scuola familiare

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melidi7
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Re: scuola familiare

Messaggio da melidi7 » dom mar 22, 2009 11:13 pm

salve ragazze,
è passato quasi 2 mesi da quando ho letto qui...molto acqua è passata sotto il ponte e non ho ancora letto tutto i post nuovi.

vorrei chiedere a sole: allora tu saresti sotto la direzione didattica della scuola di tua madre?

che comodità.

parlare di unschooling in italia, ed in particolare con l'esame annuale, come sta per ora (e non vedo come cambierà) rende per molti l'approccio "puro" assai complicato.
in una famiglia come la nostra, dove metà sceglie di continuare con la scuola, lo rende ancora piu difficile.

sole, avevi scritto da qualche parte che fare l'esame non era obbligatoria, ma solo "fortemente consigliato"...lol, ho cercato di tastare il terreno con il nostro preside su quello..ha! Lui diciamo, non è daccordo. va beh, esame piu esame meno. Quello che fa a casa nostra è che Shanti si mette a fare "i compiti" dai libri di scuola, per non trovarsi troppo male al esame. Mi va bene, ma che nervoso per certi cose...non ce un modo per studiare grammatica in modo divertente? E cosi...innaturale...altro che apprendimento naturale.

beh, si sceglie lei cosa, quando e dove, ma lo sa che è richiesta da lei per via del esame. Altrimente non lo farebbe.
vado a nanna, ma nessuno vuole partire una discussione alla lista yahoo "apprendimento naturale"??
http://it.groups.yahoo.com/group/apprendimentonaturale/
io non scrivo molto-ho troppo da fare ultimamente con la primavera, ma se eravamo di piu, forse sarebbe un po piu ricco.

xxmelissa

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » lun mar 23, 2009 10:13 am

melidi7 ha scritto:vorrei chiedere a sole: allora tu saresti sotto la direzione didattica della scuola di tua madre?
In realtà, NO :( Il comune in cui viviamo è sotto un'altra direzione. Però noi siamo lontani dal comune stesso, siamo in montagna e per noi per certi aspetti, potrebbe risultare più semplice e più comodo andare nel comune in cui c'è la scuola di mia mamma. Questo perché quel comune è più vicino alla sed dove lavora il mio compagno, inoltre non è molto più distante dal nostro Comune di riferimento. Sostanzialmente, se dovessi iscrivere le bimbe a scuola, nessuno farebbe obiezioni, se io scegliessi la Scuola diretta da mia mamma e non quella del nostro Comune.

Non so però se questo valga anche nel caso in cui io NON le mandi a scuola: cioè se posso chiedere di "essere esaminata" da mia mamma, invece che da un altro direttore.

Certo, mia mamma mi ha già detto che, seppur non opporrà alcun ostacolo, starà ben attenta a farmi un colloquio severo e scrupoloso e valuterà con grande severità i progressi delle bambine.

Per 2 motivi: 1), perché sono sua figlia e non vuole fare favoritismi; 2) perché le sta a cuore lo sviluppo delle nipotine

Comunque, è vero, per certi aspetti sono fortunata. Se non altro, non credo che dovrò mettermi a combattere con un dirigente, per far passare le mie idee.
Vedremo...
melidi7 ha scritto:sole, avevi scritto da qualche parte che fare l'esame non era obbligatoria, ma solo "fortemente consigliato"...lol, ho cercato di tastare il terreno con il nostro preside su quello..ha! Lui diciamo, non è daccordo.
Sì, è vero, ne avevamo di nuovo discusso stesso qui: la circolare ministeriale 32 del marzo del 2008 diceva:

"Gli alunni provenienti da istruzione familiare, qualora non si iscrivano ad alcuna scuola statale o paritaria, sono obbligati, ai sensi dell’art. 1, comma 4 del decreto legislativo n. 76/2005, a sottoporsi ogni anno ad esame di idoneità per la classe successiva a quella corrispondente all’anno di corso per la quale sono stati istruiti, nei limiti di età prescritti dal precedente comma."
La nuova Circolare Ministeriale C.M. n.32 MIURAOODGOS prot.n. 2528/R.U./U 13.03.2009, segnalata da Miky, non ha cambiato le cose:
"Coloro che assolvono all’obbligo con formazione familiare devono sottoporsi ogni anno ad esame di idoneità."

Micòl (unamas) faceva notare, però, che le Circolari ministeriali non hanno obbligo di legge e possono esser soggette all'interpretazione del Dirigente Scolastico.
Per esempio, saà il dirigente a stabilire in che cosa debba consister questo "esame di idoneità": non è scritto da nessuna parte - mi sembra - che debba trattarsi di una prova scritta. Potrebbe essere un colloquio.

C'è anche da dire che gli obbiettivi delle elementari non sono molto complessi. Sostanzialmente si richiede -come obbiettivi fondamentali- che i bambini imparino a leggere, scrivere e far di cono (come si suol dire). Ora, se mia figlia impara a leggere su questo o quel libro (che siano fiabe o l'enciclopedia Trecani), non credo che, messa davanti a un testo di verifica, improvvisamente non sappia più leggere, no?
Stessa cosa se ha imparato a fare le operazioni. COME le abbia imparate è una sua/nostra scelta: ma una volta imparate, non penso che si blocchi, solo perché sul libro della scuola c'è scritto 2+2=....

Non credo sia necessario esercitarsi per forza sugli stessi libri usati a scuola. Anzi, l'autonomia consiste proprio nell'acquisire un concetto e poi essere in grado di utilizzarlo in qualsiasi situazione, ovunque e comunque.
e' assurdo riuscire a fare 2+2 solo con le palline disegnate sul libro di scuola, mentre se ho in mano delle fette di pane(invece delle classiche caramelle!) non sono più capace: questo significa che il concetto non l'ho capito, ma che ipararo a pappagallo solo quello che è scritto sul libro.
Ed è proprio questo che vorrei evitare alle mie bambine: di imparare come degli automi e non spontaneamente. Quindi è ovvio che, per quanto mi riguarda, pure i libri scolastici sono banditi.
Anzicché scrivere lunghe e noiose paginate di coniugazioni di verbi, semplicemente impareranno a parlare l'italiano correttamente, dalla pratica di ogni giorno e non gli verrà mai da dire "se io avrebbi", esattamente come non cercano di camminare sulle mani!!! Voglio dire, per loro sarà "naturale" e non una forzatura, coniugare i verbi correttamente, esattamente come è naturale camminare sulle gambe :wink:
E poi, piano piano, si vedrà....
Ciao
Sole
Ultima modifica di sole75 il lun mar 23, 2009 10:49 am, modificato 2 volte in totale.

