Ciao a tutti,
lo so che di questo argomento se ne e' parlato fino alla nausea, ma io ho ancora alcuni dubbi che vorrei chiarire..
Ho letto in uno dei precedenti topic che e' possibile conservare senza conservanti, ma solo diminuendo l'acqua libera (che cos'e'??), usando strumenti e contenitori sterili e qualche olio essenziale.
Allora mi sono chiesta: siccome ci sono diversi prodotti eco-bio che dichiarano di non usare conservanti, noi consumatori come facciamo a renderci conto se non ci sono conservanti appunto perche' hanno usato i metodi di cui sopra o in realta' ci sono ma non lo dicono??
Perche' la normativa allora non prevede di regolamentare in modo piu' preciso la dichiarazione dei conservanti nell'INCI??
L'unico modo per sapere se si sta sviluppando una colonia di batteri nel mio shampoo/bagnoschiuma/altro e' vedere se cambia odore e colore?
Insomma, mi sento molto confusa...
Ancora conservanti...
Moderatore: Erica Congiu
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Carissime,
la cosa è molto delicata. Ma cominciamo dalle cose semplici: un cosmetico può essere privo di conservanti ma comunque "conservato" ovvero non ci saranno delle sostanze universalmente riconosciute come battericide ma la formulazione garantisce lo stesso la sua conservazione nel tempo. Come fare? Ci sono molte possibilità, una è mettere poca acqua (acqua libera) perché l'acqua è indispensabile per lo sviluppo di batteri. Poi si possono usare sostanze ad azione batteriostatica O.E. ad esempio o altre cose. In tutti i casi la preparazione è "conservata".
La delicatezza della discussione invece è relativa alla osservazione di Lola "Ci dobbiamo preoccupare noi della cosa come consumatori leggendo l'INCI o possiamo andare tranquilli perchè è testato in qualsiasi caso?" secondo la Legge la risposta è certamente sì! Ma di furbetti, non necessariamente ecofurbetti, c'è pieno il mondo.
Ciao
Fabrizio
la cosa è molto delicata. Ma cominciamo dalle cose semplici: un cosmetico può essere privo di conservanti ma comunque "conservato" ovvero non ci saranno delle sostanze universalmente riconosciute come battericide ma la formulazione garantisce lo stesso la sua conservazione nel tempo. Come fare? Ci sono molte possibilità, una è mettere poca acqua (acqua libera) perché l'acqua è indispensabile per lo sviluppo di batteri. Poi si possono usare sostanze ad azione batteriostatica O.E. ad esempio o altre cose. In tutti i casi la preparazione è "conservata".
La delicatezza della discussione invece è relativa alla osservazione di Lola "Ci dobbiamo preoccupare noi della cosa come consumatori leggendo l'INCI o possiamo andare tranquilli perchè è testato in qualsiasi caso?" secondo la Legge la risposta è certamente sì! Ma di furbetti, non necessariamente ecofurbetti, c'è pieno il mondo.
Ciao
Fabrizio
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Cara SilviaV,
come fanno i consumatori a difendersi? Se lo sapessi non esisterebbe questo forum ed avrei il dispiacere di non conoscervi.
I conservati devono essere indicati TUTTI quelli aggiunti mentre non devono essere indicati quelli che sono compresi nelle materie prime (purtroppo).
Ciao
Fabrizio
come fanno i consumatori a difendersi? Se lo sapessi non esisterebbe questo forum ed avrei il dispiacere di non conoscervi.
I conservati devono essere indicati TUTTI quelli aggiunti mentre non devono essere indicati quelli che sono compresi nelle materie prime (purtroppo).
Ciao
Fabrizio
Re
Si è giusto quello che dici ma io non uso estratti e compagnia bella che sia stata conservata con kathon per fare un esempio, si chiede in anticipo la scheda tecnica anche quando si cambia fornitore e il gioco è fatto ! non son tutti che fanno questo ma ci sono e non sono neanche pochi.! Basta crederci.!