New York, sì alle nozze tra omosessuali
Re: New York, sì alle nozze tra omosessuali
La retorica sofistica, come ha già evidenziato Ottavia, semmai è diventato il vostro modo di comunicare certe idee con cui vi illudete di mettere a tacere millenni di progresso morale della storia dell'uomo. Progresso morale che l'animo umano (o quella che tu chiami coscienza in evoluzione) non poteva esprimere e comunicare se non attraverso la religiositá che molto probabilmente era l'unica modalità disponibile specialmente per l'uomo primitivo, e a prescindere dal fatto che Dio possa esistere o no. O vogliamo tornare all'uomo delle caverne? L'uomo primitivo non aveva sensibilità animalista e ambientalista.
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Re: New York, sì alle nozze tra omosessuali
Stai scherzando, vero: millenni di progresso che hanno visto processare Socrate, Galileo Galilei e Giordano Bruno; millenni di progresso che hanno visto creare ex novo concetti del tutto assurdi, come il limbo per i bambini non battezzati o i ghetti per gli ebrei - e mi fermo ai ghetti, perché la prosecuzione implicherebbe un'analisi storica, politica e religiosa davvero troppo ampia. Complimenti ai millenni di progresso: gli stessi che hanno condotto sul rogo, all'impiccagione (vedi Salem), alla tortura milioni di poveri diavoli rei unicamente di avere opinioni diverse, o semplicemente apparire come dediti a chissà quale stregoneria.aurea ha scritto:La retorica sofistica, come ha già evidenziato Ottavia, semmai è diventato il vostro modo di comunicare certe idee con cui vi illudete di mettere a tacere millenni di progresso morale della storia dell'uomo.
Mi fa piacere che tu ammetta che "molto probabilmente" la religiosità fosse l'unica modalità disponibile per l'uomo primitivo per compiere il proprio progresso morale: che questo sia avvenuto in realtà, è un altro discorso. Tuttavia, l'esistenza delle religioni nel mondo è solo prova del senso del trascendente dell'uomo, non già dell'esistenza della divinità, men che mai di quella abramitica; ed è _questa_ convinzione che noi contestiamo, non il vostro diritto di supporre - quel che vi pare.aurea ha scritto:Progresso morale che l'animo umano (o quella che tu chiami coscienza in evoluzione) non poteva esprimere e comunicare se non attraverso la religiositá che molto probabilmente era l'unica modalità disponibile specialmente per l'uomo primitivo, e a prescindere dal fatto che Dio possa esistere o no. O vogliamo tornare all'uomo delle caverne? L'uomo primitivo non aveva sensibilità animalista e ambientalista.
P.S.: mi fa anche piacere notare che a tutto hai risposto, tranne che al mio messaggio: ho citato Cesare, ho parlato di consanguineità, di famiglia mononucleare e dell'ipotesi sull'omosessualità legata alla sovrappopolazione; tutti argomenti su cui tu hai bellamente taciuto - o "glissato", come hai scritto altrove. Brava.
Re: New York, sì alle nozze tra omosessuali
alFaris ha scritto:
Mi fa piacere che tu ammetta che "molto probabilmente" la religiosità fosse l'unica modalità disponibile per l'uomo primitivo per compiere il proprio progresso morale: che questo sia avvenuto in realtà, è un altro discorso.
Certo, questo lo dico per i moderni non credenti cosiddetti "razionalisti" che vogliono dissacrare e distruggere tutto. Cosa credi? Per il cristiano fede e ragione non sono affatto in contrapposizione.
Dio vuole che l'uomo ami ma in questo compito non può aiutarlo più di tanto perché non esiste amore autentico senza libertà e possibilità di scelta. Per questa libertà l'uomo può commettere ingiustizie e atrocità. Ma è in questa libertà che si matura attraverso la storia che l'uomo può giungere a comprendere pienamente e a realizzare la vera pace e l'armonia tra i popoli.
E' dura essere veramente cristiani, Stefano, è più facile non credere e rassegnarsi, in definitiva.
Io cerco di seguire gli insegnamenti evangelici, ma mi ritrovo spesso a fare i conti coi lati spigolosi del mio carattere; ad agire in un mondo difficile e spesso aggressivo, e quindi mi ritrovo a volte a "non fare il bene che voglio ma il male che non voglio".
