bilinguismo

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officina dei colori
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bilinguismo

Messaggio da officina dei colori » sab gen 17, 2009 9:07 am

io e il mio compagno siamo italiani ma abbiamo vissuto all'estero e parliamo bene l'inglese (per quanto purtroppo non praticato in italia, con quello che se ne può quindi perdere)
in casa tra di noi parliamo in italiano, ma da quando è nato ale spesso gli/ci parliamo anche in inglese
non abbiamo dei momenti fissi ne niente di schematico
generalemente un bambino entra in contatto con un'altra lingua in casa quando uno dei due genitori è madrelingua
e i testi al riguardo sono abbastanza rigidi sull'argomento: ogni genitore parla nella sua lingua madre al bambino
questo per non confonderlo ecc ecc
ale ha 7 mesi, chiaramente non parla ma sicuramente capisce e capisce anche che ogni tanto le nostre parole hanno suoni diversi...
volevo sapere se qualcuno di voi ha un'esperienza di questo tipo (senza essere madrelingua) e come il bambino ha vissuto o sta vivendo l'esperienza
lo confondiamo di più? dovremmo limitare l'uso dell'inglese solo in determinati momenti? a me piace comunicare con lui così proprio perchè è spontaneo
ci sono momenti in cui le cose mi escono in inglese, altre in italiano....
grazie

evelyn73
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Re: bilinguismo

Messaggio da evelyn73 » sab gen 17, 2009 9:34 am

Io ho esperienza diretta di bimba (potenziale) bilingue (spero), peró mio marito é di madrelingua (tedesco).
La madrelingua é indubbiamente importante, ma a mio parere, anche se non me ne intendo molto, se tu parli bene l'inglese sicuramente é un vantaggio per il piccolo sentirti parlare qs lingua.
Poi oggi ci sono varie possibilitá (DVD inglese, libricini che puoi ordinare in internet, magari trovi qualche sito inglese per bimbi, ecc) quindi a mio parere male sicuro non gli fa :wink:

Cristina R.
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Re: bilinguismo

Messaggio da Cristina R. » sab gen 17, 2009 11:15 pm

Mia figlia ha poco più di 2 anni e parla correttamente 2 lingue: il mio italiano e lo sloveno del papà.
Mio marito la vede pochissimo, solo un paio d'ore al giorno, e nel weekend a causa del suo lavoro, e lei vive circondata da "italiani". Nonostante tutto questo, mio marito le ha sempre parlato nella sua lingua madre, sempre sempre, e ora sta frequentando un nido sloveno (abitiamo a trieste) e parla correttamente le 2 lingue, rivolgendosi a uno o all'altra nella lingua abituale.
Se mio marito le avesse parlato un po' e un po' avrebbe generato confusione, lo sò perchè mio cognato ha fatto così con la sua prima, con il risultato che, nonostante frequentasse la scuola materna slovena, la bambina è arrivata a 5 anni con enormi difficoltà sia nell'italiano che nello sloveno, poi naturalmente le cose miglioreranno ma intanto la differenza è notevole.
Una mia amica non è di madrelingua spagnola ma si è laureata in lingue e lo spagnrlo lo parla con una certa padronanza, e lei ha sempre parlato al bimbo in spagnolo, sempre sempre, però asili nido e materne di lingua spagnola non ci sono e allora il bimbo parla sempre in italaino anche con lei, fà un po' strano perchè lui capisce tutto quello che le dice la madre ma risponde sempre in italiano. Probabilmente questo bimbo non parlerà mai lo spagnolo finchè non avrà modo ci confrontarsi con altre persone che lo parlano, ma nel frattempo avrà immagazzinato tutto.
Nel vostro caso, anche se non siete di madrelingua, potresti chiedere al papà di parlare sempre in inglese quando si rivolge al figlio, e poi verso i 3 anni iscriverlo a qualche corso per bambini in modo tale che la sua padronanza della lingua aumenti...

