Perché bocciate il Laurus Nobilis?
Moderatore: Erica Congiu
Perché bocciate il Laurus Nobilis?
Ho consultato il Biodizionario approntato dal dott. Fabrizio Zago, e lo trovo
uno strumento utile e significativo nel panorama della cosmesi naturale. Tuttavia, rimango molto molto perplesso nel leggere il Laurus Nobilis tra gli ingredienti sconsigliati, dal momento che è un componente vegetale al 100% e da sempre apprezzato per le sue qualità cosmetiche: si pensi al sapone di Aleppo, vogliamo dire che non è un prodotto valido? Direi di no... che poi l'alloro possa essere per qualcuno allergenico non lo discuto, ma qualunque cosa può essere allergenica per qualcuno, senza per questo bocciarla in toto. Gradirei avere chiarimenti in merito.
Grazie.
uno strumento utile e significativo nel panorama della cosmesi naturale. Tuttavia, rimango molto molto perplesso nel leggere il Laurus Nobilis tra gli ingredienti sconsigliati, dal momento che è un componente vegetale al 100% e da sempre apprezzato per le sue qualità cosmetiche: si pensi al sapone di Aleppo, vogliamo dire che non è un prodotto valido? Direi di no... che poi l'alloro possa essere per qualcuno allergenico non lo discuto, ma qualunque cosa può essere allergenica per qualcuno, senza per questo bocciarla in toto. Gradirei avere chiarimenti in merito.
Grazie.
Ogni volta che trovi un vegetale in rosso sul biodizionario è perchè Marco Valussi, il nostro esperto di erbe di fiducia, ne ha segnalato i possibili pericoli. In quseto caso (sono andata a vedere su http://www.infoerbe.it, il suo sito) non c'è la scheda relativa all'alloro, quindi mi devo arrangiare a memoria.
L'olio essenziale di alloro se non ricordo male è molto irritante per la pelle; un conto è introdurlo in un preparato topico (crema, gel da spalmare sulla pelle e che vi permane fino al lavaggio successivo) un altro conto è metterlo in un sapone, che resta a contatto con la pelle circa 20 secondi e poi viene risciacquato, e che inoltre per le caratteristiche entrinseche del tipo di prodotto (a contatto con l'acqua del rubinetto forma sali insolubili di calcio e magnesio che si dispongono a film sulla pelle limitando molto l'aggressività del sapone stesso) non riesce a entrare e rimanere in contatto con l'epidermide tanto da essere assorbito.
Lola
L'olio essenziale di alloro se non ricordo male è molto irritante per la pelle; un conto è introdurlo in un preparato topico (crema, gel da spalmare sulla pelle e che vi permane fino al lavaggio successivo) un altro conto è metterlo in un sapone, che resta a contatto con la pelle circa 20 secondi e poi viene risciacquato, e che inoltre per le caratteristiche entrinseche del tipo di prodotto (a contatto con l'acqua del rubinetto forma sali insolubili di calcio e magnesio che si dispongono a film sulla pelle limitando molto l'aggressività del sapone stesso) non riesce a entrare e rimanere in contatto con l'epidermide tanto da essere assorbito.
