Bamini Tv e attività alternative

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Francesca G.
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Bamini Tv e attività alternative

Messaggio da Francesca G. » lun ott 03, 2005 8:24 am

Carissimi,
riposto qui un messaggio che avevo inserito in un altro topic, perché credo che essendo arrivata a discussione già piuttosto avanzata probabilmente molti che potevano essere interessati alla questione non l'abbiano notato. Ringrazio chi mi ha già risposto, ma mi piacerebbe avere più riscontri sia in accordo che in disaccordo, è un argomento che mi interessa molto.
Inoltre, se c'è qualcuno interessato ad avere altri spunti su attività e giochi alternativi da fare in casa con i bambini, mi faccia sapere, scriverò con piacere.

Ciao,
F.

Mi piacerebbe dire qualcosa su questo argomento spostando la questione verso gli aspetti specifici dello sviluppo del bambino su cui la televisione come mezzo di trasmissione di immagini influisce profondamente e allontanandolo invece dal giudizio globale che si può dare dei contenuti che veicola.
Il problema grosso della televisione nei bambini piccoli, soprattutto per quelli in età prescolare, diciamo fino ai 7 anni, è che imponendo un immaginario definito, precostituito, non manipolabile ed influenzabile, ne blocca il libero sviluppo immaginativo, che è, insieme a quello corporeo, il più importante nel primo settennio. In parole povere, il bambino piccolo ha una capacità immaginativa potenzialmente infinita, che può sviluppare liberamente nel contatto con la realtà a lui più vicina, prima la mamma e poi la famiglia in generale (babbo, fratelli, nonni) e poi, quando comincia la socializzazione, gli amichetti, ecc, nel gioco aperto, dunque senza giochi strutturati, insomma quello manipolatorio, di invenzione pura con piccoli oggetti naturali (pigne, costane, semini, legnetti) o con gli oggetti della quotidianità (sedie, tavoli, scope, secchi, mattarelli, pentole, ecc.), nella vita all'aria aperta e nell'ascolto (fondamentale per l'arricchimento e il nutrimento dell'interiorità e dell'immaginazione del bambino è il racconto orale, soprattutto delle fiabe che contengono gli archetipi dell'immaginario e danno un ritmo allo spirito del bambino). Dunque, il problema della televisione non sta tanto, o non sta solo, nei suoi contenuti (comunque, nella maggior parte dei casi, troppo eccitanti, forti per bambini così piccoli, che ancora devono conoscere il mondo e sviluppare se stessi e devono spendere lì le proprie energie e che invece il mondo convulso, coloratissimo e velocissimo della televisione assorbe quasi completamente), ma soprattutto in questa sovraimposizione di un immaginario che schiaccia lo sviluppo della loro interiorità. Lo stesso vale anche per i libri con le immagini (se noi ad un bambino raccontiamo di un bosco lui sarà capace di vedere dentro di sé il bosco più fantastico e immenso e magico, se invece gli mostriamo il misero bosco disegnato su un libro, per quanto esteticamente valido, ecco che il bosco sarà quello con quei tratti e quelle forme, e sarà fuori e non dentro di lui), ma la cosa si amplifica enormemente con la televisione.
Tra i 6 anni e i 12 anni io ho visto molta televisione, ma la mia fortuna è stata che ai miei tempi c'erano ancora tantissime possibilità di libertà per i bambini (non vivendo in una grande città): potevo uscire in strada quando volevo a giocare con i miei amici di tutte le età senza il controllo dei genitori, potevo girare ovunque in bicicletta, andare a scuola da sola, scorazzare nei campi a infangarmi e a sbucciarmi le ginocchia (tutti cose che avevano il sopravvento sulla televisione o che comunque ne controbilanciavano l'influsso); i nostri bambini oggi invece vivono in appartamento, non possono andare liberamente da nessuna parte, non hanno spesso fratelli con cui condividere giochi ed emozioni, non hanno amichetti di cortile e non possono uscire fuori autonomamente a giocare al parco o per strada, devono continuamente essere accompagnati, seguiti, controllati, spesso sono soli, circondati di giocattili di plastica che li annoiano, non hanno la possibilità di correre, di saltare, di pasticciare con la terra, con il fango, con i sassi, di scavare, di rotolarsi, di fare le lotte, insomma hanno poche attività conformi alle necessità della loro natura e del loro sviluppo (che è appunto corporeo e immaginativo nel primo settennio) che possano contrapporsi all'influsso dovvero potente della televisione sul loro spirito e sulla loro immaginazione.
Mio figlio grande, di tre anni e mezzo, non ha mai visto la televisione. Sa che cos'è, ma non chiede di vederla e ha una capacità straordinaria di inventarsi giochi con ogni cosa che trova in casa o per strada e ama moltissimo raccontarsi e raccontare storie fantastiche (degne davvero dei surrealisti tanto sono strambe, sconclusionate e oscure, ma così buffe e piene di una fantasia assolutamente non corrotta da far venire i brividi). Io gli racconto tante fiabe e lui mi ascolta con gli occhi sgranati e la bocca spalancata. A volte gli leggo dei libri, quando non c'è tempo e lui vuole sentire una storia, ma per lui non è la stessa cosa e mi chiede: "per favore mamma mi racconti con la bocca?" (che vuol dire di raccontare senza leggere). Ogni volta che posso lo porto in campagna a buttarsi nei fossi, a scavare, a fare i pasticci con le pentole, a correre in bicicletta, a rotolarsi nei prati; se siamo in città al parco, anche col brutto tempo, gli metto gli stivalini, e via...ad arrampicarsi su quei complicati attrezzi svedesi. A casa, con lui, uso tutti i vecchi strumenti per la pulizia della casa, scopettoni, scope (niente aspirapolvere), stracci, secchi, e poi facciamo da mangiare insieme, impastiamo (per i bambini è la cosa più bella del mondo sentire la consistenza dei diversi ingredienti, farina, uova, burro...), tritiamo, facciamo biscotti, torte, gnocchi, il pane, lui ha il suo grembiule e si sente fiero e dice: "Sono un bravo cuoco, mamma?".
Dunque, non demonizziamo certo la televisione, è vero fa parte della nostra società, ma non c'è nessuna necessità di farla vedere ad un bambino di tre anni (o tantomeno a uno di 10 mesi), ci sono tante cose più belle che i bambini possono fare da soli (se li si lascia liberi di sviluppare la loro fantasia) o insieme ai propri genitori; ne avranno di tempo in seguito per recuperare se proprio lo vorranno. Potranno guardarla più avanti, a otto anni, a dieci anni, in quantità modiche, quando ormai una parte importante di loro si sarà formata e tante cose si saranno sedimentate e allora entreranno in contatto con il mezzo televisivo su un piano di superiorità, intellettuale e spirituale.