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » lun mar 23, 2009 10:15 am

Miky ha scritto:Ciao a tutte! Sono di fretta, ma vorrei rispolverare questa bellissima discussione.
Partirà a settembre 2009 a Bassano del Grappa, un nuovo progetto di scuola familiare collettiva chiamato "la scuola del buonsenso" troverete tutte le informazioni del caso nel sito http://lapappadolce.com
Oltre al piano dell'offerta formativa ci sono i riferimenti legislativi più recenti compresa la circolare ministeriale 32 del 19/3/2009.
Buona giornata.
Ciao Miky,
grazie infinite per la tua segnalazione :D

melidi7
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Re: scuola familiare

Messaggio da melidi7 » lun mar 23, 2009 3:26 pm

melidi7 ha scritto:<<sole, avevi scritto da qualche parte che fare l'esame non era obbligatoria, ma solo "fortemente consigliato"...lol, ho cercato di tastare il terreno con il nostro preside su quello..ha! Lui diciamo, non è daccordo. <<

e sole aveva risposto:
<<Sì, è vero, ne avevamo di nuovo discusso stesso qui:
...snip....La nuova Circolare Ministeriale C.M. n.32 MIURAOODGOS prot.n. 2528/R.U./U 13.03.2009, segnalata da Miky, non ha cambiato le cose:
"Coloro che assolvono all’obbligo con formazione familiare devono sottoporsi ogni anno ad esame di idoneità."

sole:<<Micòl (unamas) faceva notare, però, che le Circolari ministeriali non hanno obbligo di legge e possono esser soggette all'interpretazione del Dirigente Scolastico.
Per esempio, saà il dirigente a stabilire in che cosa debba consister questo "esame di idoneità": non è scritto da nessuna parte - mi sembra - che debba trattarsi di una prova scritta. Potrebbe essere un colloquio.<<

rispondo:
si... QUesto ho capito *io* ma il preside vuole un esame come abbiamo gia fatto l'anno scorso. Io sarei disposta a cronologiare i nostri progressi tipo con un diario, ma lui, anche se piace l'idea, non si sente "permesso" a fare semplicemente un colloquio. L'esame richiede un gruppo di 3 maestri (adesso forse è scesa a 2).

sole:<<C'è anche da dire che gli obbiettivi delle elementari non sono molto complessi. Sostanzialmente si richiede -come obbiettivi fondamentali- che i bambini imparino a leggere, scrivere e far di cono (come si suol dire). <<
E' verissimo che la scuola elementare "sostanzialmente richiede che i bambini imparino a leggere e scriveer e fare di conto".. Gli obbiettivi di prima e seconda non sono complessi. Ma per la terza in su, non è cosi semplice nelle due settori di matematica e grammatica. E ti assicuro che *se il bambino legge gia* gli esami di prima e seconda elementari sono proprio cosi, basilari. Ma per la terza, sono abbastanza sicuro, basandomi sul anno scorso, che quest'anno non sarà cosi semplicino. Il preside mi ha pure detto che sarebbe simile al esame di quinta, ma a livello di 3za.

<<Ora, se mia figlia impara a leggere su questo o quel libro (che siano fiabe o l'enciclopedia Trecani), non credo che, messa davanti a un testo di verifica, improvvisamente non sappia più leggere, no?<<

giusto, leggere è sempre leggere. Ma per fare una verifica, un esame, ci vuole pratica, abitudine--di leggere le indicazioni, capire cosa vogliono da te, e saper darlo come lo vogliono. E purtroppo, non chiederanno di leggere un testo per vedere se ha capito. Useranno la parola scritta per indagare su cosa abbia studiato realmente. Parlo per esperienza, che è diversa da qualcosa di immaginato, teorico, purtroppo.

<<Stessa cosa se ha imparato a fare le operazioni. COME le abbia imparate è una sua/nostra scelta: ma una volta imparate, non penso che si blocchi, solo perché sul libro della scuola c'è scritto 2+2=....<<

A loro (i dirigenti scolastici) se ne fregano assai *come*. Vogliono vedere se il bambino riesce fare cio che fanno gli altri coetanei. Certo 2 piu 2 non si blocca nessuno. Ma se non ha notato che un "h" verde uguale "centinaia" un "da" rosso "decina" e un "u" è "unità", e non è capace a scomporre 347 in 3 h, 4 da e 7 u, e che 2 u e 45 da vuol dire 452 (tutta roba che c'era sul esame di 2a)...il bambino sa che esercizio dopo esercizio non ha capito un acccidente. e se deve fare 347 x 25...e non sa le tabelline, non sa metterla "in colonna" ...va be, tutto la matematica salta sul quel esame...ah, no ci sono anche i problemi, ma di solito se apprendi naturalmente, i problemi sono facili, proprio perche è così che si impara...

sole scrive: <<Non credo sia necessario esercitarsi per forza sugli stessi libri usati a scuola. Anzi, l'autonomia consiste proprio nell'acquisire un concetto e poi essere in grado di utilizzarlo in qualsiasi situazione, ovunque e comunque.<<

si, sono d'accordo, ma avere dei libri scolastici non è un male. Anche i libri di scuola possono essere divertenti, l'importante è che sono li perche possono essere interessante ed utile. NON perche si deve usare quelli e basta. Noi, perche siamo una famiglia che ha già visto 4 bambini attraversare le elementare, 3 le medie, e 2 le superiori posso assicurarti che questi libri vecchi sono amici e letti e riletti da tutti i bimbi, incluso il mio piu piccolo di 3 anni. E proprio perche ce sto esame annuale del cavolo, non credo che guasta che ci siano i libri scolastici in giro--ci si abitua a vedere lo format che usano, il linguaggio per le domande...

