scuola familiare

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unamas
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Re: scuola familiare

Messaggio da unamas » mar feb 17, 2009 2:28 pm

brevemente annuncio che si sta preparando l'incontro di due settimane dal 5
al 18 giugno 2009 della Rete per la Scuola Familiare.
Si è scelto come luogo dell'incontro un posto incantevole circondato da
boschi e dal verde vicino Prato.

questo è ciò che mi dicono .io non ero presente all'ultimo incontro ma so che si è deciso di decidere con molto anticipo per facilitare la partecipazione di tutti.serve una mano a organizzare quindi se qualcuno può andare prima è un bene.


questa info al volo al volo. per il resto delle discussioni ci vediamo in un momento più adatto mò...ho fame!

giulla
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Re: scuola familiare

Messaggio da giulla » ven feb 20, 2009 5:51 pm

Ciao a tutte,
ho letto con grande interesse il topic, trovandomi d'accordo con molte delle opinioni su quello che dovrebbe essere il vissuto di un bambino nell'età in cui va a scuola, sulle sue necessità e su quello che, invece, trova a scuola.
Vi dico già che la mia è un'opinione che viene dall'"altra parte": da sette-otto anni, infatti, insegno in una scuola elementare.
Le impressioni che hanno le mamme e le persone che frequentano questo forum sono perfettamente condivisibili e, anche da insegnante (e, tra l'altro, non ancora mamma), ho notato già dopo pochi mesi di insegnamento -una volta "rodata" e inserita nel sistema - che moltissime cose del sistema scolastico attuale non mi piacevano. Diciamo la verità, non funzionavano. Trovo che dover competere con altri per rispondere a tutte le aspettative della maestra (anche quelle poco sensate) crei un'ansia da prestazione ingiusta, che il sistema di valutazione sia estremamente sbagliato, che i programmi e gli orari impongano ritmi e metodologie non su misura con interessi e capacità dei bambini, che porta a penalizzare alcuni e privilegiare altri, a far morire l'autostima di alcuni e la motivazione di altri, e così via. In più gli insegnanti stessi hanno poca libertà decisionale da molti punti di vista e sono spesso frustrati dal sistema (non certo dai bambini), il che non è certo un buon segno.
A volte, nel mio percorso lavorativo e di vita, mi è venuta voglia di far qualcosa per uscire dal sistema: ho pensato a cambiare lavoro, a lavorare con piccoli gruppi, fare attività nei musei e nelle biblioteche, fondare una scuola. Anche ora ogni tanto queste cose mi tentano. Risponderebbero alla mia idea di educazione e apprendimento: ritmi più naturali, meno imposizioni per tutti, maggiore coinvolgimento, attività pratiche e motivazione.
A frenarmi, però, non è stata solo la paura di un salto nel vuoto. Il fatto è che penso che la scuola debba essere pubblica e gratuita, e che la scuola pubblica andrebbe valorizzata molto più di quanto non lo sia già e non lo sia mai stata. Penso che la dimensione sociale sia necessaria per la formazione di un'identità e per riuscire ad affrontare il mondo. I bambini non possono avere come unico punto di riferimento, affettivo ed educativo, solo la famiglia. Perchè aprirsi al mondo e avere nuovi punti di riferimento è fondamentale per la costruzione della loro personalità e perchè, anche se ci sono cattive insegnanti (e forse bisognerebbe cominciare ad agire sulla loro preparazione e sul loro equilibrio psichico, prima che lo diventino), ci sono purtroppo anche dei cattivi genitori. Persone violente, problematiche, anaffettive e ignoranti (in senso lato, ovviamente)che farebbereo più danni di un cattivo insegnante. Ai figli di genitori così bisognerebbe poter offrire una scuola di qualità, allo stesso modo dei figli di genitori sensibili e intraprendenti come quelli che frequentano questo forum. Inoltre anche se la condivisione e il confronto con dei compagni crea qualche inevitabile frustrazione, è anche con quelle che dovranno aver a che fare i nostri figli quando diventeranno adulti. Quello che dovremmo fare è offrirgli gli strumenti per affrontarle e superarle, le frustrazioni. E, in definitiva, migliorare alla radice la scuola pubblica, che non ha difetti in quanto pubblica, ma in quanto mal strutturata.
Anche se, ripeto, mi tenta molto ed è comprensibile il desiderio di fondare una scuola familiare, attenta al contatto con la natura, ai sentimenti e ai ritmi dei bambini, mi sembra un po' una fuga. Per me, che sono dentro il sistema scolastico, sarebbe poi inammissibile. Il mio compito è quello di dare il mio contributo a migliorarla da dentro, magari cercando di rivoluzionarla o di farlo nel mio piccolo, ma un'uscita di scena credo sarebbe poco responsabile (per quanto umana).
Continuerò a leggere le vostre idee, però; la mia vuol essere un'espressione di qualche perplessità, ma sulla forma. Nella sostanza sono con voi. :)
Ultima modifica di giulla il dom feb 22, 2009 10:29 am, modificato 1 volta in totale.