sabrinadorsi
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Messaggio da sabrinadorsi » lun ott 03, 2005 1:12 pm

grazie francesca per aver iniziato questo discorso, (su che altro forum lo avevate iniziato? sarei felice di andarmi a leggere gli interventi).

Io sono mamma due bambini di 1 e 3 anni. Anche noi non abbiamo la tele. Non dico che i miei figli non l'abbiano mai vista ma certo facciamo in modo che la vedano il meno possibile
Personalmente ho grosse difficolta a spiegare ai miei amici che hanno figli che la tele E' UN PROBLEMA, che deforma in qualche modo l'immaginario dei nostri figli, lo castra, e che davvero non e' tanto il problema di cosa fargli vedere (sicuramente la melevisione e' adatto alla loro eta oppure winny the pooh non fa del male a nessuno) ma e' SE FARGLIELA VEDERE O NO.

sono daccordo con tutto quello che dici (se sei di roma hai letto il mio post su questo forum intitolato mamme affini?), ma la mia domanda e': perchè i genitori sembrano sordi a questa problematica? perche' nessuno si accorge che i bambini davanti alla tele sono preoccupantemente imbambolati e rimbecilliti?

a quanto ti risulta esistono degli studi sui danni da tv? ho cercato un po' online ma ho trovato poco. certo, se ne parla poco... perche non fa comodo a nessuno. e' cosi rilassante un figlio davanti alla tele!! non parla, non chiede perche', non vuole la tua attenzione, non chiede niente, non fa rumore, non sporca...
ciao
sabrina

andrea grasselli
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Re: Bamini Tv e attività alternative

