Ciao Fabrizio
(è sempre bello passare da queste parti... purtroppo non ho più tanto tempo per navigare)
Complimenti innanzitutto a te e a tutti per la crescita di questo forum, rispetto a un anno fa ci sono molte persone in più dottissime di chimica! Bene, bene...
Avrei una domandina per te:
Ho letto nel disciplinare Cosmos che sono vietati i cosmetici contenenti nanoparticelle.
Mi chiedevo perchè (a parte i rischi per la respirazione di chi lavora con queste polveri).
Entrano nella pelle? e quanto?
Se le nanoparticelle fossero rivestite con un legante (come accade nelle polveri pressate - ciprie, ecc), che ne aumenterebbe il volume totale, ci sarebbero gli stessi problemi?
Grazie mille per la risposta che vorrai darmi.
Nanoparticelle
Moderatore: Erica Congiu
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- Iscritto il: mar ott 05, 2004 10:38 pm
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Re: Nanoparticelle
Cara artemis,
grazie a nome di tutti i partecipanti di questo forum.
La questione delle nanoparticelle è legata al fatto che se sono "nano" possono passare la barriera epiteliale e creare dei grossi problemi. Ho letto recentemente uno studio in cui si dimostrava la presenza di metalli (in forma nano) dentro le cellule. Mi sembra di risordare che fossero metalli presenti in alcuni cosmetici decorativi.
Tu capisci bene che le nanoparticelle, in questa situazione, dovrebbero essere evitate come la peste bubbonica.
Si tratta anche di una scienza nuova, prima le nano non esistevano, e quindi i dati scientifici sono pochini per non dire inesistenti.
Ultima cosa: "Se le nanoparticelle fossero rivestite con un legante (come accade nelle polveri pressate - ciprie, ecc), che ne aumenterebbe il volume totale.."
Ma allora non sarebbero più nano ma macro, non ti pare?
Il fatto è che proprio perché sono nano riescono a distribuirsi perfettamente sulla pelle raggiungendo degli anfratti irragiungibili da strutture più grandi, ma se le ingrandisci ritorniamo a punto e a capo.
grazie a nome di tutti i partecipanti di questo forum.
La questione delle nanoparticelle è legata al fatto che se sono "nano" possono passare la barriera epiteliale e creare dei grossi problemi. Ho letto recentemente uno studio in cui si dimostrava la presenza di metalli (in forma nano) dentro le cellule. Mi sembra di risordare che fossero metalli presenti in alcuni cosmetici decorativi.
Tu capisci bene che le nanoparticelle, in questa situazione, dovrebbero essere evitate come la peste bubbonica.
Si tratta anche di una scienza nuova, prima le nano non esistevano, e quindi i dati scientifici sono pochini per non dire inesistenti.
Ultima cosa: "Se le nanoparticelle fossero rivestite con un legante (come accade nelle polveri pressate - ciprie, ecc), che ne aumenterebbe il volume totale.."
Ma allora non sarebbero più nano ma macro, non ti pare?
Il fatto è che proprio perché sono nano riescono a distribuirsi perfettamente sulla pelle raggiungendo degli anfratti irragiungibili da strutture più grandi, ma se le ingrandisci ritorniamo a punto e a capo.
- franceschilla
- Messaggi: 530
- Iscritto il: lun gen 21, 2008 4:00 am
Re: Nanoparticelle
ciao a tutti e due
io so che di recente aroma-zone ha fermato la vendita di alcune polveri come il titanium dioxide perchè erano al di sotto di una certa misura e cioè NANO, mentre ha specificato nelle schede tecniche delle polveri lasciate in vendita (come le varie mica) la misura del "granulo" per evidenziare che non sono nano.
(scusate la terminologia se è errata)
nel sito dicono che sono in attesa di studi perchè quelli a cui vi riferite voi affermano appunto quei problemi (loro parlano anche di cancro al polmone per inalazione ma veramente ho letto un pò di fretta - ma tra l'altro, artemis, non è un problema solo per chi ci lavora , pensa ad esempio ad una cipria , ad una terra, ad un ombretto se contenessero delle nanoparticelle......... oltre a quello già detto da fabrizio sulle cellule che passerebbero....... anche la consumatrice ultima inalerebbe.....)
nel frattempo vi saluto
nano-nano
io so che di recente aroma-zone ha fermato la vendita di alcune polveri come il titanium dioxide perchè erano al di sotto di una certa misura e cioè NANO, mentre ha specificato nelle schede tecniche delle polveri lasciate in vendita (come le varie mica) la misura del "granulo" per evidenziare che non sono nano.