Per questo occorre impegno, costanza, preghiera:fede. Per questo alcuni protestanti (ma anche tanti cattolici, nei fatti) credono che per la salvezza basti la sola fede (cioè credere nel sacrificio di Cristo per l'uomo e basta). In realtà, se non si tenta almeno di mettere in pratica gli insegnamenti cristiani, la fede è sterile e non porta alcun frutto, e, soprattutto, non è comunicabile.
Per quanto riguarda la consanguineità, riconoscere nel proprio figlio i caratteri genetici propri e dell'altro genitore potrebbe aiutare ad accettarli, ad accoglierli, e magari a comprenderli più facilmente e a formare più facilmente una "famiglia" (anche se ciò non é indispensabile), ma soprattutto può servire al figlio nella maturazione della propria identità riconoscersi nei genitori, sia nei tratti genetici, nella differenza di genere, e nei differenti ruoli. Poi, un figlio messo al mondo non può essere considerato una "proprietà" e dovrebbe quindi essere amato (o comunque sentirne almeno la responsabilità) ed aiutato a diventare un uomo o una donna. Certo, si può essere anche figli adottivi, però, guarda caso, molti figli adottivi desiderano tanto conoscere i propri genitori biologici.
Per quanto concerne la sovrappopolazione della Terra, occorrerebbe capirne bene le cause, anche perchè non è tanto il mondo occidentale a porre questo problema, bensì, paradossalmente, proprio il mondo dei paesi più poveri. Non sarà che l'origine anche di quest'altro squilibrio sia causato dall'avidità e dall'egoismo umano?
Ti è davvero difficile smettere di essere così aspro e così tanto polemico?
Re: New York, sì alle nozze tra omosessuali
alFaris ha scritto: millenni di progresso che hanno visto creare ex novo concetti del tutto assurdi, come il limbo per i bambini non battezzati o i ghetti per gli ebrei -
I ghetti per gli ebrei non è un concetto, ma furono purtroppo una realtà realizzata da una mente esaltata di un ateo chiamato Hitler.
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Re: New York, sì alle nozze tra omosessuali
Sì, molto. Sembra che dalle tue parti sia comune considerare cretino chiunque sia di opinione contraria: e questo mi secca davvero tanto. Fatti una ragione.aurea ha scritto:Ti è davvero difficile smettere di essere così aspro e così tanto polemico?
Nota: dopotutto, questa è la prima volta che ti degni di rispondere a quel che ho scritto. Finora hai sempre mandato l'argomento altrove, tranne che sul terreno del confronto. La cosa m'importa men che niente, ma dopotutto questa è solo un'annotazione.
Ah ecco, mi sembrava strano un sincero ripensamento della propria perfezione. Vedi che faccio bene a rimanere aspro? Ti mollo un momento, e torni sul pulpito a predicare la sola, unica, incontrovertibile "verità"; e a condannare i distruttori del progetto perfetto. Giustappunto con i comunisti vecchia maniera vi potete confrontare, quelli della Pravda e delle epurazioni.aurea ha scritto:Certo, questo lo dico per i moderni non credenti cosiddetti "razionalisti" che vogliono dissacrare e distruggere tutto.alFaris ha scritto:Mi fa piacere che tu ammetta che "molto probabilmente" la religiosità fosse l'unica modalità disponibile per l'uomo primitivo per compiere il proprio progresso morale: che questo sia avvenuto in realtà, è un altro discorso.
Buon pro vi faccia. Tuttavia, sarebbe il caso di ridiscutere alcuni concetti intoccabili: altrimenti, tanto vale che rinunciate al ragionamento, e vi teniate la ragione come avete sempre fatto.aurea ha scritto:Cosa credi? Per il cristiano fede e ragione non sono affatto in contrapposizione.
Personalmente ho una visione del problema un po' diversa; ma lascio perdere, fosse mai noi si andasse fuori argomento.aurea ha scritto:Dio vuole che l'uomo ami ma in questo compito non può aiutarlo più di tanto perché non esiste amore autentico senza libertà e possibilità di scelta. Per questa libertà l'uomo può commettere ingiustizie e atrocità. Ma è in questa libertà che si matura attraverso la storia che l'uomo può giungere a comprendere pienamente e a realizzare la vera pace e l'armonia tra i popoli.
