positive list per Lola

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Riky
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positive list per Lola

Messaggio da Riky » lun set 05, 2005 5:16 pm

Cara Lola,
tu che sei così eccezionale nell'esposizione sintetica e chiara dei fatti, mi faresti un piccolo resoconto sul discorso della positive list?
Grazie grazie grazie!
Riky

barbara3
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Messaggio da barbara3 » lun set 05, 2005 8:15 pm

...che poi lo mettiamo su saicosatispalmi ad imperitura memoria...Immagine

Lola
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Messaggio da Lola » mar set 06, 2005 8:31 am

Appena posso lo faccio, purtroppo non ho internet a casa e tra lunedì e martedì riesco appena a leggermi i messaggi che mi sono persa nel weekend!
Prima di ciò devo: rispondere a due mail, fare un articolo per Barbara sulla comedogenicità degli oli (tra parentesi nessuno mi sa segnalare un sito serio con una scala di comedogenicità, visto che non posso ritenere accettabile chi mi scrive che il petrolatum non è comedogenico???), poi sono da voi col riassunto e le mie conclusioni personali. Che potranno anche non piacere, lo so...

Lola

barbara3
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Messaggio da barbara3 » mar set 06, 2005 1:00 pm

Lola ha scritto:un articolo per Barbara sulla comedogenicità degli oli
se ci riesci hai tutta la mia ammirazione, sono secoli che cerco una lista decente, ma ho trovato solo liste contraddittorie tra loro :-/

vittorio urbani

Messaggio da vittorio urbani » mar set 06, 2005 1:04 pm

Salute,

perchè il tema è controverso; perchè a seconda delle concentrazioni d'uso un lipide diventa comedogenetico quando non lo era; o perchè dipende dalla risposta individuale...

Perchè quando non c'è la matematica (in questo caso una formuletta coefficientedicomedogenicità=.....) di mezzo siamo padroni di chi ha più quattrini da investire per le sue analisi di tornaconto...:-/

Ciao.

Lola
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Messaggio da Lola » gio set 08, 2005 4:57 pm

Novità della giornata: progettogaia si è fatto risentire e mi spediscono la famosa positive list che usano per produrre i loro cosmetici cruelty free...

Quindi attendiamo ancora qualche giorno, devo esaminarla con attenzione.

Lola

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Riky
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Messaggio da Riky » gio set 08, 2005 7:15 pm

Brava Lolita sei grande...
Ce la fai a fare anche un bel resoconto di quello che avete scritto tu e...(oooops, non ricordo il nome....insomma quell'onesta e simpatica barricadera che portava avanti il discorso del cruelty free) lei insomma, quest'estate - che poi vorrei trovare anche il sistema di diffondere la faccenda via media...

ciao buon lavoro!

riky

Lola
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Messaggio da Lola » gio set 15, 2005 10:38 am

Ce l'ho! Dieci minuti sono stata per spacchettarla (carta riciclata, poco scotch ma chiuso bene che aprivo più facilmente una cassaforte...), devo leggermi tutto bene perchè sembra interessante.

Aggiornamenti a presto!

Lola

Lola
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Messaggio da Lola » mar set 20, 2005 10:46 am

Una premessa: ringrazio pubblicamente i ragazzi di Progettogaia per essersi fatti un mazzo così a fare le fotocopie fronte-retro della positive list, rilegarmele e spedirmele. Ci è voluto un po’ di tempo, molte ricerche su internet e adesso sono in grado di riferire i risultati a tutti.

Quello che mi è arrivato sono 11 pagine intitolate “Environment and quality of life - reports of the scientific committee on cosmetology” del 1982, e poi il libro “A consumer’s dictionary of cosmetic ingredients” di Ruth Winter nella sua prima edizione del 1978, in lingua originale.