Elpa
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Re: bilinguismo

Messaggio da Elpa » gio gen 22, 2009 2:23 pm

Ciao,
mio marito è un "finto maderlingua" nel senso che ha vissuto negli stati uniti parecchi anni da piccolo dove ha frequentato anche vari anni di scuola quindi parla perfettamente l'inglese.Ha sempre parlato inglese al nostro bimbo di 2 anni e mezzo.Oltre ai dvd ed alla zia è l'unico aproccio alla lingua, vede il bimbo alla sera e nel week end.Il bambino capsice tutto ma parla poco, solo alcune parole e spesso fa un po' un mischione nelle sue frasi, tipo "veronica è coming", "l'affettatrice è per cut il salami".Se però fosse in una situazione in cui tutti parlano inglese per un tempo significativo penso che abbia le carte in regola per farsi capire.Come dice Cristina stanno immaganizzando.

sole75
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Re: bilinguismo

Messaggio da sole75 » gio gen 22, 2009 3:05 pm

Mmmhhh, io personalmente ho un po' di dubbi in materia. da quello che mi è capitato di vedere e da quello che ho appreso (teoricamente), l'unico modo in cui davvero si instaura il bilinguismo è il caso in cui si hanno genitori di due lingue diverse che ti parlino rispettivamente nelle loro lingue madri.
Negli altri casi si tratta più o meno di una "lezione" di lingua, a maggior ragione se ci si serve di materiale audiovisivo.
Insomma, viene a mancare la spontaneità e la naturalezza con cui un genitore si trova a parlare in una lingua con suo figlio, perchè QUELLA è la lingua in cui meglio sa esprimere tutto quello che vuole esprimere.
Anche nel caso in cui uno sappia perfettamente l'inglese, se si è italiani, non è certo l'inglese l'UNICA lingua nella quale si riesce ad esprimere tutto quello che si vuole esprimere. Di certo verrà prima l'italiano....quanto meno a pari merito. Ma per essere a pari merito, vuol dire non che conosciamo bene o benissimo l'inglese, ma che lo parliamo al pari di un madrelingua.

A una mia amica, con mamma tedesca e papà italiano, è successo un bel pasticcio da piccola: infatti la mamma si ostinava a parlarle in italiano, il padre parlava italiano con lei e tedesco con la mamma (anche in sua presenza). Alla fine la mia amica si è trovata a non saper parlare bene né l'una né l'altra lingua. Ha avuto grossissimi problemi alle elementari (nell'italiano parlato, peggio ancora nello scritto), ancora attualmente ogni tanto tira fuori delle cose incredibili in italiano, che sono poi delle traduzioni letterali dal tedesco. il tedesco lo parla bene, ma - pur essendo laureata in lingue - ha grossi problemi nella grammatica e a volte ha difficoltà nello scrivere. Io e lei abbiamo studiato insieme all'università. Tedesco non è la mia lingua madre, tanto meno lo è dei miei genitori, eppure spesso a lei capita di chiedermi come dire o scrivere qualcosa in quella che apparentemente dovrebbe essere la SUA lingua madre.

Questo per dire che non c'è fretta ad imparare una lingua: si può arrivare a parlarla perfettamente anche cominciando a studiarla tardi.

Dubito che si possa ottenere un bambino veramente "bilingue", partendo da due genitori italiani che ogni tanto tra di loro o col bimbo (o anche con altri) parlano un'altra lingua che pure sanno a perfezione.
Dubito anche che questo possa davvero offrire dei grossi vantaggi al il bimbo e non piuttosto causare dei ritardi nel parlare correttamente la propria lingua.
Diverso sarebbe il caso in cui vi fosse una terza persona (una zia, un'amica, una ragazza alla pari...) di madrelingue che parli al bambino nella propria lingua.

