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la coop e i test dei cosmetici (topic lungo)

Inviato: dom feb 05, 2006 11:14 am
da fainne
copio e incollo da http://www.coopfirenze.it/info/art_3162.htm
Che ne pensate? Possiamo rispondere in qualche modo?


"Niente test sugli animali
Coop è la prima grande catena di distribuzione in Italia ad ottenere la certificazione. Un impegno iniziato tanti anni fa


Dal 14 dicembre 2005 i prodotti cosmetici Coop sono certificati secondo lo standard internazionale “Non testato su animali”, l’unico disciplinare riconosciuto a livello internazionale in grado di indicare ai consumatori le aziende produttrici di cosmetici che hanno deciso di non sperimentare i propri prodotti sugli animali. Anche in questo caso siamo la prima catena distributiva che in Italia ottiene questa certificazione.

La legge europea dal 2005 vieta di testare i cosmetici (prodotti finiti) su animali, ma fino al 2013 sarà ancora consentito di testare su animali i singoli nuovi ingredienti. Negli anni passati sono state testate circa 10.000 sostanze utilizzate dall’industria cosmetica per formulare i propri prodotti. Coop - che da sempre non testa i propri cosmetici su animali - aderendo a questo standard si impegna ad utilizzare solo le materie prime già in commercio e ad impiegare nuove molecole solo se verificate con test alternativi; in questo modo Coop contribuisce attivamente alla riduzione della sperimentazione animale sulle nuove molecole.
Lo standard internazionale è un’iniziativa unitaria delle cinquanta più importanti associazioni antivivisezioniste ed animaliste nel mondo; in Italia è gestito dalla Lav (Lega anti vivisezione) e gli impegni sono controllati da una società indipendente.
Da questo punto di vista la Lav ha stilato un accordo con Icea, istituto per la certificazione etica e ambientale, unico ente riconosciuto per garantire la conformità delle aziende ai principi dello standard “non testato su animali”.

Per ottenere il riconoscimento di adesione allo standard l’azienda deve compilare un questionario dettagliato sulla propria politica aziendale in merito ai test su animali e fornire informazioni sulla tipologia di prodotti commercializzati e sull’origine e la tracciabilità degli ingredienti.
L’azienda inoltre deve presentare una dichiarazione scritta di tutti i propri fornitori che attesti il loro impegno a non eseguire test su animali, almeno a partire dalla data di sottoscrizione dello standard.
Se la documentazione risulta completa e corretta, l’azienda può richiedere la visita ispettiva di Icea che, attraverso il suo personale tecnico, organizza un controllo sul campo, verificando la conformità dell’azienda rispetto a quanto dichiarato sulla documentazione.

Proprio in seguito all’esito positivo della visita ispettiva da parte di Icea, Lav inserirà Coop Italia nell’elenco ufficiale delle aziende conformi allo standard, segnalando le oltre 30 referenze cosmetiche a marchio Coop."

Inviato: dom feb 05, 2006 7:35 pm
da valeria
Mumble. E poi ancora: mumble.
Insomma, mi pare niente di nuovo sotto il sole, non vorrei dire. Siamo alle solite: loro possono anche non aver testato, ma qualcuno deve aver testato al posto loro. E' uno sporco lavoro bellezza, e qualcuno lo deve pur fare.
Sono del partito: cambiamo la legge. Il consumo etico è una bellissima cosa, ma non è onnipotente.

Inviato: dom feb 05, 2006 7:52 pm
da Jenny
A me sembra un a bella mossa di marketing. Purtroppo la gente non sa cosa c'è dietro la scritta "non testato sugli animali" e se può, sceglie il male minore... però è un inizio.
Caspita, se ci penso mi si stringe lo stomaco...

Inviato: dom feb 05, 2006 7:57 pm
da valeria
Penso una cosa. Qui il problema non è che la ditta che dice che non testa ci prende per il culo. Perché se seguissimo questa regola per scegliere da chi comprare allora tanto vale che compriamo L'Oreal.
Mi ripeto: si dia battaglia per cambiare la legge. Non c'è nessuno più colpevole o più innocente di altri allo stato attuale delle cose.

Inviato: lun feb 06, 2006 10:07 am
da fainne
sono d'accordo con te, valeria, ma mi sembra che con questo articolo (pubblicato anche sul mensile che arriva ai soci coop) la coop si voglia presentare come un' azienda attenta anche a questa tematica.
credo, insomma, che un lettore meno informato di noi, recepisca il messaggio che alcune aziende testano, altre come la coop no, quindi i prodotti coop sono da scegliere, se si è sensibili al problema.
il che non è vero, o sbaglio? in pratica, dicono una mezza verità

Inviato: lun feb 06, 2006 11:44 am
da valeria
Sì, hai ragione. Non ci avevo pensato. Comunicati stampa come questo concorrono a seminare seminformazione. :-/

Inviato: lun feb 06, 2006 11:49 am
da Verdesperanza
scriviamo alla coop, soci o non soci poco importa, l'importante è scrivere in tanti.

Inviato: lun feb 06, 2006 11:54 am
da clorofiller
la coop si è sempre dimostrata attenta ai temi sociali e ambientali;
penso che in questo caso si possa chiedere quali sono le garanzie che derivano dalla loro certificazione e qual'è lo scopo del comunicato stampa

Inviato: lun feb 06, 2006 12:27 pm
da rossi
Il problema non è la Coop o chi aderisce allo Standard. Il problema E' lo standard. Perchè non scrivere a Lav e Icea, allora? Sono loro che hanno proposto lo Standard e che possono dire a quando data l'ultimo esperimento sulle 10.000 materie da loro nominate nel comunicato.

Inviato: lun feb 06, 2006 1:24 pm
da Verdesperanza
Rossi hai perfettamente ragione :-)