natyr "benessere solidale"
Moderatore: Erica Congiu
natyr "benessere solidale"
Amici del forum,
ho scoperto con grande disappunto che anche la line di cosmetici promossa da Altromercato Fair trade "Natyr" è infarcita di ingredienti con pallini gialli e rossi.
Considerato che il commercio equo e solidale professa grande attenzione per lo sviluppo sostenibile, mi sembra un'incoerenza inaccettabile anche perché uno tende a dare per scontata l'ottemperanza a certi valori ecologisti mentre viene tradita la sua buona fede.
Un'altra ditta che si fa addirittura pubblicità sul mensile di Legambiente (mi riferisco a I Provenzali), non esita a fregiarsi del logo del WWF per rifilarti meglio prodotti inaccettabili dal punto di vista della salvaguardia dell'ambiente.
Ora, dico io, alle porcate delle multinazionali ci siamo abituati tutti e abbiamo imparato a tenercene alla larga, ma possibile che uno debba guardarsi le spalle anche da chi in line di principio condivide i tuoi valori e le tue idee?
Ultima questione: perché le ditte di cosmetici più serie e credibili non si decidono ad abbandonare una volta per tutte la plastica per i loro contenitori e imballaggi?
ho scoperto con grande disappunto che anche la line di cosmetici promossa da Altromercato Fair trade "Natyr" è infarcita di ingredienti con pallini gialli e rossi.
Considerato che il commercio equo e solidale professa grande attenzione per lo sviluppo sostenibile, mi sembra un'incoerenza inaccettabile anche perché uno tende a dare per scontata l'ottemperanza a certi valori ecologisti mentre viene tradita la sua buona fede.
Un'altra ditta che si fa addirittura pubblicità sul mensile di Legambiente (mi riferisco a I Provenzali), non esita a fregiarsi del logo del WWF per rifilarti meglio prodotti inaccettabili dal punto di vista della salvaguardia dell'ambiente.
Ora, dico io, alle porcate delle multinazionali ci siamo abituati tutti e abbiamo imparato a tenercene alla larga, ma possibile che uno debba guardarsi le spalle anche da chi in line di principio condivide i tuoi valori e le tue idee?
Ultima questione: perché le ditte di cosmetici più serie e credibili non si decidono ad abbandonare una volta per tutte la plastica per i loro contenitori e imballaggi?
Re: natyr "benessere solidale"
Purtroppo consumo critico significa questo: valutare con criticità anche quello che apparentemente sembra "dalla nostra parte".babuska ha scritto: Ora, dico io, alle porcate delle multinazionali ci siamo abituati tutti e abbiamo imparato a tenercene alla larga, ma possibile che uno debba guardarsi le spalle anche da chi in line di principio condivide i tuoi valori e le tue idee?
Non sempre è possibile, credo, e il materB ha problemi di permeabilità per cui non può essere usato per contenere liquidi...babuska ha scritto: Ultima questione: perché le ditte di cosmetici più serie e credibili non si decidono ad abbandonare una volta per tutte la plastica per i loro contenitori e imballaggi?
Ciao Barbara!
Ne sei proprio sicura? A me risulta che abbia le stesse caratteristiche chimico-fisiche della plastica...
Forse è più che altro una questione di costi.
Comunque per restare in tema salvaguardia dell'ambiente, ho in casa vari cosmetici di cui dovrei sbarazzarmi (principalmente per la ragione che sono vecchi di qualche lustro! o comunque inadatti alle mie attuali esigenze). Va bene se li smaltisco nel contenitore della farmacia?
Ne sei proprio sicura? A me risulta che abbia le stesse caratteristiche chimico-fisiche della plastica...
Forse è più che altro una questione di costi.
Comunque per restare in tema salvaguardia dell'ambiente, ho in casa vari cosmetici di cui dovrei sbarazzarmi (principalmente per la ragione che sono vecchi di qualche lustro! o comunque inadatti alle mie attuali esigenze). Va bene se li smaltisco nel contenitore della farmacia?