giu*giu
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Re: scuola familiare

Messaggio da giu*giu » sab feb 21, 2009 9:17 pm

una letura bellissima che io consiglierrei a tutti gli insegnanti e il libro del famoso e contemporaneo "daniel pennac" DIARIO DI SCUOLA..
io credo che la scuola oggi ha bisogno di "insegnanti" capaci di "essere"...di amare e trasmettere..
si parla sempre tanto di riforme..attrezzature..finanziamenti alle scuole..
ma diciamoci la verità! basta davvero poco x fare istruzione e vivere piacevoli ore insieme ai propri alunni..
pennac somarone dal primo giorno di scuola e diventato quello che è grazie a un professore che lo ha risollevato dopo anni di vero sconforto..
e una volta risollevato è diventato insegnante di ragazzi problematici.
e una persona illuminante..

non è facile boicottare tutto il sistema scolastico ma insegnare rimane un'arte del singolo..
e un bravo insegnane "fa suonare bene la sua orchestra"..semplicemente porta in classe l'istruzione e la vita(sperimentazione!)..


è interessante questa discussione, mi sono iscritta anch'io alla lista x saperne di più,
io manderò le mie due bimbe alla scuola pubblica ..ma.. nel frattempo sono io la loro insegnante e le seguirò anche dopo x mantenere vive in loro la loro naturale intelligenza e creatività.
mi chiamo marzia e ho 2 bimbe Giulia(3 anni) e ilaria(5 mesi!!).


melidi hai fatto delle riflessioni bellissime sulla libertà di istruirsi..

io sto proteggendo molto i primi anni di giulia, e la seguo moltissimo osservandola..favorendo il suo punto di vista.
la nostra parola d'ordine è "sperimentare"..
fare e imparare sempre di più! xrchè giulia è CURIOSA!
i colori, le varie tecniche di disegno..imparare a leggere e a scrivere semplicemente leggendo con me e scriovendo a suo modo.
mi metto anche a fare lezioni di maematica mentre giochiamo..e lei è attentissima alle nuove azioni e nozioni.

non sono uninsegnante, una ex grafica(xrchè ho lasciato il lavoro) con un diploma di maestra d'arte,
sono appasionata oramai di pedagogia xrchè ritrovandomi a seguire questa misteriosa giulia ..alcuni famosi pedagogisti mi hanno tenuto compagnia!
sia la montessori che steiner sono grandi insegnanti che grazie al loro lavoro mi hanno dato molti spunti su cui ruiflettere..
il bambino è come una spugna assorbente..
al'inizio è imerso nel "tutto" con "tutti i sensi" e crescendo inizia ad "approfondire" ogni cosa grazie alla "sperimentazione"..e l'aiuto dell'adulto..

non si impara nozione dopo nozione ma bensi si approfondisce ciò che si vive..

ora devo scappare..

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » dom feb 22, 2009 5:14 pm

Ciao Giulia!
Che bello leggerti anche qui :D
giulla ha scritto:ci sono purtroppo anche dei cattivi genitori. Persone violente, problematiche, anaffettive e ignoranti (in senso lato, ovviamente)che farebbereo più danni di un cattivo insegnante. Ai figli di genitori così bisognerebbe poter offrire una scuola di qualità, allo stesso modo dei figli di genitori sensibili e intraprendenti come quelli che frequentano questo forum.
giulla ha scritto:migliorare alla radice la scuola pubblica, che non ha difetti in quanto pubblica, ma in quanto mal strutturata.
Con queste tue parole, secondo me, hai aperto un capitolo molto interessante, un aspetto che finora non era stato toccato...un aspetto etico, direi, che va al di là delle scelte individuali che ognuna di noi intende fare all'interno della propria famiglia e pone l'accento sul come quelle scelte individuali che ci sembrano sacrosante, in realtà hanno anche grosse ripercussioni sul sociale.

Vale a dire, se tutti i genitori consapevoli, attenti ai bisogni dei propri figli, non a diugiuno (per un motivo o per l'altro) di pedagogia, tenessero i loro figli lontano dalla scuola, la scuola pubblica diventerebbe ben presto il ghetto per i soli "sfigati", i figli di coloro che non possono fare a meno di mandarceli, di persone che per ragioni di lavoro o altro non sarebbero in grado di curare la loro formazione.
E chi VEGLIERA' a questo punto sull'operato della scuola?

Insomma, se da un lato, c'è il desiderio di offrire qualcosa di diverso ai propri figli, qualcosa che sia più rispettoso dei loro ritmi e della loro innata curiosità, del loro mondo interiore, ecc, dall'altro c'è la scelta etica di mandare i propri figli lo stesso a scuola, proprio per pretendere che questa sia una scuola di qualità.
Questa cosa, non è da sottovalutare,a mio avviso.
Io per prima, fin ora, tenevo conto solo delle nostre esigenze come singola famiglia, ma le parole di giulia, mi hanno dato molto da riflettere.

