Riflessioni sull’essicazione casalinga
Inviato: mar feb 10, 2009 2:01 am
Visto che l’argomento torna ciclicamente in discussione, vorrei provare a coinvolgere gli amici crudisti in una riflessione sull’essicazione casalinga. Sui vari metodi, i loro pro e i loro contro. Con la premessa che l’essiccazione non è assolutamente un procedimento necessario in una alimentazione crudista, ma ogni tanto può essere divertente per elaborare preparazioni strane (cracker, pizza, polpette, sfogliatine, pani esseni, ecc…) oppure per elaborare preparazioni più tradizionali ma in maniera più genuina (frutta e verdura essiccata, chips di frutta e verdura, ecc…). Un’altra premessa, è che nell’ambito di preparazioni crudiste l’essiccazione deve avvenire intorno ai 40/50 gradi.
ESSICCATORE (o essiccatoio).
Pro. Grazie al termostato permette una essiccazione a 40 gradi (diffidate dagli apparecchi senza termostato, in genere sono tarati sui 70 gradi che è la temperatura indicata dai ricettari per essiccare funghi e frutta).
Contro. E’ un elettrodomestico. Ha un costo iniziale di acquisto ed un consumo di energia elettrica per il funzionamento.
Via di mezzo. E’ possibile costruirsi un essiccatore in casa. Missvanilla l’ha descritto sul suo libro, Mammafelice l’ha anche realizzato. Non ha il costo iniziale di acquisto e funziona con il consumo elettrico di normali lampadine (per la potenza delle lampadine, verificare la temperatura con un termometro da cucina).
TERMOSIFONE.
Pro. Non ha costi d’acquisto (tutti ce l’hanno in casa) e non ha costi aggiuntivi di consumo (almeno in pieno inverno, quando la gente lo tiene acceso)
Contro. Non è verificabile la temperatura. Oddio, si può sempre misurare con un termometro da cucina, ma solitamente cambia. E di solito il calore a contatto con gli elementi del termosifone supera abbondantemente i 50 gradi.
A meno che uno non lo tenga acceso per 12/14 ore consecutive (cosa che però credo nessuno faccia, solitamente un termosifone viene acceso per pochissime ore alla volta due o tre volte nell’arco delle 24 ore), non permette un’essicazione continua e quindi omogenea. In pratica, per alcuni periodi lascia il composto “al freddo”. E quando il composto contiene ancora liquidi, questo favorisce il formarsi di muffe.
SOLE.
Pro. E’ il sistema migliore. Non ha assolutamente costi.
Contro. E’ utilizzabile solo nella stagione calda ed in zone particolarmente soleggiate, direi da Roma in giù. Nei miei esperimenti, anche in luglio, un alimento non riusciva ad essiccarsi durante una giornata di sole riminese sul mio balcone. Perciò trascorreva la notte al fresco, ancora umido, e la mattina seguente dava già i primi segnali di muffa.
Soluzioni geniali. Vera, nel suo blog, descriveva gli ottimi risultati ottenuti realizzando un essiccatore solare con uno stendino per i panni sistemato sul balcone. Ma Vera, appunto, lo faceva vicino a Napoli.
FORNO (acceso al minimo a bassa temperatura e tenuto con lo sportello aperto).
Pro. L’unico pro che ci trovo, è che permette di provare una preparazione essiccata senza dover comprare niente e senza rischiare di cuocerla oltre i 40 gradi (naturalmente verificando con un termometro da cucina) e senza rischi di muffa. Dopodichè, secondo me, uno decide di lasciare perdere oppure di comprarsi un essiccatore.
Contro. Facilmente immaginabili. Occorre tenere un forno acceso e aperto per una giornata.
ESSICCATORI PROFESSIONALI AD ENERGIA SOLARE. (scusate il maiuscolo per una sequenza di parole così lunga, ma avevo bisogno di caratterizzare il titolo dell’argomento).
Pro. Igienici, economici come consumi, capienti.
