Riscaldamento a parete
Moderatore: michele ricci
Temperature mandata e ritorno
Mi pare di ricordare di averlo già spiegato in passato, ma non ne sono sicuro.
I due tubi del battiscopa radiante di mandata e ritorno sono collegati meccanicamente tra di loro dalle alette che vi ci sono aggraffate.
Ora se noi avessimo maggiore delta T tra i due tratti di tubo si avrebbe anche una maggiore differenza di dilatazione tra i due.
Primo problema che si può avere è la perdita del buon contatto di aggraffatura che ne comprometterebbe il buono scambio termico tra tubo ed aletta.
Secondo problema si innescherebbero i fenomeni del famoso ticchettio assolutamente da evitare.
Terzo lo scambio tra radiatorino e aria è più alto se la temperatura media tra mandata e ritorno è più alta.
Ciao
I due tubi del battiscopa radiante di mandata e ritorno sono collegati meccanicamente tra di loro dalle alette che vi ci sono aggraffate.
Ora se noi avessimo maggiore delta T tra i due tratti di tubo si avrebbe anche una maggiore differenza di dilatazione tra i due.
Primo problema che si può avere è la perdita del buon contatto di aggraffatura che ne comprometterebbe il buono scambio termico tra tubo ed aletta.
Secondo problema si innescherebbero i fenomeni del famoso ticchettio assolutamente da evitare.
Terzo lo scambio tra radiatorino e aria è più alto se la temperatura media tra mandata e ritorno è più alta.
Ciao
Oggetto: Temperature mandata e ritorno
Premetto: non conosco come vengono installati gli impianti a battiscopa.
Vorrei far una domanda:
è possibile far passare il ritorno da un'altra parte (p.es nel pavimento o comunque non nel battiscopa)? In questa maniera si potrebbe aumentare il delta di temperatura e magari arrivare a T più basse in una caldaia a condensazione
Vorrei far una domanda:
è possibile far passare il ritorno da un'altra parte (p.es nel pavimento o comunque non nel battiscopa)? In questa maniera si potrebbe aumentare il delta di temperatura e magari arrivare a T più basse in una caldaia a condensazione
altro quesito sul riscaldamento a battiscopa
Si possono attaccare sulla mandata di un circuito per mezzo di un T due tratti di battiscopa?; analogamente questo dovrebbe avvenire anche per il ritorno.
Risposta ad AleTs ed Albalira
Nell'impianto a battiscopa radiante è sbagliato volere aumentare il delta T tra mandata ed il ritorno perchè si andrebbe a diminuire la potenza scambiata al metro di listello scaldante.
Interfacciare una caldaia a condensazione con questo tipo di impianto è senza dubbio consigliabile ed in ragione di ciò bisogna limitare la temperatura di mandata ai 50-52 C°. La temperatura massima di mandata è di 60 C° (Oltre si rischia di trasformarlo in sistema convettivo).
Non passare con il ritorno sul battiscopa significherebbe quasi dimezzare il suo scambio termico con l'aria che lambisce le alette e questo non è sicuramente auspicabile.
Ma la Tua intuizione Ale non è un cosa fuori dal mondo ed infatti si fà!
Il battiscopa scaldante è collegato al collettore per mezzo di tubo pex reticolato inguainato in modo che sia addirittura sfilabile.
Alla fine di un circuito o tratto di battiscopa c'è normalmente un rinvio ad U che rimanda l'acqua della mandata (tubo inferiore) al ritorno (tubo superiore.
Nei bagni o in quelle stanze dove per mancanza di lunghezza di parete si vuole integrare il battiscopa installato si opera in questo modo: alla fine del tratto della mandata si riparte con il tubo pex inguainato e ci si immerge sotto massetto disponendolo a passi molto larghi (non meno di 50 cm e per lunghezze mai superiori ai 30 m) per poi ricollegarsi riemergendo dal massetto con il tubo di ritorno del battiscopa.
Il tubo inguainato così installato in pratica crea un flusso dal pavimento di circa 50 W/mq (la metà del calssico pannello radiante).
Comunque un impianto a battiscopa dimensionato ai 60 C°, una volta che l'ambiente è in temperatura può continuare a lavorare senza nessun problema anche con temperatura di mandata di 50 C° quindi completamente in regime di condensazione.