Un caro saluto
Sole

officina dei colori
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Re: bilinguismo

Messaggio da officina dei colori » gio gen 22, 2009 5:00 pm

questo è infatti il nostro problema. essendo entrambi italiani, l'italiano è la lingua in cui riusciamo ad esprimerci al meglio, nonostante parliamo bene in inglese.
l'interesse non è assolutamente quello di crescere un bambino bilingue, bensì di farlo crescere in un ambiente ricco di stimoli, di ogni tipo
e uno di questi potrebbe essere costituito anche dalla lingua.
a chi mi ha consigliato di parlare io o il mio compagno solo in inglese rispondo infatti questo, che ci dispiacerebbe tantissimo, perchè vivendo con mio figlio, non potrei riuscire a comunicare con lui a pieno, con tutte le sfumature che esistono in questo mondo
non useremmo "materiali"specifici, se non per esempio libri o musica che abbiamo già in lingua inglese e con cui giochiamo con lui al pari che con gli altri libri e giochi
ciò che mi piacerebbe è che alessandro potesse crescere anche solo con un pò "d'orecchio"nei confronti delle altre lingue, so anche io che c'è tempo per imparare
solo voglio essere sicura che la mia voglia di esporlo ad un ambiente ricco di stimoli non finisca poi con il nuocergli creandogli confusione
tutto questo nasce dal fatto che io sono educatrrice "d'inglese"in alcuni asili nido
il mio lavoro consiste nel fare l'educatrice "normale", ma a farlo in inglese
semplicemente io parlo, gioco, canto, racconto, leggo libri....ai bambini in inglese
e i risultati ci sono. le mie non sono lezioni, anzi, mi limito a giocare con i bambini
lo stesso vorrei farlo con mio figlio
ma non so...non so se mi spiego, all'asilo è diverso, ci sono molti bambini e io con loro riesco ad essere spontanea
con mio figlio, con cui sto 24h su 24 non sarebbe la stessa cosa...
non ho nessuno che potrebbe parlargli in inglese (ne poco ne tanto) e mi spiacerebbe tanto che potesse perdere un'occasione di imparare in modo naturale
non ho la minima intenzione di insegnargli l'inglese. se ciò fosse, deve accadere in modo spontaneo. come spontaneo è il mio modo di rivolgermi a lui quando gli parlo in inglese
chi di voi parla bene una lingua e ha vissuto all'estero forse può capirmi quando dico che molto spesso mi viene naturale pensare e quindi parlare in inglese
.....che dilemma!....se solo ale potesse parlare e dirmi lui che ne pensa....

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franceschilla
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Re: bilinguismo

Messaggio da franceschilla » ven gen 23, 2009 12:20 am

ciao, ogni tanto entro qua a leggervi.Non sono mamma, ho solo un nipotino, figlio di mio fratello. E poi vengo qua a copiare le pappette per quando vado dal dentista :lol:

finalmente posso anche dare il mio contributo e su base di studi fatti.

In linea di massima confermo quello che dice Sole e l'esperienza della sua amica è significativa proprio perchè attuata nella modalità sbagliata (pensa alla struttura profonda della lingua che si è instaurata nella bimba a partire da una madre che non possedeva quella struttura come lingua madre, a noi sembrano "parole", per il bambino è una struttura "che si fa cervello", non saprei come altro dirlo :? non oso pensare poverina).
Potrei portare anch'io degli esempi pratici di persone che conosco ma fondamentalmente confermano gli studi scientifici al riguardo.

A me risulta che :

-far praticare il bilinguismo fin da piccolissimi è possibile (come avete detto col genitore o parente madrelingua e non in altri modi!), però si è osservato nella maggioranza dei casi un ritardo nell'apprendimento di entrambe le lingue. Però che io sappia, non altri danni particolari. A meno che non si consideri danno un pò di ritardo nel parlare.... ma non credo. (a quell'età è anche normale che qualcuno parli prima e altri dopo).
Questo è confermato nel mio caso anche da esperienze che ho potuto vedere direttamente.

- l'ideale e il massimo apprendimento avviene se si fa praticare al bambino solo una lingua madre fino a 5/7 anni e poi si attacca con un'altra lingua.
In questo modo apprende bene anche la seconda lingua in quanto (provato scientificamente, in dipendenza dal cervello) si può apprendere una lingua madre, che quindi non viene usata come "seconda lingua" ma instaura tutte le strutture caratteristiche della madrelingua appunto, FINO all'età della pubertà (all'incirca). Dunque avete molti anni per insegnarli una seconda e anche una terza lingua.

