Le gocce della rosa
Moderatore: Erica Congiu
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Le gocce della rosa
Buongiorno a tutte/i,
vi seguo da qualche tempo e trovo sempre informazioni ed argomenti molto interessanti, per questo motivo ho deciso di iscrivermi. Ringrazio Fabrizio Zago che ha permesso tutto questo. Grazie!
Apro un nuovo argomento nella speranza che non sia già stato trattato e quindi dare origine ad un doppione. Ho provato ad utilizzare la funzione "Cerca" ma non mi pare di aver trovato commenti su questo prodotto. Posto quindi il mio primo INCI sul forum di promiseland (ho già verificato sul biodizionario tali ingredienti ed alcuni non mi piacciono, però avrei piacere di un vostro commento su cosa ne pensate nel complesso di questo prodotto e quali benefici - qualora ci fossero - si possono ottenere con l'utilizzo)
glycine soja oil, persea gratissima oil, daucus carota oil, simmondsia chinensis oil, rosa moschata oil, sesasum indicum oil, pollen pollen extract, zea mays oil, lecithin, tocopheryl acetate, arachidonic acid, linoleic acid, linolenic acid, parfum, rosmarinus officinalis extract, canola oil, alpha-methyl ionone, benzyl salicylate, citronellol, coumarin, limonene, geraniol, hexyl cinnamal, hydroxycitronellal, hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyde, linalool
% degli ingredienti: 66.5% olio di soja, 6% olio di avocato, 5% olio di carota; 5% olio di jojoba, 5% olio di rosa mosqueta, 5% olio di sesamo, 2% estratto oleoso di polline, 2% lecitina, 2% vitamina E acetato, 1% vitamina F, 0.4% composizione profumata a norme IFRA, 0.2% estratto di rosmarino in olio di colza.
Il mio intervento è volto a capire se effettivamente una sfilza di ingredienti "naturali" produce effetti "reclamizzati e sperati" oppure sono solo una miscela di ingredienti messi insieme per ingannare un consumatore "non esperto" ma ingannato da numerosi prodotti in apparenza naturali. Quello che ho compreso è che molte aziende capendo che il consumatore cerca sempre di più vie naturali, cerca anche ingredienti naturali, e loro per via delle ricerche di marketing offrono (a volte) sfilze di ingredienti naturali (dei quali non sappiamo processi di produzione/estrazione ecc) ma formulate e mixate in modo che forse non producono né effetti desiderati né effetti reclamizzati. Io purtroppo non mi intendo di formulazione per cui spesso vengo tratto in inganno. Per questo motivo chiedo il vostro parere. Spero di averVi fornito tutte le informazioni necessarie al fine di poter esprimere il vostro parere.
Grazie!
vi seguo da qualche tempo e trovo sempre informazioni ed argomenti molto interessanti, per questo motivo ho deciso di iscrivermi. Ringrazio Fabrizio Zago che ha permesso tutto questo. Grazie!
Apro un nuovo argomento nella speranza che non sia già stato trattato e quindi dare origine ad un doppione. Ho provato ad utilizzare la funzione "Cerca" ma non mi pare di aver trovato commenti su questo prodotto. Posto quindi il mio primo INCI sul forum di promiseland (ho già verificato sul biodizionario tali ingredienti ed alcuni non mi piacciono, però avrei piacere di un vostro commento su cosa ne pensate nel complesso di questo prodotto e quali benefici - qualora ci fossero - si possono ottenere con l'utilizzo)
glycine soja oil, persea gratissima oil, daucus carota oil, simmondsia chinensis oil, rosa moschata oil, sesasum indicum oil, pollen pollen extract, zea mays oil, lecithin, tocopheryl acetate, arachidonic acid, linoleic acid, linolenic acid, parfum, rosmarinus officinalis extract, canola oil, alpha-methyl ionone, benzyl salicylate, citronellol, coumarin, limonene, geraniol, hexyl cinnamal, hydroxycitronellal, hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyde, linalool
% degli ingredienti: 66.5% olio di soja, 6% olio di avocato, 5% olio di carota; 5% olio di jojoba, 5% olio di rosa mosqueta, 5% olio di sesamo, 2% estratto oleoso di polline, 2% lecitina, 2% vitamina E acetato, 1% vitamina F, 0.4% composizione profumata a norme IFRA, 0.2% estratto di rosmarino in olio di colza.