Per quanto riguarda il report, sono delle note di guida per i test di tossicità degli ingredienti cosmetici, specialmente per quelli nuovi e per quelli vecchi sui quali emergano evidenze di qualunque tipo di pericolosità per l’uomo. Lo scopo delle note è stabilire il tipo di test per ogni categoria di sostanze, e specificare che non basta un uso continuato nel tempo oppure l’origine naturale per rendere una sostanza sicura, la dichiarazione di sicurezza deve avvenire su una base appropriata (la sperimentazione, nda). Segue una descrizione dei vari tipi di test, specificando che esistono i test in vitro ma non sono sufficienti (siamo nel 1982, magari le cose sono cambiate) a dare un responso definitivo sulla pericolosità di una sostanza, la conferma deve venire sempre dal test animale… e sì, concludono che nonostante per ragioni etiche non possa essere reso obbligatorio, sarebbe DESIDERABILE ottenere risultati dall’osservazione dell’effetto delle sostanze sull’uomo. Meno male, dico io, che hanno avuto un sussulto di eticità!!!

La seconda e più corposa parte, come già anticipato, è costituita dal libro della Winters. Opportunamente privata della copertina, tanto che sono riuscita a capire di cosa si trattava perché a pagina 14 l’incauta autrice che non sapeva che fine avrebbe fatto il suo libro scrive: “con “A Consumer’s Dictionary of Cosmetic Ingredients” riuscirete a capire le moderne e future etichette per determinare l’uso, la desiderabilità o la tossicità degli ingredienti citati”. (traduzione libera mia dall’inglese).
Dunque: questo è un dizionario cosmetico del 1978 scritto negli Stati Uniti, che cita le sostanze cosmetiche in commercio al momento (e di cui, ho potuto verificare specialmente sui coloranti, in Europa molte sono state ritirate dal commercio).

Da Progettogaia: http://www.progettogaia.it/dirittianim/ ... osme01.htm

<<<Il 27 settembre 1976 la Comunità Europea ha introdotto una Direttiva sulla produzione dei Cosmetici per garantirne la sicurezza (76/768/EEC). Fu stilata una "Positive List", una lista degli ingredienti ritenuti sicuri per l' uso in cosmesi, le sostanze incluse non necessitavano più di esperimenti su animali, potevano essere liberamente usate nella formulazione dei prodotti.Fu stabilito che, da quel momento in avanti, ogni nuovo ingrediente per essere inserito nella lista avrebbe dovuto essere testato su animali per dimostrare la propria innocuità. >>>

Da Oltrelaspecie: http://www.oltrelaspecie.org/download/v ... velist.doc

<<<Purtroppo, anche quasi tutti gli ingredienti introdotti prima del 1976 sono stati prima o poi testati su animali da qualcuno. Non per nulla, in alcuni casi, la positive list (cioè l'elenco delle sostanze ritenute sicure al 1976) parla espressamente di dati di tossicità su roditori.>>>

Da http://www.ares2000.net/ricerche/vivisezione.htm

<<<Il 27 settembre 1976 la Comunità Europea introdusse una direttiva sui cosmetici per regolamentarne la sicurezza (76/768/EEC). Fu stilata la cosiddetta “Positive List”, ossia una lista di ingredienti ritenuti sicuri in cosmesi. Tali sostanze non necessitavano di esperimenti su animali poiché già in commercio e quindi considerate sicure in base alle esperienze passate. Al contrario, fu stabilito che da quel momento in poi, ogni nuovo ingrediente sarebbe stato testato obbligatoriamente su animali per poter essere considerato innocuo.>>>

