Viareggio. La memoria è un ingranaggio collettivo

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Gianluca Ricciato
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Viareggio. La memoria è un ingranaggio collettivo

Messaggio da Gianluca Ricciato » mar giu 30, 2009 4:23 pm

Viareggio. La memoria è un ingranaggio collettivo

Viareggio ovviamente non è un caso.
Il fatto che molta gente che prende il treno ormai è più che esasperata, è disperata, doveva essere un segno.
Se solo i quattro furbastri di maggioranza e finta opposizione ascoltassero o si degnassero di occuparsi dei problemi delle persone e non fossero totalmente succubi dell'economia distruttiva che governa senza regole il sistema occidentale, forse si poteva evitare questa strage.
Anche questo di Viareggio, come molti altri non è un incidente, è un omicidio a carico di "ignoti".
Non a caso, anche questa volta, Trenitalia cerca di lavarsene le mani, essendo tra gli indagati:

http://www.repubblica.it/2009/06/sezion ... astro.html

Vorrei fare in questa occasione una precisazione e un invito.

Alcune persone, in questo forum dedicato a "Decrescita e autoproduzioni", si sono garbatamente lamentate del fatto di trovare molti topic che non riguardano l'autoproduzione. Del resto in generale, i topic più seguiti e commentati sono quelli che riguardano le varie forme di autoproduzione di beni alimentari o oggetti, o le diatribe riguardanti le questioni della propria salute (i messaggi sulla qualità dell'acqua, ad esempio). Cosa che dovrebbe spingermi, nella logica del marketing dell'informazione, ad aumentare i topic dell'autoproduzione.
Sono importantissime, anzi fondamentali le pratiche alternative. Ma sono solo una parte del problema.
Tutti e tutte noi stiamo accettando, in questi anni, l'inaccettabile: farci privatizzare la vita, farci colonizzare le menti (come dicono Ivan Illich e Serge Latouche, due padri della decrescita) cedendo molta parte del nostro tempo dedicato alle relazioni, al benessere proprio e di quello che ci sta intorno, al produttivismo e al consumismo. Cioè stiamo regalando noi stessi alle leggi del mercato, tanto per essere sintetico e banale, ma forse più comprensibile. Abbiamo accettato il fatto che i soldi non sono uno dei valori della nostra vita, ma il principale. Non è che prima non fossero un valore, ma almeno si diceva "la salute prima di tutto". Oggi è evidente che i soldi vengono prima anche della salute. Non è una questione di "comunismo" contro "capitalismo", è questione di rimanere esseri umani resistendo ad una nuova cultura che sa esistere solo distruggendo l'esistente, e che forse ha storicamente superato anche l'epoca del capitalismo. Del resto, anche la maggior parte di noi non fa altro che distruggere l'esistente tutto il giorno, nei modi in cui consuma cibo, oggetti, tempo, mobilità. Questa nuova cultura è dentro di noi, ci ha colonizzato. Ma è possibile decolonizzarsi.
Abbiamo lasciato privatizzare i servizi pubblici: le ferrovie, gli acquedotti, tra poco anche le scuole e le università.
Abbiamo accettato la follia di un mondo che corre ad alta velocità, e molti di noi, anche ambientalisti, storcono il naso di fronte agli "estremisti" della Val Susa o del Mugello, che non hanno più una vita decente a causa di una cosa razionalmente ed economicamente inutile come i treni ad alta velocità in un territorio come l'Italia.
Diciamo che lo sviluppo comporta sacrifici, accettando di sacrificare la vita agli interessi economici di una banda di faccendieri senza scrupoli: Rete Ferroviaria Italiana, CMC, Impregilo, Rocksoil sono solo alcuni dei nomi coinvolti, ad esempio, nella vicenda Alta velocità, e non a caso sono nomi coinvolti nelle vicende politiche italiane e in altri disastri ecologici come quello dei rifiuti e della produzione di energia.
Abbiamo voltato le spalle forse inconsapevolmente a chi, a Genova nel 2001, è stato massacrato o ucciso perchè chiedeva che il mondo non diventasse una vetrina in vendita al migliore offerente.
Ecco, adesso che lo è diventato, che abbiamo venduto a quattro furbastri i beni pubblici e con loro le cose più belle della vita, adesso che questi quattro furbastri si sono intascati il bottino lasciando marcire i nostri beni e le nostre vite, ci lamentiamo? Forse occorrerebbe più che lamentarsi, tornare indietro e riprenderci quello che ci hanno indebitamente tolto.

