letture consigliate

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manuela
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letture consigliate

Messaggio da manuela » sab ott 09, 2004 9:03 pm

Carissimi e cara Antonella,
innanzi tutto grazie per la risposta sulle prime paure della mia bimba che ho trovato nel vecchio forum e poi volevo chiedervi se avete qualche bel libro da consigliare sui bimbi o sul rapporto genitori-bimbi per genitori di bimbi compresi fra gli uno e i due anni. Ho notato che è un periodo di intensi cambiamenti ed è un po' difficile orientarsi e prendere decisioni. So che l'istinto materno è un grande alleato, ma a volte non so proprio cosa sia sano fare. Aspetto paziente i vostri consigli avendo già ordinato "Una base sicura".
a tutti ciao
manuela

alaska17
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libro

Messaggio da alaska17 » lun ott 11, 2004 10:34 pm

IL BAMBINO di Penelope Leach - Mondadori

ale
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letture

Messaggio da ale » mar ott 12, 2004 9:54 am

cara manuela,
ti consiglio "Il bambino è competente" di Jasper Juul, Feltrinelli economica.
A me è piaciuto moltissimo e mi ha offerto molti spunti interessanti.
ale

Antonella Sagone
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Messaggio da Antonella Sagone » mar ott 12, 2004 2:34 pm

ho trovato due titoli che ti possono interessare:
E. Crotti, A. Magni, Bambini e paure - come scoprirle nei loro disegni e come superarle, RED edizioni, Como
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libro.php?lid=3031
e
G. Preuschoff, Come capire e risolvere le paure dei bambini, RED ed.
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libro.php?lid=643

Dato che non ho letto nessuno dei due, se qualcuno li conosce o se volete comprarli e leggerli, mi piacerebbe molto poi sentire da voi stesse cosa ne pensate.
Antonella

fratea
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letture consigliate

Messaggio da fratea » mar ott 12, 2004 10:47 pm

un libro che secondo me dovrebbero leggere tutte le donne in attesa di o con figli (e non solo).....RIVOLUZIONARIO!!!

"il concetto del continuum" di Jean Liedloff, ed. La Meridiana

beatriceedodò
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Re: letture consigliate

Messaggio da beatriceedodò » mer ott 13, 2004 9:49 am

fratea ha scritto:un libro che secondo me dovrebbero leggere tutte le donne in attesa di o con figli (e non solo).....RIVOLUZIONARIO!!!

"il concetto del continuum" di Jean Liedloff, ed. La Meridiana


ciao, ci puoi accennare qualcosa su questo libro? come mai lo ritieni così importante?
se ti va....
ciao beatrice

manuela
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Messaggio da manuela » mer ott 13, 2004 12:46 pm

Grazie a tutte! Ho già letto (e continuo a rileggere di tanto in tanto) il libro di Penelope Leach, che ho trovato MOLTO interessante! Ora non vedo l'ora di avere gli altri libri tra le mani!
manuela

SereneLLa
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Messaggio da SereneLLa » sab ott 16, 2004 5:00 pm

Io ho trovato molto interessante il libro "A piccoli passi"di Silvia Vegetti Finzi.Parla dello sviluppo del bambino dall'attesa fino ai cinque anni.Scusa ma non ricordo il nome della casa editrice...!Ciao

manuela
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Messaggio da manuela » mer ott 20, 2004 1:16 pm

Ragazze! Ho im ano i libri che mi avete consigliato! Mi sembrano veramente molto interessanti soprattutto quello "rivoluzionario"! Vi farò sapere! Grazie a tute
manuela

fratea
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il concetto del continuum

Messaggio da fratea » mer ott 20, 2004 2:19 pm

rispondo a Beatrice che mi chiedeva chiarimenti sul libro "il concetto del continuum"(a me è piaciuto un sacco!):
racconta della teoria elaborata da questa donna dopo essere ripetutamente venuta a contatto con una tribù di indios venezuelani.
di seguito un articolo preso da internet in proposito:

"Le aspettative genetiche del neonato
La continuità del rapporto fra madre e bambino dopo la nascita soddisfa bisogni profondi della nostra specie.

