scuola familiare

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sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » mer nov 05, 2008 2:17 pm

Gato ha scritto:Tanti bambini si sentono comunque dei diversi, anche in famiglie "regolari" e per motivi insospettabili: sono diversa dalle mie compagne coi codini o le trecce, perche' a me fanno tagliare i capelli corti; sono diverso dai miei compagni, loro tutti juventini e io milanista...
Che il tema del "diverso" e del suo disagio stia molto a cuore ai bambini e' un dato di fatto, non per niente molte favole antiche, nonche' cartoni animati moderni, lo trattano piu' o meno esplicitamente.
Il confronto con gli altri, la scoperta delle proprie peculiarita', e' un percorso che tutti devono affrontare e saper superare. Certo, per alcuni puo' essere piu' difficile...
Io credo che un bambino che ha alle spalle una famiglia ben convinta sui valori forti, che gli spiega chiaramente i motivi alla base delle sue scelte "originali", potra' avere tutti gli strumenti necessari per accettare queste diversita' e farle accettare dagli altri. O almeno, lo spero... e incrocio le dita!
Agnese
Questo che hai scritto mi ha dato davvero molta fiducia e speranza.
GRAZIE Agnese!!!!

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Gato
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Re: scuola familiare

Messaggio da Gato » mer nov 05, 2008 4:15 pm

a rileggere i vostri interventi, ho capito come il disagio del sentirsi diverso preoccupi assai altre mamme, il che significa che anche altre lo hanno provato (come me, del resto... altroche'). Pero' dai, alla fine lo abbiamo superato, e anzi questo ci ha reso piu' forti e contemporaneamente piu' sensibili. Anche le esperienze negative servono!

saralla
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Re: scuola familiare

Messaggio da saralla » mer nov 05, 2008 5:54 pm

questa discussione mi interessa molto, purtroppo sono di corsissima ma spero di riuscire a spiegarmi lo stesso! io ho provato su di me l'esperienza di sentirsi diversi. figlia di divorziati quando nessuno lo era (sono nata l'anno del referendum...i miei si sono separati 6 mesi dopo!) l'unica non battezzata, l'unica a non portare a scuola le merendine ma frutta e verdura già sbucciata, che poi diventava nera che odio! l'unica a poter guardare solo mezz'ora di tele al giorno, e la sera mai fino alla maggiore età, praticamente...mai un vestito di marca nell'era dei paninari...niente barby, ma giochi di legno...insomma, avrete capito il genere...il mio genere, visto che ora, da mamma, sto facendo le stesse scelte, solo un po' meno rigide. Naturalmente oltre ai divieti c'era tantissimo altro, innanzi tutto due genitori giovani e idealisti molto impegnati, socialmente e politicamente, e molto coerenti, poi le letture, i musei, la natura, il parlare sempre e comunque di tutto, dando un nome alle cose e ai sentimenti. da bambina a volte era davvero dura, ma il confronto con gli altri diversi da me, seppur faticoso, è stato molto importante, perchè ho imparato il valore della diversità, dell'ascolto, ho imparato a prendere il meglio dalle persone anche se la pensano diversamente da me, ho imparato a non aver paura di mostrarmi per come sono anche se vado controcorrente, ma anche a non giudicare troppo dalle apparenze...per fortuna frequentavo, oltre ai compagni di scuola, anche i figli degli amici dei miei, simili a me per vissuti ed esperienze, e credo che sia stato molto importante questo "doppio binario", da un lato la "normalità" degli "altri", dall'altro la "nostra" normalità", altrimenti sarei cresciuta pensando che ci sia un solo modo di vivere le cose, invece di capire fin da piccola che i "modi" sono tanti, e che scegliere è importante, ma non implica necessariamente una separazione...per questo credo molto nella scuola pubblica...(e sono anche insegnante, come i miei genitori!) affiancata a tutto il meglio che come genitore posso offrire ai miei bimbi. scappo ad allattare! ciao a tutte

sara

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BlaBla
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Re: scuola familiare