Insomma, proprio noi che siamo così sensibili a questi temi, ce la sentiamo di fare una scelta così..."egoistica"...???

Sono sempre più confusa.....

ciao a tutte
Sole

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unamas
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Re: scuola familiare

Messaggio da unamas » dom feb 22, 2009 9:27 pm

Premetto che ho sonno ed ero passata di corsa per raccontarvi cosa abbiamo fatto oggi , per cui non sono certa della mia lucidità...però non resisto ...
giulla ha scritto: Penso che la dimensione sociale sia necessaria per la formazione di un'identità e per riuscire ad affrontare il mondo. I bambini non possono avere come unico punto di riferimento, affettivo ed educativo, solo la famiglia. Perchè aprirsi al mondo e avere nuovi punti di riferimento è fondamentale per la costruzione della loro personalità
ma perchè non riusciamo a immaginare una dimensione sociale al di fuori della scuola?io ho 35 anni, non vado a scuola ma ho una vita sociale.Mio figlio vede una quantità enorme di persone e proprio oggi avevo fatto una bella riflessione ed esperienza sulla sua socialità(magari invece di riscriverla ve la leggete sul blog: www.stellarturo.blogspot.com).Perchè scegliere di non andare a triturarsi le scatole facendo cose che non interessano, con ritmi anomali, viene letto come 'stare solo in famiglia'?Forse si deve cambiare il nome di sta benedetta scelta.Non è che chi fa scuola familiare resta chiuso tra quattro mura e ha la mamma come maestra.Chi fa scuola familiare, ossia chi non fa scuola,in genere fa viaggi, suona, zappa, legge, va a feste, mette su lavori teatrali in autonomia con altri bambini, fa una miriade di cose...non ha come punto di riferimento solo la famiglia.Al contrario avendo molto tempo libero e molta libertà di scelta ha molti più modi di confrontarsi col mondo.Ho conosciuto molti bambini e ragazzi e adulti che non sono stati seduti tra i banchi di scuola e tutto ho potuto notare tranne una scarsa tendenza alla socilaità.Ciò anzi che salta agli occhi in un bambino non scolarizzato è l'estrema naturalezza con cui si rapporta con tutti, adulti compresi, da pari a pari, con estrema naturalezza. e questo credo sia dovuto al non essere mai stato 'segregato' dal mondo degli adulti e classificato come 'bambino', come se fosse una sottomarca.

Per quanto riguarda le frustrazioni.Mio figlio si frustra quando prova a salire un gradino troppo alto per lui e non ci riesce,tanto per dirne una piccola e scema, e deve trovare il modo di farsene una ragione.Il vivere in sè porta a doversi confrontare col mondo e accettare i propri limiti e gestire le proprie frustrazioni.Diverso è mettere volontariamente una persona in una situazione a lei ostile(se siamo concordi che è ostile).
Ciò che mi sorprende nelle discussioni sulla scuola è che la consideriamo tanto necessaria che non riusciamo a immaginarci un mondo senza.Perchè molte delle argomentazioni che leggo proscuola(posto che se uno mi dice a me piace come è, mi sta bene)sono del tipo che nessuno accetterebbe per altre situazioni.E' come se fossimo succubi mentalmente di un mondo che non riusciamo a immaginare diverso .

Sui cattivi genitori forse il discorso è lungo da fare e in migliori condizioni mentali.Però la butto lì.E se invece di investire per migliorare la scuola a cui delegare la cura dei bambini le cui famiglie non sono l'optimum, non investissimo per sostenere e migliorare le famiglie?Come la storia della maternità segreta.Aiutiamo le mamme a non buttare i figli nel cassonetto permettendogli l'anonimato.Sacrosanto.Ma se decidessimo prima di tutto di aiutare le mamme così da combattere la loro disperazione?E se istituissimo l'allattamento segreto?continua a vedere tuo figlio,accudiscilo, ma sentiti sollevata da ciò che ti fa venire voglia di sbarazzartene, perchè ti sorreggiamo noi e ti teniamo per mano...