- da quanto detto si deduce che la seconda lingua verrà appresa con la modalità preferita cioè tramite una persona che gli parla e che il bambino è in grado di capire che sta "parlando in altra lingua" - oppure tramite lezioni con una didattica ben precisa per i bambini. (questa didattica è fondamentalmente diversa da quella di un corso per adulti, in quanto non si segue una via razionale ma piuttosto intuitiva..... su questo potrà illuminarci meglio la ragazza che ha detto che insegna all'asilo)

questo è quello che so, spero che vi sia utile, mi dispiace solo di non ricordarmi nomi e autori di testi perchè sono passati più di 15 anni :wink:
(chissà tra l'altro se ci sono state evoluzioni in questi studi)

per la pratica invece: il mio nipotino -ha più di 4 anni- fa qualche "lezione" di inglese all'asilo ma è appunto una specie di gioco e ogni tanto chiede a mia madre "adesso dillo in inglese". Alchè ho dotato la nonna di un librettino minimo di emergenza :mrgreen:

E non dimenticate il dialetto: se lo parlate, può essere bilinguismo anche quello......

ciao
francesca

p.s. i casi in cui i bambini piccolissimi rimangono esposti ad altra lingua per brevi e delimitati periodi non è un danno e nemmeno un beneficio.... non è niente, è una cosa "normale".... nel senso ad esempio se ogni giorno andate allo zoo o avete un cane con cui il bimbo gioca oppure un dvd che vede per divertimento, non è apprendimento di una lingua.... sono solo stimoli "vari" della giornata... altrimenti il bambino ad un certo punto abbaierebbe al cane per comunicare con lui, ma ciò in genere non avviene ........

pulcinafiamminga
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Re: bilinguismo

Messaggio da pulcinafiamminga » ven gen 23, 2009 4:34 am

Finora in questa discussione non ho detto nulla, ma visto che qualche esperienza nella famiglia c'è, eccomi qua.

Premetto che siamo tutti amanti delle lingue in famiglia mia (intendo i miei genitori e le sorelle di sangue, ho anche sorella e fratello adottivi, storia un pò diversa): ognuno ne parla almeno 3, io stessa 5-6, il sesto (spagnolo) meno bene degli altri, ma me la cavo e leggo bene. La casa dei miei genitori (in Belgio) è sempre stata un luogo d'incontri internazionali, noi da bimbi abbiamo sentito tante lingue 'di passaggio', francese e inglese regolarmente, ma anche altre. Senza alcuna volontà dei miei a volerci far imparare: anzi, tra loro usavano il francese quando volevano dire qualcosa tra loro in nostra presenza e non dovevamo capire :wink: -- finché siamo arrivati all'età di capire, allora sono passati all'inglese ma anche quello è servito a ben poco :lol:
scherzo: si trattava comunque solo di "eccezzioni eccezionali" :wink:

Mio figlio imparerà da subito 3 lingue: olandese/fiammingo (la mia madrelingua, io mi rivolgo a lui esclusivamente in fiammingo), curdo (madrelingua del papà, che gli parla solo in quella lingua), e italiano (perché tra il papà e me la conversazione è in italiano, e abitiamo in Italia). Per ora non posso dirne nulla, lui ha solo 10 mesi :wink:

Il bimbo maggiore di una mia sorella che ora ha poco più di 3 anni parla 4 lingue. Il minore ha poco più di un anno e non parla ancora. Il maggiore l'ho visto fare il 'gioco del telefono': prende il telefono e dice 'Ora chiamo X' e si mette a parlare nella lingua di X. Poi 'Ora chiamo Y' e si mette a parlare nella lingua di Y, e così via per le 4 lingue!!!