Messaggio da BlaBla » gio nov 06, 2008 5:22 pm

A me spaventa l'idea dell'isolamento! Facendogli scuola a casa, non gli consenti di incontrarsi con altri, diversi e che non hai scelto, ovvero quello che capita nella vita da grandi, ad esempio nel mondo del lavoro. Se stiamo sempre con quelli "come noi" ci priviamo della possibilità di crescita che ci offre il confronto! E questo non vale solo per i bambini...
Boh, sarà che a me la scuola piaceva un sacco e che sono figlia unica....e che vado ancora a scuola (e tra un mese finisco e sono un pò triste).
Elena

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karabà
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Re: scuola familiare

Messaggio da karabà » gio nov 20, 2008 2:05 pm

ciao a tutti,sono da poco iscritta e l'argomento che cercavo era proprio questo! io e il mio compagno ne stiamo parlando tanto;per ora il nostro bimbo di 4 anni sta frequentando la materna con tante nostre perplessita ma che per la compagnia degli altri bambini abbiamo dovuto scegliere quasi per forza (non avendo molti amici con figli),anche pensando che dopotutto (da come lo ricordo io a parte la mensa)non fosse cosi traumatico visto che la maggioranza del tempo si passa giocando ma comunque per l' elementari volevamo sicuramente trovare qualcosa di diverso...in realtà non so neanche bene cosa, non mi sono documentata abbastanza sulle alternative e oltre alla steineriana(un po troppo cara :shock: ) non conosco nessun progetto in italia.
per rispondere a blabla secondo me non sarebbe isolamento riuscire a tirare su una scuola dove chi per esempio ha un concetto di amore per gli animali, la terra,che vede nelle diversità un pregio e via dicendo è importante! io non saprei proprio da che parte incominciare, magari trovando gente interessata.
non sarebbe stare sempre tra di noi perche ci sarebbero un sacco di altri momenti, il parchetto al pomeriggio per esempio..scusate devo scappare.. spero che la discussione continui ciao

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Roxx
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Re: scuola familiare

Messaggio da Roxx » sab nov 22, 2008 11:56 pm

officina, peccato che io stia a nord ovest di Milano, altrimenti ti sarei stata vicina volentieri in tutte le diversita' di cui scrivi. Angelica mia a due anni non conosce ancora la televisione, eppure cresce benissimo e anzi, la vedo piu' serena e meno nevrotica di tante sue coetanee, ma non sono obiettiva, son la mamma...

Sarebbe bella l'idea di una scuola familiare, ma temo occorra la laurea in scienze della formazione primaria per quanto riguarda le elementari, almeno fino a qualche anno era cosi.

A me non piace affatto la pedagogia steineriana, troppo simile a quella rousseauniana coi rischi che si son gia' visti in passato. Prediligo la montessoriana che e' meglio strutturata e lascia molta liberta' al bambino pur introducendo una certa disciplina non rigorosa ma che non guasta dato che viviamo in un mondo basato su regole.
Pero' anche a me non piace la scuola italiana, specie dopo le ultime riforme e trovare buoni insegnanti e' compito assai arduo, purtroppo...
E queste scuole private comunque costano troppo.

Vorrei spezzare una lancia a favore delle citta': io abito in citta' ma son cresciuta in campagna e ne son fuggita annoiata; non ci tornerei, se mia figlia scegliera' la vita bucolica sara' liberissima ma trovo che la metropoli possa fornire molti piu' spunti della campagna, a cominciare dalla fattoria dietro casa che nulla toglie a quelle di campagna, fino alle manifestazioni periodiche alla triennale e in vari teatrini e al museo della scienza e della tecnica etc, studiate appositamente per i bimbi di varie fasce d'eta'.
Che poi la citta' sia piu' inquinata della campagna mah... io abitavo in un paese dove tra fornaci e macchine agricole che lavoravano perennemente i campi (e non funzionano a vapore) e aziende avicole di tipo intensivo con animali stipati notte e giorno e liberazione di fumane maleodoranti nell'aria e concimazione chimica dei campi stessi, sfaterei un mito sulla campagna bucolica, credo stia diventando abbastanza un miraggio, a meno che una persona non abbia parecchi soldini per comprarsi un casolare circondato da ettari di bosco e recintarlo e poi viverci in perfetta misantropia, magari in una cupola di vetro infrangibile acciocche' l'inquinamento atmosferico non giunga col vento...
Per il resto, avevo boschi vicino a casa, anche le zie che allevano pollame ruspante, pero' poi i vicini di casa che bruciavano plastica insieme alle foglie del giardino, e non era solamente la mia situazione dato che paese che vai usanza che trovi. Ho amiche che abitano in campagna con medesime modalita'; in citta', come in campagna, occorre far buon viso a cattivo gioco su molte cose. Il luogo perfetto per viverci io non l'ho ancora trovato, diciamo che ora risiedo in quello che mi da' piu' alternative all'inedia che mi trasmettevano i boschi e che mi facevano sentire, sempre, tanto sola, ecco cosa vorrei evitare a mia figlia.
Ma questo e' solo un mio pensiero, giusto un appunto, scusate se mi sono dilungata.

