il mio kosovo

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GUIDO ARCI CAMALLI
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il mio kosovo

Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » lun ott 01, 2007 10:23 pm

"cosa è il kosovo, è un onda in piena di sorrisi di bambini, cosa è il kosovo è un apparizione che sfugge, è un campo dove i rom di inseguono è un campo di calcio tra serbi e albanesi è una disperazione che l'europa dimentica, perchè non è più di moda, il kosovo è un intervista per un giornale serbo, son le foto che rubavo ogni giorno, coi bimbi, il kosovo è una bevuta tra amici, il kosovo è un immagine di caldo, è una crepa enorme, è la diffidenza del maestro di runik, è la disponibilità dei volontari della caricas, è una dolce donna che ti fà gli occhi dolci, è una bimba che ti fà ridere al distributore. IL Kosovo è fatta di un passato difficile da far dimenticare , il kosovo è la polizia kosovara, il kosovo è la kfor, son i bimbi del enclave di priluzje, il kosovo il kosovo, son le menzogne che racconti a te stesso per non tornare, ma il kosovo ti rimane nel sangue, ti scorre nelle vene come un secondo figlio, quello che non hai mai avuto, ecco cosa è il kosovo, una missione che non voglio fallire....

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Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » ven ott 05, 2007 5:10 pm

Una confederazione per il Kosovo
03.10.2007

Antonio Cassese
Antonio Cassese, in un editoriale pubblicato dall’inserto settimanale del belgradese “Danas”, propone un modello confederativo per il Kosovo. Una fase intermedia, e poi potrebbe essere piena indipendenza
Antonio Cassese*, 29-30 settembre 2007, Danas Vikend (tit. orig Konfederacija pre potpune nezavisnosti)

Traduzione per Osservatorio Balcani: Luka Zanoni

Il tempo per il Kosovo sta per scadere. Se l’accordo, col sostegno delle Nazioni Unite, non dovesse essere raggiunto entro l’inizio di dicembre, molto probabilmente la maggioranza dei cittadini albanesi della provincia dichiarerà unilateralmente l’indipendenza: una mossa che gli USA, come annunciato, forse sosterranno.

Sarebbe una mossa catastrofica. La Russia sarebbe furiosa perché teme che la secessione del Kosovo – che sia riconosciuta o meno a livello internazionale - potrebbe stimolare i movimenti separatisti dell’ex impero sovietico. La Serbia con forza maggiore si oppone a ciò. Dusan Prorokovic, il ministro serbo per il Kosovo, ha dichiarato che il suo paese forse potrebbe anche impiegare la forza per conservare la propria sovranità. Nonostante la probabile riluttanza del governo, i gruppi ultranazionalisti potrebbero costringere il premier Voijslav Kostunica ad inviare le truppe in Kosovo: l’attuale presenza dell’ONU è piuttosto esigua (solo 40 “osservatori militari” e 2.116 poliziotti), ma i 15.000 soldati di stanza della NATO potrebbero rendere molto pericoloso qualsiasi conflitto armato.

Dopo otto anni di amministrazione internazionale, la maggioranza kosovaro-albanese ha assaporato la libertà e freme per una piena indipendenza. Ma la Serbia afferma che la provincia essenzialmente rimane parte della sua tradizione storica e culturale. Inoltre, l’opinione pubblica serba non accetterebbe l’indipendenza, per il fatto che ha già assistito con grande sorpresa alla graduale riduzione della “Grande Serbia”, con il recente distacco del Montenegro. La Serbia è pronta a riconoscere solo un’” autonomia maggiore” del Kosovo e la possibilità di stringere accordi internazionali.

Benché le due posizioni sembrino oggi inconciliabili, non è tardi per un compromesso. Ma, ciò è possibile solamente se si ravviva – e si modernizza – una vecchia istituzione della comunità internazionale: lo stato confederale.

Tramite l’obbligo della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in Kosovo potrebbe essere garantita la piena indipendenza e l’esclusivo potere dei suoi cittadini e del territorio, così come la limitata capacità di agire sulla scena internazionale.

Il Kosovo potrebbe essere autorizzato a stringere accordi commerciali e accordi che si riferiscono a individui (per esempio, l’accesso e la circolazione degli stranieri o le estradizioni), più il diritto a chiedere l’accoglienza all’ONU (cosa che non necessita la piena sovranità e indipendenza).
Con ciò il Kosovo otterrebbe le caratteristiche sostanziali della statalità. Tuttavia, l’organo decisionale formato dai rappresentanti del Kosovo, della Serbia e dell’Unione europea avrebbe pieni poteri sulle questioni principali della politica estera (per esempio sulle alleanze e sulle relazioni con le istituzioni economiche internazionali), la difesa, le frontiere (nel caso in cui il Kosovo desiderasse unirsi all’Albania) e sul trattamento della minoranza serba in Kosovo. Come risultato, il Kosovo e la Serbia si costituirebbero come due soggetti internazionali differenti, legati ad una confederazione sottoforma di un organo decisionale comune.

