cosmesi naturale e certificazioni
Inviato: mer nov 03, 2004 3:38 pm
Gentile Fabrizio Zago e amici del forum,
scrivo per proporre alcune riflessioni che mi vengono dalla mia esperienza con i prodotti naturali.
Ci sono alcune marche di prodotti bio-ecologici per l'igiene che usano i conservanti e altre che non li usano. Ora io uso da alcuni anni i prodotti di una ditta tedesca che si chaima SANOLL che non li usa affatto. Ma credo che anche la WELEDA e il DR. HAUSCHKA non li usino.
Parlo dei prodotti della Sanoll anche per contribuire con alcuni nuovi prodotti alla lista CONSIGLIATI DA PROMISELAND. Questa ditta non diversifica molto l'offerta, un paio di bagnoschiuma, uno shampoo, un balsamo, un fissante, alcune creme, una linea per neonati, ma i prodotti a mio parere sono di grande qualità e con una percentuale molto alta di ingredienti da agricoltura biologica o bio-dinamica (dal 63% del bagnoshiuma al 97% del balsamo). La data di scadenza è abbastanza lontana da permettere un uso normale e mantengono inalterate le loro caratteristiche fino alla fine (mi è capitato di dimenticarmi dello shampoo e del bagnoschiuma e di superare la data di scadenza di un paio di mesi ma il prodotto non dava segni di alterazione o di marcescenza).
Ciò che trovo lodevole è la semplicità e scarnezza della composizione: penso che un prodotto naturale con decine e decine di ingredienti complicati offra un messaggio meno limpido di uno che si limita a pochi semplici componenti (ma questa è una mia impressione naturalmente), nonostante la funzione per cui sono creati venga perfettamente svolta.
Per completezza elenco qui gli ingredienti di un paio di prodotti:
Shampoo alla canapa: Acqua, coco glucoside, citric acid, hydrolized wheat protein*, helianthus annus*, cannabis sativa*, oenothera biennis*, xanthan gum, blutenalkohol, parfum (olio essenziale di geranio, canapa*);
Bagnoschiuma: acqua, heliantus annus*, coco glucoside, papaver rhoeas*, wheat protein*, xanthan gum, citric acid, alkohol*, fragrance (olio essenziale), tocopherol.
*Da agricoltura biologica o bio-dinamica.
La data di scadenza recita: 01.03.05 + L305 oppure 17.06.04 + L224. Cosa significa quella sigla dopo il più?
Il punto cruciale a cui volevo arrivare con questa premessa è il seguente, ed è anche una questione che pongo a tutti coloro che hanno le conoscenze per rispondermi: se esistono prodotti che non fanno uso di nessun tipo di conservante e se questi prodotti si dimostrano funzionali e durevoli, allora mi sorgono non pochi dubbi sulla limpidità di un protocollo come quello di AIAB che permette l'uso di conservanti e altre sostanze molto sospette con la motivazione (del tutto ipocrita) che si deve dare la possibilità a questi produttori di competere sul mercato e quindi gli si permette di usare conservanti o altre sostanze che non hanno sostituti del tutto naturali e innocui, utilizzanto "il meno peggio". Ad esempio lo shampoo della Bio SAVON certificato da AIAB contiene il conservante Sodium dehydroacetate
Ultima considerazione: come consumatrice che è fuggita dai prodotti pseudo-natuali (quelli che magari hanno l'estratto di qualche pianta ma poi sono infarciti di tutti gli ingredienti sintetici e petrolchimici presenti nei tradizionali prodotti da profumeria o supermercato: tipo Erbolario, Seres, The Body Shop ecc. ampiamente presenti in tutte le erboristerie e negozi biologici) per rifugiarmi in quelli davvero naturali, preferirei che un disciplinare come quello AIAB fosse molto più rigoroso, vietando qualsiasi tipo di prodotto chimico o non biodegradabile, suppur costringendo i produttori ad essere alquanto spartani nelle composizioni (se un certo ingrediente sospetto o comunque non biodegradabile o potenzialmente dannoso non ha un equivalente completamente naturale allora va VIETATO e il produttore dovrà cercare di farne a meno mettendo magari un po' di fantasia e trovando una nuova formulazione); insomma, piuttosto che 50 shampoo diversi con differenti funzioni (quanto reali poi è tutto da dimostrare) preferisco averne solo due ma di sicura e totale naturalità.