Da http://www.universoetico.it/dirittoevit ... IVE%20LIST

<<<Il 27 settembre 1976 la Comunità Europea ha introdotto una Direttiva sulla produzione dei Cosmetici per garantirne la sicurezza (76/768/EEC). Fu stilata una Positive List, una lista degli ingredienti ritenuti sicuri per l' uso in cosmesi, le sostanze incluse non necessitavano più di esperimenti su animali, potevano essere liberamente usate nella formulazione dei prodotti.
Fu stabilito che, da quel momento in avanti, ogni nuovo ingrediente per essere inserito nella lista avrebbe dovuto essere testato su animali per dimostrare la propria innocuità. Ciò significa che le aziende che vogliono utilizzare ingredienti nuovi per le loro produzioni, devono, per legge, testare le sostanze perché vengano accettate nella lista di quelle sicure.
In pratica non si testa più il prodotto finito, ma si continuano a testare le sostanze nuove che le aziende produttrici realizzano con le loro ricerche, questo rende inutile e falsa la scritta non testato su animali. Questa frase significa soltanto che il prodotto finito non è stato testato, ma non esclude la sperimentazione effettuata sugli ingredienti con cui quel prodotto è realizzato.>>>

Da http://lapecoranera.splinder.com/archive/2004-02

<<<Dal 1976 è obbligatorio per legge (Direttiva europea 76/768/EEC) sperimentare su animali gli ingredienti dei prodotti cosmetici. Non è attualmente possibile commercializzare un prodotto cosmetico se i suoi ingredienti non sono stati testati su animali.
Le uniche ditte che non hanno mai contribuito all'incremento degli esperimenti sono quelle che utilizzano solo ingredienti già presenti sul mercato negli anni precedenti alla legge del 1976; per tutte queste sostanze non vi è l'obbligo della sperimentazione su animali. La loro lunga permanenza sul mercato risulta essere un indice di qualità e di innocuità.>>>

Quindi da più siti solo ed esclusivamente italiani viene diffusa l’informazione che:
- La direttiva 76/768/EEC statuisce l’obbligo della sperimentazione delle materie prime cosmetiche sugli animali;
- Non c’è obbligo di sperimentazione per le materie prime presenti sul mercato prima del 1976;
- Esiste una positive list di sostanze ammesse all’uso dal 1976 ora e per sempre, e alcune aziende la usano per fare i loro cosmetici.

Ecco il testo completo della direttiva:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Do ... 76-768.pdf

In essa non c’è scritto assolutamente che le nuove materie prime devono essere sperimentate sugli animali, la considerazione però è implicita nel fatto che (articolo 2) “i prodotti cosmetici commercializzati all’interno della Comunità non devono causare danni alla salute umana” e l’unico modo per stabilirlo era ed è ancora la sperimentazione animale.

Non c’è scritto da nessuna parte che le sostanze presenti sul mercato prima della pubblicazione della direttiva possono essere considerate sicure;

Esiste una positive list, è vero, ma riguarda solo una piccola parte delle sostanze usate in cosmetica: conservanti permessi, sostanze varie da usarsi ad una certa percentuale massima, coloranti e filtri solari permessi. Con le sostanze citate non si riuscirebbe a formulare il cosmetico più semplice, perché la lista è incompleta, visto che lo scopo non è porre una pietra miliare nella storia cosmetica ma regolamentare eventuali sostanze pericolose o potenzialmente allergeniche (gran parte dell’elenco è costituito da una NEGATIVE LIST di sostanze vietate).

Abbiamo capito che nella direttiva in questione non c’è una positive list completa, a questo punto mi domando che c’entra in tutto ciò il libro di cosmetologia di Ruth Winters. L’unico suo pregio è di essere stato pubblicato nello stesso periodo della direttiva, quindi uno potrebbe dedurre che si voglia conoscere l’elenco delle sostanze ad uso cosmetico presente sul mercato in quel periodo. Ma come in ogni trattato di cosmetologia c’è una lista delle sostanze buone e delle sostanze pericolose per la salute, visto che lo scopo è quello divulgativo. Quindi non possiamo prendere neanche questo come lista positiva, visto che un libro americano non c’entra nulla con il legislatore europeo, cita tutte le sostanze esistenti senza dare alcuna garanzia che in base a nuove evidenze esse non verranno ritestate.