Messaggio da andrea grasselli » lun ott 03, 2005 10:08 pm

Francesca G. ha scritto:Il problema grosso della televisione nei bambini piccoli, soprattutto per quelli in età prescolare, diciamo fino ai 7 anni, è che imponendo un immaginario definito, precostituito, non manipolabile ed influenzabile, ne blocca il libero sviluppo immaginativo, che è, insieme a quello corporeo, il più importante nel primo settennio. In parole povere, il bambino piccolo ha una capacità immaginativa potenzialmente infinita, che può sviluppare liberamente nel contatto con la realtà a lui più vicina...
ciao francesca,

scusa se ti rispondo solo ora.
complimentissimi per il tuo bellissimo articolo.
ora faccio parte della redazione di promi e mi piacerebbe inserirlo quale notizia del giorno (quelle che appaiono in "home"). saresti d'accordo? inserirei volentieri anche una foto o due, se vuoi.
condivido su tutta la linea ciò che dici (solo un dettaglio: io cercherei di lasciar uscire tu figlio scalzo e non con gli stivaletti, ma ovviamente dipende da tanti fattori).
il tratto secondo me peggiore della televisione è la passività, il fatto di trascorrere del tempo (tempo che non tornerà mai più) a vedere altri (soprattutto finti) fare delle cose, piuttosto che utilizzare quel tempo per vivere la vita propria, in modo attivo.
sabrinadorsi ha scritto:su che altro forum lo avevate iniziato? sarei felice di andarmi a leggere gli interventi
ciao sabrina,

è su questo forum, più in basso, nel topic "Tivvù sì o no"

viewtopic.php?t=9896

a sua volta spezzato da un'altra discussione (vedi intervento di alea Ven Set 16, 2005 12:26 am)

viewtopic.php?t=9897

un abbraccio da andrea

Francesca G.
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Messaggio da Francesca G. » mer ott 05, 2005 8:28 am

Per me se vuo inserirlo Andrea va bene. Le foto sarebbero dei miei bimbi o foto a tua discrizione? Non ho capito bene. Se sono dei miei bimbi fammolo sapere che te le faccio avere.
Ciao,
F.

chiaraf
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Messaggio da chiaraf » mer ott 05, 2005 11:23 am

Grazie Francesca per questo messaggio, mi ha fatto molto pensare. In effetti non avevo mai riflettuto sul fatto che i programmi televisivi impongono un immaginario e non permettono alla fantasia dei bamini di svilupparsi. Pre me era più un problema di immagini poco adatte a bambini che a volte appaiono "a tradimento" o di eccessiva sollecitazione di vista e udito.
Il problema, nella mia famiglia è che mio marito è abbastanza teledipendente e quindi spesso la televisione è accesa all'ora di cena.
Per ora Davide (2 anni e 2 mesi) non sembra attratto più di tanto se non da alcune particolari pubblicità!!! o da immagini di animali.
Io cerco di andare con lui in un'altra stanza il prima possibile o chiedo a mio marito di spegnere ma capita comunque spesso che siamo tutti in cucina e la tv è aaccesa e se anche Davide non la guarda sicuramente la sente.
Per quanto riguarda i giochi alternativi è vero, i bambini non hanno bisogno di molti giocattoli. Io vedo che lui preferisce giocare con noi anche senza niente e quando gli dico che devo andare a fare una cosa e gli chiedo se preferisce continuare a giocare o venire ad aiutarmi sceglie sempre di venire con me. E' sempre molto orgoglioso di riportare in bagno il catino vuoto o di agitare qua e là il suo piumino della polvere!
Anche quando andiamo al parchetto spesso ignora scivoli e altalene per preparare fantastiche insalate di trifoglio, per "pulire" il prato con i rametti degli alberi o per riempirsi le tasche con le castagne modello castorino.
Spesso mi spiace di avere io una fantasia piuttosto limitata e di non essere in grado di proporgli tante cose diverse.

Ciao
Chiara

Francesca G.
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Messaggio da Francesca G. » gio ott 06, 2005 10:10 am

sabrinadorsi ha scritto:grazie francesca per aver iniziato questo discorso, (su che altro forum lo avevate iniziato? sarei felice di andarmi a leggere gli interventi).
sabrina
Cara Sabrina,
ho seguito sempre i tuoi interventi, e mi piacerebbe tanto partecipare ai vostri incontri, ma purtroppo abito a Bologna e non ho molte persone con cui condividere il mio pensiero.
Il mio bimbo grande a settembre ha cominciato ad andare al giardino d'infanzia steineriano. Siamo molto contenti: è un luogo pieno di gioia e di magia. Non sono steineriana però per quanto riguarda la pedagogia sono d'accordo su tutto.
Ciao,
F.

