Tivvù si o no

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andrea grasselli
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Messaggio da andrea grasselli » lun set 26, 2005 11:15 pm

ciao emy,
Emy ha scritto:Guardando certi programmi, certi film, sento un fortissimo senso di disagio....
Ma preferisco che i miei figli sappiano farci fronte, piuttosto che volerla scoprire da soli..ovviamente ogni età ha la sua capacità.
Quanto mi fanno rabbia certe trasmissioni della De filippi, sono terribili, o certi film americani in cui c'è un voltafaccia improvviso e da baby sitter amorosa si trasforma in serial killer...
mi è capitato per fortuna molto raramente di vedere qualcosa della de filippi, in casa di conoscenti: per me roba da voltastomaco, assolutamente inguardabile, con una tensione malsana.
riguardo ai film americani che citi tu: sei sicura che abbiano un carattere in qualche modo educativo? forse non ho capito bene il senso del tuo messaggio. le poche volte che ho visto cose del genere mi sono sentito disturbato dentro e mi sono pentito per il tempo perso.

tanti saluti da andrea
Ultima modifica di andrea grasselli il lun set 26, 2005 11:50 pm, modificato 1 volta in totale.

andrea grasselli
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Messaggio da andrea grasselli » lun set 26, 2005 11:45 pm

alea ha scritto:io personalmente la trovo una presenza fastidiosa, ingombrante. Se poi dovessi vivere in una casa dove è spesso accesa impazzirei!
cara alessandra,
quando entro in una casa con la televisione accesa, mi sembra ci sia qualcosa di troppo, di ingombrante come dici tu. anch'io impazzirei se fosse accesa spesso, viviamo nella società del frastuono e mi piace il silenzio ogni tanto.
stasera albina stava guardando geo&geo su raitre: io ero al computer ma sentivo. ad un certo punto parlavano con qualcuno della forestale di caccia "lecita" (cacciatori) e caccia "illecita" (bracconieri). nessun messaggio chiaro sulla barbarie della caccia in sé (parlo sempre dal mio punto di vista ovviamente).
poi facevano delle prove sui consumi d'acqua. la presentatrice sveva sagramola non è neanche stata in grado di leggere il contatore dell'acqua.
poi ha annunciato un documentario su una popolazione aborigena che vive nel nord del kenia, definendoli come un popolo "bello". durante il documentario dicevano che è usanza che le donne lavorino sotto il sole cocente (50 gradi), mentre gli uomini si riposano all'ombra (piccola dimostrazione che una certa idiozia non è prerogativa dell'uomo moderno). nessun accenno critico.
inutile dire che io ribollivo dentro: sono questi i messaggi belli che passano da una trasmissione che si vuole educativa? sono perplesso.

un abbraccio
andrea

Emy
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Messaggio da Emy » mar set 27, 2005 7:50 am

doppio
Ultima modifica di Emy il mar set 27, 2005 7:53 am, modificato 1 volta in totale.

Emy
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Messaggio da Emy » mar set 27, 2005 7:51 am

andrea grasselli ha scritto:ciao emy,
Emy ha scritto:Guardando certi programmi, certi film, sento un fortissimo senso di disagio....
Ma preferisco che i miei figli sappiano farci fronte, piuttosto che volerla scoprire da soli..ovviamente ogni età ha la sua capacità.
Quanto mi fanno rabbia certe trasmissioni della De filippi, sono terribili, o certi film americani in cui c'è un voltafaccia improvviso e da baby sitter amorosa si trasforma in serial killer...
mi è capitato per fortuna molto raramente di vedere qualcosa della de filippi, in casa di conoscenti: per me roba da voltastomaco, assolutamente inguardabile, con una tensione malsana.
riguardo ai film americani che citi tu: sei sicura che abbiano un carattere in qualche modo educativo? forse non ho capito bene il senso del tuo messaggio. le poche volte che ho visto cose del genere mi sono sentito disturbato dentro e mi sono pentito per il tempo perso.