Saluti,
Francesa Gasparini
scrivo per proporre alcune riflessioni che mi vengono dalla mia esperienza con i prodotti naturali.
Ci sono alcune marche di prodotti bio-ecologici per l'igiene che usano i conservanti e altre che non li usano. Ora io uso da alcuni anni i prodotti di una ditta tedesca che si chaima SANOLL che non li usa affatto. Ma credo che anche la WELEDA e il DR. HAUSCHKA non li usino.
Parlo dei prodotti della Sanoll anche per contribuire con alcuni nuovi prodotti alla lista CONSIGLIATI DA PROMISELAND. Questa ditta non diversifica molto l'offerta, un paio di bagnoschiuma, uno shampoo, un balsamo, un fissante, alcune creme, una linea per neonati, ma i prodotti a mio parere sono di grande qualità e con una percentuale molto alta di ingredienti da agricoltura biologica o bio-dinamica (dal 63% del bagnoshiuma al 97% del balsamo). La data di scadenza è abbastanza lontana da permettere un uso normale e mantengono inalterate le loro caratteristiche fino alla fine (mi è capitato di dimenticarmi dello shampoo e del bagnoschiuma e di superare la data di scadenza di un paio di mesi ma il prodotto non dava segni di alterazione o di marcescenza).
Ciò che trovo lodevole è la semplicità e scarnezza della composizione: penso che un prodotto naturale con decine e decine di ingredienti complicati offra un messaggio meno limpido di uno che si limita a pochi semplici componenti (ma questa è una mia impressione naturalmente), nonostante la funzione per cui sono creati venga perfettamente svolta.
Per completezza elenco qui gli ingredienti di un paio di prodotti:
Shampoo alla canapa: Acqua, coco glucoside, citric acid, hydrolized wheat protein*, helianthus annus*, cannabis sativa*, oenothera biennis*, xanthan gum, blutenalkohol, parfum (olio essenziale di geranio, canapa*);
Bagnoschiuma: acqua, heliantus annus*, coco glucoside, papaver rhoeas*, wheat protein*, xanthan gum, citric acid, alkohol*, fragrance (olio essenziale), tocopherol.
*Da agricoltura biologica o bio-dinamica.
La data di scadenza recita: 01.03.05 + L305 oppure 17.06.04 + L224. Cosa significa quella sigla dopo il più?
Il punto cruciale a cui volevo arrivare con questa premessa è il seguente, ed è anche una questione che pongo a tutti coloro che hanno le conoscenze per rispondermi: se esistono prodotti che non fanno uso di nessun tipo di conservante e se questi prodotti si dimostrano funzionali e durevoli, allora mi sorgono non pochi dubbi sulla limpidità di un protocollo come quello di AIAB che permette l'uso di conservanti e altre sostanze molto sospette con la motivazione (del tutto ipocrita) che si deve dare la possibilità a questi produttori di competere sul mercato e quindi gli si permette di usare conservanti o altre sostanze che non hanno sostituti del tutto naturali e innocui, utilizzanto "il meno peggio". Ad esempio lo shampoo della Bio SAVON certificato da AIAB contiene il conservante Sodium dehydroacetate
Ultima considerazione: come consumatrice che è fuggita dai prodotti pseudo-natuali (quelli che magari hanno l'estratto di qualche pianta ma poi sono infarciti di tutti gli ingredienti sintetici e petrolchimici presenti nei tradizionali prodotti da profumeria o supermercato: tipo Erbolario, Seres, The Body Shop ecc. ampiamente presenti in tutte le erboristerie e negozi biologici) per rifugiarmi in quelli davvero naturali, preferirei che un disciplinare come quello AIAB fosse molto più rigoroso, vietando qualsiasi tipo di prodotto chimico o non biodegradabile, suppur costringendo i produttori ad essere alquanto spartani nelle composizioni (se un certo ingrediente sospetto o comunque non biodegradabile o potenzialmente dannoso non ha un equivalente completamente naturale allora va VIETATO e il produttore dovrà cercare di farne a meno mettendo magari un po' di fantasia e trovando una nuova formulazione); insomma, piuttosto che 50 shampoo diversi con differenti funzioni (quanto reali poi è tutto da dimostrare) preferisco averne solo due ma di sicura e totale naturalità.
Saluti,
Francesa Gasparini