Videocracy, il trailer

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lux
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Videocracy, il trailer

Messaggio da lux » dom ago 30, 2009 10:18 pm

Quanta nostalgia nel vedere quello che era un tempo la nostra TV.
In questi giorni, tra ferie e vacanze, nella vecchia scatola, ormai sempre più sottile, ci vengono mostrate le immagini e programmi televisivi di quando la TV era ancora solo in bianco e nero.
In quelle immagini ritrovo i veri artisti ormai scomparsi. Quegli artisti che hanno segnato la storia del cinema, della musica, dello spettacolo e soprattutto della lotta per l'informazione. Si dominava la scena con professionalità ed impegno.
Oggi invece la tv non è altro che l'ennesimo mezzo di disinformazione ed appiattimento sociale, dominato dal governo che tende sempre più a filtrare e nascondere la realtà dei fatti.

In questi giorni circola in rete il trailer del film "VIDEOCRACY" diretto dal regista Erik Gandini.
questo è il trailer che nemmeno la Rai ha voluto mandare in onda
http://www.youtube.com/watch?v=-9AXQGGkgK8

"In una videocrazia la chiave per il potere è il possesso dell'immagine. Le persone che ne imparano ad utilizzare gli strumenti e ne comprendono i codici divengono leader prendendo il controllo. In Italia un uomo tiene il controllo ed il dominio dell'immagine da tre interi decenni, all'inizio come uomo d'affari e magnate televisivo, poi portando il suo paradigma culturale televisivo nella politica. Silvio Berlusconi ha creato una televisione che rispecchia il suo personalissimo gusto e le sue preferenze.

Oggi l'80% della popolazione italiana ha la televisione come prima fonte di informazione. La televisione è stata trasformata consapevolmente in un canale di marketing che raggiunge direttamente oltre 50 milioni di abitanti portando il messaggio alle masse: “divertitevi e dimenticatevi la dura realtà del momento”. La cosa più importante è essere notati; il regno delle star, i soldi e l'ammirazione delle persone arriva automaticamente.

Il regista Erik Gandini è nato e cresciuto in Italia, sotto le peggiori condizioni televisive e ha preso parte a un esperimento di intrattenimento televisivo lungo 30 anni. Adesso vive in Svezia e in “Videocracy” ritorna al suo paese di nascita osservando le conseguenze del flusso ininterrotto di immagini colorate, musica e ragazze quasi nude che ballano ed incoraggiano il pubblico a “divertirsi”, cioè il messaggio che ha formato e trasformato la sua generazione in cittadini della repubblica televisiva italiana, un paese dove il passo da showgirl e ministro delle pari opportunità è una cosa naturale. Cosa succede quando il divertimento non è più divertimento in una società governata dall'apparenza e dalla superficialità, dove il significato della parola scritta e parlata ha perso per sempre la sua importanza, sconfitto dalla forza dell'immagine? "


Fonte: http://www.versionebeta.org/2009/07/videocracy.html

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