Jean Liedloff, giovane esploratrice americana, durante le sue spedizioni alla ricerca di diamanti nella Jungla del Venezuela, ebbe un'intuizione che in segiuto elaborò nel suo famoso libro "The continuum concept".
Si era resa conto di una particolarità che rendeva gli Indios di quei luoghi profondamente diversi da lei e dagli altri bianchi: una inalterabile gioia di vivere.
Gli Yequana, così si chiamava quella tribù, erano sempre allegri e pronti a trarre divertimento anche da situazioni che invece ai bianchi mettevano un gran malumore, come per esempio durante il trasporto di pesantissimi tronchi su per una collina o in simili circostanze faticose e pericolose.
Lei stessa, seppure giovane e affascinata dalle esperienze che stava vivendo, si scopriva nervosa e angosciata quando sapeva di dover affrontare un lavoro duro o un viaggio malsicuro, tutta tesa verso il “dopo” e mai a suo agio nel presente.
Era stupefatta dalla diversa modalità degli Yequana di affrontare le esperienze quotidiane, ebbe perciò l’intuizione di indagare più a fondo nei loro stili di vita a partire dal momento della nascita, e registrò alcune attitudini nei confronti dei neonati, che giudicò fondamentali per una futura vita felice.
Fin dai primi momenti di vita, il neonato Yequana non si separava mai dalla madre che lo portava legato addosso con delle grandi strisce di tessuto.
Stava con la madre mentre lei sbrigava le faccende di casa, mentre lavorava all’esterno della capanna con le altre donne, mentre prendeva parte alle feste e alle cerimonie del gruppo, e perfino quando andava a bagnarsi nell’acqua fredda del fiume. Durante la notte il neonato dormiva nel letto con i genitori e se aveva fame bastava che si attaccasse al seno.
In questo modo il neonato stava sempre a contatto con il corpo della madre e quindi col suo calore, col suo battito cardiaco, col ritmo del suo respiro e col suo latte, che gli veniva dato in ogni momento lo richiedesse. Inoltre era sempre protetto dai pericoli e accettato ovunque come membro del suo gruppo.
Aveva la possibilità di vivere esperienze sia sensoriali che sociali sempre nuove, e di essere sempre cullato e contenuto, come quando era in pancia. Da queste osservazioni Jane liedloff elaborò “il concetto del continuum”, cioè intuì che gli Jequana erano riusciti ad assicurare ai bambini una continuità con la condizione della vita prenatale, nei primi mesi di vita. Da qui la felicità di fondo degli indigeni, dalla soddisfazione delle “aspettative genetiche” con cui ogni essere umano viene al mondo, aspettative giustificate da un’esperienza millenaria della specie: trovare un mondo accogliente, caldo, contenitivo e sicuro, come quello conosciuto nell’esperienza prenatale. E questo per un neonato si può verificare solo se il contatto stretto con la madre non viene interrotto, ma anzi favorito da un gruppo sociale che ha a cuore il rispetto della propria natura. Io trovo molto convincente questa interpretazione della Liedloff, soprattutto se penso ai neonati isolati nelle nursery e alle puerpere sole, con un gran vuoto nella pancia e nelle braccia; un modo sicuramente strano, dal punto di vista degli Yequana, di accogliere i neonati, che forse può spiegare la tristezza di fondo che spesso pervade il nostro stile di vita."

ciao francesca

beatriceedodò
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Messaggio da beatriceedodò » gio ott 21, 2004 1:06 pm

ciao francesca, grazie per l'introduzione al libro ... è interessante sul serio e non solo per i bimbi da quanto hai scritto.
Per me ad esempio quello che hai descritto (piena partecipazione al presente) è ormai uno stile di vita. In passato mi ha aiutato moltissimo a superare l'ansia (data dalle aspettative e dai ricordi) e a costruire un approccio nuovo e totalmente diverso alla vita (ogni tanto, logicamente mi riperdo nei meandri della mia testolina complicata ma poi riesco a rivedere la luce!!!). Oggi, istintivamente, lo applico col mio cucciolo, tenendolo sempre a contatto con me (e col padre, quando è possibile) e traendo insegnamento e divertimento soprattutto da ogni situazione in cui ci ritroviamo.
Finchè (all'inizio, mal consigliata) seguivo orari e regole, la convivenza con la maternità era stressante e difficile ... è durato pochissimo ... ho seguito il mio istinto e il mio carattere (a volte un po' zingaresco) e ho abituato Corradino a seguirmi ovunque e a giocare con tutto ciò che troviamo sul percorso ... la nostra vita è totalmente migliorata e il mio bimbo è sempre sorridente e socievolissimo, credo proprio perchè si sente sicuro e coinvolto.
grazie ancora cerco il libro oggi stesso.
beatrice+dodò

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