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Glielo farò presente di sicuro, speriamo solo non sia come il dermatologo che ci riempie di campioncini pieni zeppi di siliconi e conservanti, che poi noi non usiamo neanche per sbaglio
Grazie come sempre per la disponibilità! Ciao,
Chiara

È evidente che nel significato da attribuire ai pallini risiede il fulcro del biodizionario stesso. Nonostante la forte indecisione iniziale, man mano procede l'attività di documentazione, va chiarendosi in me tale significato. Ovviamente, mi piacerebbe confrontarmi anche sulle definizioni, quindi ogni commento è più che gradito.

VV (doppio verde) = PRIMA SCELTA = Contestualmente alle proprie possibilità, si consiglia fortemente di inserire questo alimento nella propria dieta, in virtù delle sue eccellenti proprietà nutrizionali e al basso impatto ambientale implicato nella sua produzione.
V (verde) = BUONA SCELTA = Consigliato. Elevate proprietà nutrizionali e basso impatto ambientale.
G (giallo) = SCELTA CON RISERVA = Proprietà nutrizionali apprezzabili, impatto ambientale non particolarmente grave. Tuttavia, correlazioni con l'insorgenza di patologie e/o ripercussioni negative sull'ecosistema rendono questo un alimento da consumare con attenzione e moderazione: là dove possibile, è preferibile optare per alternative più valide.
R (rosso) = CATTIVA SCELTA = Dubbio valore nutrizionale, significativi danni all'organismo e/o all'ecosistema. Alimento da evitare il più possibile.
RR (doppio rosso) = PESSIMA SCELTA = Alimento da evitare assolutamente, estremamente dannoso per l'uomo e l'ambiente. Di solito, si tratta di un alimento vietato dalla legge, nel nostro o in altri paesi.

Ciao exitplanetdust,
mi hai fatto fare un balzo indietro nel tempo di una quindicina d'anni! Erano le stesse riflessioni che facevo compilando il Biodizionario (quello dei prodotti che fanno schiuma, eh).
Mi intrometto in questo vostro lavoro solo per darvi un suggerimento. In apertura del significato dei pallini, è opportuno dichiarare che si tratta di una "visione personale e non scientifica" altrimenti il giorno dopo che l'avrai pubblicato, il biodizionario alimentare, la prima multinazionale che lo vede ti porta in tribunale e devi dimostrare, ad esempio che "Alimento da evitare assolutamente, estremamente dannoso per l'uomo e l'ambiente." ovviamente si può dimostrare al sig. Giudice che l'affermazione è corretta perché ci sono dei documenti che lo confermano, ma nel frattempo davanti al Giudice ci devi comunque andare. Meglio evitare no?
Ciao
Fabrizio

Credevo le multinazionali avessero di meglio da fare, tipo studiare nuovi giochi di prestigio letterari per risparmiare (ancora di più) sulle ricette o inventarsi nuovi nomi per gli ingredienti grazie ai quali riempire di zucchero cibi che altrimenti sanno di...
Comunque, sì, grazie del prezioso consiglio! Non ho nessuna voglia di spiegare qualcosa ai giudici. Penso che sono precisazioni che avrei fatto comunque, dacché rappresentano la verità! Non si può dire questo sia un lavoro scientifico (la googlerata non è certo metodo scientifico) e la natura fortemente personale delle valutazioni mi sembra evidente.

Biodizionario alimentare? Ottima idea

Pare che a partire da questo dicembre, i produttori saranno obbligati a specificare il tipo di olio o grasso usato nei prodotti. Dovrebbero quindi sparire le ambigue diciture "olio vegetale" o "grasso vegetale". Un bel passo in avanti!

Chi vuole scommettere con me il tipo di grasso vegetale che comparirà sul barattolo di Nutella? Mi ci gioco 100€ che comparirà Olio di palma

I lavori continuano, eh, ci stiamo confrontando con Perla sulle scelte prese finora e sulle correzioni.
Quindi, partecipate!

En passant... http://youtu.be/8_OJlJma8so