Re: Lawsonia e Indigo certificati
Inviato: mer ago 29, 2012 9:54 am
Io credo di sì. Altrimenti potresti provare solo su una ciocca di capelli.
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Come si fa a capire se l’hennè che stiamo usando è pessimo e pieno di sali metallici tossici? Probabilmente NON c’è scritto nell’etichetta.
Raccogli alcuni dei tuoi capelli dal pettine o dalla spazzola.
Mescola 30 ml d’acqua ossigenata a 20 volumi e 20 gocce d’ammoniaca al 28%. Metti il ciuffetto di capelli in questa miscela.
Se il composto contiene piombo, i capelli cambieranno immediatamente colore.
Se c’è nitrato d’argento, i capelli non cambieranno colore perché l’argento li riveste, ma regala una sfumatura verdastra ai capelli, perciò lo potrai capire da questo.
Se c’è rame, i capelli inizieranno a bollire, si scalderanno e inizieranno ad emanare una puzza tremenda, per poi disintegrarsi.
Se in un composto di hennè non sono indicate le componenti, non meravigliarti se l’hennè ti gioca un brutto tiro!
credo che la cosa migliore sia appunto raccogliere i capelli caduti.Baby65 ha scritto:Io credo di sì. Altrimenti potresti provare solo su una ciocca di capelli.
Queste prove che hai citato escludono il nichel, e guarda caso il nichel è un fissatore di colore. A meno che non si soffra di allergia, non puoi accorgerti della sua presenza, in ogni modo riflettiamo su una cosa... molti marchi di cosmetici che producono prodotti senza nichel scrivono a chiare lettere sulle confezioni "Nichel tested" come mai nelle confezioni di questi hennè non c'è specificato da nessuna parte questa dicitura?adria67 ha scritto:stavo cercando anche io questa tabellina perchè mi ricordavo di averla letta.
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Come mai si dice che non si devono usare tinture chimiche con l'hennè?
Molti "hennè" in commercio (e soprattutto quelli usati dai parrucchieri) non sono puri, contengono sali metallici che hanno funzione di coloranti e mordenti. Questi sali metallici reagiscono molto violentemente con acqua ossigenata e ammoniaca (contenute nelle tinte) causando reazioni di ogni genere.
Il più usato è l'acetato di piombo ma si possono trovare anche nitrato di argento, di rame, di nickel, cobalto, bismuto e sali di ferro.
L'hennè puro può essere usato con qualsiasi tintura chimica senza nessuna sorpresa.
Cosa succede quando sali metallici e ammoniaca reagiscono sui capelli?
Con il piombo i capelli cambiano subito colore (si possono ottenere nuance di ogni tipo), con il nitrato di argento appare un leggero riflesso verde (non c'è un cambiamento repentino di colore poichè l'argento riveste il capello, non lo penetra).
Con il rame, i capelli cominciano a bollire e ad emettere un odore molto sgradevole, diventano caldi e si disintegrano.
Come sapere se l'hennè usato è puro?
Il modo migliore è provare a tingere una ciocca di capelli presa dalla spazzola, così non si avranno sorprese!
io ho fatto il primo hennè sulla tinta chimica (bisognava pur iniziare no?) e non ho avuto nessuna delle reazioni indicate.
quindi deduco che fosse puro.....
grazie Fabrizio.Fabrizio Zago ha scritto:Purtroppo non c'è nessu trucco da piccolo chimico per identificare l'eventuale presenza di metalli.
Riporto invece questa frase: "Queste aggiunte spesso non sono indicate, poiché le
normative dei paesi di provenienza non prevedono l’obbligo di dichiarare il contenuto dei cosmetici e, una volta
esportati, anche nei paesi destinatari viene mantenuto il non-obbligo di dichiarare gli additivi, cosicché questi hennè
pre-impacchettati vengono poi spacciati per “hennè naturale”.
Perché contiene una affermazione falsa. Non è vero che "nei paesi destinatari viene mantenuto il non-obbligo di dichiarare gli additivi". Ogni prodotto importato deve essere valutato da un reponsabile che si chiama appunto "Responsabile per l'importazione" e che deve garantire che tutto sia conforme alla Legge Europea compresi gli additivi che vengono eventualmente aggiunti ad un prodotto, diciamo, di base. Quindi se un Hennè viene definito "puro" e non lo è, ce la dobbiamo prendere con il responsabile dell'importazione e non con il fabbricante (che effettivamente può produrre conformemente alle regole del suo paese). E' colui che lo sdogana che diventa il "fabbricante", esattamente come se producesse lui stesso il formulato in qualsiasi luogo della UE.Ciao
Fabrizio