Bianca
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Messaggio da Bianca » gio ott 06, 2005 2:11 pm

Cara Francesca, grazie per il post, sono molto intaressata anche io all'argomento e sono pienamente d'accordo con te. Purtroppo anche io vivo con un marito tele-dipendente e mia figlia che ha quasi tre anni ama molto i cartoni animati che guarda con il papà :-(
Sono riuscita a convincerlo a ridurre al "minimo" il tempo da passare insieme davanti alla TV ma sarei molto interessata ad avere "altri spunti su attività e giochi alternativi da fare in casa con i bambini"!
Grazie mille
B.

Chiara
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Messaggio da Chiara » gio ott 06, 2005 4:30 pm

Cara Francesca, sarò ripetitiva, visto che te l'hanno già detto, ma anche a me il tuo post ha fatto molto riflettere....
Ahe io mi ponevo il problema della televisione, ma più che altro riguardo a cosa guardasse, non tanto il fatto del guardare in sè.
E invece hai proprio ragione!
Cerchiamo di tenerla accesa il minimo possibile, ma almeno il telegiornale della sera... Il fatto è che il Paolo è interessatissimo alla televisione e resta basito a guardarla quando la accendiamo per qualcosa.

Volevo chiederti una cosa riguardo l'asilo per il bambino:
cos'è un asilo Steineriano, e cos'è la pedagogia steineriana?


Grazie
Chiara e Paolo

andrea grasselli
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Messaggio da andrea grasselli » dom ott 09, 2005 4:38 am

Francesca G. ha scritto:Per me se vuo inserirlo Andrea va bene. Le foto sarebbero dei miei bimbi o foto a tua discrizione? Non ho capito bene. Se sono dei miei bimbi fammelo sapere che te le faccio avere.
ciao francesca,

grazie per la disponibilità. le foto sarebbero dei tuoi bimbi. ti scrivo in privato per dirti a quale indirizzo spedirmele.

baci andrea

Francesca G.
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Messaggio da Francesca G. » dom ott 09, 2005 8:11 pm

Carissime,
volevo solo dirvi che presto risponderò a chi mi ha posto delle domande specifiche. Abbiate fiducia! Purtroppo in questi giorni sono assolutamente oberata, non ho tempo neppure per bere quando ho sete.
A presto,
Francesca.

sabrinadorsi
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Messaggio da sabrinadorsi » mar ott 11, 2005 12:52 pm

Francesca G. ha scritto: Cara Sabrina,
ho seguito sempre i tuoi interventi, e mi piacerebbe tanto partecipare ai vostri incontri, ma purtroppo abito a Bologna
Cara Francesca, sei fortunata ad aver trovato una scuola steineriana proprio vicino a casa tua.
Io pur riconoscendo il valore dell'approccio steineriano non ho scuole vicine e quindi mi sono adeguata alla scuola sotto casa. Il mio sogno (che condivido con un caro amico insegnante) che sicuramente prima o poi si realizzera' (forse quando i miei figli saranno troppo grandi per fruirne) e' creare una CASA MATERNA ovvero una specie di scuola rurale dentro ad una fattoria, dove i bambini possano vivere in un ambiente domestico e imparare giocando a fare il pane, a cucire i vestiti, a creare i colori mescolando le polveri, avendo la possibilita di vedere la filiera completa di lavorazione delle cose. dalla pecora alla lana, dal grano al pane. un posto dove gli insegnanti non abbiano paura di usare il mastello e di lavare a mano insieme a bimbi i bavaglini sporchi, dove non ci siano televisioni e i materiali di gioco siano pigne conchiglie e legnetti. un luogo dove i bambini recuperano un rapporto con il vero che noi, immersi nella tecnologia abbiamo perso. sarebbe semplice.. in teoria.

Francesca G.
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Messaggio da Francesca G. » mar ott 11, 2005 2:12 pm

Cara Sabrina,

che bello questo sogno che hai! Spero che un giorno tu possa realizzarlo.
In realtà la scuola non è che ce l'ho sotto casa: io abito in centro a Bologna, a poche centinaia di metri dalle due torri e la scuola è fuori in campagna. Ma la cosa mi sembrava troppo importante, perciò ho deciso di fare questo sacrificio.
Ciao,
F.