Re: natyr "benessere solidale"
Ciao Babuska , anch' io rimasi sorpreso da certi inci di certi prodotti del settore....babuska ha scritto:Amici del forum,
ho scoperto con grande disappunto che anche la line di cosmetici promossa da Altromercato Fair trade "Natyr" è infarcita di ingredienti con pallini gialli e rossi.
Considerato che il commercio equo e solidale professa grande attenzione per lo sviluppo sostenibile,
Però c' è da osservare una cosa : lo sviluppo sostenibile purtroppo non necessariamente è sinonimo di attenzione eco-bio.... Mi spiego meglio ; se io per fare una crema al karitè , prendo la materia prima da una determinata cooperativa che aiuta lo sviluppo sostenibile di una determinata zona , ciò non vuol dire che questa debba essere x forza bio eco ecc....
Questo me lo disse un produttore del settore...e non si è limitato solo a quello ... sapessi certe cose....
Lo so mi son spiegato male , ma son di fretta ...
Ciaooo
Li butterebbero comunque nella spazzatura indifferenziata perchè non sono prodotti che rientrano nello smaltimento farmaci.babuska ha scritto:...Va bene se li smaltisco nel contenitore della farmacia?
Se sono scaduti e inutilizzabili almeno tu potrai buttarli nella raccolta differenziata.
Se sono bagnoschiuma o shampoo ci puoi lavare a mano i capi delicati, se sono creme silicon petrolifere ci puoi pulire i mobili di legno o le scarpe.
Vedi tu quello che puoi riciclare.
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Cara babuska,
ha ragione Barbara3 sulla permeabilità del materB. Purtroppo anche molte prove condotte direttamente da me hanno dato risultati non incoraggianti.
Ma non demordo e cerco di trovare delle soluzioni accettabili.
Riguardo alle tue osservazioni sui prodotti che hai citato non posso che concordare e ribadire che è doloroso vedere come si comprtano le multinazionali ma almeno da loro ce lo aspettiamo che ci prendano per i fondelli. Molto più doloroso è constatare che anche chi ci è molto vicino ideologicamente scivoli così clamorosamente.
ha ragione Barbara3 sulla permeabilità del materB. Purtroppo anche molte prove condotte direttamente da me hanno dato risultati non incoraggianti.
Ma non demordo e cerco di trovare delle soluzioni accettabili.
Riguardo alle tue osservazioni sui prodotti che hai citato non posso che concordare e ribadire che è doloroso vedere come si comprtano le multinazionali ma almeno da loro ce lo aspettiamo che ci prendano per i fondelli. Molto più doloroso è constatare che anche chi ci è molto vicino ideologicamente scivoli così clamorosamente.
Grazie Amici per le precisazioni e gli ottimi consigli!
Ora però faccio questo ragionamento: per importare fino in Italia dall'Ecuador, Nepal, Isole Comore e altre lande remotissime il tè verde, lo zenzero, il mango, la papaia la palmarosa e tutti gli altri componenti naturali e terzomondisti, queste società già di per sé inquinano un casino solo solo coi trasporti e gli spostamenti planetari che tutto ciò comporta.
Se al momento di formulare il cosmetico in laboratorio facessero un po' più di attenzione a quello che ci ficcano dentro?
Oltre tutto c'è anche un problema di abuso di credibilità visto che negli slogan si riempiono la bocca con la parola "naturalità". Se poi vai sul sito di Altromercato però, in corrispondenza delle schede dei singoli prodotti, non ci sono gli inci, ma solo gli ingredienti puliti del commercio equo.
Un abbraccio a tutti
non so come ci si oganizzi in merito a questa cosa nelle varie città. A Milano ci sono solo le riciclerie...Laura12 ha scritto: Se sono scaduti e inutilizzabili almeno tu potrai buttarli nella raccolta differenziata.
Faccio una gran fatica a concepirlo, ma tutto sommato posso capire che in certi luoghi del mondo è giusto in una scala di priorità mettere al primo posto le persone e le loro esigenze di mera sopravvivenza, dignità etc.Landre82 ha scritto: lo sviluppo sostenibile purtroppo non necessariamente è sinonimo di attenzione eco-bio....