<<e' assurdo riuscire a fare 2+2 solo con le palline disegnate sul libro di scuola, mentre se ho in mano delle fette di pane(invece delle classiche caramelle!) non sono più capace: questo significa che il concetto non l'ho capito, ma che ipararo a pappagallo solo quello che è scritto sul libro.<<
beh, questo non credo che nessuno avvrebbe problemi. Se si contanto 2 palline si contano anche 2 fette di pane. Ma tu stai parlando di un esame di prima, il che praticamente farebbe ridere chiunque. ma man mano che andiamo avanti, quello che si impara in scuola è sempre piu lontana dalla vita reale. E quello che l'esame riflette però e la vita scolastica.

Adesso, poniamo che il tuo bambino fin ora non a mostrato nessun interesse per la lettura. Magari si riconosce qualche lettera, ma non piace scrivere ne disegnare (sto parlando "ipoteticamente" ma veramente il mio 6to bimbo è proprio cosi...sa le tabelline fino ai 3 --piu o meno! ..perche abbiamo un video gioco bellissimo che lui piace giocare per le tabelline, e bravissimo nel conto ma lettere, scrivere le lettere, e disegnare : pocchissima interesse). Ebbene, diciamo che questo bambino non ha fatto nulla di lettura, e anche in 2a o 3a non si mette ancora. Cosa faresti tu? (per la pura piacere di discussione, eh! )

<<Ed è proprio questo che vorrei evitare alle mie bambine: di imparare come degli automi e non spontaneamente. Quindi è ovvio che, per quanto mi riguarda, pure i libri scolastici sono banditi.<<

Ecco, sole, attenzione: perche tu li bandisci? solo perche scolastico? se uno li legge e si diverte a sfogliarli questo non è scuola. E' autonomo, e anche naturale. Innaturale a mio parere in questo momento( ritengo la liberta di cambiarmi idea!) è decidere io come mamma cosa vale e cosa non vale, a priori. Se io metto i libri di scuola *a disposizione* ma non sono ne blastemizzati (è una parola, questa?) ne spinti come unica fonte di saggezza, credo che possono anche essere molto carini. Quelli che ha avuto sia R. (il 4to) e S. (la 5ta) sono molto belli, divertenti e anche ben fatti, con giochi, e cose da fare al interno del libro... molto diverse da quelli che avevano le due ragazze piu grandi.

Credo che un bambino diventi automo invece di autonomo quando non ha nessuna scelta, nessuna voglia, ed è punito se non lo fa nel modo giusto. Usare un libro scolastico, imparare a fare la divisione in lunga perche probabilmente sarà richiesta non vuole dire perforza che non sarà autonoma. se ha capito, non ha bisogno di fare piu di tanto...l'ha capito, e bon, fatto.
per la prima e la seconda la mia bimba non ha dovuto fare nulla perche era gia avanti da se. Ma devo dire che io personalmente, per la nostra particolare situazione famigliare, non mi sentirei cosi tranquilla *per lei* se non provava almeno un po di provare le cose presentate in suoi libri. Perche fare grammatica non è uguale a "conoscere la lingua

<<Anzicché scrivere lunghe e noiose paginate di coniugazioni di verbi, semplicemente impareranno a parlare l'italiano correttamente, dalla pratica di ogni giorno e non gli verrà mai da dire "se io avrebbi", esattamente come non cercano di camminare sulle mani!!! Voglio dire, per loro sarà "naturale" e non una forzatura, coniugare i verbi correttamente, esattamente come è naturale camminare sulle gambe :wink:<<

si, S. è gia capace a parlare correttamente. ma a dire quale modo e tempo sta usando non lo sa. Credo che ci saranno modi piu divertenti che semplicemente memorizzare.
ma non li conosco. Perquesto chiedevo.

ti posso dire che sono molto al corrente del pensiero unschooling, capisco (credo) la tua linea di pensiero (per spiegare che sto parlando (e guardando) dalla stessa finestra che usi tu) ma ultimamente, perche ce un esame annuale, sto riflettendo sulla mia precedente radicalità verso l'apprendimento naturale.

Ho molti dubbi ultimamente, il che trovo importante per veramente capire.
devo andare, spero di poter continuare questo discorso.
pero ti assicuro che parlare di unschooling in italia mentre tuoi figli sono piccoli, è molto diverso dal farla con bambini piu grandi...

come dici, pian piano si vedra.
ma noi ci sentiamo molto isolati da tutti qui, nelle langhe!
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Re: scuola familiare

Messaggio da unamas » lun mar 23, 2009 8:42 pm

ciao, scusate se ultimamente sono sempre di corsa...volevo solo riferirvi un aneddoto che mi ha fatto sorridere.Ho assistito a una conversazione tra un bimbo di 8 anni che non è mai andato a scuola e una donna che non sapeva niente di lui.Erano seduti al tavolo di una sala comune e lui aveva un libro di Grimm tra le mani così lei ha chiesto qualcosa del tipo 'mi leggi una storia?'.Lui ha risposto di non saper leggere.Lei ha cominciato un teatro di quelli un po' odiosi (non mi piace la gente che usa un tono di voce con gli adulti e uno coi bimbi) del tipo 'non ci credo' 'non è possibile''ma quanti anni hai ' e così via finchè esce il fatto che lui fa scuola a casa.Lei chiede se è bello e alla risposa affermativa chiede perchè. Lui dice qualcosa che non sento bene ma a che fare col gli orari.e lei replica che però di certo non è facile avere la maestra sempre in casa che ti controlla. E lui sorride e dice che 'ma io posso imparare quando voglio.Se ho bisogno di notte non devo aspettare il mattino dopo'.Mi ha allargato il cuore assistere alla visione opposta della scuola. Per lei era comunque un peso un dovere, comunque la si rigirasse.Per lui equivaleva a una opportunità.Era appunto il soddisfacimento di un bisogno che gli si stava offrendo....E comunque tra parentesi questo stesso bimbo mi ha messo in enorme difficoltà disquisendo delle scoperte di Cook e Magellano e disegnando delle carte del mondo in cui io non avrei saputo posizionare un solo paese....

