ciao Fabrizio e ciao a tutti,
stavo cercando alcune informazioni su prodotti cruelty free ed eco bio e sono finito in questa discussione. Leggendo la discussione sono rimasto perplesso dall'aver visto che Miaol, dopo aver semplicemente chiesto dove trovare profumi cruelty free, alla fine è finita nella confusione più totale e non sapeva più cosa comprare. Leggendo i vari interventi mi sembra che alcune affermazioni siano poco chiare, e questo probabilmente ha creato confusione nella nostra Miaol e anche in me a dire il vero. Vorrei quindi provare a schiarirmi meglio le idee con questo mio intervento, che mi scuso per la lunghezza eccessiva.
veramente pensi che aver testato una sostanza dieci a nni fa o il mese scorso fa veramente differenza? Per quanto mi riguarda io penso che non ci sia nessuna differenza
su questo sono perfettamente d'accordo, un test su un animale compiuto dieci anni fa o l'altro ieri è sempre un test che ha comportato sofferenza e morte di un animale innocente, su questo non ci sono dubbi. La differenza però sta nel fatto che una ditta di cosmetici che abbia aderito allo standard cruelty free dichiara e si impegna, almeno sulla carta, di usare per i propri prodotti solo ingredienti che sono stati testati antecedentemente ad una certa data. Ad esempio, la ditta X può decidere oggi di aderire allo standard, dichiarando con ciò di impegnarsi ad usare solo ingredienti testati antecedentemente al 17 febbraio 2011 e non nuovi ingredienti che usciranno dopo tale data (che richiederanno nuovi test su animali così come stabilito dalla legge per ogni
nuovo ingrediente immesso in commercio). Invece, la ditta Y non aderente allo standard cruelty free, continuerà ad usare liberamente ogni nuovo ingrediente immesso sul mercato (che, come detto sopra, richiederà nuovi test su animali) e questo, come è facile capire, incrementa e incoraggia ulteriori test su animali. Si può concludere dicendo che ciò che spinge ad immettere nuovi ingredienti sul mercato (e quindi a compiere nuovi test su animali per questi stessi ingredienti) è la domanda del mercato, rappresentata dalle ditte non aderenti allo standard cruelty free, e quindi, in definitiva, dal consumatore che sostiene queste ditte. Forse sono stato un po' tortuoso, ma il discorso è in realtà più semplice e banale di quel che sembra.
penso anche che sia assolutamente ipocrita questo atteggiamento, l'atteggiamento cioè di chi usa il "non testato sugli animali" come pura strategia di marketing. Lo dico perché i test sugli animali sono proibiti e quindi scrivere questa frase significa più o meno come dire che l'acqua è umida.
Solo per maggiore chiarezza, in quanto leggo in questa discussione che pur scrivendo che oggi i test sugli animali sono vietati, alla fine dici che comunque ci sono ancora dei test che vengono fatti, quindi qualche utente potrebbe rimanere confuso, riporto da VIVO :
"esiste il divieto di test su animali per prodotto finito e ingredienti realizzati all'interno dell'UE e il divieto di vendita di cosmetici il cui prodotto finito e i cui ingredienti siano stati testati su animali al di fuori dell'UE, per qualsiasi tipo di test
tranne quelli riguardanti 3 specifiche aree (tossicità riproduttiva, tossicità a dosi ripetute, tossicocinetica)."
Quindi in definitiva si continuano ancora a compiere test su animali. Un divieto totale dovrebbe essere approvato nel 2013, ma ci sono possibilità che tale divieto possa slittare in avanti, in quanto il divieto parziale di cui sopra doveva entrare in vigore nel 1998 ma è stato approvato solo dopo 11 anni (nel 2009).
La cosa peggiore è che con il REACH tutte le sostanze verranno ritestate, TUTTE, sugli animali e quindi anche la storiella delle liste legate ad un anno piuttosto che ad un altro, finirà e si farà luce!
perdonami ancora, ma probabilmente non ho capito bene cosa vuoi dire, perchè non riesco a cogliere il legame tra il REACH e le ditte che hanno aderito al cruelty free. Le ditte che hanno aderito al cruelty free si impegnano a non incentivare l'immissione di nuovi ingredienti sul mercato (che richiederebbero nuovi esperimenti su animali, come ho spiegato sopra). Se poi con il REACH verranno ritestate molte delle sostanze attualmente sul mercato, questo non dipende dalla volontà delle ditte che hanno aderito al cruelty free, che tuttavia continueranno a rimanere vincolate all'anno di adesione scelto per l'uso degli ingredienti. Comunque IL REACH, da quanto ne so, ma può darsi che mi sbagli, prevede il test solo di tutte le sostanze chimiche messe in commercio
prima del 1981 (come ha anche detto LiLiTh23), e probabilmente (non ho dati alla mano) molte delle ditte cruelty free hanno aderito dopo tale anno. In ogni caso ciò è irrilevante, mi pare.
Adesso sono io che chiedo a te se è più "etico" più "vero" un prodotto certificato LAV (sapendo che sta certificando una cosa inutile dato che nessuno può fare questi test) o una ditta "normale" che non faceva i test prima (perché nessuno glielo imponeva) nè dopo l'entrata in vigore della Legge.
scusami ancora, ma continuo a non capire. Anche se una ditta non ha mai fatto personalmente test su animali, può però aver commissionato a terzi tali test o usato ingredienti che hanno richiesto test su animali. Sbaglio?
Ma che differenza c'è tra Nivea che non ha mai detto di testare o no i suoi prodotti (non li ha mai testati comunque) e chi invece mette il bollino della LAV per attirare consumatori sensibili?
infatti oggi il prodotto cosmetico (il prodotto finito) non viene ormai più testato su animali, sono invece i singoli ingredienti del prodotto finito che vengono testati su animali, ed è qui che entra in gioco la differenza tra la Nivea e una ditta cruelty free. Infatti, quando si legge su uno shampoo la dicitura "Non testato su animali", indica solo che il prodotto finito non è stato testato su animali, e non i singoli ingredienti, ed è questa, secondo me, la vera presa in giro per i consumatori, non credi anche tu?
Oggi ci sono almeno una decina di sequestranti disponibili, perfettamente biodegradabili ed a basso impatto sugli organismi acquatici. Ma le ditte LAV non li possono usare! Ma ti sembra una cosa intelligente? A me sembra una sciocchezza cosmica da far rizzare i capelli. Cioè in nome della battaglia contro i test sugli animali stiamo avvelenando i pesci e nessuno dice nulla ??!!
beh, questo dipende dalle considerazioni personali di ognuno. Personalmente ritengo che sia più importante scoraggiare l'uso di esperimenti su animali acquistando prodotti cruelty free piuttosto che sovvenzionare ditte che incentivano tali esperimenti pur usando prodotti a zero impatto sulla fauna. Forse qualcuno riterrà che sia uno studipo, ma questo è il mio modo di vedere il mondo.
Sulle sostanze sai cosa succede? Succede che una azienda X testa la sostanza ed io, dopo qualche tempo mi metto a produrre quella stessa sostanza NON facendo i test perché mi avvalgo di quelli fatta dalla prima ditta. Io dichiaro di non aver mai fatto test sugli animali. Ti sempra corretto tutto ciò? Non ti sembra una presa in giro?
ma chi aderisce allo standard
si impegna a non usare ingredienti immessi in commercio dopo una certa data, a prescindere da chi produce l'ingrediente…
ciao e buona serata,
Riccardo