Ora però faccio questo ragionamento: per importare fino in Italia dall'Ecuador, Nepal, Isole Comore e altre lande remotissime il tè verde, lo zenzero, il mango, la papaia la palmarosa e tutti gli altri componenti naturali e terzomondisti, queste società già di per sé inquinano un casino solo solo coi trasporti e gli spostamenti planetari che tutto ciò comporta.
Se al momento di formulare il cosmetico in laboratorio facessero un po' più di attenzione a quello che ci ficcano dentro?
Oltre tutto c'è anche un problema di abuso di credibilità visto che negli slogan si riempiono la bocca con la parola "naturalità". Se poi vai sul sito di Altromercato però, in corrispondenza delle schede dei singoli prodotti, non ci sono gli inci, ma solo gli ingredienti puliti del commercio equo.
Landre forse preferisco non saperle e continuare a comprare almeno le banane e il caffè nelle botteghe solidali. Sniff...Landre82 ha scritto: ... sapessi certe cose....
Un abbraccio a tutti
Io ho deciso di scrivere a Ctm, ho scritto un po' di getto perchè quel pomeriggio in bottega una tipa mi aveva chiesto info su la roba natyr e io non me la sono sentita di pubblicizzarla!
Risposta della ctmGentile Ctm,
sono una volontaria di una bdm e un giorno per caso mi sono messa a guardare gli ingredienti dei vostri prodotti cosmetici. Da quel momento sono stata incapace di consigliarli a chicchessia! Sono formulazioni da supermercato (in realtà l'esselunga vi supera di molto in questo) eppure ho visto che l'azienda incaricata di produrre i cosmetici fa anche prodotti eco-bio.
A questo punto mi sorge il dubbio che i prodotti natyr siano stati fatti "al risparmio" senza contare l'impatto ambientale (dato dai siliconi) nè la loro efficacia!
Spero nella più rapida modifica dei vostri prodotti, altrimenti spingerò perchè nella mia bottega vengano tolti, informerò le altre botteghe del perchè le ho tolte (d'altronde sono in pochi a saper leggere gli inci) e cercherò in tutti i modi di sconsigliare l'acquisto.
La ringraziamo per la schiettezza e per l'attenzione posta ai prodotti della linea Natyr nell'esporre domande e dubbi, ai quali cerchiamo di rispondere in modo puntuale.
Siamo completamente d'accordo sull'importanza dell'impatto ambientale, dell'impatto dei prodotti sulla persona e che la naturalità sia un valore importante a cui tendere il più possibile.
E' importante partire dalla consapevolezza che la proposta di prodotti Natyr nasce in primo luogo e principalmente dall'intenzione di offrire nuove opportunità ai produttori e di impiegare la maggiore quantità e varietà di materie prime provenienti dal commercio equo. Per molti produttori la vendita di poche quantità di olio essenziale o di un estratto di guaranà rappresenta un'importante fonte di reddito: a volte i prodotti del commercio equo rispondono prima di tutto a questa esigenza.
Il nostro sforzo è comunque costante e volto ad offrire una linea di cosmesi naturale che concretamente tende a:
v limitare il più possibile l'uso di materie prime sintetiche: qualche esempio:
- non usiamo solventi come il propylenglicole, non usiamo petrolati; conservanti e siliconi, se e quando presenti, sono sempre utilizzati in percentuali inferiori all'1%,
- il 40% dei prodotti natyr non contiene alcun conservante e molti sono conservanti alimentari
- il 70% dei prodotti non contiene siliconi
- i coloranti, se presenti, sono sempre naturali, come la clorofilla
v utilizzare il maggior numero e quantità di ingredienti provenienti dal commercio equo: i prodotti Natyr vanno da un minimo del 52% di ingredienti provenienti dal commercio equo ad un importante 93%, che da solo è già indice dell'estrema naturalità del prodotto.
v utilizzare il maggior numero e quantità di ingredienti (ed eccipienti) naturali
- Tutti i prodotti della linea Natyr vantano una naturalità che varia dal 95% al 100%
La linea Bimbi è un esempio di questa profonda attenzione, garantendo tra l'altro l'assenza di sls e peg.
