Questioni imbarazzanti

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mita
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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da mita » dom feb 17, 2013 11:36 am

Sì, Arbor, le tue osservazioni sono assolutamente legittime, ma c'è da dire che quando il mio compagno aveva deciso di andarsene io avevo già chiuso col crudismo ed ero ritornata all'alimentazione vegana. Perciò ritengo che il mio crudismo non sia stato determinante, anche se non escludo che possa aver inciso, sia pur marginalmente, in qualche modo impercettibile, a livello profondo. Comunque quel lampo di odio da te sottolineato non l'ho assolutamente mai visto nei suoi occhi. Mentre potrebbe essersi manifestato in una delle mie sorelle che era diventata vegetariana contemporaneamente a me e da allora pensa di essere nel giusto e non ha mai messo in discussione questa sua scelta che le permette di esibire con orgoglio le sue numerosissime, gustosissime ed apprezzatissime preparazioni culinarie con ingredienti rigorosamente bio. Per capirci, si fa il pane integrale in casa, col forno a legna,utilizzando la pasta madre, si fa tagliatelle, ravioli e gnocchi, si prepara il seitan partendo da un impasto di farina e acqua, non compra praticamente niente di confezionato, ma si fa tutto lei, dalle marmellate alle torte ai succhi ecc. In una certa ottica, veramente ammirevole, utilizzando i prodotti del suo meraviglioso ed enorme orto e frutteto biologico. Devo dire che le ha dato fastidio sicuramente il mio passaggio al vegan . Ritiene che io sia andata incontro a carenze, mentre mi aveva accusata di fanatismo e di irresponsabilità al mio primo tentativo di crudismo e torna a disapprovare apertamente questo mio ritorno sottolineando, ad ogni piè sospinto, che mi vede molto male, che non mi ha mai vista così male, che sono fonte di preoccupazione per i miei genitori anziani, che è ora, ormai, che io metta la testa a posto, che quest'influenza che non guarisce è dovuta al fatto che sono troppo debilitata e bla bla e bla bla. In fondo, non ha sicuramente voglia di mettere in discussione il suo sistema di vita, piuttosto gratificante, in cui si è completamente identificata.
Sovente mi sono stupita di come sia enorme l'intolleranza verso chi si alimenta in modo diverso, specie in famiglia. Sembra superare addirittura l'intolleranza religiosa e quella razziale. Quelli come noi, in fondo, sono visti come traditori, che in un certo senso si sottraggono al "dovere sociale" di condividere i sacri piaceri della tavola con cui sono cresciuti, piaceri in un certo senso istituzionalizzati e non solo a livello familiare, e perciò non possono perdonarcelo perchè, in un certo senso, disturbiamo un'armonia consolidata e data per scontata.
Che ne pensi?
Un abbraccio. Mita

mita
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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da mita » dom feb 17, 2013 11:44 am

Volevo ancora dirti, Arbor,che, in occasione della messa di trigesima di un conoscente affettivamente legato alla mia infanzia, mi è capitato di incontrare un amico, medico di base di stampo tradizionalista. Mi ha confermato che quest’anno l’influenza è stata particolarmente tosta e che ci sono stati numerosi casi in cui i colpiti hanno faticato parecchio a riprendersi. Gli ho descritto i miei sintomi e mi ha detto che sicuramente ho contratto la forma più dura, in cui il virus ha colpito i polmoni insediandosi negli alveoli e distruggendo il tessuto polmonare, provocando in tal modo seri problemi respiratori. Mi ha riferito di alcuni casi di insufficienza polmonare piuttosto gravi per cui è stato necessario il ricovero ospedaliero nel reparto di rianimazione dove i malcapitati sono stati collegati al polmone d’acciaio. Gli ho detto che un giorno avevo contato 28 atti respiratori al minuto e che probabilmente, in altri momenti, il loro numero era ancora maggiore. Ne ha dedotto che ho avuto un’insufficienza respiratoria piuttosto seria che spiega il mio indescrivibile senso di spossatezza. Naturalmente mi ha rimproverata di non essere andata dal medico che mi avrebbe tempestivamente prescritto gli antibiotici per debellare il virus spedendomi a fare una lastra per verificare eventuali danni ai polmoni. Comunque un po’ si è stupito che io abbia superato la crisi da sola, come l’anno scorso si era stupito che io non avessi contratto la polmonite dopo il mio volo nel torrente, quando, dopo l’impatto con l’acqua gelata, ero finita in ipotermia. Devo dire che le spiegazioni del mio amico medico in un certo senso mi hanno sollevata perché finalmente credo di aver capito, almeno un po’, cosa mi è successo. E soprattutto mi sono sentita molto fortunata a non essere finita in rianimazione.
Ciao. Buona giornata. Mita.