Questo a titolo di illustrazione di un'altro concetto IMPORTANTISSIMO nell'imparare diverse lingue da piccolissimi, e che nella discussione finora mi pare che non sia stato messo (abbastanza) in luce: il fatto che il bimbo deve associare UNA LINGUA con UNA PERSONA. Cioè quella persona "è" quella lingua. Perché il concetto 'lingua' non sa ancora che sia. Per il bimbo di mia sorella, la mamma "è" il fiammingo, il papà "è" l'italiano, la maman de jour "è" il francese, i nonni "sono" l'ungarese. Ognuno di queste persone gli parla nella propria madrelingua --- occorre specificare che il padre ha dovuto riflettere quale madrelingua scegliere da usare poi esclusivamente, perché ne aveva due essendo di sangue ungarese ma nato in ticino e dunque cresciuto altrettanto in italiano. Ha scelto l'italiano lui, pensando che l'ungarese l'avrebbero preso appunto dai nonni; non gli parla quindi mai in ungarese, benché per lui sia madrelingua! Loro ora abitano nella parte francofona della Svizzera, insomma da qui le 4 lingue. Il maggiore per ora se la cava benissimo, e non mi risulta neanche che ci sia stato un ritardo per il momento in cui ha cominciato a parlare.

Il figlio di mia sorella maggiore, ora di 10 anni, è bilingue 'classico': fiammingo con la madre, francese con il papà, che è francese. Lui è nato in Belgio ma poi da tempo si sono trasferiti in Francia, dove vivono tutt'ora. Occorre aggiungere che ora il suo fiammingo non è perfetto, al contrario del suo francese ottimo (anche scritto, il che non è poco!!); secondo me questo viene dal fatto che vive in Francia, dunque tutti i contatti in francese a parte la madre, e le visite in Belgio. Parlava meglio qualche anno fa: esiste davvero il pericolo che vada pian piano perdendo il fiammingo, mia sorella si impegna, ma non è facile. Questo pure per dire che non è perché una lingua la si impara da piccolissimi come madrelingua, poi dopo non possa andare più o meno persa! Arrivati ad una certa età, ci vuole pure la volontà del bimbo a continuare a svilupparla, e bisogna stimolare senza dar fastidio o pressione, cosa non facile...

Tirando le somme, per quanto riguarda Officina dei colori che parla/vuole parlare al figlio piccolissimo anche in inglese: decisamente io non lo farei. Una persona, una lingua: siete tutti e due italiani, sarete 'italiano' entrambi per lui, pazienza. Se volete che impari già da ora l'inglese, prendete una tata di madrelingua inglese! Comunque non c'è questa fretta di imparare una lingua straniera (perché l'inglese per lui è questo, lingua straniera, volere o no...), c'è tutto il tempo del mondo!!

Non mi convince neanche troppo il nido che vuole già cominciare con l'inglese.... mi sa di pressione precoce sui bimbi da parte di genitori ansiosi/ambiziosi.... ma se tu dici che è tutto un gioco... Non ne vedo la necessità, lo stesso, all'età del nido.... scusami, spero che non mi odierai per queste mie parole.

Voglio ancora aggiungere qualcosa che non c'entra ma c'entra. Le lingue che posseggo meglio a parte la madrelingua sono quelle che ho scelto IO di voler imparare (italiano, tedesco) e per le quali sono andata a fare dei corsi prolungati (tipo un mese intero) NEL PAESE DOVE SI PARLANO andandoci sola soletta (in modo da non fare come quei 'studenti di lingua straniera' che seguono il corso ma poi stanno tutto il giorno tra loro e parlano la loro lingua o un'altra consciuta e comune al gruppo di nuovi amici -- così serve a ben poco!!!!) e non quelle che ho imparato a scuola (francese, inglese). Per lo spagnolo due anni fa volevo fare lo stesso ma il progetto è mezzo naufragato perché ora non ho più tutte le libertà di quando ero sola senza compagno ed ora pure famiglia :wink:

ciao a tutte!

pulcinafiamminga

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Re: bilinguismo

Messaggio da pulcinafiamminga » ven gen 23, 2009 4:42 am

quoto in pieno, così è stato per me
p.s. i casi in cui i bambini piccolissimi rimangono esposti ad altra lingua per brevi e delimitati periodi non è un danno e nemmeno un beneficio.... non è niente, è una cosa "normale".... nel senso ad esempio se ogni giorno andate allo zoo o avete un cane con cui il bimbo gioca oppure un dvd che vede per divertimento, non è apprendimento di una lingua.... sono solo stimoli "vari" della giornata... altrimenti il bambino ad un certo punto abbaierebbe al cane per comunicare con lui, ma ciò in genere non avviene ........

