Creme che funzionano dice delle stupidaggini
Inviato: gio apr 02, 2015 2:19 pm
Buongiorno a tutti,
sono entrato nel blog dalla definizione piuttosto saccente di "creme che funzionano" e vi ho trovato un attacco gravissimo a questo forum ed al biodizionario. Siccome di scrivere sul suo blog e dare ancora maggiore visibilità alle sciocchezze che dice la blogger (si firmasse, dicesse chi è e cosa fa nella vita, sarebbe più credibile), preferisco riportarvi qui il contenuto delle farneticazioni che ho, purtroppo, letto.
LE INFORMAZIONI IN RETE --- PARTE PRIMA
Ero restia all’inizio a scrivere un post su altri blog o siti, perché io ho fatto nascere questa pagina con l’intento specifico di dire tutto quello che gli altri non dicono, sempre, e di smascherare le verità nascoste che vi propinano; ma quando si parla di qualcuno che, nel bene e nel male, può essere considerato un concorrente, il sospetto che nel giudizio ci sia della rivalità è legittimo, per cui volevo evitare. Ma dopo sei mesi di blog, ho capito che dovevo prendere una posizione perché è normale che voi leggiate in rete un po’ ovunque e dovete poter giudicare le informazioni che acquisite.
Cominciamo dal BIODIZIONARIO, di Fabrizio Zago, un chimico padre spirituale di tanti blog ecobio. Costui ha pensato bene di redigere un accurato dizionario, sostanza per sostanza, in cui si etichetta ogni sostanza come “verde”, cioè naturale, “gialla”, cioè allergene o inutile o trattata chimicamente, e rossa, cioè di derivazione sintetica quindi dannosa.
Il semaforino del biodizionario dilaga in rete ovunque, e devo dire che anche io quando mi sono potuta risparmiare la copiatura di un inci mi sono affidata a quelli già “semaforati” in rete, tanto fb cancella i bollini rossi e verdi ma lascia la descrizione della sostanza.
Cosa ne penso? La questione non è semplice. L’opera di Zago è senza dubbio stata un’apripista che ha permesso anche a chi non si intende di chimica di comprendere se ha a che fare con qualcosa di verde oppure no.
Detto questo, credo che vadano fatte delle precisazioni molto serie: in primo luogo, anche tutte i conservanti, gli stabilizzanti, e i vettori, vengono sonoramente bocciati, per cui utilizzando il suo lavoro viene normale considerare male cosmetici che sono anche abbastanza verdi, e che funzionano. Da qui nasce l’errore di creme con inci bellissimi che non fanno nulla, che durano poco, che non sono fotostabili, che non risolvono problemi specifici come la pelle grassa e acneica, insomma che sono verde prato ma sono anche una bella somma di denaro letteralmente buttata al vento, e tante speranze disilluse: mi arrabbio quando si lavora per togliere la fiducia alle donne, che alla fine non sanno più a che santo votarsi, perché si bolla tutto e senza nemmeno spiegare come fanno le sostanze ad arrivare, a conservarsi, eccetera.
In secondo luogo, Zago è vegano. Nulla di male, ma i vegani rifiutano l’assunzione e l’utilizzo non solo degli animali, come i vegetariani, ma anche dei loro prodotti , ad esempio uova e latte. Zago nella sua opera ha messo il bollino rosso anche a sostanze assolutamente naturali, come lanolina, sericina, cheratina, solo perché sono estratte da animali. La lanolina si estrae dalla lana di pecora, la cheratina si prende dagli animale e la sericina dal bozzolo che ci regala la seta. Vero è che Zago lo dice chiaramente nella breve introduzione, ma se tu metti il pallino rosso a queste sostanze, lasci pensare all’inesperto che siano sostanze chimiche, e questo non è serio, anche perché ci possono essere persone che vogliono cosmetici naturali ma non sono vegani. Un limite degli scienziati è proprio la loro difficoltà a immaginare che le persone non sempre hanno gli strumenti giusti per utilizzare certe informazioni. Infatti il 90% degli utenti del biodizionario si limita a “tradurre” l’inci, e non ha i mezzi per discernere il tipo di lavoro fatto dall’autore.
Se tu chiami la tua opera Biodizionario, devi bollare solo quello che “bio” non è, altrimenti lo chiamavi dizionario vegano e nessuno ti diceva nulla. Il termine “bio” per quest’opera cela un tranello per gli utenti, difficilmente distinguibile dai non addetti ai lavori, e quindi con errori anche seri che vengono poi ripetuti all’infinito in migliaia di blog e post di persone magari appassionate ma non preparate. E qui mi arrabbio davvero: sapete perché? Perché alla fine, con questo criterio, privo di valutazioni serie sull’uso che può esser fatto del suo lavoro, Zago vi mente. Vi mente per difendere e avvalorare il suo credo vegano. E allora non c’è differenza fra l’Oréal che vi mente per profitto e Zago che vi mente per idealismo; e ora vi spiego perché , dal mio personale punto di vista, la menzogna di Zago è peggiore di quella di una multinazionale.
