zuccheri ed emicranie

Archivio delle discussioni sui forum non più presenti
Rispondi
Riso_Soffiato
Messaggi: 217
Iscritto il: mer giu 30, 2010 9:33 pm
Controllo antispam: cinque
Località: milano caotica

zuccheri ed emicranie

Messaggio da Riso_Soffiato » gio set 27, 2012 8:48 am

Ragazzi, è possibile risolvere problemi di cervicale ed emicrania, con l'assunzione di elevate quantità di zucchero da frutta?
Nello specifico io mi riferisco al fatto che... ho l'impressione, per esperienza parlando, che nel papparmi qualcosa come 400 grammi di uva al giorno, mi faccia sentire meglio in termini cerebrali... piu accesa, vitale, concentrata, lucida, arzilla al punto da non riuscire ad addormentarmi la notte, allegra... e senza emicranie da vomito, solite....
è possibile?
Tipo che ora mi stanno scoppiando le tempie. Bevuti già due caffè con biscotti inzuppati. Non ho piu uva, nè frutta zuccherina... Sto pensando di andarmela a comprare...........

Avatar utente
marco urbisci
Messaggi: 235
Iscritto il: mer nov 02, 2011 11:10 am
Controllo antispam: cinque

Re: zuccheri ed emicranie

Messaggio da marco urbisci » gio set 27, 2012 1:50 pm

Ciao Riso Soffiato... uno dei sintomi più comuni della dipendenza da caffè è l'emicrania, che tra l'altro si risolve "brillantemente" bevendo... altro caffè, oppure ricorredo ad analgesici che contengono caffeina. Tu hai scelto la soluzione più "bizzarra" ( :D ), quella della frutta. Ovviamente la risposta alla tua domanda è: "Sì, ci si sente esattamente come hai detto tu, perchè stai finalmente rifornendo le cellule di cui siamo composti, del giusto carburante!". Tieni però anche presente che se decidessi di abolire definitivamente il caffè, nelle prime settimane potresti soffrire di dolorose emicranie, proprio per la disintossicazione. Inutile dire che faresti un gran bel regalo al tuo organismo!

Spero di fare cosa gradita con un "copia-incolla" del capitolo riguardante il caffè, tratto dal mio libro.

Un abbraccio :D
Marco Urbisci

CAFFÈ, TÈ, CIOCCOLATA (CAFFEINA) tratto dal libro "DEA (Dieta Energia Alta)"

Gli effetti della caffeina sono ben documentati, ma non sono normalmente riportati su nessun giornale, rivista, libro. La ragione principale è che quasi tutti (che si tratti di medici, giornalisti, scienziati, scrittori) lo bevono. In altre parole coloro il cui lavoro consiste nell’informare, sono tutti grandi consumatori di caffè, tè, bevande contenenti caffeina, cioccolato e quindi non interessati a mettere in rilievo qualcosa che li costringerebbe a prendere atto di una realtà non piacevole.

Vi è tuttavia uno scienziato, Stephen Cherniske, che ha passato dieci anni della sua vita a ricercare gli effetti della caffeina sul corpo, riportando i risultati nel libro “Caffeine Blues” (“Depressioni da caffeina”). Cito di seguito, in sintesi, alcune delle sue scoperte. (56)

Egli sostiene che la caffeina non fornisce alcuna energia supplementare o, meglio, che l’energia che otteniamo dalla caffeina è simile all’ “energia” che pervade un cavallo quando viene frustrato, cioè che non si tratta di energia supplementare, bensì di energia di riserva che viene spesa in risposta a un danno.

Similmente quando beviamo un caffè, l’energia che sentiamo è solo una stimolazione chimica derivante dall’induzione di uno stato di emergenza, che il nostro organismo mette in atto per espellere un veleno e che può portare a irritabilità, bruschi cambi di umore e attacchi di panico. L’effetto definitivo della caffeina sul carattere può manifestarsi come depressione e fatica cronica. La caffeina dà l’illusione di un’accresciuta vigilanza, prontezza, velocizzando il battito cardiaco e alzando la pressione sanguigna, ma di fatto non aumenta globalmente l’attività mentale.

Abbiamo letto tutti, da più di qualche parte, che se la caffeina viene consumata in quantità moderate non pone alcun problema per la salute, anzi vi sono articoli in cui si legge dei benefici derivanti dal bere caffè. In realtà la caffeina è un veleno per il quale il corpo non ha progettato alcun utilizzo, poiché è un pericolo per le sue funzioni vitali, e dal quale, una volta bevuto, si deve subito disintossicare attraverso il fegato e rigettarlo con grande sforzo.