Immagino che tu sia esperta dell'argomento in utroque iure, vero? specie per quanto riguarda il non credere. Tuttavia, è una tua opinione che ha diritto di cittadinanza.aurea ha scritto:E' dura essere veramente cristiani, Stefano, è più facile non credere e rassegnarsi, in definitiva.
Compresi quelli aggiunti nel tempo dall'uomo, e quindi estranei sia alla tradizione biblica sia a quella degli apostoli? Dal Concilio di Nicea in poi, avete fatto della parola quel che vi è più piaciuto, finanche in barba al testo stesso - sempre se il vangelo sia davvero parola del vostro dio; ma a me quest'argomento comprenderai che interessa ben poco.aurea ha scritto:Io cerco di seguire gli insegnamenti evangelici,
Da cui dovremmo sospettare che i protestanti non mettano in pratica gl'insegnamenti cristiani. Veramente, a me sembra che quando papa Clemente XIV nel 1773 sciolse la Compagnia di Gesù, furono proprio i protestanti (e gli ortodossi) a difendere l'istituto religioso; e questo perché continuassero la loro opera di educazione e formazione del popolo. Peggio ancora, Martin Lutero fu scomunicato perché si azzardò a tradurre la Bibbia - libro che invece era stato messo all'indice proprio dalla chiesa cattolica, la quale pretendeva di essere l'unica depositaria della sua interpretazione; e che essa fosse letta dal testo latino, chissà poi perché dal momento che la versione latina era stata tradotta dal greco, di propria volta dall'aramaico. Ora, o l'istruzione delle masse non è pratica dell'insegnamento cristiano - ma allora che cosa furono le parabole, oppure qualcuno tenta nuovamente di mettere in cattiva luce chi si dichiara esterno all'unica, santa e apostolica comunità di credenti. Va be', fate voi.aurea ha scritto:Per questo alcuni protestanti (ma anche tanti cattolici, nei fatti) credono che per la salvezza basti la sola fede (cioè credere nel sacrificio di Cristo per l'uomo e basta). In realtà, se non si tenta almeno di mettere in pratica gli insegnamenti cristiani, la fede è sterile e non porta alcun frutto, e, soprattutto, non è comunicabile.
Attenta, questo brano trasuda di relativismo (non è indispensabile).aurea ha scritto:Per quanto riguarda la consanguineità, riconoscere nel proprio figlio i caratteri genetici propri e dell'altro genitore potrebbe aiutare ad accettarli, ad accoglierli, e magari a comprenderli più facilmente e a formare più facilmente una "famiglia" (anche se ciò non é indispensabile),
Fa parte della filosofia di questa parte del mondo: se tutti quelli che incontro hanno un padre e una madre naturali, allora perché io ne dovrei essere privo. Per fare un parallelo, in Giamaica nessuno si pone il dubbio di conoscere il proprio padre naturale, perché colà la sola donna si occupa dell'allevamento della prole. Per questo motivo mi sembra comprensibile che qui i figlî adottati vogliano essere pari agli altri: la mia osservazione era di natura filosofica, non sociale.aurea ha scritto:Certo, si può essere anche figli adottivi, però, guarda caso, molti figli adottivi desiderano tanto conoscere i propri genitori biologici.
In parte. Laddove i bambini muoiono con facilità, è ovvio che si tenda a giocare sul numero. Quanto poi alla pratica criminale del mantenimento delle popolazioni alla fame, mi sembra che ci siano riferimenti in ogni dove, perfino in Vaticano.aurea ha scritto:Non sarà che l'origine anche di quest'altro squilibrio sia causato dall'avidità e dall'egoismo umano?
aurea ha scritto:I ghetti per gli ebrei non è un concetto, ma furono purtroppo una realtà realizzata da una mente esaltata di un ateo chiamato Hitler.alFaris ha scritto:millenni di progresso che hanno visto creare ex novo concetti del tutto assurdi, come il limbo per i bambini non battezzati o i ghetti per gli ebrei -
- Il ghetto ebraico nasce dal concetto che coloro che avevano avuta la possibilità di dialogare con il figlio del dio e invece di seguirlo l'avevano ucciso, dovessero rimanere all'esterno della società civile;
- non soltanto Adolf Hitler era un buon credente, ma quando il 20 luglio 1944 sopravvisse all'attentato ordito dai suoi ufficiali, ritenne che quello fosse il segnale che il dio gli avesse inviato: doveva continuare la propria opera.