Il mio intervento è volto a capire se effettivamente una sfilza di ingredienti "naturali" produce effetti "reclamizzati e sperati" oppure sono solo una miscela di ingredienti messi insieme per ingannare un consumatore "non esperto" ma ingannato da numerosi prodotti in apparenza naturali. Quello che ho compreso è che molte aziende capendo che il consumatore cerca sempre di più vie naturali, cerca anche ingredienti naturali, e loro per via delle ricerche di marketing offrono (a volte) sfilze di ingredienti naturali (dei quali non sappiamo processi di produzione/estrazione ecc) ma formulate e mixate in modo che forse non producono né effetti desiderati né effetti reclamizzati. Io purtroppo non mi intendo di formulazione per cui spesso vengo tratto in inganno. Per questo motivo chiedo il vostro parere. Spero di averVi fornito tutte le informazioni necessarie al fine di poter esprimere il vostro parere.
Grazie!
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Re: Le gocce della rosa
Ciao salvatore85 e benvenuto tra noi.
Le tue domande sono perfettamente logiche e molto interessanti.
Secondo me hai colto nel segno quando dici "va bene che sono sostanze naturali ma cosa fanno?".
La mia idea è molto semplice: i derivati vegetali sono potentissimi ed è per questo che devono essere usati solo da mani (e testa) esperte altrimenti si fa un casino.
La ricetta che hai postato è un classico esempio di un olio la cui componente principale è olio di soja (piuttosto economico) e poi altri oli sempre vegetali. Quello che sconvolge è l'enorme quantità di allergeni: alpha-methyl ionone, benzyl salicylate, citronellol, coumarin, limonene, geraniol, hexyl cinnamal, hydroxycitronellal, hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyde, linalool, che saranno, almeno in parte, di derivazione vegetale ma non per questo sono meno pericolosi. La febbre da fieno è naturalissima e viene proprio dai vegetali.
In sintesi la tua ricetta non mi piace proprio, a me invece piacciono quei cosmetici che presentano pochi estratti vegetali e con una azione mirata. Questo olio da te proposto non saprei proprio dargli un'anima, non si capisce cosa possa (cosmeticamente parlando) fare.
Ciao
Fabrizio
Le tue domande sono perfettamente logiche e molto interessanti.
Secondo me hai colto nel segno quando dici "va bene che sono sostanze naturali ma cosa fanno?".
La mia idea è molto semplice: i derivati vegetali sono potentissimi ed è per questo che devono essere usati solo da mani (e testa) esperte altrimenti si fa un casino.
La ricetta che hai postato è un classico esempio di un olio la cui componente principale è olio di soja (piuttosto economico) e poi altri oli sempre vegetali. Quello che sconvolge è l'enorme quantità di allergeni: alpha-methyl ionone, benzyl salicylate, citronellol, coumarin, limonene, geraniol, hexyl cinnamal, hydroxycitronellal, hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyde, linalool, che saranno, almeno in parte, di derivazione vegetale ma non per questo sono meno pericolosi. La febbre da fieno è naturalissima e viene proprio dai vegetali.
In sintesi la tua ricetta non mi piace proprio, a me invece piacciono quei cosmetici che presentano pochi estratti vegetali e con una azione mirata. Questo olio da te proposto non saprei proprio dargli un'anima, non si capisce cosa possa (cosmeticamente parlando) fare.
Ciao
Fabrizio
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Re: Le gocce della rosa
Grazie mille Fabrizio per la tua risposta! Super esaustivo e super chiaro!
E' proprio vero, perché il nostro primo obiettivo è trovare un cosmetico che contenga ingredienti naturali ma non sempre naturale vuol dire che faccia al caso nostro o che faccia bene. Proprio come hai detto tu per l'influenza da fieno!
E' proprio vero, perché il nostro primo obiettivo è trovare un cosmetico che contenga ingredienti naturali ma non sempre naturale vuol dire che faccia al caso nostro o che faccia bene. Proprio come hai detto tu per l'influenza da fieno!
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Re: Le gocce della rosa
PS
La confezione recita "... un prezioso aiuto per tutte le pelli che per cause fisiologiche o ambientali abbiano necessità di un maggior apporto lipidico".