arbor
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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da arbor » dom feb 17, 2013 3:38 pm

C’è del vero, Mangianoob, in quella tua citazione, anche se un po’ contraddittoria, dal momento che la felicità perde inevitabilmente il suo smalto quando si pone al servizio della vendetta. Preferisco la spiegazione di Mita, che sottoscrivo in pieno.
C’è però almeno una buona ragione, Mita, per cercare di ricucire il rapporto con tua sorella: quel suo grande e meraviglioso orto e frutteto biologico, sul quale vale senz’altro la pena di trovare l’accordo, soprattutto per te direi.
Quanto alla tua influenza vedo che cominci a parlarne con un certo distacco, segno che la brutta esperienza è ormai alle spalle. Certo che l’hai passata veramente brutta, Mita, e, se devo essere sincero, hai rischiato forse più di quanto sia consigliabile. E tuttavia, Mita, non credo che sia un caso se ogni volta tu riesci a portar fuori la pelle indenne: il merito è probabilmente del tuo igienismo, di cui ora ti auguro di assaporarne finalmente i frutti anche meno amari. Ne hai proprio bisogno, e te li meriti davvero, mia cara Mita.
Un abbraccio, Arbor

arbor
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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da arbor » dom feb 17, 2013 9:58 pm

Pensavo, Mita, a quale potesse essere il possibile terreno d’intesa con tua sorella, argomento credo di una certa importanza sia per la possibilità di un tuo accesso al suo famoso orto/frutteto che, più in generale, per l’armonia familiare: terreno che potrebbe essere facilmente individuato in qualche piatto della cucina vegana, su cui in effetti anche noi crudisti possiamo giungere, almeno saltuariamente, a un ragionevole compromesso (dal piatto di cereali/legumi fino alle verdure cotte, non c’è che da sbizzarrirsi). Senonchè nel tuo caso, se non erro, si interpone un impedimento davvero formidabile, peraltro del tutto indipendente dalla tua volontà, chiamato repulsione per qualsiasi alimento che non appartenga alla dieta DEA. Questo in effetti costituisce un bel problema, in particolare se si abbia a cuore stabilire un rapporto di compromesso accettabile in ambito familiare.
Come sai, io ho già fornito la mia versione circa la natura di questa tua repulsione: che è secondo me di natura fisica, non ha a che vedere con la sensibilità dell’animo (se non forse in minima misura) ma piuttosto con la tua fragile condizione fisica attuale. Ti ho già fatto il mio esempio personale di cosa mi è successo nell’immediato dopo-infarto a proposito della mia improvvisa ipersensibilità per le immagini di violenza e le situazioni di sofferenza (da cui la mia conversione al vegetarismo), oppure potrei citarti il caso di mio zio, ormai cardiopatico di lungo corso, che è arrivato al punto di gradire istintivamente quasi solo la frutta, l’unico cibo che il suo organismo certamente debilitato è ormai in grado di apprezzare e sopportare. Più in generale è come quando ci si ammala e si rifiuta il cibo, in particolare certi alimenti che risultano troppo pesanti da metabolizzare rispetto alle nostre deboli forze. Non c’è dubbio che in questi casi sia il nostro stesso organismo a opporsi all’ingresso di determinati cibi, per i quali esso sviluppa tutta una serie di meccanismi di una sana repulsione: condizione, questa, che durerà finchè l’organismo stesso non si sarà rimesso in salute. Fino ad allora, Mita, temo che sarai costretta a escogitare qualche strategia alternativa di pace con tua sorella, ma non devi per questo disperare, arriverà sicuramente anche per te l'agognato momento, in cui potrai persino esibirti con vera soddisfazione nella preparazione di qualche tuo vecchio pezzo pregiato del tuo sempre amato repertorio culinario vegano.
Un abbraccio, Arbor

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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da marco urbisci » lun feb 18, 2013 3:29 pm