tanti saluti da andrea
No...non hanno niente di educativo..a parte farti entrare in una strategia del terrore, per cui non c'è possibilità di usare il proprio sesto senso per comprendere se possiamo fidarci degli altri o no.
Come nei telegiornali in cui in seguito ad uno sklero di una persona gli intervistati rispondono sempre "mi sembrava una persona normale, era tranquillo, una brava persona..."
Perciò si comincia a sospettare di tutti, anche quelli che sono tranquilli, buoni etc...
Lo dico perchè per un po' sta cosa mi ha mandato in ansia...
E' vero che nnon sempre ci si può fidare, ma spesso ci sono delle cose che fanno capire che ci sono dei problemi.

AnnaD
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Messaggio da AnnaD » mar set 27, 2005 10:57 am

In casa mia la TV c'è e la si guarda, cum grano salis.
Cioè, intrattenimento, grande fratello, amici e poste vari, soap, costanzi, calcio ecc. non si guardano perchè proprio fanno ribrezzo, ma basta un po' di cultura e quella roba non si può proprio guardare.
I programmi di divulgzione scientifica hanno invece stimolato la curiosità intellettuale di mio figlio (15 anni, ora), curiosità che opportunamente indirizzata e alimentata con libri a tema ed esperienze ha fatto si che a 9 anni fosse un esperto ornitologo con cui passavemo le domeniche a fare birdwatching e che andava in brodo di guggiole a vedere un capovaccaio, e un esperto di cetacei tanto da trovare gli errori nei servizi giornalistici, e ha imparato sull'antica Roma, Egizi, Rinascimento ecc più cose che non a scuola. Dopodichè a 10 anni si era già letto due volte tutti gli Harry Potter prima dell'uscita dei film (anche se pure quella è stata u'operazione di marketing, ma all'epoca c'erano solo i libri e non tutto il gadgettume successivo) e a 12 tutto Tolkien, prima dei film, e adesso ha creato un suo forum sul Signore degli Anelli, è vicecampione italiano di tiro con l'arco grazie a Legolas... insomma la tv non l'ha corrotto, odia il calcio, ama lo skate, va al cinema a vedere roba seria, studia.... ascolta musica che in tv non passa ecc.
Penso sostanzialmente che la TV sia dannosa primo se si guardano le porcherie che vanno per la maggiore, secondo se non la si guarda con occhio critico e se non la si confronta con le altre fonti di informazione e cultura, anzi facendo toccare con mano i meccanismi e le manipolazioni tremende che vengono propinate, si vaccinano le giovani generazioni proprio contro la tv stessa e contro le altre manipolazioni in circolazione.
E i cartoni ... il creatore di Heidi ha vinto l'oscar, molte storie sono tratte da libri classici per l'infanzia, Batman l'uomo ragno e compagnia bella si danno botte da orbi ma è sempre l'eroe buono contro i cattivi, come molti classici, libri o film che siano. Simposn e South Park non sono per bambini, ma nemmeno pulp fiction lo è, nemmeno il padrino, che sono capolavori...
Teletubbies e fimbles sono geniali per i piccoli, l'albero azzurro è un bel programma ... Mia figlia li guarda un po' e poi gioca tantissimo, si racconta le storie, ai giardini corre e salta...
Tanto viene naturale non accenderla se c'è di meglio da fare. Il guaio è quando non si sa cosa fare d'altro, ma qui la faccenda è molto più grave, è questione di cultura o di ignoranza.
Anna

Francesca G.
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Messaggio da Francesca G. » gio set 29, 2005 9:32 am

