Oleoliti e uguenti

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Marco Valussi
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Oleoliti e uguenti

Messaggio da Marco Valussi » lun nov 06, 2006 3:23 pm

Oleoliti
Gli oleoliti, o oli grassi infusi, sono un ottimo materiale di partenza per produrre creme o unguenti, oppure possono essere utilizzati come oli da massaggio o per applicazioni locali.
Si possono utilizzare tutte le piante ma chiaramente il processo di estrazione ha più senso per piante contenenti composti liposolubili; una estrazione intermedia con alcol etilico può essere effettuata per quelle piante con composti non molto liposolubili ma alcol solubili.

Pianta fresca o pianta secca?
In alcuni casi è d'obbligo utilizzare la pianta fresca (Melissa, Iperico, Celidonia) perché essa soffre eccessivamente dei processi di essicazione; in altri casi si dovranno valutare i pro e i contro singolarmente. Generalmente l'utilizzo della pianta secca è preferibile perché ci permette di evitare rischi di irrancidimento o crescita batterica a causa della presenza dell'acqua.
Nel caso decidessimo di utilizzare materiale fresco, i seguenti tre stratagemmi permetteranno di ridurre al massimo i rischi:
1. Prima di immergere il materiale nell'olio disponetelo su un telo/carta bianca all'aperto in zona ombreggiata perché perda parte della sua acqua; lasciatelo 4-5 ore oppure fino a che non abbia perso metà del suo peso.
2. Quando preparate l'oleolito, non coprite il recipiente/vaso con un coperchio bensì con un telo o carta da alimenti, in modo che l'acqua possa evaporare.
3. Dopo avere separato l'oleolito dal materiale vegetale, lasciatelo riposare per 4 giorni in un recipiente alto, coperto con un telo/carta alimentare. Dopo 4 giorno troverete che dall'olio si è separato uno strato di acqua e residui, che rimarra al fondo del recipiente. Potrete allora sifonare, o semplicemente versare, l'oleolito in un secondo recipiente, ed eliminare il residuo. Per maggiore sicurezza ripetete questo procedimento una seconda volta. Quando finalmente metterete un coperchio sul recipiente, tornate a verificare dopo qualche giorno: se sulla parte interna del coperchio oppure sul collo si sono formate delle goccioline significa che una certa quantità di acqua è rimasta.

Ci sono due metodi per preparare un oleolito.
1. Metodo a bagnomaria.
Sminuzzare il materiale e mescolarlo in un recipiente di acciaio o altro materiale inerte (vetro, ceramica) con olio di oliva. Usate 250 grammi di pianta secca o 750 grammi di pianta fresca per 500 ml di olio, o comunque abbastanza olio per coprire completamente il materiale vegetale (altri autori suggeriscono 7 parti di olio per 1 parte di pianta secca: sperimentate per trovare il rapporto che vi è più semplice gestire). Mettete il recipiente a bagnomaria con un coperchio (pianta secca) o un telo (pianta fresca) e lasciate andare a fuoco basso mescolando occasionalmente per 2-4 ore. L'olio non deve mai scendere sotto il livello della pianta, l'acqua deve sempre sobbollire molto leggermente, e il recipiente non deve mai toccare il fondo della pentola.
Posizionare un telo pulito o un filtro non metallico molto sottile su un recipiente, versate la massa di pianta e olio e filtrate, strizzando con forza per ottenere il massimo di olio dal materiale; se la pianta è fresca non esagerare con la forza per non ottenere troppa acqua. L'olio ottenuto è l'oleolito: se lo volete utilizzare subito filtratelo ancora per assicurarvi che non vi siano residui di pianta che potrebero causare problemi di irrancidimento e di carica batterica. Se invece volete ottenere un olio più 'carico' potete mescolare all'oleolito una nuova porzione di materiale vegetale e ripetere l'operazione una seconda volta.
Alla fine imbottigliate riempendo sempre fino all'orlo, chiudete e mettete una etichetta specificando la natura dell'olio e la data di produzione.


2. Metodo a digestione solare.
Utilizzate le stesse quantità di olio e pianta viste sopra, ma questa volta mettete il tutto in un recipiente di vetro scuro (oppure oscurato) con coperchio stagno, in modo che l'olio copra completamente tutto il materiale vegetale e senza lasciare alcuno spazio tra l'olio e il coperchio. Mettete il contenitore al sole di giorno e in luogo fresco e buio di notte, per due settimane. Filtrate e imbottigliate con etichetta, oppure utilizzate un nuovo 'carico' di pianta per produrre un 'doppio olio'.