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Re: bilinguismo

Messaggio da pulcinafiamminga » ven gen 23, 2009 5:16 am

((((( per chi si fosse incuriosita del "fiammingo/olandese" : la lingua ufficialmente si chiama Nederlandese, ma pochi italiani conoscono il termine... olandese propriamente detto sarebbe il modo di parlare dell'Olanda, che è solo una provincia dei Paesi Bassi; fiammingo sarebbe il modo di parlare delle Fiandre, cioè la parte nederlandofona del Belgio, da dove vengo io. Le differenze sono della categoria di quelle tra British e Americano. Dopo poi ci sono i dialetti --- ragazze, i confini tra dialetto, accento/modo di parlare, e lingua propriamente detta sono abbastanza vaghi e interpretabili.....)))))

saralla
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Re: bilinguismo

Messaggio da saralla » ven gen 23, 2009 9:43 am

Ciao, io ti posso riportare tre diverse esperienze di amici che confermano l'idea di pulcinafiamminga e sole: una mia amica, francese, parla al suo bimbo solo in francese e il suo compagno in italiano, e ora a quattro anni il bimbo parla molto bene entrambe le lingue, con qualche buffo strafalcione che lo rende tenerissimo! Un'altra mia amica. italiana, avendo studiato e lavorato per anni in America aveva deciso di parlare al suo bimbo in inglese...risultato: il bimbo ha iniziato tardi a parlare maluccio in italiano. pochissimo in inglese, anche se lo capisce, e comunque la mia amica dopo un paio d'anni ha smesso e ora gli parla in italiano. un'altra amica, peruviana, fa la tata a due bimbe italiane da quando sono piccolissime, daccordo con la mamma parla con loro in spagnolo e le bimbe lo capiscono perfettamente e lo parlottano un po'. ciao sara

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Re: bilinguismo

Messaggio da abete » ven gen 23, 2009 10:05 am

Ciao a tutti
anch'io confermo quanto detto da pulcinafiamminga e da altri. È importante che i genitori e i nonni parlino con il bambino nella propria madrelingua. Il mio compagno è tedesco e lui parla con nostro fliglio di quasi 3 anni in tedesco. Quando andiamo in Germania a trovare i nonni e gli zii anche loro ovviamente parlano tedesco. Viviamo in italia e qui tutti gli amici e parenti e nonni parlano italiano, mamma (io!) compresa.
Mio figlio ha iniziato a parlare abbastanza presto e ora a circa 34 mesi parla discretamente, sia in italiano che in tedesco. E con molta naturalezza si rivolge a me in italiano e a suo papà in tedesco... Nel nostro caso non c'è stato nessun ritardo, ma ho sentito dire che ci potrebbe essere, soprattutto nel caso di più lingue. Secondo me i bimbi possono imparare anche più lingue, ma solo se ciò avviene naturalmente, perché sono a contatto con persone che parlano diverse lingue come lingua madre (come nel caso del nipote di pulcinafiamminga che vive in un ambiente multilingue).
Io e il mio compagno ci siamo conosciuti in inghilterra e inizialmente parlavamo in inglese tra di noi. Poi però ci siamo trasferiti in italia ed è venuto naturale parlarci in italiano (più o meno da quando nostro figlio aveva un anno). Anche se io gli potrei parlare in Inglese, non mi viene naturale... la trovo una forzatura e credo che mio figlio lo capirebbe. Anche se vivessimo in inghilterra, insomma, continuerei a parlargli italiano...
L'inglese lo imparerà più avanti da solo, come lingua straniera...

