatto, quasi morboso con il genitore dell'altro sesso''.
Il consiglio degli esperti e' unanime. Sin dalla nascita i bambini dovrebbero dormire da soli, e ''comunque - spiega il neuropsichiatra - dopo 3-6 mesi. Ma, in extremis - aggiunge - il primo anno di vita rappresenta l'ultima spiaggia, l'ultima possibilita' per non rischiare problemi nell'evoluzione''.
Ma esistono anche piccole strategie per aiutare i genitori a 'svezzare' i figli. ''Innanzitutto - spiega la Oliverio Ferraris - stuzzicarli all'indipendenza creando un ambiente tutto loro, quando possibile.
Poi, responsabilizzarli ripetendo che stanno crescendo e certi comportamenti non sono piu' accettabili. Per i piu' resistenti, invece, possono valere i piccoli accorgimenti come quello di lasciare una fioca luce accesa e le porte delle camere aperte. Cosi' i bambini si sentiranno meno soli e abbandonati''.
Il bimbo nel 'lettone' non e' ovviamente un caso solo italiano. Dagli Usa arriva un allarme, con tanto di cifre e dati: il fenomeno e' infatti piu' che raddoppiato negli ultimi anni, passando dal 5,5% al 12,8%. Ed e' ancora piu' frequente nei ceti medio bassi e fuori dalle grandi aree metropolitane.
''In Italia - spiega Pierluigi Tucci, presidente della Federazione italiana medici pediatri - prima del compimento del primo anno d'eta' almeno il 20-30% dei neonati dorme spesso con mamma e papa'. E questo - sottolinea il pediatra - nonostante i genitori vengano sempre informati dei rischi di questa pratica. Dormire a stretto contatto infatti - prosegue - puo' rinsaldare il legame e migliorare la 'comunicazione', ma anche costituire un pericolo per il bambino''.
Ogni genitore, quando porta il neonato dal pediatra, chiede quali sia il modo migliore per farlo dormire.
''E gli specialisti - continua Tucci - spiegano che per evitare le morti ... ma anche gli incidenti come il soffocamento o lo schiacciamento del bimbo, e' necessario il prima possibile, far dormire il proprio figlio da solo nel suo lettino. In un ambiente non troppo caldo, senza 'montagne' di coperte e a pancia all'insu'''.
Il lettone, insomma, non e' un ambiente sicuro. Anche se molto spesso le mamme che allattano, per comodita', tendono a portarsi vicino il bambino.
''L'altra ragione e' che effettivamente tra mamma e figlio si instaura un rapporto privilegiato che fa cercare il continuo contatto. Ma - precisa il pediatra - non bisogna esagerare''.
Dopo l'anno di eta' le frequentazioni nel lettone cambiano. ''Da quando i bambini iniziano a camminare. E quindi si alzano da soli dal lettino per raggiungere mamma e papa' - continua Tucci - si osserva un fenomeno diverso. Aumenta la percentuale di bimbi che episodicamente, per un incubo o per capricci, si infilano tra le lenzuola dei genitori. E diminuiscono invece i casi in cui si cerca il contatto per l'incapacita' di dormire da soli. Ma questi casi - precisa il pediatra - sono quelli piu' preoccupanti. E vanno approfondite le motivazioni prima che diventi un comportamento patologico''
Mamma mia ... più che esilarante ... mi viene da piangere!
Ma chi sono queste illustri teste di ..... ?
E, di grazia, dove hai preso questo articolo? Ma come si permettono a scrivere certe cose?
Forse l'unica parte realistica "può essere" quella relativa ai genitori separati, ma per quanto riguarda il resto le trovo tutte informazioni fuorvianti, slegate dalla realtà e dai veri motivi che ci hanno portate/i a certe scelte ... per non parlare degli effetti ...