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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » mar feb 24, 2009 11:48 am

Brava Micòl :D ,

riesci sempre a trovare le giuste parole per schiarire i miei pensieri, quando sono offuscati da dubbi e incertezze :P
E menomale che non eri lucida mentre scrivevi :mrgreen: :wink:
unamas ha scritto:E se invece di investire per migliorare la scuola a cui delegare la cura dei bambini le cui famiglie non sono l'optimum, non investissimo per sostenere e migliorare le famiglie?Come la storia della maternità segreta.Aiutiamo le mamme a non buttare i figli nel cassonetto permettendogli l'anonimato.Sacrosanto.Ma se decidessimo prima di tutto di aiutare le mamme così da combattere la loro disperazione?E se istituissimo l'allattamento segreto?continua a vedere tuo figlio,accudiscilo, ma sentiti sollevata da ciò che ti fa venire voglia di sbarazzartene, perchè ti sorreggiamo noi e ti teniamo per mano...
Questo sì che sarebbe un bel progetto, qualcosa per cui me la sentirei di combattere e di impegnarmi in prima linea. Davvero, vorrei tanto FARE qualcosa di CONCRETO in questo senso.

ciao ciao
Sole

giulla
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Re: scuola familiare

Messaggio da giulla » mar feb 24, 2009 12:34 pm

Nonostante sia, lo ripeto, d'accordo con molte delle vostre idee e principi, non riesco ad accettare l'idea che si debbano togliere i finanziamenti alla scuola pubblica per sostenere le famiglie.
Le famiglie vanno sostenute, e fin qui ci siamo, e allo stesso modo vanno sostenute tutte quelle iniziative che portano ad uno sviluppo armonico del bambino, ma l'istruzione e l'educazione devono, a mio avviso, essere soprattutto SERVIZI gratuiti offerti dallo stato, dal sistema sociale. Un conto è incrementare una rete di famiglie, valorizzare la ricostruzione di un tessuto sociale che circondi gli individui, dal quartiere non alienante ai servizi di auto-sostegno e aiuto per le mamme e i loro bambini. Fare in modo che la comunità dei vicini sia una rete umana di ascolto, presenza, aiuto, attenzione è fondamentale nella nostra civiltà fatta di alienati e persone sole. Questo è un punto importantissimo e che io sostengo a pieni voti.
Però mi sembra che qui, forse, rientri anche l'idea che si ha di Stato. Quando io dico che sono fondamentalmente per una scuola pubblica, non intendo nel senso di scuola di stato (un po' da regime), piena zeppa di bambini e in cui ogni identità e volontà venga assorbita nella collettività. Sarebbe una follia. Intendo che uno stato del cosiddetto Welfare deve offrire i migliori servizi (salute, educazione, assistenza) a tutti, in modo gratuito e di qualità. La scuola pubblica non può vedersi tolte le risorse per sorreggere iniziative private, perchè in questa fase, anche se solo di passaggio, solo chi è economicamente avvantaggiato usufruirebbe di questi servizi. E sappiamo bene che in Italia le risorse destinate ai servizi in generale sono pochissime. Sarebbe equivalente a due cani che si litigano un osso. Insomma, siamo proprio convinti che la scuola pubblica esista perchè si delega qualcuno che non siano le famiglie, o la scuola è pubblica per garantire un diritto di tutti?
Qualche tempo fa ho parlato con una mia cara amica, che mi ha raccontato molto amareggiata di aver perso un'alunna dopo quattro anni, perchè i genitori hanno preferito iscriverla in una scuola privata, più ricca di servizi. Ma certi servizi la scuola pubblica non ce l'ha perchè le sono state tolte le risorse; vogliamo paragonare il sistema scolastico a quello sanitario, in cui per fare un esame in tempi umani occorre pagare profumatamente?
Il mio ideale di scuola pubblica è esattamente come lo intendete voi: piccola, accogliente, stimolante, con un'atmosfera familiare. La scuola di Barbiana, o quella del maestro francese di Essere e avere, per intenderci.
La scuola pubblica deve poter essere ovunque questo; deve avere la qualità delle scuole steineriane, la passione, l'accoglienza, l'amore delle migliori insegnanti e la partecipazione (anche attiva)dei genitori, questo sì. Ma, a mio avviso, deve essere pubblica.

sole75
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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » mar feb 24, 2009 1:09 pm

giulla ha scritto:non riesco ad accettare l'idea che si debbano togliere i finanziamenti alla scuola pubblica per sostenere le famiglie.
Giulla, tu lo sai senz'altro meglio di me che attualmente lo Stato sta togliendo i finanziamenti alle scuole NON CERTO per darli alle famiglie!!!!! :evil:
giulla ha scritto:La scuola pubblica deve poter essere ovunque questo; deve avere la qualità delle scuole steineriane, la passione, l'accoglienza, l'amore delle migliori insegnanti e la partecipazione (anche attiva)dei genitori, questo sì. Ma, a mio avviso, deve essere pubblica.
Su questo ci siamo: la scuola pubblica è giusto che - se esiste - debba esistere come scuola di qualità e NON come scuola x chi non ha i soldi per permettersi di meglio (private, steineriane...e altro...).
Questo vale per il discorso "scuola pubblica".