Mi piacerebbe dire qualcosa su questo argomento spostando la questione verso gli aspetti specifici dello sviluppo del bambino su cui la televisione come mezzo di trasmissione di immagini influisce profondamente e allontanandolo invece dal giudizio globale che si può dare dei contenuti che veicola.
Il problema grosso della televisione nei bambini piccoli, soprattutto per quelli in età prescolare, diciamo fino ai 7 anni, è che imponendo un immaginario definito, precostituito, non manipolabile ed influenzabile, ne blocca il libero sviluppo immaginativo, che è, insieme a quello corporeo, il più importante nel primo settennio. In parole povere, il bambino piccolo ha una capacità immaginativa potenzialmente infinita, che può sviluppare liberamente nel contatto con la realtà a lui più vicina, prima la mamma e poi la famiglia in generale (babbo, fratelli, nonni) e poi, quando comincia la socializzazione, gli amichetti, ecc, nel gioco aperto, dunque senza giochi strutturati, insomma quello manipolatorio, di invenzione pura con piccoli oggetti naturali (pigne, costane, semini, legnetti) o con gli oggetti della quotidianità (sedie, tavoli, scope, secchi, mattarelli, pentole, ecc.), nella vita all'aria aperta e nell'ascolto (fondamentale per l'arricchimento e il nutrimento dell'interiorità e dell'immaginazione del bambino è il racconto orale, soprattutto delle fiabe che contengono gli archetipi dell'immaginario e danno un ritmo allo spirito del bambino). Dunque, il problema della televisione non sta tanto, o non sta solo, nei suoi contenuti (comunque, nella maggior parte dei casi, troppo eccitanti, forti per bambini così piccoli, che ancora devono conoscere il mondo e sviluppare se stessi e devono spendere lì le proprie energie e che invece il mondo convulso, coloratissimo e velocissimo della televisione assorbe quasi completamente), ma soprattutto in questa sovraimposizione di un immaginario che schiaccia lo sviluppo della loro interiorità. Lo stesso vale anche per i libri con le immagini (se noi ad un bambino raccontiamo di un bosco lui sarà capace di vedere dentro di sé il bosco più fantastico e immenso e magico, se invece gli mostriamo il misero bosco disegnato su un libro, per quanto esteticamente valido, ecco che il bosco sarà quello con quei tratti e quelle forme, e sarà fuori e non dentro di lui), ma la cosa si amplifica enormemente con la televisione.
Tra i 6 anni e i 12 anni io ho visto molta televisione, ma la mia fortuna è stata che ai miei tempi c'erano ancora tantissime possibilità di libertà per i bambini (non vivendo in una grande città): potevo uscire in strada quando volevo a giocare con i miei amici di tutte le età senza il controllo dei genitori, potevo girare ovunque in bicicletta, andare a scuola da sola, scorazzare nei campi a infangarmi e a sbucciarmi le ginocchia (tutti cose che avevano il sopravvento sulla televisione o che comunque ne controbilanciavano l'influsso); i nostri bambini oggi invece vivono in appartamento, non possono andare liberamente da nessuna parte, non hanno spesso fratelli con cui condividere giochi ed emozioni, non hanno amichetti di cortile e non possono uscire fuori autonomamente a giocare al parco o per strada, devono continuamente essere accompagnati, seguiti, controllati, spesso sono soli, circondati di giocattili di plastica che li annoiano, non hanno la possibilità di correre, di saltare, di pasticciare con la terra, con il fango, con i sassi, di scavare, di rotolarsi, di fare le lotte, insomma hanno poche attività conformi alle necessità della loro natura e del loro sviluppo (che è appunto corporeo e immaginativo nel primo settennio) che possano contrapporsi all'influsso dovvero potente della televisione sul loro spirito e sulla loro immaginazione.
Mio figlio grande, di tre anni e mezzo, non ha mai visto la televisione. Sa che cos'è, ma non chiede di vederla e ha una capacità straordinaria di inventarsi giochi con ogni cosa che trova in casa o per strada e ama moltissimo raccontarsi e raccontare storie fantastiche (degne davvero dei surrealisti tanto sono strambe, sconclusionate e oscure, ma così buffe e piene di una fantasia assolutamente non corrotta da far venire i brividi). Io gli racconto tante fiabe e lui mi ascolta con gli occhi sgranati e la bocca spalancata. A volte gli leggo dei libri, quando non c'è tempo e lui vuole sentire una storia, ma per lui non è la stessa cosa e mi chiede: "per favore mamma mi racconti con la bocca?" (che vuol dire di raccontare senza leggere). Ogni volta che posso lo porto in campagna a buttarsi nei fossi, a scavare, a fare i pasticci con le pentole, a correre in bicicletta, a rotolarsi nei prati; se siamo in città al parco, anche col brutto tempo, gli metto gli stivalini, e via...ad arrampicarsi su quei complicati attrezzi svedesi. A casa, con lui, uso tutti i vecchi strumenti per la pulizia della casa, scopettoni, scope (niente aspirapolvere), stracci, secchi, e poi facciamo da mangiare insieme, impastiamo (per i bambini è la cosa più bella del mondo sentire la consistenza dei diversi ingredienti, farina, uova, burro...), tritiamo, facciamo biscotti, torte, gnocchi, il pane, lui ha il suo grembiule e si sente fiero e dice: "Sono un bravo cuoco, mamma?".
Dunque, non demonizziamo certo la televisione, è vero fa parte della nostra società, ma non c'è nessuna necessità di farla vedere ad un bambino di tre anni (o tantomeno a uno di 10 mesi), ci sono tante cose più belle che i bambini possono fare da soli (se li si lascia liberi di sviluppare la loro fantasia) o insieme ai propri genitori; ne avranno di tempo in seguito per recuperare se proprio lo vorranno. Potranno guardarla più avanti, a otto anni, a dieci anni, in quantità modiche, quando ormai una parte importante di loro si sarà formata e tante cose si saranno sedimentate e allora entreranno in contatto con il mezzo televisivo su un piano di superiorità, intellettuale e spirituale.
Scusate per la lunghezza,
ciao,
F.