Ciao Arbor... a proposito della tua curiosità riguardante la ragione della conclusione della mia relazione affettiva, posso risponderti che non credo sia dipesa dal fatto che io sono crudista, bensì da ragioni più profonde: infatti lei voleva un figlio e io non mi sono mai sentito di diventare padre... forse perchè ho insegnato così tanti anni a scuola, non lo so, ma sta di fatto che sarebbe stata una scelta così importante che non poteva essere fatta solo per compiacenza... non me la sono mai sentita, lei ha sempre sperato, per tutti i 13 anni della nostra relazione, nonostante fossi stato chiaro a riguardo fin dal primo giorno che ci siamo conosciuti... poi finalmente, per lei, ha trovato il coraggio di andarsene. Sono contento per lei e le auguro di esaudire il suo desiderio... io, d'altra parte, passato lo shock, mi rendo conto che finalmente ho smesso di sentirmi in colpa per non essere mai riuscito a prendere la decisione di diventare padre... Devo peraltro ammettere che le nostre vedute divergevano ache per altre questioni... ma quella del figlio è stata quella che nessuno di noi 2 è riuscito a superare. Se lei avesse deciso di continuare a stare insieme a me, avrebbe potuto sentirsi in difetto per sempre, e io in colpa. Se, viceversa, mi fossi convinto a "provare", ... mah, non lo saprò mai... ma il rischio era veramente troppo alto per me.... è andata così... sono contento per lei e io... sto già pensando a un nuovo futuro per me, senza voltarmi inutilmente indietro, se non per guardare gli altri miei errori e imparare la lezione, di modo da evitare di ripeterli in futuro. Sono sempre stato molto ottimista, solare, positivo, non amo rimuginare troppo sul passato, anche se devo ammettere che certe volte la battaglia è dura... ma il mio carattere combattivo mi è di molto aiuto. é passato poco più di un mese, ma mi sento già proiettato in una nuova vita. Se, sempre più raramente, la mia mente mi propone immagini del passato, le osservo in modo distaccato e le lascio andare, consapevole del fatto che non hanno più ragione di essere... e le sostituisco con aspettative e programmi piacevoli, positivi, per il futuro.

Grazie per la tua attenzione e grazie per il calore e i post di tutti coloro che hanno dedicato un pò del loro prezioso tempo per scrivermi.
Un grande abbraccio a tutti.
Marco Urbisci

arbor
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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da arbor » mar feb 19, 2013 8:28 am

Sono abbastanza d’accordo con te, Marco, sulla questione dei figli: siamo così gremiti su questo pianeta, che ogni nuovo ingresso rischia purtroppo di trasformarsi di fatto in un gesto di egoismo irresponsabile, rispetto alle nobili e amorose personali intenzioni con cui era stato concepito. Devo dire che a questa conclusione sono giunto in anni più tardi rispetto a quelli della mia giovinezza: allora, se la mia compagna me l’avesse chiesto (ma non me l’ha chiesto), non avrei detto di no, debbo essere sincero.
Comunque devo dire che dimostri di avere una forza di carattere davvero fuori del comune, oltre che una bella lucidità. Virtù che ti hanno sicuramente aiutato a superare rapidamente una crisi che per altri avrebbe potuto dimostrarsi alquanto devastante. Complimenti, Marco.
Un abbraccio, Arbor

mita
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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da mita » mer feb 20, 2013 10:51 am

Hai ragione, Arbor.
In certi momenti mi sembra che l’influenza sia ormai alle spalle, ma ci sono giorni, come ad es. ieri, che sento che ancora non ne sono uscita e non mi posso considerare del tutto fuori pericolo. Ieri, come dicevo, sono stata davvero malissimo: stanchezza estrema, difficoltà respiratorie, scoraggiamento, oltre a un leggero raffreddore che non riesce a sfogarsi, con catarro trattenuto alla trachea, mal di gola e dolore sordo all’orecchio che, alcuni anni fa, era stato colpito da una tremenda otite durata oltre tre mesi, nonostante l’impiego di dosi massicce di forti antibiotici.
Mi son preparata due volte per uscire. Volevo andare dai miei e poi passare a comprare delle banane perché ormai la scorta scarseggia e rischio di trovarle solo verdi e che poi non maturano in tempo, ma ogni volta ho desistito. Uscita in cortile mi sono sentita alquanto insicura, con la vista traballante. Una sensazione inquietante, mai provata prima, che mi dava la sensazione di cadere e ho concluso che, in quelle condizioni, era meglio non rischiare mettendomi alla guida. L’unica cosa che mi sentivo di fare era starmene sdraiata. Avevo la pancia terribilmente gonfia, non sapevo se fosse meglio digiunare, ma poi mi sono detta che, se digiunassi ogni volta che accuso gonfiori addominali, non mangerei mai. E allora ho mangiato, pur avendo un po’ paura di sbagliare, anche se devo dire che lo stomaco lo sentivo libero. Ho mangiato, con sufficiente piacere. Tutto il giorno ho urinato frequentemente e abbondantemente, mentre a livello intestinale era tutto bloccato. Non immaginavo che quella fosse solo calma apparente e che l’intestino si stesse preparando per l’esplosione serale, in cui si sarebbe liberato di un quantitativo smisurato di feci disastratissime, ma stranamente inodori, e di tanta, tantissima aria. Nonostante questo, dopo l’esplosione, la pancia era gonfia e tesa come prima, come se non ci fosse stata eliminazione alcuna e non ho avvertito il minimo senso di sollievo. Penso proprio che l’idrocolon mi aiuterebbe, come suggerisci tu, ma le resistenze che sento sono al momento per me insormontabili. Ho anche pensato che la spossatezza di ieri non fosse legata all’influenza, ma fosse suggerita dal mio organismo che mi costringeva a riposarsi per avere energia sufficiente a produrre quell’eliminazione serale.
E’ sempre comunque per me difficile capire quello che avviene al mio interno e continuamente prendo lucciole per lanterne. Temo di non essere capace di ascoltarmi.