Ovviamente la confederazione sarebbe asimmetrica, perché la sovranità del governo serbo sul resto della Serbia resterebbe intatta e illimitata, mentre la “sovranità” del governo kosovaro sul Kosovo sarebbe limitata. Per evitare che una delle due parti sia avvantaggiata, e che imponga decisioni arbitrarie, l’organo decisionale comune sarebbe composto da quattro delegati serbi, due kosovari e tre rappresentanti dell’UE, con la richiesta che entrambe le parti ottengano l’appoggio dai rappresentanti europei. Oltre a ciò, l’UE dovrebbe costituire una piccola ma efficace forza militare (diciamo 5.000 soldati) per poter supportare le decisioni dell’organo comune.

Come per qualsiasi compromesso, da questo accordo le parti in conflitto avrebbero qualcosa da perdere e qualcosa da guadagnare. La Serbia salverebbe la faccia e continuerebbe ad avere la parola ultima sulle questioni cruciali riguardanti il Kosovo, compreso il trattamento della minoranza serba. Il Kosovo avrebbe un’indipendenza limitata, con uno status che passa dall’essere provincia di uno stato sovrano ad essere un soggetto internazionale, al quale è consentito di entrare in accordo con altri stati e persino di aderire all’ONU.

Anche l’UE avrebbe il suo vantaggio, contribuendo alla stabilizzazione di una regione molto instabile. L’UE sorveglierebbe il Kosovo e impedirebbe qualsiasi conflitto che potrebbe sfociare in violenza.

Infine, il pregio di questa soluzione è la sua temporaneità. Da un punto di vista storico, le confederazioni – prima o poi – diventano o federazioni (come è accaduto con gli USA, la Germania e la Svizzera) oppure si disgregano per via delle forze centrifughe (come è stato il caso dell’Unione delle repubbliche arabe fondata nel 1958, la quale tre anni dopo si è divisa in Egitto e Siria).

La confederazione che propongo rappresenterebbe una fase intermedia (che durerebbe cinque o dieci anni), con la quale alla fine il Kosovo probabilmente diverrebbe pienamente indipendente. Rimandare la soluzione finale in questo modo garantirebbe il tempo necessario per verificare la possibilità del Kosovo di far parte dell’Unione europea e così eventualmente dividere “la sovranità del potere” con gli altri stati indipendenti, i quali potrebbero “sgonfiare” le forti e pericolose richieste nazionaliste dei kosovari.

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Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » mer ott 17, 2007 9:35 pm


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Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » gio ott 25, 2007 2:36 pm

Le vittime italiane dell'uranio impoverito
11:18 mer 10 ottobre 2007
Dopo anni di negazioni e smentite finalmente una verità che era sotto gli occhi di tutti comincia ad essere ammessa anche ufficialmente. Il ministro Parisi davanti alla commissione di inchiesta del Senato ha snocciolato i dati ufficiali sui soldati italiani ammalati o morti di tumore dopo essere rientrati da missioni in territori in cui era stato fatto uso di proiettili all'uranio impoverito.

Le cifre sono impressionanti: sono 255 i militari italiani che in 10 anni di missioni (1996-2006) in Kossovo, Iraq, Libano, Afghanistan hanno contratto patologie tumorali. Di questi 37 sono morti. Su questi argomenti, ha precisato il ministro, "non esiste alcun segreto di Stato" anche se "vari fattori hanno impedito sinora di raggiungere una solida base informativa. Queste sono le cifre che risultano dalla raccolta dei dati in possesso del sistema sanitario nazionale, che possono variare di qualche unità dopo le ulteriori verifiche di dati clinici e libretti personali (...) Restano tuttavia fuori i casi di militari che si sono congedati da anni e che non hanno chiesto riconoscimento della causa di servizio. La loro malattia quindi potrebbe essere nota solo al Sistema sanitario nazionale e non anche a quello militare".

Parisi però viene duramente contestato dall'Osservatorio Militare (associazione che assiste gli appartenenti alle forze armate e i loro familiari), secondo il quale i dati forniti sono "inferiori sia rispetto a quelli denunciati nella scorsa legislatura, sia rispetto ad un documento della sanità militare dello Stato maggiore della Difesa, di cui l'Osservatorio è in possesso", documento in cui si parla di "2.536 militari affetti da patologie tumorali, di cui 164 deceduti". Il sospetto, sostiene Domenico Leggiero dell'Osservatorio, è che ci siano "interessi che vanno ben oltre quello che potevamo supporre".