Preparare un oleolito di piante con composti poco solubili in alcol
In questo caso prendete i 250 gr di pianta e mescolateli con 125-188 ml di alcol etilico al 95%, coprite e lasciate a riposare per 2-4 ore. Poi utilizzate esattamente come sopra, con le stesse quantità di olio. Se desiderate eliminare l'alcol, lasciate riposare il vostro olio all'apeto con un telo perché l'alcol evapori.

Conservare gli olii.
Il modo migliore per preservare i vostri oli è di assicurarsi di utilizzare solo utensili puliti e asciutti, e di eliminare tutta l'acqua che dovesse essere presente nell'olio. E' possibile poi aggiungere qualche goccia di olio essenziale (1-2 goccie per 30 gr) e della vitamina E. Se preparate l'olio con il metodo del bagno maria mettete la vitamina E e gli oli alla fine del processo, a temperatura ambiente. Se invece utilizzate il metodo solare mettete la vitamina E nell'olio prima di immergervi le piante.
Per quanto riguarda l'utilizzo della viitamina E come antiossidante, è bene fare presente che le capsule di supplemento vitamina E (o tocoferolo) sono quasi esclusivamente composte da d- o d,l-tocopheril acetato, e come tali non agiscono come antiossidanti. Sono infatti vitamine per consumo umano, e diventano agenti efficaci solo quando le esterasi dell'organismo separano l'acetato per dare tocoferolo vero e proprio. Solitamente come agenti antiossidanti si usano gamma e delta-tocoferoli
In genere un metodo per allungare la vita del vostro olio è di trasformarlo subito in un unguento, che è in genere più facile da utilizzare.

Esempio di balsamo muscolare
Populus nigra gemme oleolito 2
Arnica montana oleolito 2
Hypericum perforatum oleolito 2
Gaultheria procumbens olio essenziale 0.25
Olio di oliva 6

L'iperico
L'Iperico è un caso speciale perché deve essere usato fresco e perché ha bisogno della luce del sole per attivarsi (e diventare rosso). Quindi se utilizzate il metodo a bagnomaria, quando metterete l'olio in un recipiente a riposare per eliminare l'acqua, mettetelo direttamente al sole per due settimane. Se invece utilizzate il metodo della digestione solare, non utilizzate vetro scuro, ma trasparente. Inoltre l'ipericina contenuta nell'iperico si scioglie bene in alcol, per cui se utilizzate il metodo con alcol otterrete un olio migliore. L'iperico va raccolto in Giugno/Luglio; a seconda della vostra pazienza potete raccogliere:
1. solo la parte gialla dei fiori e soprattutto da piante che abbiano sia fiori che boccioli. Ci vorranno ore e ore ma otterrete un olio di eccellente qualità.
2. Solo i primi 5 cm della pianta in fiore - usando forbici o un coltello e non con le mani (la pianta tende a venire su tutta). In questo modo otterrete un olio di buona qualità, e forse il miglior rapporto tempo/qualità.
3. Tutto meno i primi 10 cm della pianta in fiore. In questo modo otterrete un olio di qualità.
Se alcuni fiori sono andati in semenza va bene, potete utilizzarli. Se alcuni fiori sono solo in bocciolo, ottimo, sono i migliori

Unguenti
Usare 1 parte di cera d'api per 5-7 parti di oleolito. Mettete l'oleolito a bagnomaria e aggiungere la cera a pezzetti o grattuggiata, mescolando bene (usate un mixer ad immersione, funziona perfettamente ed è più facile da pulire) fino a che la cera non sia completamente svanita, spegnere e versare nel/nei recipienti adatti. Una volta tiepidi potete aggiungere vitamina E e oli essenziali, se desiderate. Le prime volte, per capire se l'unguento avrà la consistenza giusta, tenete di fianco una terrina con acqua gelata: prima di togliere l'unguento dal bagnomaria gettate alcune goccie in acqua; si addenseranno subito e potrete subito testarne la consistenza, e se necessario aggiungere cera o olio.
Di solito aggiungo un pizzico di peperoncino agli unguenti perché dà loro una certa attività in più.

Esempi
1. Unguento di Echinacea
Echinacea Purpurea fiori 5
Alcol 3
Olio di oliva 35
Cera d'api 7

Sminuzzare finemente i fiori di Echinacea e mescolarli con l'alcol in un recipiente di acciaio; lasciate riposare per 2-3 ore. Se potete utilizzare un mixer da cucina potente con lame, versate i fiori con l'alcol nel bicchiere, aggiungete l'olio e mescolate ad alta velocità fino a che le pareti del contenitore non si siano scaldate. Filtrate spremendo il più possibile, mettete l'olio a bagno maria, aggiungere la cera fino a che non si sia sciolta. Versare nei contenitori. Se invece non avete un mixer utilizzate il metodo a bagnomaria fin dall'inizio.