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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » mar mar 24, 2009 10:21 am

Cara Melidi,
per me è molto importante confrontarmi con te. perché io ho bimbe ancora molto piccole e quindi parlo soprattutto di sogni e di ideali (della teoria, insomma), mentre tu hai già vissuto anni e anni di pratica di unschooling e davvero sai quali sono i reali ostacoli.

Effettivamente, io non mi sono posta molte domande rispetto alla pratica.
Come giustamente fai notare tu, a scuola si usano tutto un linguaggio e un metodo che se non si apprende, non ti permette di capire cosa vogliono da te le insegnanti. E, posti davanti a una verifica, da parte di questi stessi insegnanti, si rischia che anche il bambino più genio crolli, perchè non sa cosa sta per "u" o per "d".

Ora, secondo me, si tratta di capire (e anche di combattere in questa direzione) se quello che deve essere verificato è il contenuto o il metodo. A questo punto, quando si presenta il proprio figlio come istruito in famiglia, si allega anche un papiro con gli obbiettivi da noi perseguiti e le modalità e si richiede che venga verificato in base a quelle modalità, in quanto SUO DIRITTO!!!!
Che si verifichi pure che sappia leggere e contare, ma che NON gli si facciano domande trabocchetto, che possa comprendere solo qualora abbia seguito le spiegazioni della maestra. Che non si usi l'abbreviazione "u" che può essere ambigua (e non c'è scritto da nessuna parte che in 3a come in 5a il bambino debba conoscerla) e si parli piuttosto di numeri, di quantità.Come le vuole scomporre queste quantità, sarà affar suo.
Ripeto, bisogna essere un po' più esigenti e chiedere che non si faccia confusione tra obbiettivi e programmi. ogni scuola, ogni maestra usa programmi e strumenti diversi, ma non sono quelli a dover esser provati in sede d'esame: vanno verificati gli obbiettivi. E noi genitori dobbiamo essere così rompiscatole da pretendere che venga rispettato ciò e che le maestre non si limitino ad usare i loro unici strumenti per verificare questi obbiettivi, ma li verifichino super partes con modelli d'esame che vanno oltre i metodi specifici impiegati a scuola. E così saremo sicuri che l'esame sarà più equo. Per un'insegnante è difficilissimo fare ciò, perché sono abituate che gli alunni ripetano parola per parola quello che dicono loro. Ma questo è un problema loro, della scuola, del dirigente (che deve trovare persone in gamba), non mio. Se a mio figlio viene fatto un esame non equo che verifica il metodo, anzicché gli obbiettivi, che va a provare se sa cos'è "u" e non se sa risolvere i problemi, faccio succedere un bel casino, per dirla senza mezzi termini. Denuncio la scuola!
Del resto, poi, ammettiamo pure che loro dicessero che il bambino non ha raggiunto gli obbiettivi di classe 3a (per fare un esempio)? Cosa succede? Niente! NON è che viene bocciato! Comtinuerà il suo percorso di scuola familiare e probabilmente l'anno seguente avrà raggiunto quegli obbiettivi e pure altri.

Per esempio, il discorso lettura (di cui racconta anche l'aneddoto di unamas, del bambino di 8 anni): ci sono bambini che, se lasciati liberi, non apprendono a leggere prima degli 8-9 anni, impegnati in altre fasi di apprendimento. Dovendo sostenere un esame di lettura, questi bambini prenderebbero 0 o "non classificato". Bene, ne prendiamo atto e andiamo avanti. Molto probabilmente, all'esame di 5a, prenderanno 10: avranno appreso a leggere quando ne hanno sentito il bisogno e il desiderio e pertanto l'avranno tanto più apprezzata e amata la lettura. Non leggeranno senza intonazione, sbagliando gli accenti, maltrattando tutta la punteggiatura e, soprattutto, senza capire un cavolo di quello che leggono, come la maggior parte dei bambini COSTRETTI a leggere, ma leggeranno con gusto, con amore, con gioia, col piacere di chi legge solo perché ama farlo!!!!! Ben venga allora che abbia cominciato dopo! Chi se ne frega se per i primi anni saranno stati guardati dagli ALTRI come ritardati, ignoranti (scusatemi se sono così diretta, ma è così che vengono di regola guardati dai benpensanti i bimbi che a 8 anni non sanno leggere). La lacuna è stata ben colmata. NON SOLO, sono passati decisamente in vantaggio!!!! Io conosco ADULTI che tutt'ora NON SANNO LEGGERE: riconoscono le lettere e le parole,sì, ma da qui a LEGGERE ce ne passa!!!!!! E qual è stato il vantaggio di saper già leggere (si fa per dire) a 5 anni!!!!!

Credo che - quando si fa unschooling - bisogna anche avere il coraggio di OPPORSI a quello che viene presentato come imprescindibile e obbligatorio. Di dare anche un fondamento teorico, pedagogico, filosofico alle proprie convinzioni, in modo da dar loro una veste più facilmente accettabile dalle istituzioni. Es: "per mio figlio, ho scelto di non insistere sulla lettura, ma di lasciare che ci si avvicini liberamente, secondo i suoi tempi, in base ai principi antroposofici, secondo cui bla bla bla..."
E NON adeguarci NOI al modello scolastico, per paura che nostro figlio non superi l'esame. Che senso ha? Che lo facciamo a fare l'unschooling, se poi a casa, seguiamo passo passo quello che si fa a scuola.
L'apprendimento spontaneo (chiamalo, unschooling, chiamalo scuola familiare o paternale, chiamalo come vuoi) è proprio basato su altro: sui tempi del bambino, sui suoi interessi, sulle sue competenze innate,... La scuola e quello che ci fanno dentro, non dovrebbe toccarci proprio.