Lola
Ti ringrazio per la risposta dettagliata, ma mi permetto di obiettare quanto segue: la premessa del biodizionario è che alcuni prodotti sono giudicati in base ad una preferenza di Fabrizio Zago motivata da varie ragione, tipo il Bitrex, che è una pessima sostanza ma evita l'ingestione da parte dei bambini. Ok, ognuno fa le sue valutazioni anhe se uno che non conosce l'utlità in tal senso del Bitrex, consultando il biodizionario pensa sia un ottimo prodotto. Idem si può dire per le considerazioni di Marco Valussi. Ma se il discorso è sempre un "w il bio, w l'eco, w le sostanze vegetali" e poi mi si boccia il Laurus Nobilis che, in cosmetica, è ingrediente essenziale del super-apprezzato sapone di Aleppo allora non capisco più... Non capisco più anche perché, ammesso sia vero che ad alte dosi diventa tossico, vorrei ricordare a tutti che, una delle basi della medicina di tutti i tempi (dai Greci in poi) ci insegna che "tutto può essere tossico, dipende dalle dosi". Anche tantissime altre sostanze vegetali sono tossiche ed irritanti ad alti dosaggi: TUTTE probabilmente. Mi spiego:
- w il bio l'eco le sostanze vegetali cruelty free ecc. a tutela della nostra salute e dell'ecosistema;
- però se alcune sostanze pessime dal punto di vista di cui sopra hanno una qual certa utilità che però, trascende da un discorso dermatologico/eudermico (che il Bitrex eviti agli anziani e ai bambini di ingurgitare il sapone è encomiabile però ai nostri fini è alquanto marginale... allora meglio il sapone nella megaconfezione di plastica rispetto alla saponetta perché quando diventa piccolina il bambino potrebbe scambiarla per una caramella!) di volta in volta può andare bene... Idem per l'alloro.
A questo punto salta in toto il discorso alla base del biodizionario... O no?
- w il bio l'eco le sostanze vegetali cruelty free ecc. a tutela della nostra salute e dell'ecosistema;
- però se alcune sostanze pessime dal punto di vista di cui sopra hanno una qual certa utilità che però, trascende da un discorso dermatologico/eudermico (che il Bitrex eviti agli anziani e ai bambini di ingurgitare il sapone è encomiabile però ai nostri fini è alquanto marginale... allora meglio il sapone nella megaconfezione di plastica rispetto alla saponetta perché quando diventa piccolina il bambino potrebbe scambiarla per una caramella!) di volta in volta può andare bene... Idem per l'alloro.
A questo punto salta in toto il discorso alla base del biodizionario... O no?
Il discorso alla base del biodizionario non salta per così poco, spero!!! Per ogni sostanza elencata ci vorrebbe un discorsetto su uso, quantità, dove fa bene e dove fa male, se è nocivo a noi o all'ambiente o all'etica animalista... Ho stampato tanto tempo fa il biodizionario, e pur togliendo tutti gli spazi mi sono venute 104 pagine. Se aggiungessimo anche queste informazioni verrebbe uan cosa da 1000 pagine, e poi nessuno si prenderebeb la briga di farlo, oltretutto gratis, perchè è un lavoro immane. Per ogni domanda e/o dubbio rimane sempre il forum di promiseland, a cui si riceve sempre risposta. In ogni caso questo ti dà gli strumenti per scegliere tu personalmente se un tale ingrediente lo accetti oppure no, ti viene solo data un'informazione che deciderai come usare. A domanda ti è stato risposto che l'olio di alloro nel sapone di aleppo va benissimo e non è irritante, se lo metti nella crema viso invece sì.
Preferisco un pallino giallo che indica "attenzione" piuttosto che un verde indiscriminato solo perchè una sostanza è vegetale (quando è nato il biodizionario era proprio così, poi è arrivato Marco Valussi a spiegare su quali piante era meglio dare un giallo o un rosso).
Lola
Preferisco un pallino giallo che indica "attenzione" piuttosto che un verde indiscriminato solo perchè una sostanza è vegetale (quando è nato il biodizionario era proprio così, poi è arrivato Marco Valussi a spiegare su quali piante era meglio dare un giallo o un rosso).
Lola
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Caro Aragon,
credo che Lola (come sempre del resto) abbia ragione ed abbia dett ole cose giuste.
Rispett oalla tua affermazione "A questo punto salta in toto il discorso alla base del biodizionario... O no?"
Dire iche la risposta milgiore che ti posso dare è la seguente: il biodizionario, che tu ci creda o no, è ustao in lezioni universitarie, ha un numero incredibile di contatti giornalieri. Ha il solo limite di avere classificate oltre 6000 sostanze e dunque fare dei commenti sostanza per sostanza diventa impossibile. Tuttavia una soluzione c'è. Che ne diresti di fare tu un bel biodizionari coerente e dettagliato come lo hai descritto tra le righe?
