VEGANOK e la vivisezione
Inviato: mer ago 16, 2017 9:42 am
Lo standard VEGANOK è un progetto etico di diffusione della cultura di riconoscimento dei diritti animali ed in quest’ottica è ovvio che la vivisezione (o sperimentazione animale) è totalmente incompatibile. Per questo motivo, nessuna azienda che utilizza lo standard VEGANOK per i propri prodotti, può effettuare (e ovviamente neanche commissionare ad altri) esperimenti su animali di qualsiasi genere.
Va ricordato che grazie a anni di lotta per i diritti animali, la sperimentazione animale nel settore cosmetico (sia sul prodotto finito, che sugli ingredienti) è ormai una procedura non più permessa e visto l’alto costo e la totale inutilità scientifica, è realistico affermare che sia stata finalmente sradicata. Resta però il problema al di fuori del territorio europeo, ad esempio in Cina è ancora una procedura obbligatoria. Acquistando un prodotto marchiato VEGANOK abbiamo la garanzia che l’azienda in questione non effettui o commissioni esperimenti su animali neanche per quei mercati asiatici, ma ovviamente è possibile che una volta fuori dal controllo dell’azienda originaria, la legge imponga a distributori locali di effettuare queste spregevoli procedure. Esiste anche il problema legato al fatto che è ancora possibile effettuare esperimenti su animali per molecole non studiate inizialmente per finalità cosmetiche, ma che poi possono anche essere usate dalle aziende cosmetiche e questo come comprensibile, rende le cose più complicate perché ancora una volta si tratta di casistiche che vanno al di la del potere decisionale dell’azienda produttrice. Per ovviare a queste eventualità esiste la possibilità di non utilizzare nelle formulazioni nuove molecole studiate per settori esterni alla cosmesi, ma in questo caso si corre il rischio di escludere molecole di nuova produzione magari più ecologiche e che quindi hanno un minore impatto ambientale (che si trasforma in un numero minore di forme di vita acquatiche danneggiate). Come si può vedere, ogni scelta porta con sé vantaggi e svantaggi ed ogni consumatore vegano o semplicemente vicino a tali tematiche deve esserne consapevole.
Come comportarsi quindi?
Il nostro consiglio è acquistare esclusivamente prodotti certificati secondo lo standard VEGANOK (riconoscibili perché riportanti obbligatoriamente il logo VEGANOK sul fronte dell’etichetta) per essere certi INNANZITUTTO che il prodotto non contenga ingredienti animali e dove possibile, per il settore cosmetico, preferire prodotti che riportano anche la certificazione LAV/ICEA (da poco si è anche aggiunta la certificazione LEAL con simili caratteristiche) tralasciando ogni altra autodefinizione “cruelty free” inutile o fuorviante come le varie “liste” di buoni e cattivi che esistono sul web, totalmente prive di attendibilità o trasparenza o contraddistinte da fantasiosi coniglietti che ottengono solo lo scopo di danneggiare il lavoro delle vere certificazioni cruelty free (LAV/ICEA e ultimamente LEAL).
Come si può evincere da quanto sopra illustrato, il percorso di liberazione a favore degli animali non umani è ancora lungo, ma nell’ottica di fare concretamente qualcosa, è importante segnalare come il settore maggiormente coinvolto nella vivisezione, rimanga quello farmaceutico. Non è un caso se NESSUN medicinale è certificato VEGANOK e se ci sono prodotti VEGANOK all’interno di farmacie è perché sono prodotti erboristici o integratori certamente non sperimentati su animali.
Questo aspetto ci impone però la riflessione su quanto sarebbe importante una riduzione concreta dei farmaci acquistati e utilizzati, spesso senza reali necessità… La riflessione è d’obbligo.
Va ricordato che grazie a anni di lotta per i diritti animali, la sperimentazione animale nel settore cosmetico (sia sul prodotto finito, che sugli ingredienti) è ormai una procedura non più permessa e visto l’alto costo e la totale inutilità scientifica, è realistico affermare che sia stata finalmente sradicata. Resta però il problema al di fuori del territorio europeo, ad esempio in Cina è ancora una procedura obbligatoria. Acquistando un prodotto marchiato VEGANOK abbiamo la garanzia che l’azienda in questione non effettui o commissioni esperimenti su animali neanche per quei mercati asiatici, ma ovviamente è possibile che una volta fuori dal controllo dell’azienda originaria, la legge imponga a distributori locali di effettuare queste spregevoli procedure. Esiste anche il problema legato al fatto che è ancora possibile effettuare esperimenti su animali per molecole non studiate inizialmente per finalità cosmetiche, ma che poi possono anche essere usate dalle aziende cosmetiche e questo come comprensibile, rende le cose più complicate perché ancora una volta si tratta di casistiche che vanno al di la del potere decisionale dell’azienda produttrice. Per ovviare a queste eventualità esiste la possibilità di non utilizzare nelle formulazioni nuove molecole studiate per settori esterni alla cosmesi, ma in questo caso si corre il rischio di escludere molecole di nuova produzione magari più ecologiche e che quindi hanno un minore impatto ambientale (che si trasforma in un numero minore di forme di vita acquatiche danneggiate). Come si può vedere, ogni scelta porta con sé vantaggi e svantaggi ed ogni consumatore vegano o semplicemente vicino a tali tematiche deve esserne consapevole.
Come comportarsi quindi?
Il nostro consiglio è acquistare esclusivamente prodotti certificati secondo lo standard VEGANOK (riconoscibili perché riportanti obbligatoriamente il logo VEGANOK sul fronte dell’etichetta) per essere certi INNANZITUTTO che il prodotto non contenga ingredienti animali e dove possibile, per il settore cosmetico, preferire prodotti che riportano anche la certificazione LAV/ICEA (da poco si è anche aggiunta la certificazione LEAL con simili caratteristiche) tralasciando ogni altra autodefinizione “cruelty free” inutile o fuorviante come le varie “liste” di buoni e cattivi che esistono sul web, totalmente prive di attendibilità o trasparenza o contraddistinte da fantasiosi coniglietti che ottengono solo lo scopo di danneggiare il lavoro delle vere certificazioni cruelty free (LAV/ICEA e ultimamente LEAL).
Come si può evincere da quanto sopra illustrato, il percorso di liberazione a favore degli animali non umani è ancora lungo, ma nell’ottica di fare concretamente qualcosa, è importante segnalare come il settore maggiormente coinvolto nella vivisezione, rimanga quello farmaceutico. Non è un caso se NESSUN medicinale è certificato VEGANOK e se ci sono prodotti VEGANOK all’interno di farmacie è perché sono prodotti erboristici o integratori certamente non sperimentati su animali.
Questo aspetto ci impone però la riflessione su quanto sarebbe importante una riduzione concreta dei farmaci acquistati e utilizzati, spesso senza reali necessità… La riflessione è d’obbligo.