Certo, bisogna avere coraggio, testardaggine, bisogna conoscere i propri diritti e lottare affinché vengano rispettati. Bisogna aver la faccia tosta di dire al preside che non siamo d'accordo con quanto afferma e, magari, se serve, rivolgersi oltre. Bisogna anche far capire che non facciamo unschooling né per incuria nei confronti dei nostri figli, né per il puro gusto della contestazione, ma perché seguiamo una linea pedagogica precisa, abbiamo dei valori in testa, ecc. Non dobbiamo farci vedere impreparati. Dobbiamo saper rispondere a ogni obbiezione!!!! Credo questo sia molto importante. Dobbiamo dare l'immagine di chi è addentro alla materia, di chi sa di cosa sta parlando, di chi "ha studiato", non di chi si è buttato a fare una cosa, senza conoscerla o capirla a fondo.

Del resto, se è consentito che nelle scuole private (es steineriane) i bambini imparino a leggere dopo i 7 anni, perché si dovrebbe pretendere dai bambini seguiti in casa, che l'apprendano prima?????
Penso che anche per l'apprendimento familiare siano consenti margini di tempi diversi per il raggiungimento dei vari obbiettivi.

Su questa faccenda dell'esame, comunque indagherò meglio

Ciao ciao a tutte
Sole

melidi7
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Re: scuola familiare

Messaggio da melidi7 » mer mar 25, 2009 11:36 am

volevo solo dirti grazie per la tua lunga lettera.
è molto bello leggere persone che la pensono come me...solo che io negli ultimi mesi sono un po scettica, non sulla validità del unschooling, ma della sua presenza nella nostra famiglia, in particolare. Non ce modo per me a farlo in senso "puro" per ora. perche la benessere psichica della mia figlia ne risenterebbe. Io non ho solo il preside di oppormi, ma i miei figli piu grandi, il mio marito. In teoria, lui è il primo a dire che cio che dici sia vero, ma nella realtà. Beh, sono stanca di argomentare con lui con tutti.

ma ti dico sono completamente daccordo.
un giorno alla volta...
voglio scriverti di piu, ma non posso ora, pero volevo dirti almeno che ho letto la tua risposta.
xxmelissa
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PS non sono quello che pensi!
mentre tu hai già vissuto anni e anni di pratica di unschooling e davvero sai quali sono i reali ostacoli.
io ho sempre fatto stile "unschooling" pre elementari per tutti i miei figli ma è solo con la mia 5ta bimba che ho fatto di scuolafamgilare, e fino ad Marzo, senza nessuna richiesta particolare di applicarsi ai libri scolastici. Lei li prendeva come e quando voleva. e l'anno scorso, si è applicata *da se* verso marzo di fare un po di matematica, e leggere i vari libri un po piu attentamente, chiedendomi domande su questo e quello. Da Marzo, perche me lo chiedeva mio marito (e dai segni forti di gelosia dei fratelli, mi domandavo se non era meglio), ho cominciato a suggerire di prendere i libri di scuola quando lei mi domanda "che cosa posso fare?"...non suggerisco solo quello, ma l'ho aggiunto alla lista di cose che si potrebbe fare.
Lei accetta il suggerimento volentieri 3 su quattro, e spesso lo fa da se il suggerimento. In 3 settimane, abbiamo quasi finito il libro di matematica. a lei piace fare gli esercizi (se li metto io tutto pronto) e in piu trova i problemi divertenti. Ma i divisioni in lungo ne l'anno scorso ha fatto ne quest'anno.
come tu dici, basta che capisce cos'è, non quello in particolare. Anche l'anno scorso, per la multiplicazione in colonna, ed in particolare col riporto, lei non piaceva e non le ha fatte (ne capiti, quindi ho lasciato perdere.) Al esame, hanno solo chiesto le tabelline--lei non sapeva a memoria, ma sapeva benissimo che 5 x 8 faceva 5 piu 5 piu 5piu5 ....
ha fatto credo innervosire la maestra calcolandoli tutti cosi, lol, le ha fatto passare senza farli tutti.

-- non danno voti sul esame_ o si passa alla prossima classe o non si passa. Almeno cosi è stata l'anno scorso. Hai ragione che non importa in una situzaionnnnecome la tua, se passa o no. Ma credo che la mia bimba capirebbe--perche sarò sicuramente indagata senza tregua dai fratelli maggiori. e anche se mentisco, i miei capiscono tutto.
e questo in casa nostra non sarebbe molto bello. purtroppo.

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » gio mar 26, 2009 10:42 am

Cara Melidi,
ora capisco meglio la tua situazione. Credevo che tu avessi fatto un-schooling con tutti i tuoi figli.
Certo non deve essere facile portare avanti i propri principi, quando in famiglia non sono capiti e condivisi da tutti. E probabilmente i ragazzi più grandi vivono l'un-schooling della sorellina come un trattamento di favore e ne sono gelosi e fanno di tutto per sabotarlo.

Io ho cominciato con grande anticipo a parlare di scuola familiare al mio compagno, in modo da maturare insieme l'idea. Ma mi rendo già conto che non sempre siamo sulle stesse posizioni. Poi lui è un lunatico: un giorno mi dice "mi fido di te", un altro giorno contesta tutto quello che dico e faccio. Quindi non mi aspetto che la cosa a suo tempo sarà semplice. Ci sarà da "lottare" pure contro di lui!!!!!

Insomma, a volte mi sembra la cosa più naturale del mondo, altre volte vedo tante difficoltà di ordine pratico.