andrea grasselli
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Messaggio da andrea grasselli » mar ott 11, 2005 2:48 pm

sabrinadorsi ha scritto:Il mio sogno (che condivido con un caro amico insegnante) che sicuramente prima o poi si realizzera' (forse quando i miei figli saranno troppo grandi per fruirne) e' creare una CASA MATERNA ovvero una specie di scuola rurale dentro ad una fattoria, dove i bambini possano vivere in un ambiente domestico e imparare giocando a fare il pane, a cucire i vestiti, a creare i colori mescolando le polveri, avendo la possibilita di vedere la filiera completa di lavorazione delle cose. dalla pecora alla lana, dal grano al pane. un posto dove gli insegnanti non abbiano paura di usare il mastello e di lavare a mano insieme a bimbi i bavaglini sporchi, dove non ci siano televisioni e i materiali di gioco siano pigne conchiglie e legnetti. un luogo dove i bambini recuperano un rapporto con il vero che noi, immersi nella tecnologia abbiamo perso. sarebbe semplice.. in teoria.
cara sabrina,
che bel sogno hai. spero tanto che tu possa realizzarlo in tempo per i tuoi figli. credici forte e mettici tante energie, il risultato non è sicuro, ma avrai fatto tutto il possibile. prima cosa: la fattoria. c'è già o siete alla ricerca?
l'unico appunto che mi sento di fare, da buon vegano, riguarda la lana delle pecore: per il mio sentire, sono contrario allo sfruttamento animale. oggi, nella nostra società, le alternative ci sono.
sarebbe bello se dopo la scuola materna ci fosse la scuola! auguri per tutto!
Francesca G. ha scritto:io abito in centro a Bologna, a poche centinaia di metri dalle due torri e la scuola è fuori in campagna. Ma la cosa mi sembrava troppo importante, perciò ho deciso di fare questo sacrificio.
cara francesca,
complimenti per la scelta. penso che la scuola steineriana sia una delle poche che allarghi gli orizzonti e non ri restringa. hermann hesse diceva: la scuola riduce un essere originale ad un essere utile alla società produttiva. penso che la scuola steineriana riesca, almeno in parte, a non ridurre gli esseri umani a servi del sistema capitalistico.

un abbraccio da andrea

sabrinadorsi
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UNA CASA MATERNA

Messaggio da sabrinadorsi » mer ott 12, 2005 7:44 am

andrea grasselli ha scritto:.. prima cosa: la fattoria. c'è già o siete alla ricerca?
pare che il mio amico fabio sia in trattativa con una signora che ha una fattoria biodinamica grandissima e bellissima in citta (zona roma nord) con anche degli appartamenti in costruzione al suo interno per le persone che si trasferiranno li da fuori roma. Pare anche che questa signora sia intelligente, sensibile e di ampie vedute e che quindi sia entusiasta di un progetto come quello della CASA MATERNA RURALE.
per adesso siamo nella fase di studio, fabio sta creando un gruppo di ricerca dove persone esperte di costruzione di realta simili a queste (sempre nel campo steineriano) gli daranno una mano a capire come partire.
io dal canto mio saro' probabilmente una "mamma sostenitrice" nel senso che saro' una delle persone che cercheranno di spargere la voce, portare persone, parlare della cosa, sensibilizzare altre famiglie, e poi noi come famiglia faremo parte di quei sostenitori che "investono" del denaro perche credono nel progetto. un progetto come questo ha bisogno di persone che ci credono e che lo avviano non solo per il bene dei loro figli ma per il bene di TUTTI I FIGLI.
anche perche' si trattera', tra le altre cose, di un progetto che sara' alimentato finanziariamente in modo misto ovvero con il denaro delle famiglie abbienti che porteranno li i loro figli ma anche con denaro di donazione. le famiglie meno abbienti parteciperanno per quanto e' loro possibile in modo insindacabile. utopia? ci proviamo, noi crediamo nelle persone. Questa e' una delle idee di base della Triarticolazione dell'organismo sociale, ovvero di una nuova base dell'economia proposta sempre da Rudolf Steiner.

SE VI INTERESSA VI TENGO AGGIORNATI SULL'EVOLUZIONE DI QUESTO PROGETTO!!

andrea grasselli
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Re: UNA CASA MATERNA

Messaggio da andrea grasselli » mer ott 12, 2005 1:09 pm

cara sabrina,
leggo con molto piacere le tue parole.
sabrinadorsi ha scritto:utopia? ci proviamo, noi crediamo nelle persone.
è la base di tutto: credere nelle persone e lavorare su cose che sembrano utopie, ma che se ci si crede davvero, si possono realizzare.
sabrinadorsi ha scritto:SE VI INTERESSA VI TENGO AGGIORNATI SULL'EVOLUZIONE DI QUESTO PROGETTO!!
a me interessa tantissimo.

baci andrea

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