Non ero assolutamente sulla difensiva. Ma neanche, mi rendo conto, sulla piena disponibilità comunicativa. E quindi la mia risposta poteva sembrare assolutamente poco empatica. Ci riprovo.lemon tree ha scritto: Non metterti sulla difensiva perché non ce n'é bisogno. Dici che di solito cerchi il confronto con le idee degli altri....bè, io ti ho posto le mie idee ma mica sembra tu sia tanto disponibile a confrontarti con esse. Nel post precedente dicevo di non capire il risvolto etico della scelta crudista, tu ma anche altri crudisti dite che non è solo una scelta salutistica individuale ma è anche etica, solo che quando bisogna argomentare, tu dici che se non capisco il problema è mio, a te non cambia la vita, l'hai già spiegato tante volte eccetera eccetera, e gli altri non rispondono. Ti dico, se qualcuno viene nel forum vegano e vuole chiacchierare un pò, io ci parlo senza problemi, non lo invito a ricercare discussioni precedenti.
Secondo me il crudismo è una legittima scelta salutistica e non etica (quando non si mangiano animali e si consumano vegetali ad impatto zero è già il massimo che si può fare), e se la si compie non bisognerebbe giustificarsi. Ortoressia, non ortoressia, snob, non snob, ognuno fa ciò che vuole. Personalmente non mangio crudista se non occasionalmente, peraltro senza accorgermente, perché penso che già mangiare vegan sia sano e che dire di essere "sporchi" o intossicati di fibre e cereali per me non ha nessun senso.
Perché sostieni che il crudismo non può avere una base etica? Quasi tutti i crudisti che conosco (personalmente o in rete) sono prima di tutto vegan. Una prima scelta etica alimentare e di stile di vita, quindi, l’hanno già compiuta. Poi decidono di farne un’altra: ulteriore? conseguente? casuale? inutile? sbagliata? Scegli il termine che vuoi. Ognuno la fa in base a proprie convinzioni, che possono essere più o meno salutistiche, più o meno etiche in base a convinzioni e percorsi personali.
Ti faccio un esempio. Ho un’amica macrobiotica: vegan macrobiotica. Ci prendiamo in giro e scherziamo sul fatto che i macrobiotici sono “i peggiori nemici” dei crudisti e viceversa: lei cuoce tutto, io niente. Non mi sono mai permesso di dirle (anche perché davvero non lo penso) che la sua scelta macrobiotica fosse solo salutista e non etica. Né lei lo ha fatto con me. Il punto comune, il valore condiviso, è che siamo entrambi vegan. Poi io non condivido la sua filosofia ed etica macrobiotica. E quindi seguo il mio percorso crudista. Che non è solo salutista, ma secondo me sviluppa ulteriormente il mio percorso vegan dal punto di vista del rapporto del mio essere nei confronti del resto del pianeta e dei suoi abitanti. Quindi, dal mio punto di vista, è un’altra scelta etica. L’alimentazione, oltre che una necessità, è un’esperienza fondamentale per un essere vivente. E come tale non può non influenzare l’esistenza tutta di quell’essere.
Dilungarmi ora nella spiegazione della “mia eticità” del crudismo sarebbe davvero noioso, oltre che scomodo (in realtà in questo momento satrei lavorando quindi non dovrei stare a scrivere su promiseland) e per questo alquanto contorto (come puoi renderti conto dai passaggi sopra descritti). Mi interessava solo controbattere l’obiezione che il crudismo non può avere una base etica: ti assicuro che una persona può avere motivazioni etiche anche forti per avvicinarsi al crudismo.