Il collegamento a T prospettato da Albalira non si può fare per i motivi legati al delta T.
Il circuito di un battiscopa è di fatto un monotubo e la portata per garantire il delta T di progetto deve passare per una sola sezione, non si può frazionare.
Però ci possono essere situazioni dove si è costretti a portare l'alimenteazione ad un tratto di battiscopa arrivandogli ortogonalmente nel bel mezzo della sua lunghezza. In tale situazione si procede così:
Si spezza il tratto di battiscopa in due tronconi in corrispondenza dell'arrivo dei due tubi di alimentazione (mandata e ritorno), si raccorda il tubo di alimentazione con il tubo inferiore per es. del tratto di sx, l'acqua percorrerà tutto il tubo inferiore, verrà rinviata a quello superiore, all'uscita da quello superiore di sx verrà usato un pezzo di tubo pex per collegare il tubo superiore di sx con quello inferiore di dx.
L'acqua percorrerà tutto il tratto del tubo inferiore di dx, verrà rinviata a quello superiore ed all'uscita di questo verra raccordato con il tubo di ritorno dell'alimentazione.
Spero sia sufficientemente chiaro. Ciao
Interfacciare una caldaia a condensazione con questo tipo di impianto è senza dubbio consigliabile ed in ragione di ciò bisogna limitare la temperatura di mandata ai 50-52 C°. La temperatura massima di mandata è di 60 C° (Oltre si rischia di trasformarlo in sistema convettivo).
Non passare con il ritorno sul battiscopa significherebbe quasi dimezzare il suo scambio termico con l'aria che lambisce le alette e questo non è sicuramente auspicabile.
Ma la Tua intuizione Ale non è un cosa fuori dal mondo ed infatti si fà!
Il battiscopa scaldante è collegato al collettore per mezzo di tubo pex reticolato inguainato in modo che sia addirittura sfilabile.
Alla fine di un circuito o tratto di battiscopa c'è normalmente un rinvio ad U che rimanda l'acqua della mandata (tubo inferiore) al ritorno (tubo superiore.
Nei bagni o in quelle stanze dove per mancanza di lunghezza di parete si vuole integrare il battiscopa installato si opera in questo modo: alla fine del tratto della mandata si riparte con il tubo pex inguainato e ci si immerge sotto massetto disponendolo a passi molto larghi (non meno di 50 cm e per lunghezze mai superiori ai 30 m) per poi ricollegarsi riemergendo dal massetto con il tubo di ritorno del battiscopa.
Il tubo inguainato così installato in pratica crea un flusso dal pavimento di circa 50 W/mq (la metà del calssico pannello radiante).
Comunque un impianto a battiscopa dimensionato ai 60 C°, una volta che l'ambiente è in temperatura può continuare a lavorare senza nessun problema anche con temperatura di mandata di 50 C° quindi completamente in regime di condensazione.
Il collegamento a T prospettato da Albalira non si può fare per i motivi legati al delta T.
Il circuito di un battiscopa è di fatto un monotubo e la portata per garantire il delta T di progetto deve passare per una sola sezione, non si può frazionare.
Però ci possono essere situazioni dove si è costretti a portare l'alimenteazione ad un tratto di battiscopa arrivandogli ortogonalmente nel bel mezzo della sua lunghezza. In tale situazione si procede così:
Si spezza il tratto di battiscopa in due tronconi in corrispondenza dell'arrivo dei due tubi di alimentazione (mandata e ritorno), si raccorda il tubo di alimentazione con il tubo inferiore per es. del tratto di sx, l'acqua percorrerà tutto il tubo inferiore, verrà rinviata a quello superiore, all'uscita da quello superiore di sx verrà usato un pezzo di tubo pex per collegare il tubo superiore di sx con quello inferiore di dx.
L'acqua percorrerà tutto il tratto del tubo inferiore di dx, verrà rinviata a quello superiore ed all'uscita di questo verra raccordato con il tubo di ritorno dell'alimentazione.
Spero sia sufficientemente chiaro. Ciao
Re Albalira
Scusa il termine! Intendevo semplicemente alimentare l'impianto installando quel tipo di caldaia.
Ciao
Ciao