La confezione recita "... un prezioso aiuto per tutte le pelli che per cause fisiologiche o ambientali abbiano necessità di un maggior apporto lipidico".
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Re: Le gocce della rosa
buonasera, se fosse possibile vorrei trattare un ulteriore aspetto su tale olio e magari se interessasse approfondirlo per altri prodotti. L'aspetto "economico"!
Fabrizio, premetto che l'argomento non è semplice in quanto la risposta può essere molto "variabile" a seconda delle tecniche di produzione/ approvvigionamento, qualità materie prime, economie di scala, selezione dei fornitori ( e tutte le altre cose che tu conosci meglio di chiunque altro).
Ti pongo questo quesito per comprendere quanto effettivamente può costare un cosmetico e quanto "ricarico" hanno le aziende produttrici/rivenditrici. Naturalmente al costo di produzione, per ottenere il prezzo di vendita andrebbero aggiunti i costi di trasporto, commercializzazione, sponsor ecc. ma fermando tutte queste variabili, Il suddetto prodotto che "costo di produzione" potrebbe o dovrebbe avere al fine di essere definito "equo"? Questo te lo chiedo perché molto spesso molti di noi acquistano prodotti, spesso e volentieri molto cari, pensando di comprare a 50 euro qualcosa che vale 50 euro quando in realtà magari la "materia prima" vale 5 euro, 15 (per semplicità costi vari) e 30 "guadagno" della società. Questo per spingere anche un'ulteriore attenta analisi da parte del consumatore che spesso si fa ingannare dal binomio --> caro = qualità.
Fabrizio, premetto che l'argomento non è semplice in quanto la risposta può essere molto "variabile" a seconda delle tecniche di produzione/ approvvigionamento, qualità materie prime, economie di scala, selezione dei fornitori ( e tutte le altre cose che tu conosci meglio di chiunque altro).
Ti pongo questo quesito per comprendere quanto effettivamente può costare un cosmetico e quanto "ricarico" hanno le aziende produttrici/rivenditrici. Naturalmente al costo di produzione, per ottenere il prezzo di vendita andrebbero aggiunti i costi di trasporto, commercializzazione, sponsor ecc. ma fermando tutte queste variabili, Il suddetto prodotto che "costo di produzione" potrebbe o dovrebbe avere al fine di essere definito "equo"? Questo te lo chiedo perché molto spesso molti di noi acquistano prodotti, spesso e volentieri molto cari, pensando di comprare a 50 euro qualcosa che vale 50 euro quando in realtà magari la "materia prima" vale 5 euro, 15 (per semplicità costi vari) e 30 "guadagno" della società. Questo per spingere anche un'ulteriore attenta analisi da parte del consumatore che spesso si fa ingannare dal binomio --> caro = qualità.
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Re: Le gocce della rosa
E' vero che spesso caro fa rima con buono o con qualità. Ma non è vero oppure non sempre lo è. La tua domanda è difficilissima perché le variabili sono moltissime. Uno dei costi maggiori della cosmesi è la ricerca e la pubblicità. Poi viene il contenitore e per ultimo, solo per ultimo il costo del prodotto contenuto. Triste ma vero.
Ciao
Fabrizio
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Fabrizio
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Re: Le gocce della rosa
"Uno dei costi maggiori della cosmesi è la ricerca e la pubblicità. Poi viene il contenitore e per ultimo, solo per ultimo il costo del prodotto contenuto. Triste ma vero."
Interessantissima risposta. Sulla prima parte, credo sia importantissimo volgere lo sguardo sempre verso il futuro per migliorare le formulazioni esistenti e crearne di nuove/migliori. Purtroppo immaginavo che il marketing occupasse una posizione alta... Il contenitore non è un male che abbia un costo "elevato" se tale costo è motivato dal fatto che permette una perfetta conservazione del prodotto ma purtroppo credo che sia invece legato al marketing e quindi solo per avere un packaging attraente. Sapere che quello di cui abbiamo bisogno in realtà ha il costo minore di tutti gli "ingredienti" che compongono il prodotto finale è effettivamente assai triste.