Il discorso "scuola familiare" invece è tutt'altra cosa. Il termine "scuola" - come diceva giustamente Micòl - ci porta fuori strada: in realtà, significa crescere, formare, far sviluppare i propri figli, le loro abilità, le loro competenze NON in un'istituzione, ma semplicemente nella vita reale di tutti i giorni, fatta di tanti stimoli, vissuti e incontri. Non è un modello replicabile all'interno delle mura scolastiche, neanche di quelle scuole tanto umane e tanto belle, neanche di quelle steineriane (che sono un discorso a parte, ma sempre scuole rimangono). Insomma, è un po' come cresce un cucciolo di lupo all'interno del suo branco: non vengono messi tutti i cuccioli a parte sotto la supervisione di un unico esemplare adulto, ma stanno insieme al resto del loro branco, in mezzo a cuccioli, a giovani adulti, ai looro genitori e ai vecchi.

Quindi, anche quando tu dici che vorresti realizzare una "scuola familiare", stai in realtà parlando di altro: forse intendi una scuolas (che sia pur sempre scuola) che abbia ritmi diversi, più attenti a quelli naturali del bambino, che abbia particolare attenzione verso le inclinazioni naturlai del bambino, tutte cose positive, ma rimane il fatto che stai parlando di una istituzione scolastica.

Noi, col termine di "scuola familiare", che - ripeto - non fa altro che confondere - intendiamo NON-SCUOLA. fare in modo che i propri figli crescano e apprendano SENZA SCUOLA!!!!!

E' un qualcosa che - se vogliono - possono realizzare i genitori, non certo gli insegnanti :mrgreen: :wink: Un'insegnante non può "fondare" una non-scuola, è un controsenso, ma TU, come mamma, puoi decidere di occuparti non solo della nutrizione di tuo figlio, ma della sua formazione sotto tutti gli aspetti possibili, esattamente come farebbe mamma lupa!

Baci
Sole

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Re: scuola familiare

Messaggio da giulla » mar feb 24, 2009 1:36 pm

Va bene, in effetti è tutta un'altra cosa. Allora non parliamo più di politica ma di una concezione ideale dell'evoluzione del bambino, e possiamo confrontarci senza discutere, perchè su un altro piano.
Che non esista nessuna istituzione che si occupi di educare e istruire i bambini è un'idea rivoluzionaria e interessante; ci sarebbe da parlarne parecchio, e mi informerò ulteriormente. Però (lo zampino dei miei "però" lo infilo dappertutto :mrgreen: ) siamo sicuri che si riuscirebbe a farlo ovunque e comunque, anche sostenendo le famiglie?
Mi piacerebbe (e qui sto parlando di vera curiosità, in senso costruttivo) capire come potrebbero essere strutturate queste scuole familiari, non solo nei paesi, ma nelle città; ovunque, insomma. Ho letto qualcosa in un bellissimo libro tempo fa, ma mi riesce difficile immaginare una cosa del genere molto in grande.
La frase che ti ha fatto arrabbiare, Sole, non voleva essere una provocazione:era solo una battuta ad una citazione di Micol, che parlava a livello ipotetico; non mi sono spiegata bene.
Mi piacerebbe leggervi ancora, per fare un po' di chiarezza.
Un abbraccio

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Re: scuola familiare

Messaggio da sole75 » mar feb 24, 2009 2:30 pm

ciao Giulia,
ma ti riferisci a questo?
sole75 ha scritto:Giulla, tu lo sai senz'altro meglio di me che attualmente lo Stato sta togliendo i finanziamenti alle scuole NON CERTO per darli alle famiglie!!!!!
No, Giulla, non sei tu che mi hai fatto arrabbiare, ce l'ho con quello che fa il Governo, la faccina furiosa è destinata a lui!!!!!
giulla ha scritto:mi riesce difficile immaginare una cosa del genere molto in grande.
Anche a me riesce difficile immaginarlo. Siamo ancora lontani dal considerare la scuola un'istituzione di cui - volendo - si può fare a meno. Ma non nel senso che possiamo fare a meno di una scuola pubblica di qualità, come sembra intendere l'attuale governo... ma nel senso che qualsiasi scuola (pubblica o privata che sia, ricca o povera che sia, conservatrice o rivoluzionaria, tradizionalista o alternativa) non ha niente di più o di meglio da offrire da quello che possono offrire i singoli genitori ai propri figli.
e' ovvio che qui la responsabilità personale diventa molto grande e che il genitore non delega più ad altri tutto quello che riguarda la formazione di suo figlio e quindi si prende un impegno enorme, che richiede capacità e tempo. Per capacità - ne abbiamo parlato - non significa necessariamente che il genitore abbia una laurea o chissà quali titoli, ma deve avere, ad esempio, la capacità di mettersi ad imparare assieme a suo figlio. Se, per dirne una, di algebra non ne capisce un cavolo, si mette a studiare insieme a suo figlio, cerca le fonti, va in biblioteca, spulcia su internet, sfoglia libri, finché non trova quello che lo soddisfa. Ho detto algebra x fare un esempio. In realtà, la forrmazione del proprio figlio non si limita affatto a fargli apprendere delle "materie". Ma spazia in tutti i campi della vita.