A proposito degli effetti sulla coppia: io personalmente sento che sto rischiando molto di più da quest'ultimo sabato (data in cui ho spostato i bambini nei loro letti singoli nella loro cameretta e ... mi ci sono spostata anche io, per motivi di sopravvivenza, visto che tra uno e l'altro ogni 1/2 ora mi chiamavano) che da quando sono nati (momento in cui ci siamo stretti nel lettone tutti insieme, prima eravamo in due, poi tre e poi quattro, sempre in un letto largo m. 1.80) ... ora nel lettone c'è un papà da solo ... starà pure bello largo, ma secondo me soffre un po' di solitudine ... stasera gli parlo e vediamo se la situazione non è da modificare di nuovo ...
Gio
Che tristezza!
E per non parlare dei fantomatici "rischi di schiacciamento" o di "soffocamento", i contatti definiti "morbosi" ... ma a questi studiare tanto per beccarsi una laurea (suppongo siano laureati in psicologia o simile) ha fatto male al cervello ...
GioSconcertata
Ma chi sono queste illustri teste di ..... ?
E, di grazia, dove hai preso questo articolo? Ma come si permettono a scrivere certe cose?
Forse l'unica parte realistica "può essere" quella relativa ai genitori separati, ma per quanto riguarda il resto le trovo tutte informazioni fuorvianti, slegate dalla realtà e dai veri motivi che ci hanno portate/i a certe scelte ... per non parlare degli effetti ...
A proposito degli effetti sulla coppia: io personalmente sento che sto rischiando molto di più da quest'ultimo sabato (data in cui ho spostato i bambini nei loro letti singoli nella loro cameretta e ... mi ci sono spostata anche io, per motivi di sopravvivenza, visto che tra uno e l'altro ogni 1/2 ora mi chiamavano) che da quando sono nati (momento in cui ci siamo stretti nel lettone tutti insieme, prima eravamo in due, poi tre e poi quattro, sempre in un letto largo m. 1.80) ... ora nel lettone c'è un papà da solo ... starà pure bello largo, ma secondo me soffre un po' di solitudine ... stasera gli parlo e vediamo se la situazione non è da modificare di nuovo ...
Gio
Che tristezza!
E per non parlare dei fantomatici "rischi di schiacciamento" o di "soffocamento", i contatti definiti "morbosi" ... ma a questi studiare tanto per beccarsi una laurea (suppongo siano laureati in psicologia o simile) ha fatto male al cervello ...
GioSconcertata
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- Iscritto il: mer ott 06, 2004 8:21 am
- Località: Correggio (RE) Emilia - mamma di Gaia 31/10/03 e Giulio 09/03/06
La fantomatica fonte é
http://www.italiasalute.it/news.asp?ID=3904
riportato su Alfemminile.it e mammeonline.it
http://www.italiasalute.it/news.asp?ID=3904
riportato su Alfemminile.it e mammeonline.it
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- Località: Piemonte,mamma di Nicolas 5 Giugno 2004
C'è un detto che dice: "in amor vince chi fugge".
Ed è vero, notatelo, provate a sommergere un uomo di attenzioni e questo sarà sfuggente, evasivo, xchè avrà la certezza, la sicurezza che voi sarete x sempre sue...
Provate, invece, ad essere voi evasive e sfuggenti, inafferrabili, ebbene, lo stesso uomo vi amerà alla follia, ma non sarà vero amore, sarà la caparbietà di afferrare qualcosa che non riesce a fare suo e sarà ossessionato da voi, tanto da essere fortemente dipendente da ogni vostro sorriso.
Ecco, credo che con i figli, più o meno, accada lo stesso.
Un figlio amato, coccolato, "viziato", un bimbo che abbia sempre accanto i genitori, sarà un bambino sicuro di sè, sicuro della sua famiglia e forte nelle sue certezze, quindi, sicuramente, indipendente, xchè avrà raggiunto quella pace interiore che solo rassicurazioni continue riescono a dare.
Un bambino lasciato piangere, punito ,umiliato, allontanato, passerà la sua vita a cercare di conquistare i suoi genitori e non sarà mai un bambino indipendenre e sereno, sarà un bambino che cerca e, forse, cercherà x tutta la vita.