2. Unguento per giardinieri
Calendula fiori 1
Filipendula (Spirea) 1

Ottimo per giardinieri: la filipendula calma i dolori muscolari e la calendula aiuta la pelle ruvida e infiammata. Si può aggiungere un po’ di OE di lavanda o di menta (per i maschi)

3. Unguento vene varicose
Calendula fiori 1
Ippocastrano 1 Buono per varicosità, capillari ed emorroidi.

4. Unguento per contusioni
Calendula 1
Iperico 1
Filipendula 1

5. Unguento pelle 1
Calendula 1
Boccioli di rosa 1/2
(Fiori di Lavanda 1/2)
Meglio non utilizzare olio di oliva perché copre la rosa. Olio di Jojoba, di cocco frazionato o di semi inodore.

6. Unguento muscolare
Calendula off 2
Arnica montana 2
Hypericum perforatum 6
Melaleuca cajeputi 0.5
Etanolo 2
Olio oliva 24
Cera 5


Cera d'api
Il modo migliore di acquistare la cera d'api è di contattare gli apicultori locali, che ve la venderanno a prezzi molto bassi; la cera sarà 'sporca' ma pulirla è facilissimo.
Ci sono tre gradi di cera:
Pulitissima: le api l'hanno prodotta ma non ancora utilizzata. Difficile trovarla
Migliore: le api l'hanno prodotta e riempita di miele. Questa è quella che si trova dall'apicultore. Ha un buonissimo profumo di miele. Per pulirla: scaldatela a bagnomaria, versatela in un contenitore alto usa-e-getta (tipo cartoni del latte) e lasciate raffreddare. Gettate via lo strato inferiore e usate solo la parte gialla e pulita superiore. Potete se volete riscaldarla a bagnomaria e versarla in una terrina di acqua gelata: si raffredderà in pezzi più facili da usare.
Terzo grado, non usare : le api hanno prodotto la cera e l'hanno riempita di larve. Le larve galleggiano come pure le camerette: molto difficile da pulire.

Alcune proposte di oleoliti/unguenti
3. Hypericum - per contusioni, infiammazioni articolari e della pelle. Usate anche del burro di cacao o del burro si karitè, aggiungete dell'olio essebziale di rosa (poco!) e otterrete un ottimo unguento per il viso arrossato e secco.
4. Berberis radice + bardana foglia. Utile in problemi di pelle, i particolare in certi casi di psoriasi.
5. Calendula. Eccellente per tutti i problemi cutanei, infiammazioni, abrasioni, ferite.
6. Rosa e lavanda. Calmanti per pelle irritata. Aggiungere Calendula se si desidera una azione più decisa. Fate una doppia infusione delle rose e una semplice della lavanda.
7. Stellaria e Avena: ottima per pelle pruriginosa, dermatite.
8. Aesculus foglia (o semi verdi, o corteccia). Eccellente per emorroidi, vene varicose e couperose. Aggiungere foglie di quercia fresche e giovani per massimizzare l'azione.
9. Olmaria (Filipendula ulmaria) o gemme di Pioppo (Populus balsamifera), per il dolore
10. Thuja o Cipresso. Buone per le normali micosi cutanee, tipo quelle che si prendono in piscina. Possono anche essere utilizzate come preventivo.
11. Pepe nero, peperoncino, senape e zenero, come polveri, fanno un ottimo unguento riscaldante; per piedi freddi e muscoli doloranti. Ci vuole però molto tempo per farla perché sono tutte polveri
12. Olmaria, Iperico e Calendula. Per le botte e le ferite di bambini e sportivi.
13. Achillea: buon unguento per gli insetti, in particolare tafani. Aggiungete lavanda e/o olmaria e usate olio di sesamo (pressato a freddo) per farne una che allontana anche le zanzare.
14. Chaparral (Larrea tridentata): usate il metodo della estrazione con alcol, e otterrete un olio verde e molto resinoso, che vi darà un ottimi unguento antibatterico e antimicotico. Aggiungete Calendula per farlo anche antinfiammatorio e vulnerario.
15. Iperico, Calendula e Chaparral: unguento cutaneo generico.
16. Arnica ed iperico: unguento per i muscoli e articolazioni generico.

lakura
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Messaggio da lakura » lun nov 06, 2006 4:20 pm

Marco, gran bel post!