v sviluppare prodotti efficaci (funzionalità) e gradevoli e al contempo sicuri e stabili dal punto microbiologico e della loro conservazione
Non ci riteniamo arrivati, ma anzi crediamo che il percorso di miglioramento della linea sia in evoluzione e per questo ogni anno apportiamo a natyr modifiche in tal senso, grazie al risultato dei continui studi che compiamo allo scopo di migliorare la qualità del prodotto (es. diminuzione della % e delle tipologie di conservanti - modifiche sulla composizione quali/qualtitativa dei prodotti, inserimento di nuovi ingredienti del commercio equo o aumento della loro concentrazione.)
v La valutazione dell'impatto ambientale è altresi molto importante: è garantita la biodegradabilità dei prodotti come richiesto dalla legge, l'imballlo secondario (scatola) è previsto solo in pochissimi prodotti e prevalentemente associato al vetro, il materiale plastico utilizzato è il PE o PET (mai il PVC, come previsto anche nei disciplinari bio) e l'introduzione di alcuni prodotti in Ricarica ci ha consentito di unire il risparmio per il consumatore al risparmio sugli imballi.
v La valutazione dell'impatto sulla persona è primaria in ogni prodotto Natyr, tanto che su ogni prodotto vengono eseguiti test dermatologici e microbiologici.
In particolare il patch test (test dermatologioco che si utilizza per valutare la compatibilità del prodotto sulla pelle umana) è un test particolarmente severo, eseguito su almeno 20 soggetti per prodotto, che mantiene il prodotto cosmetico a contatto con la cute per 24 utilizzando un cerotto in cui il cosmetico è alloggiato in una celletta d'alluminio. In questo modo la pelle è stressata (occlusa per 24) e il cosmetico applicato in condizioni particolarmente drastiche. A volte l'acqua stessa risulta irritante, mentre un buon cosmetico no, perché in quelle condizioni nutre e idrata la cute, come l'acqua da sola non è in grado di fare. Tutti i prodotti sono risultati NON IRRITANTI.
Per alcune linee specifiche e mirate sono stati svolti test scientifici presso le cliniche universitarie di Padova e Brescia (linea anti tempo) e di assenza degli allergeni (linea bimbi) che attestino la veridicità e la corretta funzionalità dei prodotti.
Natyr si impegna inoltre rispetto al non utilizzo di ingredienti testati su animali, non solo nel prodotto finito.
Tutti questi sforzi hanno richiesto e richiedono notevoli investimenti e nessuno degli attori coinvolti ha mai puntato 'al risparmio', ma piuttosto alla credibilità della proposta e alla qualità dei prodotti.
Riteniamo di poter migliorare ulteriormente la linea Natyr e terremo nella dovuta considerazione le Sue osservazioni, pensiamo d'altro canto che lo sforzo impiegato per sviluppare una linea di cosmesi naturale, con livelli di naturalità che pochi raggiungono nel settore, sicura, efficace (come dimostrato anche da importanti test svolti dall'Università) che consente ai produttori un utilizzo ed una nuova valorizzazione delle loro materie prime fino al 93%, non meriti solo critiche.
Grazie e a presto, Valeria Calamaro
Beh la risposta del Ctm sembra confermare quello che ho detto io ( o meglio che mi hanno detto )...
Secondo me non c' è nulla x cui scandalizzarsi ... sempre di commercio si tratta , che sia equo , bio , o vattelapesca , deve rispondere a certe regole di mercato.
Il problema se mai sarà quando questo arriverà a "certi livelli" per cui la produzione " da bottega" non potrà + coprire le richieste e si passerà al grande mercato ( cosa tra l' altro secondo me , in parte già in atto ).
Il business purtroppo ti piega a certe regole e queste persone non sono missionari ma dei lavoratori che , giustamente , guardano anche al loro lato economico.
Secondo me non c' è nulla x cui scandalizzarsi ... sempre di commercio si tratta , che sia equo , bio , o vattelapesca , deve rispondere a certe regole di mercato.
Il problema se mai sarà quando questo arriverà a "certi livelli" per cui la produzione " da bottega" non potrà + coprire le richieste e si passerà al grande mercato ( cosa tra l' altro secondo me , in parte già in atto ).