Come dicevo, credo che non si sia ancora disposti a pensare di poter fare a meno della scuola, anche perché la scuola pubblica è stato un valore per il quale si è combattuto non tanto tempo fa e pensare di poter fare senza scuola per alcuni potrebbe esser visto come una sconfitta, o - peggio - un ritorno al passsato, in cui l'istruzione era una questione d'élite.

E' questo che si vuole evitare a tutti i costi: che diventi questione d'élite. D'altro canto non credo che vi siano molte persone che veramente farebbero a meno di mandare i figli a scuola. Non solo tra coloro che non hanno grosse possibilità economiche e che non possono rinunciare a uno stipendio in modo che uno dei genitori si occupi costantemente della crescita dei figli, ma anche tra coloro che le possibilità di tempo e di denaro ce l'hanno, ma preferiscono investire in altro modo.

Però, potrei sbagliarmi e magari, se solo sapessero che è possibile, più persone farebbero una scelta diversa....e quindi vale la pena divulgare anche questo modello.

Del resto, in alcuni posti, ad es a Modena, sono nate delle situazioni di scuola familiare collettiva: immagino che, in questi casi, più genitori si mettano insieme, in modo da ovviare ai vari inconvenienti. Ad es, se in una famiglia entrambi i genitori lavorano al mattino, il figlio potrà essere seguito da altri genitori, che a loro volta potranno far conto sulla sua famiglia, al pomeriggio o nel weekend. In questo modo, anche le competenze verrebbero condivise, e i bambini potrebbero beneficiare delle attenzioni, del supporto, delle abilità, del tempo di più adulti.

Insomma, il modello di scuola familiare collettiva, secondo me potrebbe allargare l'idea della NON-SCUOLA anche a quelle famiglie che ora come ora penserebbero che sia del tutto impensabile non mandare i figli a scuola (se non altro perché non saprebbero dove metterseli, o prchè non si sentirebbero in grado di fornir loro tutto quello di cui hanno bisogno).

penso anche alle famiglie extracomunitarie: pensate che bello un modello allargato in cui partecipino famiglie di diversa origine e cultura, un modello che potrebbe permettere questa scelta anche alle famiglie di stanieri, che, altrimenti difficilmente potrebbero attuarla, non fosse altro che per il fatto che non avrebbero i mezzi sufficienti per insegnare ai loro figli la lingua del paese nel quale vivono. In questo modo, invece, da una parte sarebbero aiutati, dall'altra valorizzati: insegnando la loro cultura, la loro lingua, le loro tradizioni, la loro musica, la loro storia algi altri bambini del gruppo.

E così la scuola familiare non sarebbe una realtà per pochi eletti, ma una scelta aperta a tutti.

Vado a ruota libera, eh....

Un grandissimo abbraccio anche a te, Giulla
Sole

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Re: scuola familiare

Messaggio da giulla » mar feb 24, 2009 3:05 pm

:) Le tue riflessioni sono molto interessanti, Sole.
L'idea di comunità-educante mi piace; mi ricorda un po' quello che penso si faccia o si tenti di fare in certi ecovillaggi.
Ovviamente, visto che la discussione è nata come dialogo tra punti di vista, provo di nuovo a fare l'avvocato del diavolo con un paio di domande:
tu dici che la scuola come istituzione non possa offrire più di quello che si possa offrire in una scuola familiare, e dal punto di vista dell'attenzione alla centralità del bambino e alle sue esigenze e ritmi sono anche d'accordo, ma è proprio così in tutti i casi? Non ci sono anche cattivi genitori? E poi: anche tra molte insegnanti ci sono mamme e papà. Che cosa dovrebbe esserci di diverso tra un'insegnante mamma e una mamma educatrice in casa, specialmente se non si tratta della mamma del bambino che deve seguire? Anche le insegnanti mamme hanno valori e affetto da offrire, oltre a qualche nozione di didattica e pedagogia. Anche tra le insegnanti ci sono e ci saranno sempre più persone di altri paesi e culture. Ma non sto parlando, ovviamente, di competenze; chiunque può procurarsele. Sto parlando di tempo: La differenza tra scuola istituzionale e familiare sarebbe evidente se un genitore istruisse il proprio figlio o il figlio di amici e conoscenti, ma nel momento in cui si delega a qualcun altro questa cosa, non vedo un'effettiva unicità di questo metodo educativo.
Perchè secondo me il punto debole di questo progetto, pur bellissimo, è nell'applicazione estesa: tu mi scrivi di scuola collettiva familiare, dove i genitori si alternano e danno il loro contributo, ma parliamo comunque di casi d'"élite": in molte famiglie che non abbiano la possibilità di scegliere un part-time o un lavoro a meno ore, entrambi i genitori lavorano otto ore al giorno, e nel tempo libero non potrebbero dedicarsi ai loro figli in questo modo. A questo punto ci sarebbero troppi casi da lasciar fuori, perchè non si riuscirebbe a coprire a sufficienza questi bambini con la delega ad altri genitori, e si renderebbe necessaria la delega a gruppi ancor più esterni o estranei alla famiglia.
Se si parla di questa pratica in piccolo, dove le condizioni sono ottimali, la appoggio pienamente; nel momento in cui si vuole renderla universale, invece, trovo troppe difficoltà e ritorno alla domanda iniziale: perchè alcuni sì ed altri no? E, viste le poche risorse da destinare alla scuola e alle famiglie, non mi sentirei di trovarmi di fronte alla scelta di deprivare la scuola pubblica, che servirà sempre, nostro malgrado, per coprire e rispondere alle necessità dei singoli e delle famiglie che non possano, per competenze, capacità di comprensione culturale, problemi economici, di tempo o per semplice scelta, ricorrere a questa splendida idea di scuola familiare.
Insomma, detto in parole povere, non so nemmeno io se siamo effettivamente pronti. Siamo ancora nella fase in cui ci sono pochi marziani che propongono idee e critiche e riescono a metterle in pratica. Come per la questione dell'ecologia: ora è diventata un problema di cui parlano politici e uomini di spettacolo; ci sono libri, documentari ed è anche entrata nei programmi scolastici (tanto per ritornare al tema di prima :) ), ma si è dovuto aspettare decenni e decenni. prima i pochi pionieri dell'ecologismo venivano guardati come invasati o figli dei fiori tutti idealismo e poco senso...
Anch'io sono andata a ruota libera(anzi, a brettio)...
Spero di non aver pasticciato troppo con le parole!
a presto
Giulia