A prop del metodo a bagnomaria, ma se invece metto il tutto a macerare in una yogurtiera, quanto tempo ci vorrebbe?
Non so esattamente la mia (e' vecchia quanto il cucco, cioe' me!), ma ho fatto una ricercuzza rapida e pare che tenga la temperatura costante sui 40 gradi (in effetti lo yogurt appena fatto e' caldo-tiepido)

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Landre82
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Messaggio da Landre82 » mer nov 08, 2006 1:52 pm

Ciao Marco...Post interessantissimo....Dimentichi forse , che c' è anche il metodo della digestione NON solare , ovvero non lasciare l' oleolito al sole ma in un luogo chiuso...x almeno 40 giorni...
Per la questione del tochoferile acetato....io l' ho comprato in farmacia...ma dici che anche quello è come hai scritto tu ( + x la pelle che come antiossidante???).
Comunque vorrei suggerire ( x chi dovesse usare la vit.E ) che se la trovate liquida , è molto densa , perciò se dovete poi misurarne la quantità da mettere nell' oleolito ( io l' ho messa al 5% , mi han detto che male non fa:P ) vi consiglio di metterla in un leggero bagnomaria...giusto per farla liquefare un' pò , in modo da essere , ad es , assorbita da una siringa con misurino :D

linda
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Messaggio da linda » gio nov 09, 2006 9:54 am

Marco grazie per questi consigli!!!
domanda: perchè solo per maschi gli O.E. di menta e lavanda?
:P!!!!!!!

Marco Valussi
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Messaggio da Marco Valussi » gio nov 09, 2006 3:33 pm

linda ha scritto:Marco grazie per questi consigli!!!
domanda: perchè solo per maschi gli O.E. di menta e lavanda?
:P!!!!!!!
:-)
Quando ho scritto questo articoletto avevo a che fare con una gruppetto di persone, quasi tutte donne, qualcuna si lamentò del maschio odore dei loro compagni doppo unagiornata faticare nel giardino, così gli ho consigliato l'aggiunta per profumare i maschiacci!

liquirizia
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Messaggio da liquirizia » mar gen 02, 2007 11:18 am

scusate la mia ignoranza....ma che differenza c'è tra preparare un oleolito e mettere nell'olio gli oe delle erbe?
..scusate la mia ignoranza...

Marco Valussi
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Messaggio da Marco Valussi » mar gen 02, 2007 11:36 am

liquirizia ha scritto:scusate la mia ignoranza....ma che differenza c'è tra preparare un oleolito e mettere nell'olio gli oe delle erbe?
..scusate la mia ignoranza...
La differenza è che nel primo caso estrai dalla pianta tutte le componenti solubili nei grassi, che siano volatili o meno; nel secondo caso hai solo quelle componenti che sono presenti bnell'olio essenziale, ovvero distillabili in corrente di vapore. In definitiva nell'oleolito hai una gamma di composti più ampia.

ciao
marco

liquirizia
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Messaggio da liquirizia » mar gen 02, 2007 12:10 pm

Grazie adesso ho capito!!!!

arwen73
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Messaggio da arwen73 » mer gen 03, 2007 1:02 pm

Buongiorno e Buon Anno,


Ho messo della calendula essiccata a bagno in un mix di oli (girasole, vinaccioli, riso) in contenitore di vetro trasparente con coperchio a vite e l'ho sistemato al buio e fresco nell'armadio a muro.Conto di travasare il tutto fra una 15na di giorni.

E' un procedimento corretto? otterro' il mio oleolito di calendula?

grazie 1000

arw.

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Landre82
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Messaggio da Landre82 » mer gen 03, 2007 1:40 pm

arwen73 ha scritto:Buongiorno e Buon Anno,


Ho messo della calendula essiccata a bagno in un mix di oli (girasole, vinaccioli, riso) in contenitore di vetro trasparente con coperchio a vite e l'ho sistemato al buio e fresco nell'armadio a muro.Conto di travasare il tutto fra una 15na di giorni.

E' un procedimento corretto? otterro' il mio oleolito di calendula?

grazie 1000

arw.
Si il procedimento è corretto... però il periodo di macerazione mi sembra un pò pochino !!! Di solito una 15ina di giorni bastano con il metodo della digestione solare .. se invece non lo si pone al sole ma al buio ( come faccio sempre io ) io lo tengo x una 40ina di giorni ! ( poi non so , così avevo letto e così ho sempre fatto...poi magari si riesce a farlo anche in meno tempo )
Io 3/4 volte a settimana lo agito o lo mescolo ( con un cucchiaio ben pulito e soprattutto asciutto ) .