Forse dormirà da solo nel suo lettino, forse sembrerà indipendente, in realtà sarà solo un bambino sconfitto, un bambino che si è arreso alla sua condizione di subalterno alla coppia genitoriale.
Questo è il mio pensiero, forse sbaglio tutto, ma oggi, al mio secondo giorno di lavoro, dopo essere stata 16 mesi in simbiosi con mio figlio, quando l'ho salutato x andare a lavorare, lui mi ha sorriso, mi ha dato un bacio e mi ha fatto ciao, ciao con la manina.
Lo ripeto, è un mio pensiero, ma ne sono convita: "in amor, vince chi fugge". Se nessuno scappa e ci si ama ugualmente, allora si è davvero vinto qualcosa, l'amore, vero, puro, incondizionato.
Rita
Ed è vero, notatelo, provate a sommergere un uomo di attenzioni e questo sarà sfuggente, evasivo, xchè avrà la certezza, la sicurezza che voi sarete x sempre sue...
Provate, invece, ad essere voi evasive e sfuggenti, inafferrabili, ebbene, lo stesso uomo vi amerà alla follia, ma non sarà vero amore, sarà la caparbietà di afferrare qualcosa che non riesce a fare suo e sarà ossessionato da voi, tanto da essere fortemente dipendente da ogni vostro sorriso.
Ecco, credo che con i figli, più o meno, accada lo stesso.
Un figlio amato, coccolato, "viziato", un bimbo che abbia sempre accanto i genitori, sarà un bambino sicuro di sè, sicuro della sua famiglia e forte nelle sue certezze, quindi, sicuramente, indipendente, xchè avrà raggiunto quella pace interiore che solo rassicurazioni continue riescono a dare.
Un bambino lasciato piangere, punito ,umiliato, allontanato, passerà la sua vita a cercare di conquistare i suoi genitori e non sarà mai un bambino indipendenre e sereno, sarà un bambino che cerca e, forse, cercherà x tutta la vita.
Forse dormirà da solo nel suo lettino, forse sembrerà indipendente, in realtà sarà solo un bambino sconfitto, un bambino che si è arreso alla sua condizione di subalterno alla coppia genitoriale.
Questo è il mio pensiero, forse sbaglio tutto, ma oggi, al mio secondo giorno di lavoro, dopo essere stata 16 mesi in simbiosi con mio figlio, quando l'ho salutato x andare a lavorare, lui mi ha sorriso, mi ha dato un bacio e mi ha fatto ciao, ciao con la manina.
Lo ripeto, è un mio pensiero, ma ne sono convita: "in amor, vince chi fugge". Se nessuno scappa e ci si ama ugualmente, allora si è davvero vinto qualcosa, l'amore, vero, puro, incondizionato.
Rita
Son d'accordo!Rita ha scritto:C'è un detto che dice: "in amor vince chi fugge".
Ed è vero, notatelo, provate a sommergere un uomo di attenzioni e questo sarà sfuggente, evasivo, xchè avrà la certezza, la sicurezza che voi sarete x sempre sue...
Provate, invece, ad essere voi evasive e sfuggenti, inafferrabili, ebbene, lo stesso uomo vi amerà alla follia, ma non sarà vero amore, sarà la caparbietà di afferrare qualcosa che non riesce a fare suo e sarà ossessionato da voi, tanto da essere fortemente dipendente da ogni vostro sorriso.
Ecco, credo che con i figli, più o meno, accada lo stesso.
Un figlio amato, coccolato, "viziato", un bimbo che abbia sempre accanto i genitori, sarà un bambino sicuro di sè, sicuro della sua famiglia e forte nelle sue certezze, quindi, sicuramente, indipendente, xchè avrà raggiunto quella pace interiore che solo rassicurazioni continue riescono a dare.
Un bambino lasciato piangere, punito ,umiliato, allontanato, passerà la sua vita a cercare di conquistare i suoi genitori e non sarà mai un bambino indipendenre e sereno, sarà un bambino che cerca e, forse, cercherà x tutta la vita.