Ciao
Fabrizio
credo che Lola (come sempre del resto) abbia ragione ed abbia dett ole cose giuste.
Rispett oalla tua affermazione "A questo punto salta in toto il discorso alla base del biodizionario... O no?"
Dire iche la risposta milgiore che ti posso dare è la seguente: il biodizionario, che tu ci creda o no, è ustao in lezioni universitarie, ha un numero incredibile di contatti giornalieri. Ha il solo limite di avere classificate oltre 6000 sostanze e dunque fare dei commenti sostanza per sostanza diventa impossibile. Tuttavia una soluzione c'è. Che ne diresti di fare tu un bel biodizionari coerente e dettagliato come lo hai descritto tra le righe?
Ciao
Fabrizio
No, Aragon, diceva sul serio .:-) Evidentemente ci sei da poco. Questa è una comunità, e qualsiasi aiuto viene enormemente apprezzato. Anche il sito di Saicosatispalmi nacque per raccogliere in modo "ordinato" tutte le spiegazioni riguardanti le varie sostanze, che ovviamente all'interno di un forum tendevano a perdersi.
Quindi, qualsiasi aiuto per una sistemazione organica di ciò che è stato detto è assolutamente il benvenuto. :-)
Quindi, qualsiasi aiuto per una sistemazione organica di ciò che è stato detto è assolutamente il benvenuto. :-)
Attenta, dr.ssa Riky, così entri anche tu nel "Club dei cattivi"!! Non dimenticare che tutto è nato proprio da queste domande sul Laurus Nobilis...Riky ha scritto:Ci terrei a saperlo anch'io - come dermatologa, prescrivo spesso il sapone di aleppo - per cui vorrei vederci più chiaro...
vedo di informarmi, ciao a tutti, riky
PS - Aragon, dì la verità....sei un consumatore di cosmetici, o ci lavori proprio, nel mondo cosmetico?
P.s.: tu cosa dici?
Ciao.
Per Riky: il tuo sesto senso non sbaglia mai... :-)
Allora, al punto 359 della solita - e unica - direttiva sui cosmetici sta effettivamente scritto che è vietato l'uso nei cosmetici di olio di semi di laurus nobilis. Non dell'olio essenziale, che viene infatti regolarmente venduto e si ricava dalla distillazione delle foglie e dei rametti.
Il sapone di aleppo viene fatto alla seguente maniera: si saponifica lentamente per addirittura un paio di giorni l'olio di oliva, con acqua, sale e soda caustica, e (secondo le mie conoscenze, ma aspetto esperti) un tale metodo di saponificazione mi dà del sapone puro galleggiante sulla massa di "altro", cioè acqua, glicerina, parte insaponificabile dell'olio.
A questo punto viene addizionato l'olio di alloro, che varia in percentuale dall'8 al 60% (in media si trova in vendita all'8 o al 15, percentuali maggiori aumenterebbero il pregio e il costo).
Se io aggiungo un 60% di olio ad un sapone già fatto e ancora caldo col cavolo che me lo prende... deduco quindi (purtroppo non ho trovato informazioni chiare in merito) che il mio olio di alloro venga cotto ancora un po' e saponifichi, non dico completamente, magari il trigliceride perde qualche molecola di acido grasso e si trasforma in digliceride (e qua chiamo in aiuto Vittorio che mi aveva spiegato la cosa una volta). In ogni caso direi che l'olio di alloro saponifica, e come sappiamo tutti un olio saponificato perde le sue caratteristiche iniziali.
Vero è che il sapone di aleppo ad alte percentuali di alloro risulta più irritante di uno che ne ha meno. Qui ci vorrebbe Marco Valussi, per vedere se con la saponificazione e la successiva stagionatura il componente chimico che rende irritante l'olio di alloro si trasforma in qualcos'altro, o addirittura evapora insieme alla componente odorosa (sappiamo tutti che non odora assolutamente di alloro).
