498 deputati contro l'eliminazione del vitalizio

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universo
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498 deputati contro l'eliminazione del vitalizio

Messaggio da universo » dom ott 24, 2010 11:11 am

498 deputati contro l'eliminazione del vitalizio

Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei
Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari
dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento
risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono
versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione. Indovinate
un po' come è andata a finire ! :
Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498).

Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :

Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa
accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una
pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono
sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il
Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non
sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il
parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000
euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre
persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità,
che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la
vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in
Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra
proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del
giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per
i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i
contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il
deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha
creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco
della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni
lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti
realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi
questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che
non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio
di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che
consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i
cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
Per maggiori informazioni ecco il link al sito di Borghesi con il discorso:

http://www.antonioborghesi.it/index.php ... &Itemid=35

Non ne hanno datto notizia ne radio, ne giornali, ne Tv OVVIAMENTE.
Facciamola girare noi !!!

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