Forse dormirà da solo nel suo lettino, forse sembrerà indipendente, in realtà sarà solo un bambino sconfitto, un bambino che si è arreso alla sua condizione di subalterno alla coppia genitoriale.
Questo è il mio pensiero, forse sbaglio tutto, ma oggi, al mio secondo giorno di lavoro, dopo essere stata 16 mesi in simbiosi con mio figlio, quando l'ho salutato x andare a lavorare, lui mi ha sorriso, mi ha dato un bacio e mi ha fatto ciao, ciao con la manina.
Lo ripeto, è un mio pensiero, ma ne sono convita: "in amor, vince chi fugge". Se nessuno scappa e ci si ama ugualmente, allora si è davvero vinto qualcosa, l'amore, vero, puro, incondizionato.
Rita
Anche se io non riesco a pensare al mio letto perennemente coi bimbi... dovrei avere un letto enormissimo, e viste le dimensioni della camera...non è possibile.
Se ne hanno bisogno vado io da loro, se vogliono vengono nel lettone, succede qualcosa, pipì a letto, paura etc, il lettone è disponibile, ma normalmente io ho bisogno di uno spazio mentale mio(e anche guardare in faccia mio marito) prima di dormire....
Però l'articolo è di una immensa tristezza...demonizza una scelta così personale, caricando i genitori di chissà quali sensi di colpa....
Evviva le differenze!carola ha scritto:Cara Iregaia,
ti ringrazio x queso articolo cercavo un forum diverso da questo xche in parte sono daccordo sul nn far dormire i bimbi con noi nel lettone.Purtroppo nn la penso come voi.Comunque grazie per l'articolo copiaincollato.Scusate ancora ma mi sentivo un pesce fuor d'acqua
Però ci dici qualcosa di più?
Voglio dire: pensi che dormire "tutti insieme appassionatamente" possa far male al bambino fisicamente o psicologicamente, o che possa far male alla coppia o al vostro sonno o altro ancora?
Rendici partecipi, qui nessuno vuol far cambiare agli altri il proprio modo di pensare, almeno così mi sembra: ci raccontiamo le nostre esperienze, ci sfoghiamo quando c'è qualcosa che non va e esultiamo insieme quando siamo felici per qualcosa ... (magari poi rendendoci conto che le cose che ci fanno stare male non sono così gravi e quelle per cui esultiamo non sono poi eventi così eccezionali ... ma tant'è).
Però credo che un punto di vista diverso, specialmente se non è categorico come quello espresso da quei sedicenti "esperti", e specialmente se viene proposto da un altro genitore (che, come noi, avrà in se i suoi dubbi e le sue idee in proposito) possa essere "arricchente" per tutti, specialmente se poi ne viene fuori una discussione.
Ciao, Gio
Leo si è stufato di dormire con noi già da un po'. Ci eravamo organizzati col "sidecar" anche se preferiva il lettone, a un certo punto però ha iniziato a lamentarsi più spesso del solito, e non voleva poppare, e non aveva dolori, e non aveva niente che non andava; ci siam guardati in faccia col marito: "Sei tu che russi a disturbarlo!" "Seee, guarda che russi pure tu..." Abbiam fatto la prova: effettivamente lo disturbavamo noi. Ora dorme nel suo sidecar e rotola da noi se qualcosa non va, tipo dentini in uscita.
Ah, l'articolo. Tralasciando il resto - !!! - mi spiegate che diavolo c'entra il lettone con l'andare a letto tardi?
Ciao,
B.
Ah, l'articolo. Tralasciando il resto - !!! - mi spiegate che diavolo c'entra il lettone con l'andare a letto tardi?
Ciao,
B.
anche a me fa tanta tristezza....ma perchè i genitori che amano devono essere demonizzati? Perchè tutta questa cultura del distacco?Iregaia ha scritto:Effettivamente è quello che mi ha colpito di questo articolo. Il carico di sensi di colpa che getta addosso ai genitori.
Distacco a tutti i costi per essere tutti felici, per crescere forti e felici....e poter dormire soli, senza sentirsi soli, nel proprio letto anche da adulti...che bella prospettiva...