E poi la difficoltà più grossa SONO PROPRIO IO!!!! Nel senso che mi chiedo se avrò sempre le energie necessarie per rispondere positivamente ai loro bisogni, al loro bisogno di conoscere, di apprendere, di ampliare i loro i loro orizzonti. Ora che hanno 3 e 2 anni, spesso mi sento proprio spompata, senza forze. A volte - come ora - mi siedo davanti al computer e spero che loro si autogestiscono, ma so che non possono durare tanto, che presto avranno bisogno di me.....e - a essere del tutto sincera - io non mi sento di avviare alcuna attività: loro mi chiedono di giocare, ma io in realtà NON NE HO VOGLIA, detto in tutta onestà.
in questo periodo sono davvero stanca. Certo, continuo ad occuparmi di loro, ma riconosco che a volte lo faccio veramente con fatica. E allora mi chiedo: come sarà quando saranno più grandi e avranno esigenze diverse? Ce la farò?
La mia paura non è che non imparino, ma che io non abbia le energie sufficienti! Mi sento come una macchina che è in riserva da chissà quanto e per puro miracolo ancora non s'è fermata. Vorrei tanto fare il pieno, ma non ho ancora trovato il giusto distributore di benzina!!!!! Insomma, non so più dove e come ricaricarmi....

Scusate lo sfogo, tra l'altro fuori tema. Se avete qualche consiglio, per favore aiutatemi che sto per crollare.....

Ah, c'è da dire che forse sono un po' scarica perché oltre alle mie 2 puzzine ce n'è un terzo (o terza?) in arrivo: ora posso darvi la notizia, sono al terzo mese :wink: :mrgreen:

Micòl, ma tu come fai???????????????????????

Bacioni a tutte!!!!
Sole :P

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Gato
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Re: scuola familiare

Messaggio da Gato » gio mar 26, 2009 11:42 am

CONGRATULAZIONI Sole!!!!!!!!!! :D :D :D :D :D :D
Che bella notizia!!!!!!!!!
Capisco che ora tu sia cosi' stanca e priva di energie, e che tu non abbia troppa voglia di occuparti delle due bimbe, coraggio, pensa che presto arrivera' la botta degli ormoni che ti tirano su!
Accontentati di far andare "a regime" casa, bimbe, e tutto il resto in questi tempi, senza sensi di colpa, in fondo nessuno puo' essere al 100% in ogni momento.
Mi ricordo che i primi mesi della seconda gravidanza (il cui termine peraltro scade oggi... ma qui nulla sembra muoversi! :? ) io non riuscivo a sopportare nemmeno l'ODORE di mio figlio, figuriamoci quanta voglia avevo di curarlo e giocare con lui.

saralla
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Re: scuola familiare

Messaggio da saralla » gio mar 26, 2009 11:58 am

:lol: :lol: :lol: che bello Sole!!!
Ci credo che sei stanca! I primi mesi sono davvero pesanti, vedrai che presto inizierai a stare benissimo e a sprizzare energia da tutti i pori grazie ai super ormoni :lol: (quanto mi mancano, ne avrei bisogno anche io che senza gravidanze ma anche "solo" coi due pupi sono a terra... :roll: )

Gato in bocca al lupo tienici aggiornate!! :wink:

melidi7
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Re: scuola familiare

Messaggio da melidi7 » gio mar 26, 2009 3:51 pm

ciao sole--
<<ora capisco meglio la tua situazione. Credevo che tu avessi fatto un-schooling con tutti i tuoi figli.<<

non sapevo che in italia si poteva fare la scuola familiare. quando era nata la prima figlia, volevamo farlo ma eravamo in USA dove è abbastanza consueto. però siamo finiti in italia (per grande fortuna!) e lucia ha cominciato scuola qui nelle langhe in una minuscula scuola di solo 25 (anche meno) bimbi per 5 classi di elementari nel 92 (epoca pre internet lol). Fanno la pluri classe qui, e come scuola non era male, per lei e li....nemmeno troppo sofferta da matteo. Ma per r, il 4to bimbo, la scuola era sbagliata. Pero l'abbiamo sofferta "per forza" non sapendo della possibilità di uscirne. Quando l'ho scoperto, l'estate dopo la terza, volevo tenerlo a casa, ma lui non voleva (perche è molto attaccato al suo amico del cuore ed è tuttora convinto che non andando a scuola, perderebbe il suo amico). Poi, la S. era tutta entusiasta per il traguardo "scuola"---quindi abbiamo seguito loro. Pero per diverse ragioni, s. ha sviluppato verso novembre una terribile ansia scolastica (stranamente, a dirlo sinceramente, xche tutto per lei era acqua passata--aveva imparato a leggere insieme al fratello r., e pure a fare calcolo e tutto il resto--) noi adesso capiamo il perche ma allora era veramente straziante. Io volevo tutti e due a casa, ma alla fine, ho tolto solo shanti.

<<Certo non deve essere facile portare avanti i propri principi, quando in famiglia non sono capiti e condivisi da tutti.<<
non è facile affatto! mio compagno lo capisce e condivide completamente "in teoria" ma quando si arriva ai fatti, beh è tutta un altra cosa. Perche bisogna veramente lavorare duramente per disinescare l'effetto negativo della scuola *dentro di noi*.

<<E probabilmente i ragazzi più grandi vivono l'un-schooling della sorellina come un trattamento di favore e ne sono gelosi e fanno di tutto per sabotarlo.<<
si, è cosi. Anche se essere a casa per loro, sarebbe stata possibile..ma questo è tutto una storia assai complicata, lol, lo lascio per un altro luogo un altro momento!
Cosa buona è che ultimamente la casa è molto piu serena, e credo che ha molto da fare con il fatto che shanti ha scelto di "studiare" dai libri (scolastici voglio dire) un pochino, invece di solo dalla vita.


<<Io ho cominciato con grande anticipo a parlare di scuola familiare al mio compagno, in modo da maturare insieme l'idea. Ma mi rendo già conto che non sempre siamo sulle stesse posizioni. Poi lui è un lunatico: un giorno mi dice "mi fido di te", un altro giorno contesta tutto quello che dico e faccio. Quindi non mi aspetto che la cosa a suo tempo sarà semplice. Ci sarà da "lottare" pure contro di lui!!!!!<<

eh no, fai attenzione! qui non puoi andarci contro, perche i figli sono anche i suoi. Ho finalmente capito questo e da febbraio ho cambiato posizione --ho praticamente mollato il mio atteggiamento di educare lui, il mondo, e adesso lui vuole tenere anche g.l. (che avra 6 anni a maggio) a casa. non so, ma forse ci vuole tempo per tutti...