giu*giu
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Re: scuola familiare

Messaggio da giu*giu » mar feb 24, 2009 4:29 pm

sole75 ha scritto: non ha niente di più o di meglio da offrire da quello che possono offrire i singoli genitori ai propri figli.
è bellissima questa frase!!!!
vero!!! vero!!! eh!eh!

io ho ancora 2 bimbe molto piccole, e mi riesce difficile pensare di lasciarle in un'ambiente a volte troppo ostile.
giulia è molto sensibile, ho scelto di non iscriverla ala materna xrchè lo trovavo un'ambiente troppo limitante e oppressivo(le educatrici del mio paese sono sempre in cortile a fumare e si sentono troppe loro urla) .

sono daccordo con unamas che fa notare come culturalmente viene presa x incoscente x questa scelta...
io a volte non ci vedo propro!
il medico mi dice che devo fare solo la mamma..
lo specialista mi dice che devo fare la madre e non ANDARE A LEGGERE COSE.
L'ALTRO MI DICE CHE LE MADRI SONO MADRI (OPPRESSIVE IN GENERE) E LA SCUOLA INVECE RENDE INDIPENDENTI..
è RIDICOLO!tutti vogliono VOGLIONO FARE LA MADRE MEGLIO DIME DICENDOMI DI NON FARE NULLA DI TESTA MIAS?

la scuola pubblica in realtà è un "disegno" politico e culturale..è l'economia che decide come devono essere istruite le persone..
noi da bambini siamo stati tutti uniformati a un sistema che ci avrebe catapultato nel mondo del lavoro..
non pensare..non sapere...prendere il nostro posto nelle catene di montaggio e consumare.
tutt'ora la misura dell'intelligenza si basa sulle lauree e non sull'effettiva intelligenza creativa.
in realtà già in rete si leggono tutti i cambiamenti che subirà la scuola nei prox anni con l'inizio della nuova economia.
tutto scorre..sempre,le cose piano piano cambieranno e le scuole pubblice sarano gestite da persone più specializzate in pedagogia e attente a ricreare la centralità di insegnante e studente.
noi genitori abbiamo il diritto di tutelare la libertà dei nostri bimbi , che sono minori e hanno bisogno del nostro aiuto e la nostra maturità e "coerenza" x crescere..
coerenza con i valori più importanti come la libertà di istruirsi ne modo più sano.

è questo forse il punto più importante.
capire come è bello istruirsi.
mi interessa mlto questa espeerienza.

poi del resto sono anche daccordo con giulla! non tutti geitori possono fare gli nsegnanti dei propi figli.
secondo me insegnanti nasce e si offre un gran servizio alla comunità.
una scuola miglore deve esistere..
FORSE QUANDO I BIMBI SONO PICCOLI LA SCUOLA FAMIGLIARE è L'AMBIENTE OTTIMALE.
ma poi magari nasce il desiderio anche nei vostri bimbi di uscire e cambiare "maestro"..
confrontarsi in un gruppo di altri studenti.
in una scuola dove grazie agli interessi di altri studenti ci si arricchisce grazie al confronto..
la "centricità" dello studente passa in secondi piano crescendo..
in un gruppo affiatato ognuno da un contributo notevole x arricchire l'altro..
e poi diversi insegnanti specializzat8i offrono ancora più stimoli..se sono persone iluminate e coerenti..
alla scuola ci credo anch'io..