Questo per quanto riguarda i militari italiani, che hanno comunque una speranza di veder riconosciute le loro istanze. Non bisogna però dimenticare le popolazioni dell'Afghanistan, dell'Iraq, dei Balcani, soggette ai letali effetti dei proiettili all'uranio impoverito non per pochi mesi ma per tutta la vita. Chi riconoscerà i diritti di queste persone, già falcidiate dalla guerra, ad una esistenza libera dai micidiali effetti dell'uranio?

http://guidoilcamallo.go.ilcannocchiale.it/

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Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » dom dic 02, 2007 1:22 am

visitate il blog di raffaellasottile


http://www.bergamoblog.it/modules.php?n ... =0&thold=0

http://www.myspace.com/raffaellasottile


penso

penso sia dura per tutti,
penso che sia brutto quando nessuno ti cerca
penso sia triste vedere quello che altri non vedono
penso che le persone sole nel mondo siano in molte
e che vorrebbero solo un amiko
penso che si è stufi dei malintesi
penso che dobbiate capire il prossimo
penso che ci cerca amicizia non debba essere emarginato
penso che la vita debba essere vissuta
penso si debba sempre perdonare chi ti fà i torti
penso che l'arroganza debba sparire
penso di voler solo un amiko e niente di più
penso che si debba aver fiducia sempre nel prossimo
penso che gli occhi servono per fotografare l'anima
penso non meriti messaggi cattivi
o cattivi avvertimenti
penso di nonn volere la ragione
perche essa si da agli stolti
penso che ci debbano essere montati
penso di non voler vartami più di nulla
PENSO infine che si debba aprire le porte a tutto
almeno io penso
Ultima modifica di GUIDO ARCI CAMALLI il sab dic 08, 2007 4:44 pm, modificato 1 volta in totale.

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Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » sab dic 08, 2007 4:43 pm

http://www.la7.it/news/dettaglio_video. ... cat=esteri


ragazzi siamo vicini ad una nuova guerra in kosovo pregate con me perchè questo non avvenga

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Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » sab dic 08, 2007 5:17 pm

http://www.la7.it/news/ricerca.asp

eccoti una sua dichiarazione

leggi leggi

Visita di Bush, le reazioni in Kosovo
13.06.2007 Da Pristina, scrive Alma Lama

Una vignetta pubblicata sul quotidiano kosovaro Koha Ditore
Bush, nella sua lunga visita in Europa, l'ha ripetuto più volte. L'indipendenza del Kosovo non può aspettare. Gli umori, le impressioni e le reazioni dei cittadini del Kosovo alle dichiarazioni del presidente americano in questo reportage della nostra corrispondente Alma Lama

Domenica 10 giugno 2007. Sono le 13. 05, a Tirana, quando il presidente americano George Bush proclama di fatto l’indipendenza del Kosovo. Durante la conferenza stampa espone la sua posizione in modo molto chiaro e determinato: “Il Kosovo deve essere indipendente. Il momento è adesso”. Per i giornalisti presenti, almeno quelli albanesi, le dichiarazioni, fortissime, arrivano in modo inaspettato. Ma non solo.

La dichiarazione è stata una sorpresa anche per i leader del Kosovo. Bush ha ripetuto almeno dieci volte che la regione sarà indipendente. Il presidente del Kosovo, Fatmir Sejdiu, è tornato con urgenza nel suo ufficio. Si trovava a Prizren, dove stava partecipando alla festa della Lega omonima, qui tenutasi nel 1878 e primo nucleo dell’idea nazionale albanese. Una coincidenza. “Oggi è un giorno di portata storica, sia per Albania che per il Kosovo”, ha dichiarato Sejdiu. Secondo il primo ministro kosovaro Agim Çeku, “il presidente Bush oggi ha proclamato l’ indipendenza del Kosovo. Noi dobbiamo soltanto rimanere uniti in questi giorni.” Tutti i politici hanno fatto dichiarazioni a commento delle parole del presidente Bush.

Visar Kastrati è un ragazzo di Pristina, ha vent’ anni. Oggi sarebbe voluto andare a Tirana, ma non ha potuto. E’ molto emozionato, dopo aver ascoltato alla televisione il discorso di George Bush a Tirana. "Ho sperato con tutto il cuore di sentire queste parole dal presidente americano. Ora le abbiamo avute, abbiamo il supporto degli Stati Uniti per risolvere finalmente lo status del Kosovo.” Visar ha seguito minuto per minuto la visita di Bush a Tirana con un gruppo di suoi amici. “Finalmente ho sentito quello che tutti noi desideravamo”. Per strada, tutte le persone che intervistiamo ripetono la stessa cosa: “Aspettavamo l’indipendenza da Bush, e lui di indipendenza ha parlato”.