Contro. Quelli che ho visto in rete costano un sacco, sono ingombranti, ed hanno bisogno di essere sistemati in spazi ampi e a lungo soleggiati.
Ps. Il presente post, mi scuso per la lunghezza, non ha alcuna pretesa scientifica e alcuna presunzione di verità, è solo il frutto di personali riflessioni basate sulla mia personalissima esperienza crudista. Sulle quali mi piacerebbe confrontarci.
ESSICCATORE (o essiccatoio).
Pro. Grazie al termostato permette una essiccazione a 40 gradi (diffidate dagli apparecchi senza termostato, in genere sono tarati sui 70 gradi che è la temperatura indicata dai ricettari per essiccare funghi e frutta).
Contro. E’ un elettrodomestico. Ha un costo iniziale di acquisto ed un consumo di energia elettrica per il funzionamento.
Via di mezzo. E’ possibile costruirsi un essiccatore in casa. Missvanilla l’ha descritto sul suo libro, Mammafelice l’ha anche realizzato. Non ha il costo iniziale di acquisto e funziona con il consumo elettrico di normali lampadine (per la potenza delle lampadine, verificare la temperatura con un termometro da cucina).
TERMOSIFONE.
Pro. Non ha costi d’acquisto (tutti ce l’hanno in casa) e non ha costi aggiuntivi di consumo (almeno in pieno inverno, quando la gente lo tiene acceso)
Contro. Non è verificabile la temperatura. Oddio, si può sempre misurare con un termometro da cucina, ma solitamente cambia. E di solito il calore a contatto con gli elementi del termosifone supera abbondantemente i 50 gradi.
A meno che uno non lo tenga acceso per 12/14 ore consecutive (cosa che però credo nessuno faccia, solitamente un termosifone viene acceso per pochissime ore alla volta due o tre volte nell’arco delle 24 ore), non permette un’essicazione continua e quindi omogenea. In pratica, per alcuni periodi lascia il composto “al freddo”. E quando il composto contiene ancora liquidi, questo favorisce il formarsi di muffe.
SOLE.
Pro. E’ il sistema migliore. Non ha assolutamente costi.
Contro. E’ utilizzabile solo nella stagione calda ed in zone particolarmente soleggiate, direi da Roma in giù. Nei miei esperimenti, anche in luglio, un alimento non riusciva ad essiccarsi durante una giornata di sole riminese sul mio balcone. Perciò trascorreva la notte al fresco, ancora umido, e la mattina seguente dava già i primi segnali di muffa.
Soluzioni geniali. Vera, nel suo blog, descriveva gli ottimi risultati ottenuti realizzando un essiccatore solare con uno stendino per i panni sistemato sul balcone. Ma Vera, appunto, lo faceva vicino a Napoli.
FORNO (acceso al minimo a bassa temperatura e tenuto con lo sportello aperto).
Pro. L’unico pro che ci trovo, è che permette di provare una preparazione essiccata senza dover comprare niente e senza rischiare di cuocerla oltre i 40 gradi (naturalmente verificando con un termometro da cucina) e senza rischi di muffa. Dopodichè, secondo me, uno decide di lasciare perdere oppure di comprarsi un essiccatore.
Contro. Facilmente immaginabili. Occorre tenere un forno acceso e aperto per una giornata.
ESSICCATORI PROFESSIONALI AD ENERGIA SOLARE. (scusate il maiuscolo per una sequenza di parole così lunga, ma avevo bisogno di caratterizzare il titolo dell’argomento).
Pro. Igienici, economici come consumi, capienti.
Contro. Quelli che ho visto in rete costano un sacco, sono ingombranti, ed hanno bisogno di essere sistemati in spazi ampi e a lungo soleggiati.
Ps. Il presente post, mi scuso per la lunghezza, non ha alcuna pretesa scientifica e alcuna presunzione di verità, è solo il frutto di personali riflessioni basate sulla mia personalissima esperienza crudista. Sulle quali mi piacerebbe confrontarci.