(scusate la terminologia se è errata)
nel sito dicono che sono in attesa di studi perchè quelli a cui vi riferite voi affermano appunto quei problemi (loro parlano anche di cancro al polmone per inalazione ma veramente ho letto un pò di fretta - ma tra l'altro, artemis, non è un problema solo per chi ci lavora , pensa ad esempio ad una cipria , ad una terra, ad un ombretto se contenessero delle nanoparticelle......... oltre a quello già detto da fabrizio sulle cellule che passerebbero....... anche la consumatrice ultima inalerebbe.....)
nel frattempo vi saluto
nano-nano
Re: Nanoparticelle
Credo che il rischio per le consumatrici sia minimo dato che nelle ciprie si tende a evitarle:
il titanio biossido, ad esempio, viene usato per dare 'fondo' bianco e molta coprenza alla cipria, in modo da nascondere i difetti. Si tende perciò ad utilizzare un TiO2 con dimensioni più grandi delle particelle (lavoro in questo campo e non ho mai utilizzato polveri nanometriche, anche perchè il prezzo della materia prima salirebbe parecchio).
Inoltre le polveri compatte sono sempre rivestite da un legante (solitamente un olio), sia nelle ciprie e ancor di più negli ombretti, il che riduce enormemente la volatilità di qls polvere.
Ma il titanio biossido in quanto tale è anche un fattore di protezione usato nei solari(filtro 'minerale') e il fatto che dia un fondo bianco non piace alle consumatrici di solari, perciò solo in questo caso, credo, in alcune formulazioni si usa quello nanometrico.
Un TiO2 'nano', quindi, non viene usato tanto per ottenere una texture più sottile o più aderente alla pelle, quanto per evitare la scia di bianco nei solari che contengono un filtro minerale.
Il problema del 'nano' non penso sia legato dunque alla volatilità (e ai conseguenti rischi per la respirazione) visto che anche nelle emulsioni la polvere è avvolta da molte sostanze che la abbattono.
Credo sia legato esclusivamente all'interazione di queste nanoparticelle con l'epidermide.
E qui mi piacerebbe saperne di più...
il titanio biossido, ad esempio, viene usato per dare 'fondo' bianco e molta coprenza alla cipria, in modo da nascondere i difetti. Si tende perciò ad utilizzare un TiO2 con dimensioni più grandi delle particelle (lavoro in questo campo e non ho mai utilizzato polveri nanometriche, anche perchè il prezzo della materia prima salirebbe parecchio).
Inoltre le polveri compatte sono sempre rivestite da un legante (solitamente un olio), sia nelle ciprie e ancor di più negli ombretti, il che riduce enormemente la volatilità di qls polvere.
Ma il titanio biossido in quanto tale è anche un fattore di protezione usato nei solari(filtro 'minerale') e il fatto che dia un fondo bianco non piace alle consumatrici di solari, perciò solo in questo caso, credo, in alcune formulazioni si usa quello nanometrico.
Un TiO2 'nano', quindi, non viene usato tanto per ottenere una texture più sottile o più aderente alla pelle, quanto per evitare la scia di bianco nei solari che contengono un filtro minerale.
Il problema del 'nano' non penso sia legato dunque alla volatilità (e ai conseguenti rischi per la respirazione) visto che anche nelle emulsioni la polvere è avvolta da molte sostanze che la abbattono.
Credo sia legato esclusivamente all'interazione di queste nanoparticelle con l'epidermide.
E qui mi piacerebbe saperne di più...
Re: Nanoparticelle
Matedena abbiamo capito, sì!!!
Re: Nanoparticelle
Nei forum a volte capita che chi è interessato a un argomento ma non può stare ore a controllarlo, metta l'opzione dell'avviso di risposta. Capita anche che si può essere interessati alle nanoparticelle ma non alla paraffina e viceversa...