La “stimolazione” che sentiamo dopo aver bevuto caffè non è altro che lo sforzo intrapreso dall’organismo per eliminare questo veleno. L’uso del caffè per un miglioramento del proprio umore è una benedizione nel breve termine e una maledizione nel lungo termine. Questo perché se la stimolazione delle ghiandole surrenali (che secernono adrenalina) può fornire una transitoria “carica” anti-fatica, l’effetto finale sarà una depressione lieve o profonda.

Per quanto riguarda la tolleranza, che cambia da individuo a individuo, ciò che può essere tollerato ora, potrà causare problemi di salute solo pochi anni più tardi.

La caffeina, che non è né un cibo, né una bevanda, ma in realtà un veleno biologico usato dalle piante come pesticida per scoraggiare, col suo sapore amaro, l’attacco da parte di insetti e animali, viene considerata una droga, al punto che basta berne tre tazze per essere squalificati dai Giochi Olimpici.

Oltre alla caffeina, il caffè contiene un gruppo di composti estremamente tossici conosciuti come Idrocarburi Policiclici Aromatici, che sono agenti cancerogeni rilevati, tra l’altro, nella carne cotta al barbecue.

La cioccolata contiene una piccola quantità di caffeina, ma anche una gran quantità di teobromina, che è una sostanza analoga alla caffeina, che produce effetti simili.

Il fatto che la maggior parte delle persone beva caffè non è garanzia di nulla, così come non lo è, per esempio, il fatto che tante persone continuino a fumare sigarette. Il caffè danneggia la digestione, contribuendo a gonfiore e formazione di gas intestinale, nonché alla formazione di sostanze tossiche derivanti dalla fermentazione dei carboidrati e dalla putrefazione della proteine, che verranno riassorbite nel flusso sanguigno, aumentando il rischio di patologie gastrointestinali.

L’uso di caffeina disturba la fase di sonno profondo, creando così un circolo vizioso per cui una diminuzione di sonno porta a consumare più caffeina, che porta ad un ulteriore diminuzione di sonno, ecc..
La ricerca scientifica sta recentemente dimostrando che il sonno disturbato degli anziani è un fattore maggiore di degenerazione non solo fisica ma anche mentale.

La caffeina causa una perdita di vitamina B nelle urine, nonché di calcio, aumenta la perdita di potassio, che si rivela ulteriormente maggiorata se il caffè è assunto con lo zucchero, e provoca una perdita anche di zinco.

Sono molte le persone che usano la caffeina per il suo effetto lassativo, diventando così dipendenti da questa sostanza senza la quale non riescono più ad evacuare con regolarità: con un’alimentazione come la DEA, ricca di fibre solubili, il problema viene efficacemente risolto senza la necessità di instaurare una dipendenza da questa sostanza altamente tossica.

L’uso abituale di caffeina è spesso responsabile di mal di testa, che scompare quando se ne assume una nuova dose (fra l’altro, tanti sono gli analgesici per il mal di testa che contengono caffeina), instaurando un circolo vizioso di dolore e depressione che distrugge la qualità della vita.

La caffeina contribuisce al deperimento delle ghiandole surrenali, fatto che si può avvertire quotidianamente ogni volta che non ci si sente più in grado di affrontare i compiti giornalieri con la necessaria vitalità.

Sembra che la caffeina produca, sulle donne, un danno ancora maggiore, causando deficienza di ferro e perdita di calcio con conseguente rischio di osteoporosi, senza contare i danni che si riversano sui feti e i neonati in allattamento.

Normalmente ci vogliono 60 giorni per eliminare tutta la caffeina e goderne i risultati ma, attraverso una dieta a base di frutta e verdura cruda, la disintossicazione può essere accelerata.

Vi sono una serie di surrogati del caffè, a base di erbe e altri semi tostati, per chi volesse abolire questa malsana abitudine ma, visto che i semi sono comunque tostati, con tutte le conseguenze già viste riguardo alla cottura degli alimenti, vi posso dire come, personalmente, ho risolto la questione del caffè mattutino: spremuta d’arancia (con la polpa aggiunta alla spremuta stessa)!

Una vera “sferzata d’energia” la si può comunque sperimentare dopo un frullato di qualche banana (con l’aggiunta di un po’ d’acqua): provare per credere!

In quei rari casi in cui mi ritrovo a essere stanco e a dover stare sveglio, magari lontano da casa e senza frutta a portata di mano, ordino un caffè americano, quindi con acqua abbondante fino a riempire quasi tutta la tazza e, sorseggiandolo lentamente, ne bevo circa la metà, lasciando il resto. Ovviamente parlo di situazioni di emergenza che mi auguro capitino sempre meno, essendo comunque risoluto a debellare anche questa abitudine nociva, sebbene sporadica. Un’altra valida alternativa, nel caso si gradisca una bevanda calda, è acqua calda e limone.

Rispondi