<<Insomma, a volte mi sembra la cosa più naturale del mondo, altre volte vedo tante difficoltà di ordine pratico.<<

e proprio cosi! la cosa piu naturale del mondo, ma quant'è difficile trovare solo il grano bio, naturale per poterlo trasformare in pane, a casa tua...figurati l'educazione.

<<Scusate lo sfogo, tra l'altro fuori tema. Se avete qualche consiglio, per favore aiutatemi che sto per crollare.....
Ah, c'è da dire che forse sono un po' scarica perché oltre alle mie 2 puzzine ce n'è un terzo (o terza?) in arrivo: ora posso darvi la notizia, sono al terzo mese<<

aaah! ma spiega tutto. I primi 3 mesi sono per dormire (un po dificilino con 2 sotto 3 anni!)...aspetta un po! troverai energia di nuovo.
auguri, melissa
nelle langhe
mamma di 7

che invita caldamente tutti a trovarci alla lista
http://it.groups.yahoo.com/group/apprendimentonaturale/
Ho partito questa lista sulla richiesta di Jan Hunt, per chi leggerà il suo libro appena tradotto "the natural child " .--non mi ricordo purtroppo il titolo in italiano-- che ha un capitolo dedicato al unschooling (che abbiamo deciso di tradurre come "apprendimento naturale".)
mel


sole, unamas, ho veramente bisogni di interventi del vostro stile...avete letto holt ecc.
io non ho manca il tempo per pensare ultimamente...vi prgo!

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » ven mar 27, 2009 9:58 am

Ciao ragazze!!!!!
Grazie a tutte :D :P
Effettivamente me l'ero dimenticato che i primi 3 mesi sono proprio quelli più tosti
saralla ha scritto:che presto inizierai a stare benissimo e a sprizzare energia da tutti i pori grazie ai super ormoni
Gato ha scritto:pensa che presto arrivera' la botta degli ormoni che ti tirano su!
WOW!!!! Non vedo l'ora!!!!! :P :D Saranno la mia "medicina" :mrgreen: :lol: :lol:

Grazie per avermi ricordato che presto ci penseranno gli ormoni a tirarmi su. Mi sentivo un po' spacciata con questo senso di spossatezza....e così in colpa per le piccine

Gato, IN BOCCA AL LUPO!!!!!! Facci sapere presto. Anche una mia amica dovrebbe partorire ora (in realtà il suo termine era il 18....ma il bimbo non ne vuol proprio sapere di venir fuori :mrgreen: e anche lei è talmente impegnanta in altro che non ci si sta concentrando proprio sul parto :roll: )

Un bacione a tutte :wink:

X Melidi: Non ho ancora letto il libro di Jan Hunt. E neanche Holt :oops: Cercherò di procurarmelo al più presto.

Ora vado sulla lista che hai linkato.

Ciao ciao
Sole

scuoladelbuonsenso
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Re: scuola familiare

Messaggio da scuoladelbuonsenso » ven mar 27, 2009 10:01 pm

Ciao a tutte. Sono arrivata qui perchè il caso ha voluto che si citasse l'iniziativa della scuola del buonsenso di Bassano. Qui è proprio un bel posto, grazie… Sono Maria, la "un-maestra" che i genitori hanno scelto per i loro bambini... No, sono una mamma, ho due figlie che chiamo sempre piccolette, ma hanno 12 e 11 anni. La nostra storia è un po’ questa: Alma è stata un paio di mesi all’asilo comunale, poi non ha più voluto sentirne parlare, io mi sono fidata di lei e siamo rimaste a casa con la sorellina, creando tutta una rete di amichetti che frequentavano la nostra casa, magari perché le mamme erano al lavoro. Non sapevo di fare homeschooling, credevo di fare la “casalinga”. Quando è nata Alma avevo conosciuto in ospedale una ragazza tedesca con la quale abbiamo stretto una bellissima amicizia, e la cameretta della sua piccola Anna aveva un sapore così speciale… così ho conosciuto la pedagogia steineriana, così mi sono iscritta al seminario di formazione per insegnanti steineriani, e così per l’ultimo anno di asilo delle bambine la mia amica ed io abbiamo pensato di mandarle insieme al giardino d’infanzia Waldorf (a 30 km da casa…). Qui il racconto si fa complesso, perché è come dice Sole: qualunque scuola, per quanto bella, è sempre scuola. Aggiungo anche che in qualunque scuola, non tutte le maestre sono “simpatiche”, come dice Claudia… e forse dove gli ideali tendono così all’alto, le cadute sono più pericolose. Io, grazie ai vari incarichi che la scuola mi affidava (supplenze, lavoro manuale, ecc…) ringrazio il cielo di non essere stata la mamma che accompagna i figli al cancello e paga la retta. Così mentre Alma ha incontrato sempre persone capaci di rispettarla, sono riuscita a ritirare Gaia non dall’asilo comunale, ma da quello steineriano…
Poi trasloco e cambio scuola per tutte: io ho preso una prima elementare, che ho portato fino alla quinta, e le piccolette hanno continuato il percorso nella nuova scuola steineriana, dove insegnavo anch’io. Era una piccola associazione, una sezione d’asilo e le classi dalla prima all’ottava, non paritaria. A proposito di esami, i genitori degli alunni facevano domanda al direttore didattico di residenza per l’istruzione familiare, ma non venivano richiesti esami di passaggio da una classe alla successiva, quando i bambini restavano nella scuola, mentre tutti quelli che hanno scelto di passare durante il percorso alla scuola statale, hanno dovuto sostenere esami di ammissione: due prove scritte (tema di italiano e compito di matematica) e un’interrogazione orale. Adesso non so se le mie figlie hanno continuato a frequentare la scuola steineriana perché era la soluzione “meno peggio”, comunque la decisione di inserirle nella scuola pubblica è arrivata da motivazioni economiche: due rette erano diventate insostenibili. E quando la mia classe è arrivata alla quinta, ho considerato del tutto conclusa la mia esperienza come maestra steineriana. Come sta andando? Al mattino vanno a scuola, e sono protette dal fatto di essere all’altezza degli “standards”, perché è questo il punto cruciale: il vero dolore è quello dei bambini con talenti speciali, che non emergeranno mai nella scuola fatta così. Sono anche protette dal fatto di avere una mamma strana, naturalmente, che va ai colloqui con gli insegnanti non a vedere i voti sulle verifiche, ma a confrontarsi sui valori e sulla pedagogia e che dice “quando è successa quella tal cosa mia figlia non era felice”. Poi tornano da scuola e comincia la scuola vera, sempre io loro e una nuvola di amichetti, che però adesso non sono i figli delle mie amiche, ma i loro compagni di scuola. All’inizio i genitori erano un po’ perplessi “Ma disturba…” “Ma non posso ricambiare…”, poi vince sempre il buonsenso, anche qui, nel profondo nordest. Di smettere di insegnare non sono riuscita: faccio arte giardinaggio e manualità con gruppi di bambini che arrivano sempre più numerosi, e la cosa che mi stupisce è che arrivano praticamente da soli: c’è una specie di passaparola che non è certo indice di una qualche mia presunta bravura, ma solo del grande bisogno che c’è, e che è quasi un grido… E poi sono arrivate Alessia, Federica ed Alessandra con i loro piccoli che vorrebbero facessimo tutti insieme una non scuola, insomma la scuola del buonsenso. (www.scuoladelbuonsenso.org www.lapappadolce.com )