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BlaBla
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Re: scuola familiare

Messaggio da BlaBla » dom nov 23, 2008 8:54 am

karabà ha scritto: per rispondere a blabla secondo me non sarebbe isolamento riuscire a tirare su una scuola dove chi per esempio ha un concetto di amore per gli animali, la terra,che vede nelle diversità un pregio e via dicendo è importante!
Quello che volevo dire è questo:
da bambina a volte era davvero dura, ma il confronto con gli altri diversi da me, seppur faticoso, è stato molto importante, perchè ho imparato il valore della diversità, dell'ascolto, ho imparato a prendere il meglio dalle persone anche se la pensano diversamente da me, ho imparato a non aver paura di mostrarmi per come sono anche se vado controcorrente, ma anche a non giudicare troppo dalle apparenze...per fortuna frequentavo, oltre ai compagni di scuola, anche i figli degli amici dei miei, simili a me per vissuti ed esperienze, e credo che sia stato molto importante questo "doppio binario", da un lato la "normalità" degli "altri", dall'altro la "nostra" normalità", altrimenti sarei cresciuta pensando che ci sia un solo modo di vivere le cose, invece di capire fin da piccola che i "modi" sono tanti, e che scegliere è importante, ma non implica necessariamente una separazione...
:mrgreen: Grazie Saralla :wink:

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » dom nov 23, 2008 2:18 pm

Roxx ha scritto:Che poi la citta' sia piu' inquinata della campagna mah... io abitavo in un paese dove tra fornaci e macchine agricole che lavoravano perennemente i campi (e non funzionano a vapore) e aziende avicole di tipo intensivo con animali stipati notte e giorno e liberazione di fumane maleodoranti nell'aria e concimazione chimica dei campi stessi
Ciao Roxx,
su questo hai pienamente ragione...esiste campagna e campagna: se uno sta fuori città, ma in mezzo a "inquinamento agricolo", beh, allora forse non ne vale tanto la pena.
Roxx ha scritto:a meno che una persona non abbia parecchi soldini per comprarsi un casolare circondato da ettari di bosco e recintarlo e poi viverci in perfetta misantropia, magari in una cupola di vetro infrangibile acciocche' l'inquinamento atmosferico non giunga col vento...
Non è detto che ci vogliano necessariamente "parecchi soldini": noi abbiamo acquistato un vecchio fienile in pietra (da queste parti si chiamano "tecci"), abitabile, per quanto la ristrutturazione risale agli anni 70 e ha bisogno di parecchi lavori: In casa nostra, per nostra scelta, lavora solo il mio compagno e io, per ora, faccio la mamma a tempo pieno, visto che le bimbe sono piccole. Il mio compagno è tecnico teatrale (capitano periodi in cui lavora e di conseguenza guadagna tanto e altri in cui le entrate sono pari a zero). La casa l'abbiamo acquistata con mutuo e costava molto meno della metà di quanto costa una casa giù in paese (siamo in Liguria, stare in paese o città, significa essere vicino al mare e dunque i prezzi sono esorbitanti!!!!). Col nostro mutuo paghiamo più o meno quello che una famiglia normalmente paga per l'affitto (500-600 euro), anzi mi sa che c'è chi paga pure di più. Abbiamo semplicemente fatto una scelta, decidendo di risparmiare in altri settori: ad esempio, vivere in un bosco, ci permette di coltivare verdura (o di acquistarla a bassissimi costi dai contadini vicini), di tagliare la legna e riscaldarci con quella (abbiamo installato caladaia a legna e cucina economica, cioè stufa a legna con piano cottura e forno).
Posso dire che noi siamo in una situazione piuttosto fortunata: distiamo solo un quarto d'ora di macchina (o mezz'ora di bici....a scendere :mrgreen: ) dal primo centro "civilizzato", di conseguenza abbiamo la possibilità di offrire a noi stessi e alle nostre bambine entrambe le opzioni: vita agreste e vita cittadina. Non ci chiudiamo quindi nel nostro isolamento bucolico, ma partecipiamo volentieri a quello di buono che il mondo "di sotto" ha da offrire: cinema, teatro, concerti, musei, laboratori per bambini o bambini e genitori insieme, corsi di approfondimento vari. Però, per esempio, posso fare a meno di andarmi a stipare quotidianamente nei supermercati, oppure non devo portare le bambine ai giardinetti a prendere una boccata d'aria e a fare due scivolate sullo scivolo, ma piuttosto invitiamo gli amichetti a casa (perché, anche se viviamo sui monti, io e il mio compagno non siamo poi così orsi, ma abbiamo amici e parenti che abitano giù e che ci piace frequentare :wink: ).
Sono d'accordo sul fatto di offrire comunque ai bambini panorami di vita diversi, in modo che imparino a confrontarsi con le scelte altrui. Le mie bimbe sono piccole (devono compiere 3 e 2 anni), per il momento mi sembrano felici qui. Quando siamo in giro, reclamano casa loro. Sono sempre fuori, persino quando piove, libere di correre dove vogliono, senza recinti, senza paura di qualche macchina che le metta sotto. Per loro questo è importante ora. Magari a 18 anni avranno altre esigenze, ma nessuno impedirà loro di frequentare amici giù al mare, di passare una serata a casa di un'amica....o che ne so....non ci voglio ancora pensare :mrgreen:

Per quanto riguarda la scuola, mi piacerebbe l'idea di una "scuola familiare", ma solo se vi partecipassero anche altri bimbi, magari qui della zona (insomma, almento un gruppetto di 5-6 bambini), in modo che cmq vi sia un confronto con altri bimbi, altrimenti davvero ci chiudiamo troppo nel nostro nucleo familiare.
Lo farei per gli anni delle elementari, perché mi sembra che i bambini siano sottoposti prematuramente a un notevole stress: lo stress del voto o del giudizio, ad esempio, lo stress dei i compiti, lo stress di essere responsabili delle loro cose, lo stress di stare per molte ore concentrati, lo stress di "comportarsi come si deve" o come fa più piacere a quel determinato insegnante....
Non capisco perché non si possa "insegnare" ai bambini seguendo i loro ritmi, i loro bisogni, in armonia...e non con lo spauracchio del giudizio buono o cattivo. Sarebbe bello che il bimbo avesse voglia di apprendere x se stesso e non per ottenere un buono, un distinto o un ottimo.
Quando le mi bimbe mi chiedono di aiutarmi a cucinare, lo fanno perché hanno voglia di imparare, perché sono assetate di conoscenza, sono curiose e vogliono sentirsi partecipi. Perché questa grossa spinta che hanno di appprendere, questo entusiasmo, deve essere così MORTIFICATO appena entrano nella prima elementare, dove non è più la loro voglia di sapere a esser messa al primo posto, ma il potere dell'insegnante di giudicarli?!
Io questo alle mie figlie vorrei evitarlo.
Scusatemi, non parlo da profana: sono figlia di dirigenti scolastici che si battono quotidianamente (del tutto controcorrente, oggi più che mai) perché la scuola migliori. E io stessa ho insegnato (al momento insegno solo inglese in 2 corsi per adulti), quindi conosco abbastanza quello di cui sto parlando.

In ogni caso cercherò altro materiale sulla "scuola familiare"....e vi farò sapere.
Ciao a tutti
Sole

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Roxx
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Re: scuola familiare

Messaggio da Roxx » dom nov 23, 2008 10:11 pm

Sole, sulla scuola familiare concordo perfettamente con te anche perche' io ho un trascorso di insegnante di scuola elementare e ho visto de visu quel che non andava nella scuola diversi anni fa ed oggi sembra che le cose vadano vieppiu' peggiorando...Mi informero' anch'io su una scuola familiare anche se concordo con quella persona che scrive che da bimba non voleva il suo papa' come maestro. I nostri figli hanno confidenza con noi, e' difficile farsi ascoltare per quanto riguarda l'ambito scolastico, intendo, e poiche', volenti e nolenti, alla fine immagino che questi bimbi delle scuole familiari dovranno sostenere esami statali ed essere, comunque, giudicati, forse e' bene si applichino con persone che siano altro da se' rispetto a papa' e mamma. Purtroppo l'ideologia deve tener conto anche della realta' oggettiva, anche se mi spiace affermarlo :roll:

Per quanto riguarda, invece, la tua personale esperienza di vita vissuta, contrapposta alla mia, ti assicuro che io abitavo in aperta campagna con boschi dietro casa e animali ruspanti sparsi nelle aie di varie persone (oltre a quelle delle mie zie). Ci abitano ancora, con pieno godimento, i miei genitori. Ma tant'e', le fabbriche esistono la' come dove abiti tu, immagino, dato che stai a un quarto d'ora dalla citta', perche' anche in Liguria, immagino, vi sara' qualche azienda, o sbaglio?!?
Di contro io in citta' non uso quasi mai l'auto perche' ho i mezzi pubblici comodi, mentre tu, per scendere a far vita di societa' devi muoverti con l'auto, almeno nei mesi freddi, giusto? E se la citta' e' vicina ai tuoi paraggi avrai anche tu il tuo bel conquibus (come diceva Toto') di inquinamento da smog, come lo avevo io in campagna, del resto.
Come ce l'ho in montagna d'estate, quando porto la frugola a respirare "aria buona" e poi gli autoctoni ti passano sotto il naso anche e soprattutto sui sentieri poco praticabili dei boschi con quei puzzolenti gipponi che nulla hanno da invidiare alle auto cittadine da cui, per qualche tempo, rifuggo :cry:
E ancora, i contadini che abitano nei tuoi paraggi non utilizzano concimi chimici, nessuno di loro?!? Se no ti assicuro che sei una mosca bianca. Pensa che una mia amica trasferitasi in umbria perche' piena di allergie e acquistato un casolare da ristrutturare in aperta campagna, si e' trovata attorniata da contadini per nulla rispettosi delle colture perche' vige la legge del profitto, si sa. Cosi lei sta male piu' o meno come quando abitava in citta'...
Del resto non e' detto che chi abita in mezzo alla natura la rispetti sempre, purtroppo. Spesso, anzi, e' il contrario, specie chi, dalla stessa, ne trae il sostentamento e cosi si potrebbe dire di molti allevatori, pescatori eccetera.
E' una triste realta' ma occorre prenderne nota.
E io si, mi reco al supermarket, anzi, vado ANCHE al supermarket oltre che alla cascina del contadino a comprare riso e miele e frutta e verdura, cascina scelta fra diverse del circondario lombardo perche' mi sono accertata della bonta' dei loro prodotti e mi reco anche all'azienda di detersivi eco-bio certificati cosi' risparmio sulle spese di spedizione online e, ogni tanto, vado anche a trovare le mie zie in campagna a farmi spudoratamente regalare prodotti "ruspanti" :P
Di contro io mi scaldo con gas metano che inquina meno della legna e non ho dispersioni che mi costringono ad utilizzarne piu' del necessario (caldaia autonoma), perche' casa mia e' nuova e sono attiva sostenitrice del vecchio detto: "caldo di panno non fa danno".
E mia figlia non la porto ai giardinetti ma al bosco in citta', al parco di trenno, al monte stella, al parco nord, etc. Ettari di polmone verde che nulla hanno da invidiare ad altre fasce boschive di altre localita', seppure ancora ce ne sarebbe a Milano di cose da fare e da rivedere ma e' Milano, appunto, non una cittadina di provincia, fortunatamente non si vive di soli "giardinetti" :wink: Anche se Londra, come parchi, e' messa ben meglio, debbo ammettere.

