Riporto qui un intervento che avevo postato in risposta a "ogni quanto mangia un bimbo di tre mesi?", togliendo i riferimenti specifici di quella discussione.
Alcune mamme hanno timore ad allattare a richiesta, perché temono che poi, quando dovranno tornare al lavoro, il bambino "abituato" a ciucciare spesso soffra poi di più il distacco. Ma questo non è affatto vero...
Il bambino non si attacca ogni ora, o ogni 3 ore, per "abitudine", ma perché ne ha BISOGNO. In QUEL momento. Ed è un BISOGNO legato alla FISIOLOGIA della lattazione, non ad un capriccio. Gonzales spiega molto bene che i tempi intra-poppata, così come la durata della poppata e l'uso di entrambi i seni, servono al bambino per calibrare la tipologia di latte in funzione dei suoi bisogni. Questa è scienza. E' quindi importante venire incontro ai BISOGNI del bambino PER QUANTO POSSIBILE. Per quanto possibile vuol dire che è inutile "preparare" il bambino, perché non è questione di abitudine, o meglio, l'abitudine nuova verrà acquisita quando sarà NECESSARIO, non prima. Senza contare che in tenera età un mese di differenza è tantissimo. Un bimbo a tre mesi può ciucciare spessissimo, e una settimana dopo diminuire spontaneamente le ciucciate (o viceversa...).
Io ho sempre allattato a richiesta, notte e giorno (tuttora). Ci sono stati i periodi "zecca" e periodi di tirate notturne anche di 9 ore. Sono rientrata al lavoro ai cinque mesi della piccola, e nonostante lei fosse stata sempre con me, sempre portata addosso, mai in passeggino, tetta a richiesta, ecc., in quell'istante lei si è adattata perfettamente a stare con una tata che aveva visto una sola volta prima, ad addormentarsi in passeggino, ad aspettare tranquillamente il mio arrivo per la tetta. Ora che Irene mangia, ciuccia molto di meno, senza che io abbia mai negato il seno, nemmeno prima dei pasti. Soddisfare i bisogni dei bambini non porta mai ad "abituarli" (la gente dice "viziarli"), semmai al contrario li colma e gli consente di andare oltre. Del resto, se uno ha sete e beve, si disseta oppure "si abitua a bere" e non smette più? (ok, dipende se beve acqua o grappa!
). Il bambino non chiede "a oltranza": chiede fintanto che ha bisogno. Se chiede molto, è perché ha bisogno di molto (o gli viene dato troppo poco), non perché "si è abituato".
I bambini piccoli non hanno il senso dello scorrere del tempo, quindi non possono "sentire la mancanza"; però sentono moltissimo gli stati d'animo di chi gli è vicino. Se la mamma inizia a preoccuparsi perché fra un mese dovrà tornare al lavoro e come farò con questo bimbo sempre attaccato e lo devo iniziare a staccare, ecc., il bambino percepirà tutta questa tensione e probabilmente si attaccherà di più, avvertendo il disagio di una situazione che non comprende. E inoltre avrà una alimentazione (leggermente) meno equilibrata (perché non completamente a richiesta) per un periodo più lungo e più precoce di quello che sarebbe stato effettivamente necessario. Se invece la mamma è serena della sua scelta (di rientrare al lavoro, di lasciare il bambino a persone fidate), ed ascolta il suo bambino, quando il distacco sarà necessario lo farà con tranquillità (o poca poca apprensione... non siamo statue di sale!), ed anche il bambino lo vivrà con tranquillità.
Questo non vuol dire essere "talebane della tetta", anzi. Se fossi talebana, non avrei considerato l'idea di rientrare al lavoro, tanto meno a cinque mesi. Non avrei considerato poi nemmeno l'idea del nido, che da questo mese la mia bimba (a quasi nove mesi) frequenta tranquilla. Io sono semplicemente consapevole che SAREBBE MEGLIO tutta una serie di cose. Poi, nello specifico, ho osservato mia figlia, ho valutato delle situazioni, ed ho scelto, nella convinzione che questa soluzione sia adatta a mia figlia, perché la vedo serena. Ogni mamma deve fare esattamente la stessa cosa, avere le informazioni corrette e poi scegliere il compromesso che reputa migliore per sé e per il proprio figlio.
Tornando quindi al quesito iniziale, un bambino di 3 mesi deve mangiare tutte le volte che vuole, per quanto tempo vuole, possibilmente da entrambi i seni (anche io ho fatto un allattamento prevalentemente mono-seno, probabilmente ho sbagliato e ora che lo so ne terrò conto x il prossimo!). Se proprio si vuole abituarlo a qualcosa, e si pensa di lasciargli il latte tirato, si può provare ad abituarlo a bere il latte materno da una tazzina o dal bicchiere col beccuccio (meglio non il biberon che potrebbe generare confusione nella tecnica di suzione). Ovviamente è bene provare quando non è affamato altrimenti lo si fa solo innervosire. Le poppate frequenti non sono un segno che c'è "poco latte", ma sono una modalità di alimentazione assolutamente normale, che non gli daranno alcuna "cattiva abitudine". Quando la madre si deciderà a tornare al lavoro, troverà il modo per organizzarsi e il bambino si adatterà tanto meglio quanto più la madre sarà serena e non tenterà di "allontanarlo" più dello stretto necessario.
Non ho tempo purtroppo di andare a ripescare ogni cosa che ho scritto sull'argomento, e del resto non posso sapere quali interventi Sole o altri hanno trovato interessanti... Sole, ti va di fare tu il "ripescaggio"? o almeno dammi qualche indicazione...