A questo punto deduco che, fatta salva l’assoluta buona fede degli antivivisezionisti, su cui metto la mano sul fuoco perché in caso contrario mai e poi mai mi avrebbero mandato la sedicente “positive list”, qualcuno ha mentito. O per approssimazione o per incompetenza ha snaturato la realtà dei fatti, facendo affermazioni vere solo a metà e facendo circolare solo per pochi eletti (io ho dovuto pagarmelo) un libro in inglese privato opportunamente della copertina in modo che non si capisse facilmente cosa in realtà era. Il problema è che queste affermazioni sono state riprese pari pari da moltissime fonti, e quindi sono state istituzionalizzate per il fatto che le citano tutti.

Posso capire che la maggior parte degli animalisti non si intenda di chimica, non si vada a leggere la direttiva, rinunci a dare un’occhiata ad un libro di chimica scritto per di più in inglese, ma mi domando: i laboratori che producono in base alla positive list lo sanno benissimo cos’hanno per le mani, e pure le industrie cosmetiche che dichiarano di usarla, perché di legislazione cosmetica se ne devono intendere altrimenti non potrebbero mettere alcun prodotto sul mercato. Gli antivivisezionisti chiedono se si rispetta la positive list, e le fabbriche assicurano, sapendo di mentire, di sì. Tanto chi le controlla? A nessuno è permesso mettere il naso in un’industria o controllare i suoi fornitori. Così queste ditte vengono messe nell’elenco dei prodotti “cruelty free” e si assicurano una fetta di mercato in più, con una semplice operazione di marketing a costo zero, in cui basta firmare un documento che attesti che non si concorre alla sperimentazione animale. Non vi sembra questa un’enorme presa in giro???

Per fortuna, a parte la storia della positive list fantasma, si sono ottenuti passi avanti significativi (ed autentici) sulla sperimentazione animale, attraverso la direttiva 93/35/EEC che per la prima volta tenta di regolare e porre un freno, in futuro definitivo, alla sperimentazione. Questi sono i veri risultati, ancora incompleti, è vero. Ma chi spera di comprare prodotti cruelty free sappia che viene sempre ingannato, e che boicottare ditte che non si prestano a questo gioco in cui “ci teniamo buoni gli animalisti così ci accaparriamo una fetta di mercato in più” è per lo meno inutile, visto che non ci sono garanzie di alcun tipo che perfino un prodotto che si autodefinisce cruelty free lo sia davvero.

Lola

clara
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Messaggio da clara » mar set 20, 2005 11:02 am

Grazie per aver fatto finalmente chiarezza sull'argomento e complimenti per tutto il lavoro fatto.
Mi auguro che questa ricerca esca dai confini di Promiseland.

valeria
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Messaggio da valeria » mar set 20, 2005 11:04 am

Complimenti e grazie grazie grazie!!
Un passo in più per uscire dalla mentalità della "ditta cattivona".
Beh, prossimo passo...massima divulgazione! Posso pubblicare il link di questa pagina in giro?

pata
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Messaggio da pata » mar set 20, 2005 11:08 am

Grande Lola!
Grazie anche da parte mia e se possibile anch'io divulgherei queste info.

Lia
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Messaggio da Lia » mar set 20, 2005 11:37 am

Grazie, Lola!
Ottimo lavoro!
Ne parlerò anch'io il più possibile!

vittorio urbani

Messaggio da vittorio urbani » mar set 20, 2005 12:40 pm

A quanto pare è stata scritta la fine del 'cruelty free' in etichetta.

Dott.ssa Lola, chapeau!

PS ed è pure una bella ragazza! E pensare che l'avevo al Sana a portata di rapimento me bischero...:-/

barbara3
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Messaggio da barbara3 » mar set 20, 2005 12:57 pm

Lola, tanto di cappello! :-o
Lo metti su saicosaecc così avremo un link preciso?
Grazie mille di tutto il lavoro!

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