Una grande azienda è sottoposta, come ultimo e insindacabile giudizio, all’autorità della clientela. Se tutti noi consumatori boicottiamo prodotti fatti male, che non funzionano, che costano troppo per quello che c’è dentro e i risultati che offrono, la ditta deve fare marcia indietro. Tramite un’informazione e sperimentazione costante, noi uniti possiamo costringere le aziende a proporre di meglio, quindi in realtà li abbiamo in pugno.
Zago invece potrà continuare a far credere, lui e i suoi fan, fischi per fiaschi a tutti quelli che cercano informazioni serie su cosa comprano, perché su di loro non abbiamo nessun potere, e potranno continuare indisturbati a scrivere quello che vogliono e a pilotare i vostri acquisti in modo subdolo, facendo la guerra personale al mondo moderno. Ci tengo a sottolineare che Zago dice che l’unico filtro solare sano siano i vestiti. Ragionando così, l’unica cura sana è una preghiera, perché gli antibiotici sono tossici. Peccato che senza questi ultimi, il secolo scorso, milioni di bambini morissero di influenza.
Come ho detto svariate volte, non condivido i valori di chi si oppone alla modernità in nome di non sa bene quale vena bucolica. Sono convinta che si possa avere una cosmesi, un’alimentazione e una medicina che coniughi il valore della scienza alla bontà della natura.
Cara creme che funzionano, sei completamente fuori strada. Quando affermi che io sono vegano prendi un abbaglio terribile. Non lo sono e non ho mai detto di esserlo! Quindi anche le "menzogne" che direi per affermare il mio presunto credo vegano ti ritornano al mittente con richiesta ufficiale di farmi le scuse. Peraltro nella presentazione del forum è scritto chiaro e tondo che il biodizionario NON è vegano. Impara a leggere. Paragonarmi a L'Oreal è una stupidaggine colossale.
Se dico che la Lanolina non mi piace non è perché deriva dagli animali (infatti i derivati del latte sono tutti col bollino verde) ma perché da analisi fatte da me stesso e confermate da molti laboratori, risulta che le pecore si riempiono di pesticidi, di veleni eccetera e non è il caso di spalmarseli addosso. Anche questa cosa l'avrò detta mille volte. Adesso attendo le tue doverose scuse e ti invito a leggere prima di parlare, dato che l'informazione in rete può essere affidabile solo se corretta.
Se qualche frequentatore del forum andasse a dirgli che non ha capito nulla, non di dispiacerebbe.
Fabrizio Zago
sono entrato nel blog dalla definizione piuttosto saccente di "creme che funzionano" e vi ho trovato un attacco gravissimo a questo forum ed al biodizionario. Siccome di scrivere sul suo blog e dare ancora maggiore visibilità alle sciocchezze che dice la blogger (si firmasse, dicesse chi è e cosa fa nella vita, sarebbe più credibile), preferisco riportarvi qui il contenuto delle farneticazioni che ho, purtroppo, letto.
LE INFORMAZIONI IN RETE --- PARTE PRIMA
Ero restia all’inizio a scrivere un post su altri blog o siti, perché io ho fatto nascere questa pagina con l’intento specifico di dire tutto quello che gli altri non dicono, sempre, e di smascherare le verità nascoste che vi propinano; ma quando si parla di qualcuno che, nel bene e nel male, può essere considerato un concorrente, il sospetto che nel giudizio ci sia della rivalità è legittimo, per cui volevo evitare. Ma dopo sei mesi di blog, ho capito che dovevo prendere una posizione perché è normale che voi leggiate in rete un po’ ovunque e dovete poter giudicare le informazioni che acquisite.
Cominciamo dal BIODIZIONARIO, di Fabrizio Zago, un chimico padre spirituale di tanti blog ecobio. Costui ha pensato bene di redigere un accurato dizionario, sostanza per sostanza, in cui si etichetta ogni sostanza come “verde”, cioè naturale, “gialla”, cioè allergene o inutile o trattata chimicamente, e rossa, cioè di derivazione sintetica quindi dannosa.
Il semaforino del biodizionario dilaga in rete ovunque, e devo dire che anche io quando mi sono potuta risparmiare la copiatura di un inci mi sono affidata a quelli già “semaforati” in rete, tanto fb cancella i bollini rossi e verdi ma lascia la descrizione della sostanza.
Cosa ne penso? La questione non è semplice. L’opera di Zago è senza dubbio stata un’apripista che ha permesso anche a chi non si intende di chimica di comprendere se ha a che fare con qualcosa di verde oppure no.