La dichiarazione di Bush è arrivata proprio dopo il summit del G8, nel corso del quale la Francia ha proposto un ulteriore slittamento della decisione sul Kosovo, posizione che aveva provocato il malcontento generale tra la popolazione albanese della regione. Adesso, dopo le parole del presidente americano, si può avvertire invece un’atmosfera di profondo ottimismo. Le pagine dei giornali, il giorno successivo alla visita, erano piene di speranza. “Indipendenza”, era il titolo a tutta pagina del quotidiano Express. “Bush: il tempo per l’indipendenza”, titolava invece Koha Ditore, il quotidiano più diffuso in Kosovo. Tutti i media della regione avevano inviato i propri giornalisti a Tirana.

A Pristina, nel frattempo, non ci sono state manifestazioni di giubilo in seguito alle parole di Bush, cosa che in città accade spesso, anche quando la nazionale di calcio albanese vince una partita. E’ stata una domenica come tutte le altre, forse perché la gente aspetta - per festeggiare - una decisione finale sullo status. Non ci sono state manifestazioni ufficiali neanche il giorno dopo, nemmeno bandiere per le strade, soltanto qualche poster dove si augurava a Bush il benvenuto tra la gente albanese.

Centinaia di albanesi del Kosovo sarebbero voluti andare a Tirana, ma le restrizioni alle procedure doganali al confine con l’Albania hanno frenato il loro desiderio di vedere dal vivo il presidente Bush. Fatmir Limaj, il vicesegretario del Partito Democratico del Kosovo, ha dichiarato che, se la gente non ha reagito fortemente alla parole di Bush, questo dipende soprattutto dal fatto che da troppo tempo la popolazione è bombardata in continuazione con le date della promessa indipendenza, seguite poi dall’immancabile annuncio di una posticipazione. Questo ha portato a grande confusione, e nessuno sa più a cosa credere.

La reazione alla visita di Bush non e stata però così “indifferente” nelle zone del Kosovo abitate dai serbi. A Mitrovica nord tutto è tranquillo, ma anche qui tutti hanno ascoltato molto bene il messaggio di Bush. E’ difficile fare interviste in questa pate della città, quando diventa chiaro che chi regge il microfono è una giornalista albanese. In una libreria ci dicono semplicemente “fuori da qui”. Ma troviamo anche persone che hanno voglia di parlare. Kerstivoja Kerstic è uno di loro. Quando lo incontriamo, siede insieme ad alcuni anziani. Parlano proprio della dichiarazione del presidente americano. Secondo Kerstivoja, Bush non dovrebbe parlare in modo così diretto. “E’ un rappresentante degli Stati Uniti e della Nato. Doveva mantenere toni più tranquilli”. Sempre secondo lui, le parole di Bush non aiutano né il popolo albanese nè quello serbo. “Noi dobbiamo vivere insieme”. Miljana Markovic un’altra abitante di Mitrovica nord, ci dice di non essere interessata alla politica, né tanto meno alle parole di Bush. Dice soltanto che “non so come potrò reagire se il Kosovo diverrà indipendente, quello che so, è che continuerò a vivere qui.” Altri serbi sono convinti che le dichiarazioni di Bush non cambieranno niente. Una donna, che preferisce rimanere anonima, ha invece le idee molto chiare. “Putin è piu forte di Bush”.

Le speranze degli serbi risiedono ora tutte nella Russia. L’incontro di Putin con Kostunica, è riportato in modo visibile in tutti i giornali, anche se non è più una notizia del giorno, visto che l’incontro è avvenuto quarantotto ore prima. La battaglia tra le due superpotenze, in piccolo, si svolge anche qui. La cosa più importante, però, è che in Kosovo, in questi giorni, alle dichiarazioni di Bush, non ha fatto eco nessun incidente.

cercate kosovo sul sito che pubblicizzo della sette

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Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » mar dic 11, 2007 12:20 am

Come sempre il giornalismo vede solo quello che vuole vedere e deve
fare notizia a tutti i costi: fonti locali ben informate (italiane
nell'area di Peja e dell'enclave serba) mi hanno detto che lo scontro
tra i serbi e la Kfor è stato causato solo da ubriachi molesti, ma
tutti non vedevano l'ora di strumentalizzare la rissa imputandola ad
un'insofferenza etnica.
Anch'io sono preoccupata ma do il giusto peso
alle cose!
Grazie e ciao
Licia