Gio
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Messaggio da Gio » gio set 29, 2005 9:59 am

Mamma mia Francesca ... grazie!

Ma lo sai che non ci avevo mai pensato?

Voglio dire: sono cose che dentro di me già "sapevo" (ricordo, che, quando andavo alle elementari, la maestra aveva raccomandato a mia mamma di non lasciarmi leggere troppi giornalini "Topolino" perchè mi avrebbero ridotto l'immaginazione) ma, consciamente o inconsciamente, avevo rimosso.

E poi voglio farti i complimenti ... ma che brava mamma che sei! Io non riesco a fare nulla con i miei di quanto fai tu con Arturo e Xxx (scusami, non ricordo come si chiama il piccolo ... mi viene un "AndreaLorenzo" ma forse è il figlio di un'altra partecipante del forum ...)!
In particolare, da quando è nato Francesco non ho più impastato niente :-(

Devo recuperare!
Grazie per le idee che mi/ci hai dato, hai messo giù un bel messaggio.

Gio

Perla
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Tv si o no?

Messaggio da Perla » gio set 29, 2005 4:07 pm

Dico grazie anch'io a Francesca perchè ha detto le cose che anch'io penso, che ho sperimentato e le ha dette nel modo migliore.

Aggiungo che i bimbi che guardano la tv si perdono cose molto più importanti e più stimolanti ...... che i bimbi anche se non guardano la TV non sono isolati e considerati anormali dai loro compagni di gioco perchè i bambini non ragionano come gli adulti e sanno accettare, senza discriminare, chi è diverso da loro.

Tutt'al più sono fisime e alibi dei genitori che non sono convinti del passo radicale di tener spenta la TV sempre o per lo meno di fronte ai bambini.
Almeno questa è la mia opinione e ..quindi opinabile!!!

Ciao a tutte
Perla

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