In ogni caso, c'è l'incongruenza tra la legge che vieta l'uso di olio di bacche di alloro nei cosmetici, tout court senza eccezioni, e l'effettiva esistenza di un prodotto che viene liberamente venduto e per di più non risulta irritante, anzi delicato sulla maggior parte delle pelli.
Ci manca qualche dato, per capire se la questione "sapone di aleppo" sia stata semplicemente trascurata dal legislatore o dalla cosmetovigilanza oppure se la saponificazione denatura talmente tanto le caratteristiche di quest'olio da renderlo utilizzabile in questa forma tranquillamente senza essere illegale.
Lola
Allora, al punto 359 della solita - e unica - direttiva sui cosmetici sta effettivamente scritto che è vietato l'uso nei cosmetici di olio di semi di laurus nobilis. Non dell'olio essenziale, che viene infatti regolarmente venduto e si ricava dalla distillazione delle foglie e dei rametti.
Il sapone di aleppo viene fatto alla seguente maniera: si saponifica lentamente per addirittura un paio di giorni l'olio di oliva, con acqua, sale e soda caustica, e (secondo le mie conoscenze, ma aspetto esperti) un tale metodo di saponificazione mi dà del sapone puro galleggiante sulla massa di "altro", cioè acqua, glicerina, parte insaponificabile dell'olio.
A questo punto viene addizionato l'olio di alloro, che varia in percentuale dall'8 al 60% (in media si trova in vendita all'8 o al 15, percentuali maggiori aumenterebbero il pregio e il costo).
Se io aggiungo un 60% di olio ad un sapone già fatto e ancora caldo col cavolo che me lo prende... deduco quindi (purtroppo non ho trovato informazioni chiare in merito) che il mio olio di alloro venga cotto ancora un po' e saponifichi, non dico completamente, magari il trigliceride perde qualche molecola di acido grasso e si trasforma in digliceride (e qua chiamo in aiuto Vittorio che mi aveva spiegato la cosa una volta). In ogni caso direi che l'olio di alloro saponifica, e come sappiamo tutti un olio saponificato perde le sue caratteristiche iniziali.
Vero è che il sapone di aleppo ad alte percentuali di alloro risulta più irritante di uno che ne ha meno. Qui ci vorrebbe Marco Valussi, per vedere se con la saponificazione e la successiva stagionatura il componente chimico che rende irritante l'olio di alloro si trasforma in qualcos'altro, o addirittura evapora insieme alla componente odorosa (sappiamo tutti che non odora assolutamente di alloro).
In ogni caso, c'è l'incongruenza tra la legge che vieta l'uso di olio di bacche di alloro nei cosmetici, tout court senza eccezioni, e l'effettiva esistenza di un prodotto che viene liberamente venduto e per di più non risulta irritante, anzi delicato sulla maggior parte delle pelli.
Ci manca qualche dato, per capire se la questione "sapone di aleppo" sia stata semplicemente trascurata dal legislatore o dalla cosmetovigilanza oppure se la saponificazione denatura talmente tanto le caratteristiche di quest'olio da renderlo utilizzabile in questa forma tranquillamente senza essere illegale.
Lola
Bene - ho chiesto informazioni all'amica SISTE (mandata mail, a meno chè non sia già in vacanza).
http://www.sisteweb.it
Tra l'altro scopro che Marco è un docente-relatore della SISTE (ma so che lui è sì, in vacanza!.
Guardate qua (copincollo):
Con il termine olio essenziale si definiscono quei principi aromatici, contenuti nei vegetali, che vengono generalmente
ricavati per distillazione. Tali sostanze hanno molte opportunità d’impiego nei prodotti salutistici e agiscono per via
transepidermica, orale e inalatoria; sono inoltre importanti componenti di complementi alimentari e di cosmetici,
quando non impiegati tal quali per uso inalatorio (aromaterapia), topico e per ingestione.