Il bambino deve avere il suo lettino..il suo spazio...il primo spazio tutto suo con il quale confrontarsi....già...come il cane deve avere la sua cuccia dove rintanarsi...
In questa giornata uggiosa è l'articolo più azzeccato!
Almeno Carola ne è felice!
Ciao Mamme rovina bambini come me!
Io penso due cose: primo, spesso ho l'impressione che chi scrive queste cose non abbia mai visto un bimbo in carne e ossa (impressione a volte pure confermata: ad es., anche la psicologa del corso pre-parto da me frequentato parlava così - e non aveva figli...) e ho il sospetto fondato che l'esperienza diretta possa insegnare qualcosa. Secondo (collegato al primo punto), si possono avere anche idee in parte concordi con quanto espresso nell'articolo (ad es., io ero tra quelle convinte che i bimbi debbano dormire fin da subito nella loro stanza) e poi, per le più svariate ragioni, cambiare idea (non ultimo: la necessità di presenza e di contatto così impellente, in certi bimbi, da rendere impossibile il riposo notturno in letti separati). Se avessi un altro figlio adesso, lo porterei direttamente a letto con noi, tutti e quattro insieme: il modo in cui sta crescendo Chicco - dolce, affettuoso, ubbidiente ma non "addomesticato", vivace e autonomo (sottolineo: autonomo) - mi ha convinto che l'ampia disponibilità ad accogliere tutte le sue esigenze diurne e notturne sta dando i suoi frutti (opposti a quelli catastrofici previsti da tutti quelli che ritengono questo atteggiamento un "viziare" i bambini).
Un caro saluto a tutte le mamme, i papà e i bimbi "viziosi"...
Ale
Un caro saluto a tutte le mamme, i papà e i bimbi "viziosi"...
Ale
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1 pensiero che mi veniva in mente: come mai questi bimbi che dovrebbero dormire da soli all'asilo dormono bene tutti insieme? se dormire da soli x gli esperti è cosi fondamentale e tutti gli asili hanno pedagogisti che decidono la linea educativa nessuno ha mai proposto di farli dormire la da soli?...
Comunque l'anno scorso incontrando i genitori la nostra pedagogista disse che sia dormire con i genitori sia dormire da soli e tutte le varianti che stanno in mezzo vanno bene e spesso chi fa una scelta si domanda se era meglio l'altra e viceversa mentre i casi patologici sono molto rari - del tipo che finiscono sui giornali-
Elena ha sempre dormito accanto a me prima in culla e poi nel lettino sidecar, a volte dopo aver preso la titta o l'acqua torna da sola nel suo lettino -forse avrà troppo caldo con noi- non ho mai negato che la comodità sia tutta per me! se mi sveglio di notte passo ore sveglia a guardare il soffitto e non riesco a riprendere sonno sigh
per finire, non ho mai detto alla mia pediatra dove dorme o non dorme Elena quindi le percentuali presentate x me potrebbero essere anche inventate di sana pianta! e mi piacerebbe sapere come hanno tirato fuori le loro "teorie" catastrofiche (perche sono tutte solo teorie non dimentichiamocelo) i dottori -psicologi e quantaltro- vedeono perlopiù i problemi e chi ha bisogno di una cura, chi sta bene non va dal dottore...
'notte betta elena2anni
Comunque l'anno scorso incontrando i genitori la nostra pedagogista disse che sia dormire con i genitori sia dormire da soli e tutte le varianti che stanno in mezzo vanno bene e spesso chi fa una scelta si domanda se era meglio l'altra e viceversa mentre i casi patologici sono molto rari - del tipo che finiscono sui giornali-
Elena ha sempre dormito accanto a me prima in culla e poi nel lettino sidecar, a volte dopo aver preso la titta o l'acqua torna da sola nel suo lettino -forse avrà troppo caldo con noi- non ho mai negato che la comodità sia tutta per me! se mi sveglio di notte passo ore sveglia a guardare il soffitto e non riesco a riprendere sonno sigh
per finire, non ho mai detto alla mia pediatra dove dorme o non dorme Elena quindi le percentuali presentate x me potrebbero essere anche inventate di sana pianta! e mi piacerebbe sapere come hanno tirato fuori le loro "teorie" catastrofiche (perche sono tutte solo teorie non dimentichiamocelo) i dottori -psicologi e quantaltro- vedeono perlopiù i problemi e chi ha bisogno di una cura, chi sta bene non va dal dottore...