Questo dimostra sempre di più come dobbiamo rivolgerci a realtà locali e non puntare su multinazionali che fanno lievitare i prezzi per gli ingenti investimenti in pubblicità dove spesso la qualità del prodotto è lasciata nel verso senso della parola al fondo delle loro preoccupazioni.
Grazie mille Fabrizio. Sempre chiarissimo ed esaustivo! ciao !
Interessantissima risposta. Sulla prima parte, credo sia importantissimo volgere lo sguardo sempre verso il futuro per migliorare le formulazioni esistenti e crearne di nuove/migliori. Purtroppo immaginavo che il marketing occupasse una posizione alta... Il contenitore non è un male che abbia un costo "elevato" se tale costo è motivato dal fatto che permette una perfetta conservazione del prodotto ma purtroppo credo che sia invece legato al marketing e quindi solo per avere un packaging attraente. Sapere che quello di cui abbiamo bisogno in realtà ha il costo minore di tutti gli "ingredienti" che compongono il prodotto finale è effettivamente assai triste.
Questo dimostra sempre di più come dobbiamo rivolgerci a realtà locali e non puntare su multinazionali che fanno lievitare i prezzi per gli ingenti investimenti in pubblicità dove spesso la qualità del prodotto è lasciata nel verso senso della parola al fondo delle loro preoccupazioni.
Grazie mille Fabrizio. Sempre chiarissimo ed esaustivo! ciao !
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Re: Le gocce della rosa
ps. Dimenticavo, il prezzo di quell'olio (caratterizzato dall'economico olio di soja) si aggira intorno ai 40/45 euro per 30 ml! Questo è la dimostrazione di quanto hai proprio detto tu!
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Re: Le gocce della rosa
per l'esattezza 45 euro !
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Re: Le gocce della rosa
errata corrige --> 49,50 eurosalvatore85 ha scritto:per l'esattezza 45 euro !
- aliadimaggio
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Re: Le gocce della rosa
Questo post mi dà lo spunto per una domanda che spero non sia ovvia:
Nei vari protocolli di certificazione di cosmetici eco bio è sufficiente che le piante, o parte di esse, provengano da agricoltura biologica o anche (cosa che spero) che il trattamento di estrazione sia fatto con sostanza riconosciute assolutamente non nocive?
Guardando oggi l'INCI di una crema bio certificata, ho visto che ci sono almeno 5/6 estratti a metà INCI. E' ovvio che la curiosità viene. Anche un 'eventuale estrazione con alcool, pur se bio, mi porterebbe a pensare che quella crema contiene molto alcool. Può essere che io non compri un bio tedesco perchè non voglio l'alcool come conservante (dichiarato in INCI) per poi trovarmi un prodotto pieno di alcool da estratti con alcool non dichiarato?
Nei vari protocolli di certificazione di cosmetici eco bio è sufficiente che le piante, o parte di esse, provengano da agricoltura biologica o anche (cosa che spero) che il trattamento di estrazione sia fatto con sostanza riconosciute assolutamente non nocive?
Guardando oggi l'INCI di una crema bio certificata, ho visto che ci sono almeno 5/6 estratti a metà INCI. E' ovvio che la curiosità viene. Anche un 'eventuale estrazione con alcool, pur se bio, mi porterebbe a pensare che quella crema contiene molto alcool. Può essere che io non compri un bio tedesco perchè non voglio l'alcool come conservante (dichiarato in INCI) per poi trovarmi un prodotto pieno di alcool da estratti con alcool non dichiarato?
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Re: Le gocce della rosa
"trovarmi un prodotto pieno di alcool da estratti con alcool non dichiarato?"
No, non puoi perché l'alcol essendo il mezzo di estrazione non può essere ridotto a impurezza per la quale non c'è obbligo di indicazione nell'INCI.
Se c'è molto alcol in un prodotto e qualsiasi sia la sua provenienza, deve essere indicato come sommatoria delle varie frazioni.
Ciao
Fabrizio
No, non puoi perché l'alcol essendo il mezzo di estrazione non può essere ridotto a impurezza per la quale non c'è obbligo di indicazione nell'INCI.
Se c'è molto alcol in un prodotto e qualsiasi sia la sua provenienza, deve essere indicato come sommatoria delle varie frazioni.
Ciao
Fabrizio