L'invito.
Esasperato e disperato, da viaggiatore in treno ed ecologista, 10 giorni fa ho aperto un argomento su questo forum dal titolo "Trenitalia. Si rompono quattro treni al giorno", riprendendo un'inchiesta del Corriere della sera:

viewtopic.php?f=35&t=32285

Mi sono ripromesso di aggiornarlo rendendo pubblici i crimini quotidiani di Trenitalia che passano inosservati ogni giorno.
Viareggio non fa parte di questa lista, perchè è la tragedia, l'evento che crea scalpore, ribrezzo e angoscia per una settimana e cade nel dimenticatoio dopo un mese. Funziona così l'informazione, il linguaggio di un sistema che sta distruggendo il mondo sotto il mito della crescita infinita ma deve cancellare la sua storia per funzionare, soprattutto quando è scomoda. L'invito per questo motivo è appunto di tenere aggiornato questo topic, con le esperienze e i saperi che riguardano quello che succede ogni giorno. Sulle ferrovie italiane e non solo.
Per praticare una decrescita economica, c'è bisogno prima di una decostruzione storica e culturale delle atrocità dello sviluppo che abbiamo ormai accettato come normalità, o abbiamo dimenticato.

"La memoria è un ingranaggio collettivo", dicevamo nel 2001.
Oggi, nel 2009, forse quell'ingranaggio andrebbe oleato perchè i problemi, da allora ad oggi, sono aumentati esponenzialmente.

Gianluca Ricciato

Davide'80
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Re: Viareggio. La memoria è un ingranaggio collettivo

Messaggio da Davide'80 » mer lug 01, 2009 7:56 pm

Gianluca Ricciato ha scritto:Alcune persone, in questo forum dedicato a "Decrescita e autoproduzioni", si sono garbatamente lamentate del fatto di trovare molti topic che non riguardano l'autoproduzione.
Magari giudicano "polpettoni" i tuoi interventi tipo questo, io invece ne sono molto interessato perché invitano a riflettere davvero.

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Gianluca Ricciato
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Re: Viareggio. La memoria è un ingranaggio collettivo

Messaggio da Gianluca Ricciato » ven lug 03, 2009 1:50 am

grazie dell'apprezzamento!
comunque non era un rimprovero a nessuno, voleva essere un chiarimento sul perchè questi argomenti sono strettamente connessi ad una possibile società che riesca a mettere in pratica la decrescita dei consumi

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Gianluca Ricciato
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Un anno dopo

Messaggio da Gianluca Ricciato » mer giu 30, 2010 7:40 am

Viareggio celebra l'anniversario della strage senza il governo


VIAREGGIO (Reuters) - "Viareggio non dimentica e vuole giustizia". Con queste parole è iniziata la cerimonia in ricordo delle 32 vittime della strage provocata un anno fa dallo scoppio di una ferrocisterna carica di Gpl.

Lo stadio dei Pini, che l'anno scorso ospitò oltre 30mila persone per i funerali solenni, ha ospitato questa sera poche migliaia di persone, mentre non sono presenti rappresentanti del governo e delle Ferrovie perchè considerati "sgraditi" da una parte dei comitati dei familiari delle vittime. Presenti invece le autorità locali e l'ambasciatore del Marocco (numerose vittime della strage erano cittadini marocchini).

"Viareggio non vuole vendetta, non è nel suo dna", ha detto il sindaco Luca Lunardini, "vuole che il percorso avviato con le prime risposte che sono arrivate continui fino in fondo. Solo conoscendo quello che è accaduto, saranno possibili nuove norme che impediscano un'altra Viareggio".

Più amaro il commento del regista Mario Monicelli, viareggino, letto dal presidente della Croce Verde di Viareggio: "L'Italia è il paese delle stragi nascoste e delle verità negate... ma Viareggio ha un'anima sobria, ironica e molto concreta che l'ha aiutata a rimboccarsi le maniche con dignità e orgoglio".

A Viareggio oggi erano molti gli stabilimenti balneari con la bandiera listata a lutto, ma nel primo anniversario della strage i bagnanti in spiaggia non sono mancati.

Per tutto il giorno i treni che sono passati dalla stazione di Viareggio hanno fatto fischiare per tre volte la sirena, su iniziativa di Ancora in Marcia, rivista storica dei macchinisti che così hanno voluto far "sentire" a Viareggio la vicinanza e la solidarietà dei ferrovieri.

Al termine della cerimonia interreligiosa allo stadio, dove sono previsti interventi dell'arcivescovo di Lucca e di rappresentanti delle comunità musulmana e ortodossa, si formerà il corteo che raggiungerà via Ponchielli. Alle 23.49, ora dello scoppio, un treno passerà fischiando mentre suoneranno le sirene di ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco.

Questa mattina, nella sala del consiglio comunale di Viareggio, Ibtissam Ayad "Ibi", unica sopravvissuta della sua famiglia, ha ricevuto la cittadinanza italiana, concessa con un decreto del presidente della Repubblica. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio, letto da un sindaco commosso, dove spiega che la cittadinanza italiana è stata concessa a Ibi "quale concreta manifestazione di solidarietà della nazione".