Cio' detto, tanto di cappello per le tue scelte rispettabilissime, come le mie del resto.
La mia voleva essere semplicemente una puntualizzazione sulla vita metropolitana che a me, e ribadisco, a me, offre piu' spunti, piu' "challenge", come direbbero gli anglofoni.
quegli spunti che nemmeno la cittadina di provincia ha mai saputo donarmi.
E, da quando son scappata dai boschi impostimi dai miei genitori, ora li rivedo piu' volentieri ben conscia che non li debbo abitare forzatamente ma solo visitare ed e' con goia, allora, che usufruisco della natura, che non me ne sento "prigioniera".
Ma questa sono io, fiera abitante della metropoli :mrgreen:

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » lun nov 24, 2008 2:43 pm

Io concordo con te, Roxx, ogni scelta è rispettabilissima: e ognuno decide dove gli piace di più vivere (in montagna o in campagna o in città...).
Puntualizzavo solo sul fatto che NON NECESSARIAMENTE una scelta sia più di lusso dell'altra. Tu dicevi che per acquistare una casa fuori città ci volessero parecchi soldi: ti ho portato il mio esempio, a dimostrazione del fatto che non serve essere ricchi per comprare (con mutuo, certo, non coi soldi alla mano) una casetta.
Resta il problema dell'inquinamento atmosferico: quello mi sa che raggiunga un po' tutti, quasi ovunque...

Della nostra scelta a me piace il fatto di non stare in un condominio (io non ce la farei, mi sentirei un pollo nelle gabbie d'allevamento: questo proprio perché da piccola sono stata in appartamenti e ho sempre odiato le ingiunzioni dei miei "NON FATE RUMORE!NON DISTURBATE I VICINI!!!"), mi piace il fatto di avere spazi aperti davanti, di poter lasciar le bimbe libere di scorrazzare fuori dove vogliono, di vederle crescere a contatto con la natura; mi commuovo vedendo come, grazie al loro papà, conoscono già i nomi di tante piante e ne conoscono l'uso, di come al calar del sole, alzano lo sguardo al cielo in cerca della luna e delle prime stelle....Nessuno di noi glielo ha mai imposto: è un gesto che fanno spontaneamente.
In ogni caso, la mia è una delle centomila e più possibilità di vivere. Questa è quella che ci siamo scelti, coi suoi pro e i suoi contro, con le sue coerenze e le sue contraddizioni, come, appunto, l'esser costretti a usare l'auto per muovermi.
Io starei malissimo a Milano, tanto quanto, probabilmente, Roxx starebbe male a casa mia :mrgreen: Siamo entrambe fortunatissime: pensa che guaio se tu abitassi a Canova e io nella city :lol: :lol: :mrgreen:

Una precisazione:
Roxx ha scritto:Di contro io mi scaldo con gas metano che inquina meno della legna e non ho dispersioni
con caldaia a fiamma rovesciata non si hanno dispersioni e si ha una bassissima emissione di fumi, perchè il gas incombusto viene ribruciato in una seconda fase. Per lo più esce vapore acqueo.

Comunque sono certa che entrambe facciamo del nostro meglio x vivere nel maggior rispetto possibile dell'ambiente....e non è il caso di mettersi in gara x vedere chi è più eco :wink:

ciao e baci
Sole

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Re: scuola familiare

Messaggio da unamas » lun nov 24, 2008 6:20 pm

Mamma mia quante novità dall'ultima volta che mi sono connessa!!!
non so come si fanno le citazioni per cui provo a rispondere così...scusate se sbaglio i nomi...:
la descrizione che fa Sole della vita sua e delle figlie è proprio quello che generalmente si intende per scuola familiare;il termine scuola familiare (o paterna...si chiama così lo giuro!!!) fa pensare appunto alla riproduzione dei modelli scolastici a casa, con una mera sostituzione del genitore al maestro e magari con un adattamento dei programmi o ritmi.Invece si dovrebbe dire qualcosa tipo 'apprendimanto spontaneo' o qualcosa di simile.I bambini sono naturalmente curiosi e naturalmente desiderosi di partecipare alla vita comunitaria...amano imparare a lavare la verdura e stendere il bucato...dopo che iniziano ad andare a scuola e ad avere una serie di obblighi regolamentati si scocciano di fare tutto!!!Ma per non non vale lo stesso?
Si potrebbe parlare di apprendimento guidato dal bambino...se lo portiamo in fascia (ho visto giusto nella foto officinadeicolori?) e siamo pronti in tanti altri ambiti a dare credito alle loro naturali competenze, perchè non qui?
Ma queste sono domande oziose perchè siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda.volevo dirvi che c'è una neonata rete di genitori sparsi un po' ovunque in Italia che sta lavorando su questo tema.A Luglio abbiamo fatto un primo incontro ufficiale, con tanto di verbale, che se volete vi mando, e a dicembre (27 e 28) ne faremo un secondo.L'idea è quella di scambiare esperienze(i dubbi sono più o meno simili...)e anche quando possibile fare cose insieme, scambiarsi visite tra chi è lontano o condividere attività tra chi è vicino (per rispondere ll'appello antidisadattati).l'età dei bimbi non deve essere 'scolastica' perchè ce ne siamo accorti tutti, si inizia a imparare da dentro la pancia, il termine dei 6 anni è assolutamente arbitrario..
E ovviamente sono accolte anche esperienze di tipo diverso...
per chi legge l'inglese ci sono vari siti, visto che all'estero è una scelta consolidata; uno è unschooling.org
Grazie agnese per la bella riflessione sul sentirsi diversi...mi hai dato una bella spinta emotiva...

