Consapevolezza e Ch'i kung

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sifu lorenzo
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Consapevolezza e Ch'i kung

Messaggio da sifu lorenzo » mar ott 07, 2008 12:40 am

Se si mette il cuore e la capacità di discernimento su questa strada si possono ricavare grandi soddisfazioni.
Al solito, si sa, dipende molto dalla scuola in cui si pratica la nobile Arte e se l'insegnante preposto alla trasmissione ha raggiunto un grado di consapevolezza adeguato a "Dare" piuttosto che a "Bruciare", ma questo è un problema illusorio nel senso che ogni essere è attratto per legge di affinità da ciò che più gli si addice.

Se facciamo caso ai discorsi dei marzialisti di oggi è difficile sentir risuonare in essi la parola "Spirito", "Meditazione", "Vuoto" e praticamente mai si sentono termini come "Iniziazione", "Esoterismo" e "Amore".
Con questo non voglio assolutamente dire che l'arte marziale sia solo questo e bisogna imparare a non confondere gli enti Spirituale e Marziale.
Ma potendo scegliere se praticare uno sport da combattimento, forma involuta delle Nobili arti, e un percorso spirituale, personalmente sceglierei un'Arte Marziale in cui i due Lavori siano studiati e praticati equamente.
Sono lieto quando sento utilizzare il termine "Consapevolezza", perchè come per tutte le arti interne anche per quella marziale è il fine ultimo.

Seguendo la struttura infallibile del Dharma (La legge) e studiando e praticando i suoi principi universali scopriamo naturalmente che la meraviglia della creazione sta nel contenuto e nel contenitore creando un incredibile gioco di scatole cinesi.
Il più alto contenitore che possiamo chiamare Assoluto (Wu chi, Brahma, Dio, Allah) porta in seno tutte le possibilità che si realizzano e si cristallizzano con una forma e un nome.
Le possibilità si realizzano e prendono una forma sempre più definita discendendo (simbolicamente) dalla dimensione altissima del piano causale in modo graduale attraverso tutte le dimensioni della creazione universale.
Seguendo questa discesa ed esteriorizzazione la dimensione fisica in cui viviamo risulta quindi il "Contenuto" cristallizzato della dimensione eterica, e così via sino a quella astrale, mentale e causale.
Senza scendere in particolari che in questa sede risulterebbero solo inutili e noiosi, troviamo invece interessante dire che il lavoro di "Consapevolezza" è proprio quello della risalita verso il "Contenitore" originario.
Questa salita le cui problematiche sono evidenti comporta una fatica ed un apprendimento "sottile" che noi chiamiamo "Presa di Coscienza" che è il fine ultimo per cui la grande ruota è stata messa in moto.

Parlando di Ch'i kung (Qigong) possiamo quindi affermare che è una pratica che già di per sè avvicina il praticante ad una sfera di esistenza superiore e lo rende cosciente dei meccanismi energetici di cui il corpo eterico dispone.
Così come un bambino nel primo periodo di vita prende gradualmente coscienza del proprio corpo e aumenta la propria consapevolezza dei movimenti fisici, il praticante di Nei gong (lavoro interno) continua il suo percorso di apprendimento divenendo gradualmente cosciente dei movimenti energetici che avvengono nel sistema dei meridiani interni Jingluo.

Non potendo toccare tutti gli argomenti inerenti una discussione interessante come questa, posso dire che la mia piccola esperienza mi ha illuminato soprattutto su un punto portandomi a questa considerazione: in questo grande labirinto di contenuti e contenitori non mi lascerò ammaliare da sfavillanti maestri e non mi lascerò indocilire da antiche dottrine scritte su volumi polverosi, proverò ogni cosa e cercherò il giusto discernimento.
Ad ogni passo anteporrò il mio cuore e lotterò per squarciare ogni illusione.

Ken lai, Sifu Lorenzo

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uno-didio
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Re: Consapevolezza e Ch'i kung

Messaggio da uno-didio » sab ott 18, 2008 8:56 am

Prima o poi ci arrivano tutti gli artisti marziali.
È un fatto d'età...
Quando il corpo comincia a decadere e non ha più possibilità di esprimere le potenzialità fisiche si cerca una potenzialità interna.

Qi gong (si scrive così nella traslitterazione internazionale, si legge ci cung).
È un nuovo punto di partenza.
È medicina di lunga vita, e quindi potendola usare all'inverso è arte marziale raffinata.
Potente con un tocco quanto un pugno non potrà mai essere.

Coscenza dell'istante portando in combattimento a disarmare l'avversario con la presenza e le potenzialità emotive.
Tanto eccezzionale che non porta mai al combattimento.

Ma non di questo volevo parlare...
Riguardo i maestri di qi gong... C'è un sistema molto semplice per valutare un insegnante... Spingerlo (col suo permesso naturalmente) ed ascoltare la sensazione che ti da ascoltare col corpo la reazione e cosa ti accade. (se è un buon insegnante capisce anche perchè lo vuoi spingere e te lo farà fare).
Se non ti da nulla, se sei in grado di spingerlo se il suo movimento è sgangherato e non compatto ed eccessivo ne sa meno di te.
Basta un livello molto basso nell'insegnamento del qi gong, quando avrai con la pratica raggiunto il suo livello potrai cambiare e trovarne uno che non sai spingere.