Detto questo, credo che vadano fatte delle precisazioni molto serie: in primo luogo, anche tutte i conservanti, gli stabilizzanti, e i vettori, vengono sonoramente bocciati, per cui utilizzando il suo lavoro viene normale considerare male cosmetici che sono anche abbastanza verdi, e che funzionano. Da qui nasce l’errore di creme con inci bellissimi che non fanno nulla, che durano poco, che non sono fotostabili, che non risolvono problemi specifici come la pelle grassa e acneica, insomma che sono verde prato ma sono anche una bella somma di denaro letteralmente buttata al vento, e tante speranze disilluse: mi arrabbio quando si lavora per togliere la fiducia alle donne, che alla fine non sanno più a che santo votarsi, perché si bolla tutto e senza nemmeno spiegare come fanno le sostanze ad arrivare, a conservarsi, eccetera.
In secondo luogo, Zago è vegano. Nulla di male, ma i vegani rifiutano l’assunzione e l’utilizzo non solo degli animali, come i vegetariani, ma anche dei loro prodotti , ad esempio uova e latte. Zago nella sua opera ha messo il bollino rosso anche a sostanze assolutamente naturali, come lanolina, sericina, cheratina, solo perché sono estratte da animali. La lanolina si estrae dalla lana di pecora, la cheratina si prende dagli animale e la sericina dal bozzolo che ci regala la seta. Vero è che Zago lo dice chiaramente nella breve introduzione, ma se tu metti il pallino rosso a queste sostanze, lasci pensare all’inesperto che siano sostanze chimiche, e questo non è serio, anche perché ci possono essere persone che vogliono cosmetici naturali ma non sono vegani. Un limite degli scienziati è proprio la loro difficoltà a immaginare che le persone non sempre hanno gli strumenti giusti per utilizzare certe informazioni. Infatti il 90% degli utenti del biodizionario si limita a “tradurre” l’inci, e non ha i mezzi per discernere il tipo di lavoro fatto dall’autore.
Se tu chiami la tua opera Biodizionario, devi bollare solo quello che “bio” non è, altrimenti lo chiamavi dizionario vegano e nessuno ti diceva nulla. Il termine “bio” per quest’opera cela un tranello per gli utenti, difficilmente distinguibile dai non addetti ai lavori, e quindi con errori anche seri che vengono poi ripetuti all’infinito in migliaia di blog e post di persone magari appassionate ma non preparate. E qui mi arrabbio davvero: sapete perché? Perché alla fine, con questo criterio, privo di valutazioni serie sull’uso che può esser fatto del suo lavoro, Zago vi mente. Vi mente per difendere e avvalorare il suo credo vegano. E allora non c’è differenza fra l’Oréal che vi mente per profitto e Zago che vi mente per idealismo; e ora vi spiego perché , dal mio personale punto di vista, la menzogna di Zago è peggiore di quella di una multinazionale.
Una grande azienda è sottoposta, come ultimo e insindacabile giudizio, all’autorità della clientela. Se tutti noi consumatori boicottiamo prodotti fatti male, che non funzionano, che costano troppo per quello che c’è dentro e i risultati che offrono, la ditta deve fare marcia indietro. Tramite un’informazione e sperimentazione costante, noi uniti possiamo costringere le aziende a proporre di meglio, quindi in realtà li abbiamo in pugno.
Zago invece potrà continuare a far credere, lui e i suoi fan, fischi per fiaschi a tutti quelli che cercano informazioni serie su cosa comprano, perché su di loro non abbiamo nessun potere, e potranno continuare indisturbati a scrivere quello che vogliono e a pilotare i vostri acquisti in modo subdolo, facendo la guerra personale al mondo moderno. Ci tengo a sottolineare che Zago dice che l’unico filtro solare sano siano i vestiti. Ragionando così, l’unica cura sana è una preghiera, perché gli antibiotici sono tossici. Peccato che senza questi ultimi, il secolo scorso, milioni di bambini morissero di influenza.
Come ho detto svariate volte, non condivido i valori di chi si oppone alla modernità in nome di non sa bene quale vena bucolica. Sono convinta che si possa avere una cosmesi, un’alimentazione e una medicina che coniughi il valore della scienza alla bontà della natura.
Cara creme che funzionano, sei completamente fuori strada. Quando affermi che io sono vegano prendi un abbaglio terribile. Non lo sono e non ho mai detto di esserlo! Quindi anche le "menzogne" che direi per affermare il mio presunto credo vegano ti ritornano al mittente con richiesta ufficiale di farmi le scuse. Peraltro nella presentazione del forum è scritto chiaro e tondo che il biodizionario NON è vegano. Impara a leggere. Paragonarmi a L'Oreal è una stupidaggine colossale.
Se dico che la Lanolina non mi piace non è perché deriva dagli animali (infatti i derivati del latte sono tutti col bollino verde) ma perché da analisi fatte da me stesso e confermate da molti laboratori, risulta che le pecore si riempiono di pesticidi, di veleni eccetera e non è il caso di spalmarseli addosso. Anche questa cosa l'avrò detta mille volte. Adesso attendo le tue doverose scuse e ti invito a leggere prima di parlare, dato che l'informazione in rete può essere affidabile solo se corretta.
Se qualche frequentatore del forum andasse a dirgli che non ha capito nulla, non di dispiacerebbe.
Fabrizio Zago