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Re: scuola familiare

Messaggio da unamas » lun nov 24, 2008 6:49 pm

scusate...ma avevo letto solo la prima pagina!!!!voglio solo aggiungere una cosa o meglio sottolineare una frase si Sole che mi sembra risponda un po' ai dubbi sulla socializzazione o sul non vivere mondi diversi dal nostro. 'noi non siamo orsi' dice da qualche parte e se analizzate la vita che ognuno di noi fa, vi rendete conto che le esperienze che si propongono ai figli sono diversissime,a patto di coinvolgerli a pieno titolo in ogni aspetto della nostra vita.Io ho amiche che hanno svezzato i figli a tre mesi e li nutrono a omogeneizzati;Arturo è un po' perplesso quando vede le lotte per imboccare a forza il suo amichetto Mattia e Mattia è disorientato dal fatto che 'non mangiare tutto' sia anche una opzione,io Barbara ci prendiamo un po' in giro a vicenda ...io le chiedo 'ma lascialo campà' e lei mi chiede se allatterò per sette anni ma tutto con molto rispetto...e questo i bambini lo sentono...
Arturo viene con ma al lavoro,(lavoro un solo giorno a settimana) ed è presente se faccio lezioni private; andiamo a trovare i nonni e lì ha scoperto l'esistenza della tv.A teatro ieri si è offeso perchè una mamma lo ha bloccato dicendogli 'non si fa' quando voleva andare in bagno da solo...ma lo ha sperimentato...sa che esistono mamme che hanno l'ansia e che non si fanno i fatti propri. :mrgreen: (si vede che mi sono incavolata?)..insomma io credo che scegliere di non andare a scuola non voglia dire isolarsi. dipende dalla vita che fai.piuttosto può essere difficile (almeno questa è la preoccupazione che ho io)avere la possibilità che uno dei genitori non lavori...boh!non so ...il resto alla prossima puntata...

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Re: scuola familiare

Messaggio da Roxx » lun nov 24, 2008 11:01 pm

Sole, guarda, per me sarebbe il massimo poter abitare in una grande citta', in una metropoli, per inciso, ma in una casetta tutta mia. Pure a me la vita in condominio non va granche' a genio, soprattutto per i vicini che ho... :roll: pazienza, appena vinco al SuperEnalOtto mi rivedo :wink: Del resto io non lavoro ma il consorte si ed abitare fuori Milano vorrebbe dire per lui farsi code su code in auto da mane a sera e tornarmi a casa piu' nevrotico di quel che gia' e', meglio i vicini a questo punto! :mrgreen:

Per quanto riguarda la scuola familiare ho ricercato e mi sto entusiasmando all'idea!!!
C'e' un gruppo di discussione su yahoo ad esempio, basta iscriversi e magari si riesce a combinare qualcosa con chi abita nel nostro circondario.
L'indirizzo e' questo: http://it.groups.yahoo.com/group/scuolafamiliare/

Poi basta digitare su google: "scuola paterna", o "scuola familiare" e ci son notizie veramente interessanti e utili!!!

Grazie a voi tutte di avermi aperto questa possibilita', l'idea mi alletta e al consorte pure, speriamo di riuscire a metterla in pratica!!!