Come ho più volte scritto, se il dio si decidesse una buona volta a spalancare le nubi e a dire "gente, dovete ricominciare tutto daccapo", finirebbero tutte le libere interpretazioni della sua volontà. Fino a quel giorno, vi dovrete rassegnare al fatto che ogni tanto possa saltar fuori una qualsiasi mezza tacca propagandista, e che si metta a dar fiato alle trombe per asseverare la più grande cretinata gratuita del secolo; tutto questo all'ombra dell'ennesimo, noioso, improbabile "dio lo vuole".
Re: New York, sì alle nozze tra omosessuali
Ma se non ho fatto altro che risponderti e rimanendo sempre sul piano del confronto.Non ti ho mai dato del cretino; al contrario, forse lo hai fatto tu, e, a tal proposito, attendo ancora le tue scuse. [/quote]alFaris ha scritto:Sì, molto. Sembra che dalle tue parti sia comune considerare cretino chiunque sia di opinione contraria: e questo mi secca davvero tanto. Fatti una ragione.aurea ha scritto:Ti è davvero difficile smettere di essere così aspro e così tanto polemico?
Nota: dopotutto, questa è la prima volta che ti degni di rispondere a quel che ho scritto. Finora hai sempre mandato l'argomento altrove, tranne che sul terreno del confronto. La cosa m'importa men che niente, ma dopotutto questa è solo un'annotazione.
Immagino che tu sia esperta dell'argomento in utroque iure, vero? specie per quanto riguarda il non credere. Tuttavia, è una tua opinione che ha diritto di cittadinanza.
Si, esattamente, perché credere vuol dire darsi una possibilità in più; vuol dire apprendere un altro modo, più diretto, per capirsi, capire gli altri, il mondo; è un'opportunità in più per dare più senso e pienezza alla propria vita ed è una meravigliosa opportunità in più per imparare ad amare. Perché privarci di tutto questo? Non ci toglie nulla, anzi, è un qualcosa in più, un arricchimento, un andare oltre.
No, voglio dire che TUTTI i cristiani: protestanti, cattolici, ortodossi, e via dicendo, troppo spesso non hanno avuto la forza, l'onestà, il coraggio, la serietà, l'impegno di mettere in pra-ti-ca gli insegnamenti e, secondo il mio modesto parere, alcuni errori dottrinali sono dovuti proprio in quanto causa od effetto della mancanza di prassi cristiana.Da cui dovremmo sospettare che i protestanti non mettano in pratica gl'insegnamenti cristiani. Veramente, a me sembra che quando papa Clemente XIV nel 1773 sciolse la Compagnia di Gesù, furono proprio i protestanti (e gli ortodossi) a difendere l'istituto religioso; e questo perché continuassero la loro opera di educazione e formazione del popolo. Peggio ancora, Martin Lutero fu scomunicato perché si azzardò a tradurre la Bibbia - libro che invece era stato messo all'indice proprio dalla chiesa cattolica, la quale pretendeva di essere l'unica depositaria della sua interpretazione; e che essa fosse letta dal testo latino, chissà poi perché dal momento che la versione latina era stata tradotta dal greco, di propria volta dall'aramaico. Ora, o l'istruzione delle masse non è pratica dell'insegnamento cristiano - ma allora che cosa furono le parabole, oppure qualcuno tenta nuovamente di mettere in cattiva luce chi si dichiara esterno all'unica, santa e apostolica comunità di credenti. Va be', fate voi.
Per quanto riguarda i ghetti e Adolf...Ma...andiamo!...Su! Ma se il nazismo si è nutrito tutto della filosofia nietzschiana!!! Scommetto che Nietzsche è il tuo filosofo preferito...