Gli oli essenziali posseggono un’elevatissima attività biologica, in grado di renderli funzionalmente utili a diversi scopi
salutistici, ma hanno anche un’intrinseca tossicità e la capacità d’interagire sinergicamente o in antagonismo con molti
farmaci, proprietà queste che devono essere sempre attentamente considerate.
Scopo del corso in oggetto sarà quello di fornire gli elementi fondamentali utili a riconoscere la qualità degli oli
essenziali, a conoscerne le proprietà e gli impieghi plausibili dal punto di vista tecnico (medico, farmacologico,
tossicologico) e legislativo. IL CORSO È APERTO A TUTTI ED È ACCREDITATO ECM PER FARMACISTI (5
CREDITI), MEDICI E BIOLOGI (4 CREDITI).
Docenti del corso il dr. Marco Valussi, studi in Scienze forestali, (BSc) Degree in Herbal Medicine presso la Middlesex
University di Londra, Diploma di Aromaterapia e Terapie corporee presso l’ITHMA di Londra, referente italiano
dell’EHPA (European Herbal Practitioners Association) Verona e componente del Comitato scientifico S.I.S.T.E. e la dr.ssa
Marinella Trovato, Segretario Generale S.I.S.T.E.
(il corso c'è già stato - ho copincollato per chi fosse interessato ad approfondire in futuro....Aragon....)
Ciao, R.-
Lola, il mio sesto senso sbaglia ohhhhhh se sbaglia.... in questi giorni sto gestendo la più grossa in...ata della mia vita, fatta proprio da quella che pensavo essere <la> mia più cara e fidata amica... (non c'entrano gli uomini ;-)
http://www.sisteweb.it
Tra l'altro scopro che Marco è un docente-relatore della SISTE (ma so che lui è sì, in vacanza!.
Guardate qua (copincollo):
Con il termine olio essenziale si definiscono quei principi aromatici, contenuti nei vegetali, che vengono generalmente
ricavati per distillazione. Tali sostanze hanno molte opportunità d’impiego nei prodotti salutistici e agiscono per via
transepidermica, orale e inalatoria; sono inoltre importanti componenti di complementi alimentari e di cosmetici,
quando non impiegati tal quali per uso inalatorio (aromaterapia), topico e per ingestione.
Gli oli essenziali posseggono un’elevatissima attività biologica, in grado di renderli funzionalmente utili a diversi scopi
salutistici, ma hanno anche un’intrinseca tossicità e la capacità d’interagire sinergicamente o in antagonismo con molti
farmaci, proprietà queste che devono essere sempre attentamente considerate.
Scopo del corso in oggetto sarà quello di fornire gli elementi fondamentali utili a riconoscere la qualità degli oli
essenziali, a conoscerne le proprietà e gli impieghi plausibili dal punto di vista tecnico (medico, farmacologico,
tossicologico) e legislativo. IL CORSO È APERTO A TUTTI ED È ACCREDITATO ECM PER FARMACISTI (5
CREDITI), MEDICI E BIOLOGI (4 CREDITI).
Docenti del corso il dr. Marco Valussi, studi in Scienze forestali, (BSc) Degree in Herbal Medicine presso la Middlesex
University di Londra, Diploma di Aromaterapia e Terapie corporee presso l’ITHMA di Londra, referente italiano
dell’EHPA (European Herbal Practitioners Association) Verona e componente del Comitato scientifico S.I.S.T.E. e la dr.ssa
Marinella Trovato, Segretario Generale S.I.S.T.E.
(il corso c'è già stato - ho copincollato per chi fosse interessato ad approfondire in futuro....Aragon....)
Ciao, R.-
Lola, il mio sesto senso sbaglia ohhhhhh se sbaglia.... in questi giorni sto gestendo la più grossa in...ata della mia vita, fatta proprio da quella che pensavo essere <la> mia più cara e fidata amica... (non c'entrano gli uomini ;-)