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Re: scuola familiare

Messaggio da scuoladelbuonsenso » ven mar 27, 2009 10:17 pm

Quello che fa a casa nostra è che Shanti si mette a fare "i compiti" dai libri di scuola, per non trovarsi troppo male al esame. Mi va bene, ma che nervoso per certi cose...non ce un modo per studiare grammatica in modo divertente? E cosi...innaturale...altro che apprendimento naturale. beh, si sceglie lei cosa, quando e dove, ma lo sa che è richiesta da lei per via del esame. Altrimente non lo farebbe.

Ciao, credo ci siano davvero modi per studiare la grammatica in modo divertente, e soprattutto per studiarla il meno possibile... una mediazione rispetto all'apprendere naturale, certo, ma una mediazione che tua figlia ha compreso già più che bene. Se sei interessata, posso passarti del materiale che ho utilizzato in classe: ad esempio si possono presentare le parti del discorso attraverso una storia, con personaggi che caratterizzano bene il nome e lo rendono un personaggio diverso dal verbo, o dall'articolo ecc... Poi il piccolo trucco è quello di mettersi a studiare prima del bambino quello che lui "dovrà sapere all'esame"tanto da potergliene dare un succo più dolce e leggero, alla concentrazione giusta (facciamo un tre ore di preparazione nostra per 10 minuti di "lezione"...)
Conto di mettere tutto anche nel sito, diviso per materia, ma è un lavoraccio...

melidi7
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Re: scuola familiare

Messaggio da melidi7 » sab mar 28, 2009 6:39 am

scuoladelbuonsenso ha scritto:Ciao, credo ci siano davvero modi per studiare la grammatica in modo divertente, e soprattutto per studiarla il meno possibile... una mediazione rispetto all'apprendere naturale, certo, ma una mediazione che tua figlia ha compreso già più che bene. Se sei interessata, posso passarti del materiale che ho utilizzato in classe: ad esempio si possono presentare le parti del discorso attraverso una storia, con personaggi che caratterizzano bene il nome e lo rendono un personaggio diverso dal verbo, o dall'articolo ecc... Poi il piccolo trucco è quello di mettersi a studiare prima del bambino quello che lui "dovrà sapere all'esame"tanto da potergliene dare un succo più dolce e leggero, alla concentrazione giusta (facciamo un tre ore di preparazione nostra per 10 minuti di "lezione"...)
Conto di mettere tutto anche nel sito, diviso per materia, ma è un lavoraccio...
grazie! lo apprezzerei assai!
io mi stavo stressando ultimamente, ma questa settimana shanti ha praticamente fatto tutto!!! in un mese, scegliendo cosa è quando. Sono veramente un po stordita! ha poco ancora da fare dal libro (predicato nominali, verbali e poco altro). di matematica deve se vuole affrontare la divisione in colonna. ma se non lo vuole ancora fare, a me fa lo stesso--come una direttrice di elementare mi ha spiegato (non quello che io sono sotto purtroppo, ) ce una soglia minima, che difficilmente non viene superata.

credo che non è completamente "naturale" perche sceglie di studiarla perche sa di dover affrontare un esame, ma non lo richiedo mai, solo suggerisco di tanto in tanto . Ultimamente lei prende la sua "lavoro" sempre completamente da se. Credo che piace vedere che riesce a fare in cosi poco tempo quello che a scuola fanno in un anno intero.
devo scappare, ma torno al piu presto "scuola del buon senso"--andro anche a visitare i siti!
melissa
mamma di 7



Io che sono straniera, devo guardare *tutto* in anticipo, specialmente la grammatica! Veramente, spesso leggiamo insieme certi concetti, e sono io che prende lezione da shanta! Io non ho una naturalezza per declinare tutti i verbi, specialmente quelle irregolare. Per lei, è dentro, e instintivo.
devo dire che questo è un consiglio buono anche per chi non intende usare libri scolastici. perche si sente piu tranquille su cio che i bambini stanno apprendendo. E da materiale per sapere cosa si po spargere (tipo, storia in terza parla di preistoria--musee, libri interessanti, video vari sono stati integrati nel nostro vita per divertimento puro--ma ha coperto tutto quello che serve ).

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