OLIMPIADI DI PECHINO: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE CINESE HU

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silvia caldironi
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OLIMPIADI DI PECHINO: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE CINESE HU

Messaggio da silvia caldironi » mar lug 08, 2008 3:32 pm

COMUNICATO STAMPA
CS93-2008



A un mese esatto dall´inizio delle Olimpiadi di Pechino, Amnesty
International ha diffuso oggi il testo di una lettera aperta inviata dalla
Segretaria generale Irene Khan al presidente della Repubblica popolare
cinese, Hu Jintao.

`Eccellenza,

quando manca solo un mese alla lungamente attesa apertura della XXIX
Olimpiade di Pechino, Le chiedo di intraprendere cinque passi verso lo
`sviluppo dei diritti umani´, per il quale si era impegnato nel 2001 il
Comitato promotore delle Olimpiadi a Pechino. Nel corso dell´ultimo anno,
Amnesty International ha raccolto centinaia di migliaia di voci a
riecheggiare questa mia richiesta. Mi unisco a queste voci per chiederLe
di cogliere questa storica opportunita´ per agire.

Amnesty International riconosce gli sforzi compiuti dal governo cinese per
affrontare alcune preoccupazioni di lunga data relative ai diritti umani.
Ho trovato particolarmente incoraggianti gli apparenti progressi fatti per
ridurre l´uso della pena di morte, attraverso il processo di revisione da
parte della Corte suprema del popolo. Ho inoltre apprezzato le recenti
dichiarazioni di molti esponenti del governo cinese, incluso il ministro
della Giustizia Xiao Yang, secondo le quali la Cina sta seguendo il trend
globale verso l´abolizione della pena di morte. Infine, Amnesty
International ha accolto con favore la notizia del rilascio di 1157
persone, arrestate nel corso delle proteste verificatesi nella parte della
Cina abitata da tibetani. L´impegno ufficiale a garantire `completa
liberta´ di stampa´ e le regole adottate per i giornalisti stranieri
rappresentano un altro passo avanti verso una maggiore liberta´ di
espressione dei giornalisti.

Nonostante questi sviluppi, la preparazione delle Olimpiadi ha avuto in
realta´ un impatto negativo su alcune aree dei diritti umani. Continuano
infatti a essere perseguitati gli attivisti per i diritti umani, in
particolare coloro che mettono in relazione le violazioni dei diritti
umani con la circostanza che la Cina ospiti le Olimpiadi: tra questi, Ye
Guozhu, Hu Jia e Yang Chunlin stanno scontando pene detentive soltanto per
aver espresso pacificamente le proprie opinioni. La `pulizia´ pre-olimpica
di Pechino con l´utilizzo esteso della rieducazione attraverso il lavoro
e´ un altro sviluppo preoccupante, soprattutto perche´ non tiene conto
delle richieste, che arrivano dall´interno del paese, di riformare questo
sistema illegale di detenzione.

Amnesty International Le chiede di cogliere l´opportunita´ dei Giochi
olimpici per attuare le cinque raccomandazioni che seguono, condivise da
tante persone in Cina e nel resto del mondo, prima che le Olimpiadi
abbiano inizio:
- rilasciare tutti i prigionieri di coscienza, inclusi Ye Guozhu, Hu Jia,
Yang Chunlin e ogni altra persona detenuta in relazione alle Olimpiadi
soltanto per aver espresso pacificamente la propria opinione;

- impedire alla polizia di arrestare arbitrariamente persone che danno
vita a petizioni, attivisti per i diritti umani e ogni altra persona
nell´ambito della `pulizia´ pre-olimpica;
- pubblicare statistiche nazionali complete sull´applicazione della pena
di morte, impegnarsi nella riduzione del numero di reati (in particolare
quelli non violenti) e introdurre una moratoria sulle esecuzioni, in linea
con la risoluzione 62/149 dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite
adottata il 18 dicembre 2007;

- consentire completo accesso e piena liberta´ di stampa ai giornalisti
cinesi e stranieri, in tutto il territorio cinese, in linea con la
promessa di garantire `completa liberta´ di stampa´ in vista dei Giochi;

- fornire informazioni su tutte le persone uccise o arrestate a seguito
delle proteste di marzo in Tibet, in particolare sulle 116 persone
ufficialmente ancora in stato di detenzione e assicurare che tutte le
persone arrestate per il loro coinvolgimento pacifico nelle proteste siano
rilasciate e tutte le altre siano sottoposte a un processo equo.

Ritengo che un passo avanti su questi cinque punti permettera´ ai Giochi
olimpici di essere ricordati a lungo non solo per i successi in campo
sportivo, ma anche per quelli nel campo dei diritti umani.

Distinti saluti

Irene Khan
Segretaria Generale
Amnesty International´


FINE DEL COMUNICATO
Roma, 08 luglio 2008

Ulteriori informazioni
La campagna di Amnesty International `Pechino 2008: Olimpiadi e diritti
umani in Cina´ e´ interamente on line all´indirizzo
http://www.amnesty.it/pechino2008

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