'notte betta elena2anni
C'entra, almeno nel mio caso.Blixa ha scritto: Ah, l'articolo. Tralasciando il resto - !!! - mi spiegate che diavolo c'entra il lettone con l'andare a letto tardi?
Perchè, se avessi abituato i bambini ad andare a dormire da soli, nel loro letto, nella loro cameretta, a una certa ora potrei dire: "adesso a nanna" e ci andrebbero solo loro.
Invece, dovendoci andare tutti insieme, si arriva sempre ad un'ora di compromesso, che non sia troppo tardi per loro ma neanche troppo presto per noi.
Ci sono (forse) anche quelle che riescono a infilarsi nel letto con i bambini, farli addormentare e poi uscirne sveglie e pimpanti a proseguire la serata con il proprio compagno. Per me è fantascienza, perchè io, nel lettone al calduccio con i miei due angioletti, mi addormentavo proprio bene, e ora che sono nel letto singolo con Federica e Francesco è in un altro letto singolo perpendicolare al nostro che mi accarezza i capelli ... mi addormento ancora prima! (E intanto Luca carica la lavastoviglie o stende ... Luca, se leggi, GRAZIE!)
Ciao a tutte/i
GioDormigliona
non mi piace di questo articolo come si colpevolizzano i genitori, in particolare le mamme perchè alla fine le colpe sono sempre le nostre
io fino a quando ho allattato ho sempre tenuto i bimbi con me in camera, li prendevo nel lettone quando volevano tittare e ci riaddormentavamo li', con loro attaccati alla tetta
poi li ho messi nel lettino, ma ben venga quando vogliono dormire con me o si svegliano la notte e vengono da noi
insomma non ho regole particolari... e secondo me non ci sono regole, ognuna di noi sa cosa è meglio per sè e per i suoi bambini
diciamo che io li ho messi nella loro cameretta su richiesta degli altri (con francesco chiara lo voleva con se' perchè era gelosa, con elena è stato francesco a volerla in camera)
sui genitori separati... io mi sono separata dal mio ex marito quando chiara aveva 4 anni, ed effettivamente dopo lei voleva spesso dormire con me e io gliel'ho sempre concesso. che c'è di male? probabilmente lei è quella che ha sofferto di piu' la situazione, se la rassicurava stare nel lettone con la mamma che danni posso averle procurato?
diro' di piu', adesso le volte in cui il mio compagno non dorme a casa (raro ma succede) dormiamo sempre tutti insieme
io fino a quando ho allattato ho sempre tenuto i bimbi con me in camera, li prendevo nel lettone quando volevano tittare e ci riaddormentavamo li', con loro attaccati alla tetta
poi li ho messi nel lettino, ma ben venga quando vogliono dormire con me o si svegliano la notte e vengono da noi
insomma non ho regole particolari... e secondo me non ci sono regole, ognuna di noi sa cosa è meglio per sè e per i suoi bambini
diciamo che io li ho messi nella loro cameretta su richiesta degli altri (con francesco chiara lo voleva con se' perchè era gelosa, con elena è stato francesco a volerla in camera)
sui genitori separati... io mi sono separata dal mio ex marito quando chiara aveva 4 anni, ed effettivamente dopo lei voleva spesso dormire con me e io gliel'ho sempre concesso. che c'è di male? probabilmente lei è quella che ha sofferto di piu' la situazione, se la rassicurava stare nel lettone con la mamma che danni posso averle procurato?
diro' di piu', adesso le volte in cui il mio compagno non dorme a casa (raro ma succede) dormiamo sempre tutti insieme