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Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » mar dic 11, 2007 12:21 am

Come sempre il giornalismo vede solo quello che vuole vedere e deve
fare notizia a tutti i costi: fonti locali ben informate (italiane
nell'area di Peja e dell'enclave serba) mi hanno detto che lo scontro
tra i serbi e la Kfor è stato causato solo da ubriachi molesti, ma
tutti non vedevano l'ora di strumentalizzare la rissa imputandola ad
un'insofferenza etnica.
Anch'io sono preoccupata ma do il giusto peso
alle cose!
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Re: il mio kosovo

Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » ven gen 18, 2008 1:41 am

Anche se gradita solo a una minoranza della popolazione la campagna per le elezioni presidenziali serbe di domenica si è tenuta anche in Kosovo. Sotto sorveglianza dei militari della Nato il leader ultranazionalista Tomislav Nikolic ha tenuto un comizio a Kosovska Mitrovica, una delle poche località dove si concentrano gli ultimi 120.000 serbi rimasti nella provincia.

"Sono venuto tra voi oggi per giurarvi che, indipendentemente dai risultati delle elezioni, non vi lascerò mai soli qui - ha detto Nikolic -. Non sarete mai senza protezione".

Nei sondaggi Nicolic è in vantaggio sull'attuale presidente Boris Tadic, più moderato, che però ha le maggiori chance di vincere all'eventuale ballottaggio dell 3 febbraio.

Benché il Kosovo sia al centro del dibattito politico, un'indagine demoscopica ha mostrato che gli elettori serbi hanno più a cuore altri temi come le condizioni di vita o il lavoro. Nel Paese, dove il reddito medio è di 350 euro mensili e la disoccupazione al 30%, gridare il "Kosovo è Serbia" potrebbe non bastare per vincere le elezioni.

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Re: il mio kosovo

Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » lun gen 21, 2008 2:15 am

http://sprofondo.spazioblog.it/115933/m ... ovo++.html

ALTRE MAGICHE FOTO SUL KOSOVO VI ASPETTANO GUARDATELE

FORZA FORZA

ma ragazzi sapete l'organizzatore di un treno carico di...

ci vuol dire qualcosa hihi sul kosovo

http://www.youtube.com/watch?v=flOQITxw ... re=related

voi che ne pensate hihi naturalmente scherza
non si scherza sul kosovo

http://guidoilcamallo.ilcannocchiale.it ... 55394.html

attenti lui l'organizzatore sa tutto sul kosovo hihi

i


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Re: il mio kosovo

Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » dom feb 17, 2008 12:28 am

http://sprofondo.spazioblog.it/119445/k ... gini+.html

IMMAGINI FOTO, DI UN KOSOVO CHE HO VISTO IN TRE ANNI DI ANIMAZIONE VISITATE TUTTO IL BLOG FORZA

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Re: il mio kosovo

Messaggio da GUIDO ARCI CAMALLI » lun feb 18, 2008 8:07 pm

tristi e solitari rose dal pianto facile
incuriosita giovine donna dagli occhi vivaci
allegra combricola di zingari jugoslavi
in cerca dei miei pensieri allegri
mi trovo ad litigare con un ligure polemico
che invece di dialogare mi vuol denunciare
in cerca dei sospiri della giovine
anziana donna
dialoghi coi muri ormai che forse ti acoltano
dialoghi con le persone mute
con i pioppi finti
con le finte manifestazioni di gioia


http://sprofondo.spazioblog.it/

http://italiaparallela.forumcommunity.net/

per chi pensa che il kosovo debba rimanere, così come è cioè, uno stato digraziato, povero, solo perchè ha vinto gli stati uniti, a me sembra assurdo che l'arci, che fà pagare 600 euro per andare in kosovo, sia dalla parte della serbia, che dimentichi, quello che è successo per colpa di milosevic,
leggete qui e giudicate voi

http://www.arci.it/news.php?id=9030

avrei voluto replicare ad queste cose, il mio primo pensiero è per le enclave serbe, il mio secondo è per i kossovari, schiacciati da secoli dalla serbia, ma eccovi un pò di storia

http://it.wikipedia.org/wiki/Kosovo

forse ho letto male, io son contento per l'indipendenza del kosovo, spero che l'onu riconosca il kosovo, spero che la serbia riconosca il kosovo, io odio le politiche di bush, ma in dieci anni c'è stato silenzio sul kosovo, la mia maggior preocupazione è si tutelino le enclave specialomente priluzje e che l'arci si adoperi, per evitare il conflitto.

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