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mammafelice
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Re: bilinguismo

Messaggio da mammafelice » ven gen 23, 2009 1:33 pm

Altro futuro bilingua a rapporto!
Nicolò da quando è nato sente parlare me ed il padre in italiano (io sono mezza francese, ma alla fine parlo in italiano perchè il mio compagno non parla francese), ma quando sta da mia madre, la famiglia materna (nonna, nonno e zia) gli parlano in francese.
Forse comincerà a parlare più tardi (per ora fa un misto di parole), ma capisce benissimo entrambe le lingue.
Non so se la cosa gli faccia bene o male, ma io ho imparato italiano e farncese allo stesso tempo (ed anche mia sorella) e non abbiamo avuto alcun problema scolastico!
C'è da dire che la sintassi francese ed italiana è simile, mentre forse le lingue anglo sassoni hanno una struttura diversa, forse rende più difficile il tutto...

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Re: bilinguismo

Messaggio da sole75 » sab gen 24, 2009 9:50 am

mammafelice ha scritto:C'è da dire che la sintassi francese ed italiana è simile, mentre forse le lingue anglo sassoni hanno una struttura diversa, forse rende più difficile il tutto...
Secondo me, se ognuno parla col bimbo la popria madre lingua, il fatto che le lingue siano vicine o lontane non c'entra niente. L'importante è - come diceva pulcinafiamminga - che il bambino possa collegare UNA persona a UNA lingua e non che la stessa persona gli parli lingue diverse.

Comunque, Francesca ha già puntualizzato che il loro obbiettivo non è quello di avere un bimbo bilingue (visto che comunque non potrebbero: lei e il suo compagno sono entrambi italiani e l'inglese è per loro comunque una lingua straniera). Il loro desiderio è di offrire al proprio figlio quanti più stimoli possibili, anche dal punto di vista linguistico.
Ora si tratta di capire se certi tipi di stimolazione facciano bene o male. Secondo me, a volte c'è il rischio di IPERstimolare....E' un po' come voler insegnare a ballare a un bambino che ancora non cammina.

Forse avrebbe più senso se il bimbo avesse la possibilità di ascoltare i propri genitori parlare in lingua straniera con altre persone: se i genitori hanno amici stranieri, ad esempio. In questo modo, sarebbe comunque messo indirettamente a contatto con un'altra lingua, senza che i genitori "pasticciano" rivolgendosi a lui a volte in italiano a volte in inglese :wink:

X Mammafelice: i casi di cui parlavamo, in cui si sono verificati dei veri e propri problemi con la lingua (non semplici e normali ritardi nel parlare) sono proprio i casi in cui un NON madrelingua si riuvolge al proprio figlio in lingua straniera. Ad esempio, il caso della mia amica di mamma tedesca che le parlava in italiano, che ha appreso male (e con grosse e tutt'oggi non colmate lacune!!!!) sia l'italiano che il tedesco. Direi che NON NE VALGA LA PENA!!!!!

Molto d'accordo con l'affermazione che anche i dialetti sono lingue: nel nostro caso, spero che le nostre figlie, oltre all'italiano, imparino napoletano e piemontese :wink:
poi magari faranno come me, che me ne sono stata un'anno e mezzo in Norvegia (da sola) e sono tornata che parlavo il norvegese quasi come se fossi nata là.
Oppure non gliene potrà fregar di meno di imparare altre lingue: cavoli loro! Dipenderà dalle occasioni che avranno nella vita. Magari non si muoveranno da questo bosco per tutta la vita, oppure partiranno un giorno e viaggeranno per sempre. Saranno scelte loro. Magari io mi preoccupo di far arrivar loro stimoli in inglese, poi loro vogliono andare a vivere in Africa, in un villaggio in cui si parla solo lingua locale.... A che sarà servito tutto il mio applicarmi a fargli sentire l'inglese?!!!

Baci
ciao ciao
Sole

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mammafelice
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Re: bilinguismo

Messaggio da mammafelice » sab gen 24, 2009 12:36 pm

Sole, credo tu abbia ragione. Nel mio caso spero che mio figlio possa vedere che in ogni casa si parla una lingua, nel senso, dalla nonna il francese, da noi l'italiano. Certo io ho studiato inglese e mia sorella è interprete di inglese, ma non ci mettiamo certo a parlargli in inglese!
I bambini "moderni" credo ricevano già molti stimoli, non penso serva cercarne di appositi... Però tutto dipende anche dal modo in cui sono proposte le cose!

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