Una volta filtrato , ci aggiungo dell' olio di jojoba ( basta 1/3 del totale ) che aiuta a mantenere l' oleolito .

arwen73
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Messaggio da arwen73 » mer gen 03, 2007 3:52 pm

Grazie landre per la risposta. Non pensavo si potesse aprire il barattolo durante i giorni in cui deve stare al buio ...comunque seguiro' i tuoi consigli, sperando di non dover buttar via tutto e mi dispiacerebbe visto che sono riuscita "fortunatamente" ad avere questi grammi di calendula da un'amica. L'olio di Jojoba preserva l'oleolito?

ciao

arw.

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Landre82
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Messaggio da Landre82 » mer gen 03, 2007 4:14 pm

arwen73 ha scritto:Grazie landre per la risposta. Non pensavo si potesse aprire il barattolo durante i giorni in cui deve stare al buio ...comunque seguiro' i tuoi consigli, sperando di non dover buttar via tutto e mi dispiacerebbe visto che sono riuscita "fortunatamente" ad avere questi grammi di calendula da un'amica. L'olio di Jojoba preserva l'oleolito?

ciao

arw.
Allora : se hai usato calendula secca ( e questo vale + o meno in generale con tutte le droghe ) non dovrebbero esserci particolari problemi di "manutenzione"...bisogna sempre stare attenti a non farci andare dell'acqua ( anche indirettamente ..vedi barattolo ancora umido e così via ) e ricordarsi di chiudere bene il contenitore e tutto dovrebbe andare bene !
Se hai usato invece della droga fresca ..allora qui la situazione è un' pò più "pericolosa"..nel senso che l' acqua che la pianta fresca contiene può far rancidire il tuo olio , specie se usi oli "delicati" come quelli che hai usato tu ( ma che sono ottimi per la pelle :D )
Se hai timore di continuare ad aprire il barattolo , allora agitalo ..questo perchè la pianta deve essere mescolata ogni tanto .
Per quanto riguarda l' olio di jojoba : io inconsapevolmente l' ho messo sempre nei miei oleoliti , perchè mi piace come olio ( che poi si sa che è una cera liquida ) ...si assorbe bene , penetra + in profondità rispetto agli altri oli ( quindi ideale per gli oleoliti "terapeutici" ) ed ha una buona resistenza all' irrancidimento . ( con questo non vuol dire che sia eterno )
Una cara amica , su un altro forum mi ha riportato un articolo che ha trovato su un manuale di settore , in cui si diceva che mettere dell' olio di jojoba , almeno al 10% , se non ricordo male , esercita una certa azione conservante .
Da quanto ho capito , sembrerebbe + efficace , come conservante x gli oleoliti , la jojoba che il tocoferile acetato ( che invece sarebbe solo un ottimo emolliente ) .
Ps : con tutto questo ragionamento non vuol dire che la jojoba sia un conservante !! però un suo contributo , lo da !

Nel mio ultimo oleolito ( ancora ignaro di queste sue proprietà conservative ) l' avevo messa perchè il mio olio era troppo "denso" e la pelle faceva fatica ad assorbirlo... Con la jojoba , l' assorbimento è migliorato ..ma questo è un qualcosa che ho notato io , con la mia piccola esperienza , perciò non prenderla come una verità certa ( poi se qualcuno me la conferma o smentisce ..Landre ringrazia :P )

Unico neo della Jojoba : il prezzo !! Costicchia un' pò !! Però secondo me ne vale proprio la pena mettercene un pochino .
Ciao

arwen73
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Messaggio da arwen73 » mer gen 03, 2007 5:31 pm

grazie Landre, sei stato molto esauriente!:-)

La calendula che ho usato era secca. Allora agitero' il flacone ogni tanto ed aspetto con impazienza lo scadere dei giorni;-).

Spero verra' bene e provero' ad aggiungere anche jooba, e vitamina E perche' mi piace.

ciao

arw.

arwen73
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Messaggio da arwen73 » gio gen 04, 2007 9:30 am

Un'altro dubbio ..il contenitore che ho usato e bello grande, ovvero la calendula+olio occupano un quarto dello spazio del contenitore...ho sbagliato? dovevo usare un contenitoredove gli ingredienti ci entrano precisi e non rimane spazio?

grazie ancora

arw.

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Landre82
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Messaggio da Landre82 » gio gen 04, 2007 9:33 am

No , non ci sono problemi ( almeno a me non è mai successo nulla ) :P

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