Nel qi gong è importante la pratica quotidiana degli esercizi standardizati, mantenendo le due o tre regolette che trovi anche sui libri.
Proviene da una filisofia taoista e quindi ha canoni metodologie e logiche diverse da ogni altro metodo d'apprendimento.

sifu lorenzo
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Re: Consapevolezza e Ch'i kung

Messaggio da sifu lorenzo » mer mar 10, 2010 10:40 pm

Ch'i kung, energia e Kundalini

E' sicuramente interessante e sempre soddisfacente vedere come le forme di trasmissione esoterica siano effettivamente molto simili nelle varie tradizioni.

A differenza dei movimenti essoterici infatti i submovimenti di natura iniziatica, per quanto sviluppatisi in regioni e tempi distanti non possono che essere simili, essendo che se la dialettica che porta le informazioni sarà variegata e propria del luogo di nascita, non potrà esser lo stesso per la natura del lavoro esoterico essendo la verità uguale per tutti.

Nella cultura Taoista, e in particolar modo nella natura delle arti marziali non mutilate della componente misterica e iniziatica, i canali pranici del corpo sottile vengono chiamati "Mai".

L'energia pranica viene definita Ch'i (ki in giapponese) ed esistono vari lavori per portare equilibrio nel sistema energetico dei Mai.

Infatti la teoria comune alla maggior parte di tradizioni sapienziali è che le malattie che l'essere sperimenta nel mondo sensibile siano in realtà degli squilibri di flusso energetico del sistema jingluo, (la fitta rete dei meridiani energetici trasversali e longitudinali), composto da meridiani che veicolano energia Yin ed altri che veicolano energia Yang.

L'antica sapienza estremo orientale già da millenni presenta la mappatura dettagliata del corpo sottile e ad oggi vengono ancora largamente utilizzate tecniche quali l'agopuntura, la moxibustione e lo shiatsu.

Ma per non uscire dal tema diremo che effettivamente anche nella cultura Tao esiste un percorso rivoluzionario e differente da quello semplicemente mistico.
Percorso lastricato di pratiche tra loro intrecciate e tutte importanti per conseguire la realizzazione degli stati sovraindividuali dell'essere.

Nello studio del corpo sottile secondo la concezione Cinese vediamo che esistono numerosissimi Mai, di cui 12 principali e 8 straordinari.

I 12 meridiani principali sono bilaterali e disposti in maniera da coprire strutturalmente l'intero corpo.
Ogni meridiano prende il nome dell'organo fisico a cui è associato (es. meridiano del cuore, meridiano del fegato ecc.) e trasporta e distribuisce energia in zone determinate dell'organismo.

Ma sono gli 8 meridiani straordinari ad esser preposti al lavoro alchemico iniziatico.
Questi 8 meridiani sono anche i primi ad esser nati nell'embrione umano e sono la struttura di tutti gli altri.

Quando l'uomo comune Jen si adopera per seguire le leggi del Cielo e della Terra allora rispecchia in se stesso lo sforzo evolutivo dell'intero universo tornando a costituire di fatto il terzo elemento del ternario Taoista Cielo, Terra, Uomo Tien Ti Jien in cui l'uomo non è più un semplice essere umano ma riveste il ruolo dell'uomo trascendente Shen Jen, (da Shen spirito e Jen uomo).

Per arrivare a tali vette di realizzazione interiore l'adepto deve praticare il lavoro sulla respirazione Hai gong, sulle posizioni del corpo Ma gong, sul controllo dell'energia ch'i Noi gong e in taluni casi potrà inoltrarsi nelle pratiche sessuali di coppia per il rinvigorimento del flusso ch'i negli 8 meridiani straordinari praticando lo Shuang Tsu che tradotto significa meditazione "duplice" o "cooperativa".

Di questi 8 meridiani 2 sono i più importanti e capofila dei vari Mai: il DuMai, vaso governatore, e il Ren Mai, vaso concezione.

Il Dumai sale lungo la linea centrale della colonna vertebrale mentre il ren mai scende lungo la linea centrale frontale del corpo.

Interessante l'assonanza tra i tre ostacoli Granthi Brahma, Vishnu e Rudra e i tre cancelli che il praticante di Hay gong deve superare.
Difatti nella pratica della meditazione respiratoria Taiosta chiamata Piccola Circolazione Celeste l'allievo dovrà fare atenzione a tre punti della colonna vertebrale in cui l'energia Ch'i di solito fatica a passare.
Questi sono "Wei lu", all'altezza dell'osso sacro,
Mig men, tradotto con porta della vita, tra le scapole,
Jiu jien, cuscino di Giada, alla base del cranio.

La piccola circolazione celeste, chiamata anche orbita del microcosmo, è in realtà un esercizio di circolazione del Ch'i in un tragitto ovoidale formato dai canali Dumai e Ren mai.

Ma essendo che il Dumai termina nel palato e il Renmai inizia dalla lingua, sarà dunque necessario appoggiare la lingua al palato in modo da unire le due Nadi e favorire così il passaggio del Prana.

Infine, praticando l'esercizio in maniera giusta, si formerà parecchia saliva che dovrà essere inghiottita solo alla fine dell'esercizio e con coscienza.
Infatti la saliva viene caricata di Ch'i che, se deglutito continuamente, andrebbe a disturbare la pratica in corso :-)

Sifu Lorenzo

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