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Re: scuola familiare

Messaggio da unamas » gio nov 27, 2008 8:42 pm

si, ma come si discuteva anche con Sole, quasi tutte le esperienza in rete riferiscono di una scuola fatta a casa.Cioè la scuola così come è con un orario di inizio e fine lezioni, con dei programmi da seguire e dei risultati da ottenere in tempi prestabiliti, con la differenza che il maestro è il genitore.A me questo non piace.Il limite che vedo nella scuola è proprio il suo aspetto coercitivo o quanto meno guidato dall'adulto.Scegliendo di educare mio figlio a casa io voglio riconoscergli la capacità di imparare spontaneamente a partire dalle sue curiosità e dai suoi bisogni, usando noi (E NON SOLO NOI)come strumento.Che poi è quello che avviene normalmente fino ai 6 anni e funziona benissimo e nessuno si sogna di stare lì a fare esercizi studiati e programmati perchè a due anni il bambino impari i pronomi e a due e tre mesi usi correttamente la struttura della frase o cose simili....lui/lei imparano a parlare punto.Così come imparano mille altre cose imitandoci, chiedendo (mio figlio per ora è nella fase descrittiva...'e questo? e questo? vuole sapere ogni cosa cosa è)e sperimentando.Io lo vedo Arturo serio serio che produce un suono casualmente e poi prova con altri oggetti di forme e materiali diversi e poi fa il resoconto 'mamma esto suona esto no'.Ciò che io vorrei fare è dargli la possibilità di continuare su questa strada.Non so rispondergli quando mi domanda 'cosa mangiano le tartarughe (suggerimenti?)ma ora me lo vado a cercare e la prossima volta lo so..in realtà credo che questa è una occasione persa, voglio dire che credo che l'apprendimento avvenga quando appunto c'è la curiosità.Domani non gliene importa più niente di cosa mangiano le tartarughe; ma per la prossima volta credo che la soluzione sia dire 'andiamo a vedere' e consultare un libo o la rete così lui impara anche come utilizzare da solo (non per ora è ovvio ma si cra il modello )gli strumenti a sua disposizione.Se penso che ho insegnato a ragazzi di 18 anni che non sapevano neanche trovare un argomento all'interno del loro libro di testo utilizzando l'indice...

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Roxx
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Re: scuola familiare

Messaggio da Roxx » ven nov 28, 2008 12:15 am

Unamas, le tartarughe mangiano vegetali, almeno quelle che ho visto io :)
Tornando alla scuola familiare, purtroppo ci son dei programmi da seguire e ai quali occorre attenersi.
Ciononostante, chi ci dice che la curiosità si sviluppi a senso unico?!?
Non potrebbe un genitore/insegnante far nascere la curiosità verso i pronomi, ad esempio, o verso la storia, magari raccontando una fiaba ad hoc o qualche episodio avvenuto ai nonni o farlo raccontare da loro stessi o portandoli in visita di qualche bella città raccontar loro la storia e/o la geografia della stessa?
Di spunti ce ne sono innumerevoli e in fondo il pedagogo deve saper condurre l'allievo e non farsi condurre da quest'ultimo, o almeno non solamente.
I risultati da conseguire in tempi prestabiliti dei programmi italiani son alquanto irrisori in tutto il panorama che un genitore può insegnare ai figli.
E laddove la scuola italiana si ferma, spesso mortificando il desiderio di conoscenza del discente, ecco che un genitore/insegnante può proseguire, può arricchire, non forzare; scegliere insieme al figlio/allievo cosa approfondire di volta in volta, senza far pesare nulla ma proponendo ogni argomento nel modo più accattivante e lavorando INSIEME al proprio "scolaro" in modo che sia un apprendimento il più possibile arricchente, per entrambe le parti, con un afflato speciale che liberi i discenti dal nozionismo imperante della scuola italiana, almeno quella di base.
Del resto poi i bisogni dei bambini spesso son frutto di condizionamenti culturali: mia figlia a due anni non consoce la TV e non ne ha bisogno, se gliela proponessi son certa che la richiederebbe di continuo. E se fra qualche anno le proponessi di imparare a scrivere? Magari imitando mamma, cosi come già vuol spolverare e lavare i panni e impastare la focaccia. Dato che mamma sua non e' analfabeta, ecco che ritengo avrei buone possibilita' di riuscita, senza forzature e facendoci stare anche gli stramaledetti programmi che tanto si ritroverebbe alle superiori.
Tanto vale che cominci con un approccio morbido, tra le braccia materne.
Ecco come la vedo io.

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