Il business purtroppo ti piega a certe regole e queste persone non sono missionari ma dei lavoratori che , giustamente , guardano anche al loro lato economico.
Dispiace davvero leggere come CTM dia ad Aiko una risposta tal quale la darebbe una qualsiasi azienda eco-furba.
Le argomentazioni portate sono fiacche ed usurate (alcune semplicemente obbligatorie per legge!) e non rispecchiano un'attenzione seria all'ambiente quanto più una sorta di autocompiacimento :-/.
Dispiace leggere quanta energia ed esperienza ormai consolidata vadano sprecate semplicemente per pigrizia: Aiko gli ha anche ricordato che l'azienda che produce per loro già è capace di produrre prodotti davvero eco-bio, che ci vuole a farglieli fare???
Le argomentazioni portate sono fiacche ed usurate (alcune semplicemente obbligatorie per legge!) e non rispecchiano un'attenzione seria all'ambiente quanto più una sorta di autocompiacimento :-/.
Dispiace leggere quanta energia ed esperienza ormai consolidata vadano sprecate semplicemente per pigrizia: Aiko gli ha anche ricordato che l'azienda che produce per loro già è capace di produrre prodotti davvero eco-bio, che ci vuole a farglieli fare???
Non sono d'accordo Landre... Secondo me è principalmente una questione di scarsa sensibilità ambientalista.Landre82 ha scritto: Il problema se mai sarà quando questo arriverà a "certi livelli" per cui la produzione " da bottega" non potrà + coprire le richieste e si passerà al grande mercato ( cosa tra l' altro secondo me , in parte già in atto ).
Che si possa produrre un detergente ecologico a basso costo lo dimostra il fatto che da Lidl (attenzione, una delle più grandi reti europee nel settore discount) ne compri mezzo litro a € 1.75.
Aiko, ci spieghi come funzionano gli appalti alle ditte che lavorano sulle materie prime del commercio equo? Ho l'impressione che siano proprio i "tecnici" in questo caso a gettare ombra sul lavoro encomiabile di centinaia di persone serie e in buona fede.
Propongo a tutti di subissare Ctm con mail di protesta.
Che ne dite?
Babuska....La Barbara ha risposto alla tua cosa , come avrei fatto io.barbara3 ha scritto:Non si può, però, paragonare un prodotto venduto nella gdo ad uno venduto da un negozio, scusate.
E' OVVIO che un prodotto della gdo costa meno, loro possono contare su grandi numeri!
Purtroppo son mondi diversi...
e aggiungo :
una ditta può produrre eco-bio ( che come tutti sappiamo , a livello di materie prime costa quasi sempre di + ) ...cresce , si sviluppa fino ad arrivare ad un certo mercato , dove x causa di forza maggiore deve rassegnarsi ad abbassare i costi di produzione...quindi....materiale + conveniente.....
Ecco perchè io opto per le piccole realtà .. Non voglio dire che queste siano x forza migliori della grande distribuzione o viceversa ...ma spesso c' è questa logica.
Premetto che non è il mio campo e sicuramente si vede, comunque mi sta benissimo che Natyr mi venda il bagno schiuma o l'olio a un prezzo che è più di 5 volte tanto, ma a quel punto pretendo che si attenga a determinati standard ecocompatibili se viene a parlarmi di naturalità e laboratori artigianali. Altrimenti non c'è nessuna differenza tra il fair trade e il business più spregiudicato delle grandi ditte sche si serve di slogan e pubblicità ingannevoli
su questo ti quoto al 100%!babuska ha scritto:Premetto che non è il mio campo e sicuramente si vede, comunque mi sta benissimo che Natyr mi venda il bagno schiuma o l'olio a un prezzo che è più di 5 volte tanto, ma a quel punto pretendo che si attenga a determinati standard ecocompatibili se viene a parlarmi di naturalità e laboratori artigianali. Altrimenti non c'è nessuna differenza tra il fair trade e il business più spregiudicato delle grandi ditte sche si serve di slogan e pubblicità ingannevoli