In quanto al rapporto con mia sorella non credo di doverlo ricucire. Non è deteriorato fino a quel punto. E’ un rapporto difficile, non sempre sereno, condotto sul filo del rasoio, probabilmente basato più sul potere che sull’affetto oppure su un affetto bloccato da una sorta di inspiegabile pudore che si esprime come potere. Talvolta basta poco, magari una parola in più da me pronunciata, per alterarlo e a quel punto sono necessarie settimane intere per rimetterlo in equilibrio, seppur così precario. Per questo mi richiede di essere sempre parecchio vigile e controllata perché quella parola di troppo non esca dalla mia bocca. Tutto questo è piuttosto faticoso e mi succhia energia perché sento di non potermi esprimere liberamente, altrimenti rischio di urtarla e di provocare le sue dure reazioni che sinceramente preferisco evitare, dopo averle affrontate inutilmente per anni e che non hanno cambiato di una virgola il nostro rapporto.
Comunque hai ragione: la cucina vegana ha sempre costituito un possibile terreno d’incontro e credo che continuerà ad esserlo.
Buona giornata. Un abbraccio. Mita

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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da arbor » mer feb 20, 2013 5:51 pm

Dunque, Mita, ancora non ti sei immunizzata dai postumi dell’influenza. Ora ti toccherà riguardarti anche dall’ondata di gelo e di neve dei prossimi giorni (già da domani, credo): dovresti far subito provviste, per non dover uscire al freddo con questo tempo. Speravo che quella scorsa fosse l’ultima nevicata, e invece purtroppo l’inverno ancora incombe: è il periodo peggiore dell’anno, perché si arriva stremati e sembra non finire mai. Mi raccomando Mita, riguardati, e, se hai bisogno, chiedi aiuto a qualcuno.
Un abbraccio, Arbor

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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da mita » mer feb 20, 2013 11:37 pm

Grazie Arbor, farò il possibile. Spero che non nevichi troppo.
Oggi, comunque, sono riuscita ad andare a fare la spesa e così ho fatto un po' di provviste, prima delle nevicate previste.
Purtroppo non ho più trovato cachi mela al Famila, ma in compenso ho fatto razzia di banane bio del Perù al Lidl. Gli ho ripulito lo scaffale. La prossima volta cercherò i cachi mela altrove. Certamente non reggono il confronto con quelli nostrani. Penso che il confronto sia meglio non farlo e considerarli come un altro tipo di frutta, che ha un vago sapore di cachi, ma meno dolce e dalla consistenza decisamente diversa. Così non si resta delusi. Chissà se però hanno le stesse calorie dei cachi nostrani?
Se non ne troverò, una volta esaurita la piccola scorta che ho ancora, penso che farò come te: raddoppierò le banane, intercalandole di tanto in tanto con l'ananas, che attualmente trovo a 1 euro e 18 al chilo, dolcissimi e succosissimi, provenienti dal Costarica.
Un abbraccio. Mita

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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da arbor » gio feb 21, 2013 8:11 am

Son contento che tu abbia potuto far provviste di banane, per di più bio (che io al Famila non trovo, perchè proprio non le tengono; proverò anch'io al Lidl). Quanto ai cachi, ormai non se ne trovano più, neppure i cachi mela, purtroppo. Ogni tanto cercherò di rifarmi con qualche mango (qui purtroppo il prezzo è davvero proibitivo). Qui sta cominciando a nevicare e tira un'aria gelida che induce ad accovacciarsi alla stufa.
Un abbraccio, Arbor

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Re: Questioni imbarazzanti

Messaggio da mita » ven feb 22, 2013 11:26 am

Ho fatto un po' di telefonate e ho scovato un negozio di ortofrutta che mi ha assicurato di procurarmi ancora dei cachi-mela. Dopo la lunga nevicata prevista andrò a verificare se ci sono ancora veramente. Sovente dentro sono irregolari come consistenza e un po' neri, ma il sapore della parte nera non è diverso dalla parte gialla e perciò lo mangio lo stesso, anche perchè ci sarebbe troppo scarto, specie rapportato al prezzo che è abbastanza consistente.
Buon frullato di banane. Mita

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