Il Parlamento ha stanziato 10 milioni di euro come risarcimento per i familiari delle vittime, mentre Fs e Gatx, pur non ammettendo alcuna responsabilità per l'accaduto, hanno iniziato a erogare liquidazioni e provvisionali ai superstiti, per un totale di circa 7 milioni di euro.

Prosegue intanto l'attività di indagine della procura di Lucca, che al momento ha iscritto 18 persone nel registro degli indagati, dichiarando che la lista potrebbe allungarsi per via della complessità della materia sottoposta a indagine.

"Sono fiducioso nella giustizia", ha detto ancora il sindaco, aggiungendo che a suo avviso "l'apparente lunghezza nell'emanazione degli avvisi di garanzia è espressione della particolare attenzione che la Procura sta riservando alle indagini sulla strage, così da arrivare alla fase dibattimentale con un esauriente lavoro preliminare".

http://www.ilmanifesto.it/reuters/agenzia/17522/

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Re: Viareggio. La memoria è un ingranaggio collettivo

Messaggio da Gianluca Ricciato » mar nov 29, 2011 12:07 am

La strage di Viareggio e il licenziamento di Riccardo Antonini.

Circolo Iqbal Masih Bologna, Via della barca 24/3
martedì 6 DICEMBRE 2011 h. 21


Il circolo e il Collettivo Iqbal contribuiscono alla campagna di solidarietà contro il licenziamento di Riccardo organizzando questo incontro a cui prenderà parte il ferroviere Riccardo Antonini. Con lui parleremo della Strage di Viareggio. Parleremo ovviamente anche di sicurezza sul lavoro, di repressione e di solidarietà nei luoghi di lavoro.

Nella notte del 29 giugno 2009, un treno merci che trasportava gas è deragliato in prossimità della stazione ferroviaria di Viareggio. Un carrello si è rotto, un vagone si è rovesciato e dalla cisterna è fuoriuscito il gas che dopo qualche istante è letteralmente esploso incendiando persone e cose nel raggio di centinaia di metri.
32 persone sono morte, altre sono rimaste ustionate in modo gravissimo.
Non è stata una fatalità, ma una strage consumata sull’altare del profitto, del supersfruttamento, del disprezzo della vita umana: UNA STRAGE DEL CAPITALE.
Un’impresa capitalistica, infatti, funziona proprio così: valuta i costi e se ritiene che convenga abbassare il livello di sicurezza per aumentare i profitti, abbassa il livello di sicurezza. È quello che avviene quotidianamente nei cantieri edili, nelle fabbriche e, appunto, in ferrovia.

Il 7 novembre 2011 il ferroviere Riccardo Antonini, consulente nominato da alcuni famigliari delle vittime e dalla FILT-CGIL sezione di Lucca nelle indagini giudiziarie relative alla strage di Viareggio, dopo essere stato prima diffidato e poi sospeso dal lavoro, viene licenziato dalle FS con motivazioni a dir poco provocatorie.
Un altro ferroviere, anch’egli consulente tecnico, si era dimesso dall’incarico dopo la diffida.
Riccardo è stato licenziato perché ha scelto di mettere le sue competenze a disposizione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio, per la verità e la giustizia. Il suo licenziamento è una rappresaglia non solo contro l’impegno politico e sociale di un lavoratore, ma contro tutti coloro che si stanno battendo per evitare che la strage di Viareggio diventi un’altra delle tante stragi “dimenticate”.

NO AL LICENZIAMENTO DI RICCARDO ANTONINI

http://circoloiqbalmasihbologna.noblogs.org/?p=1238

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Strage Viareggio: tutti a giudizio, anche Moretti

Messaggio da Gianluca Ricciato » gio lug 18, 2013 12:16 pm

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 38622.html

Il gup di Lucca Alessandro Dal Torrione ha rinviato a giudizio i 33 imputati nel procedimento per la strage di Viareggio. A processo finira' Mauro Moretti, ad di Fs, dirigenti e funzionari di altre societa' del Gruppo e delle ditte proprietaria del convoglio o che lo montarono o revisionarono.

Gli imputati sono stati rinviati a giudizio per tutte le accuse formulate dalla Procura. Fra i reati ipotizzati, il disastro ferroviario colposo, l'incendio colposo, l'omicidio e le lesioni colpose plurime. Ad alcuni imputati sono state contestate anche violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Il processo si aprirà il 13 novembre a Lucca. La strage di Viareggio avvenne il 29 giugno del 2009: un treno carico di gpl deragliò attraversando la stazione, alcune cisterne si ribaltarono e una si squarciò. Il gas fuoriuscito esplose devastando un quartiere e uccidendo 32 persone.

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