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unamas
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Re: scuola familiare

Messaggio da unamas » mer feb 25, 2009 2:53 pm

care ragazze, innanzi tutto vi voglio ringraziare di cuore.Questa discussione è bellissima.
Ringrazio Sole: dici che ti chiarisco le idee...a me sembra che quando ti leggo tu sei riuscita a dire proprio quella cosina che non avevo messo bene in chiaro... :P
Ringrazio Giulla:nei forum, in genere, quando si confrontano opinioni non conformi finisce a pesci in faccia.Non hai idea di che senso di armonia mi diano i tuoi interventi.A me non serve avere intorno tutta gente che la pensa tale e quale a me (anche se serve, pena sentirsi marziani)e che mi fa pat pat sulla spalla; mi serve un contraddittorio.I tuoi 'però' sono doni perchè li riesci a presentare con molta apertura e gentilezza...quella frase...ah ba vene allora è un'altra cosa...Quanta gente riconosce 'avevo capito diversamente allora forse questa idea mi intriga?'.
Comunque il fatto del sostegno alle famiglie l'ho buttato là provocatoriamente, non perchè avessi pensato a qualcosa di concreto(e in effetti co sono molti ostacoli a pensare a delle applicazioni pratiche)ma per dire 'ma perchè non riusciamo a cambiare punto di vista?risolvere la scuola con uno sguardo scuolacentrico forse non sempre aiuta'.
Anche se un esempio stupido è quello del congedo maternità.I nostri tre mesi contro un anno (fino a tre anni in bielorussia) che viene concesso nei paesi nordici.E' un modo di aggirare il problema degli asili nido e dare valore alla maternità(invece di sentirsi in colpa perchè non si è più quelle di prima o addirittura venire licenziate a gravidanza in atto).
O su quello che evidenzia Giulla..."in molte famiglie che non abbiano la possibilità di scegliere un part-time o un lavoro a meno ore, entrambi i genitori lavorano otto ore al giorno, e nel tempo libero non potrebbero dedicarsi ai loro figli in questo modo."si potrebbe dare la scelta alle famiglie su come usare il denaro pubblico stanziato per l'istruzione:vuoi che paghiamo per te una struttura e degli insegnanti o vuoi che ti diamo a te i soldi e provvedi per conto tuo(segui tuo figlio senza dover andare a lavorare)?
La scelta diventa d'elite perchè non c'è effettiva scelta.Anche partorire in casa è una scelta d'elitè perchè non tutte hanno 1000 euro per pagare una ostetrica.
Però il nocciolo del problema credo lo abbia evidenziato Giu giu.Non possiamo pensare a cambiare scuola e educazione se non mettiamo in crisi il modello di società.
"La scuola pubblica in realtà è un "disegno" politico e culturale..è l'economia che decide come devono essere istruite le persone..
noi da bambini siamo stati tutti uniformati a un sistema che ci avrebe catapultato nel mondo del lavoro..
non pensare..non sapere...prendere il nostro posto nelle catene di montaggio e consumare.
tutt'ora la misura dell'intelligenza si basa sulle lauree e non sull'effettiva intelligenza creativa."(scusate non so fare le citazioni)...
ed è per questo credo che ogni tentativo di migliorarla fallisce;non si tratta di soldi nè di competenza degli insegnanti.Da un modello così usciranno sempre intelligenza frustrate.
Per cui non si tratta del fatto che non siamo pronti ma del fatto che non è un'opzione economicamente o politicamente vantaggiosa per il sistema.Con l'ecologia si è avuta inversione di rotta quando i vecchi comportamenti sono diventati troppo costosi.
Per ora la scuola serve così,gli ospedali servono così e quindi tante scelte saranno sempre 'controcorrente'.
Io al momento non mi spingo a chiedere riforme della società...mi basterebbe già non essere ostacolata nella mia scelta di non-scuola.E invece il sistema si oppone a questo...
Comunque avevamo detto che non parlavamo più di politica!!!
Tanto per ora il sistema non lo cambiamo!!! :roll:
Per me è molto importante questo scambio.Oltre alle ideologie,mi aiuta sapere come altre mamme approcciano i problemi quotidiani nell'educazione autogestita dei figli.Peccato che siate lontane...saremmo già una piccola comunità educatrice!Quando avete voglia o bisogno, però, di immergervi e immergere i vostri pargoli nell'atmosfera del mito ricordatevi che c'è un nodo della rete nei campi flegrei...vi accompagno dalla Sibilla e alle porte degli Inferi.D'altronde viaggiare è una delle migliori scuole... :wink:

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Re: scuola familiare

Messaggio da pulcinafiamminga » gio feb 26, 2009 5:33 am

Mamma mia, troppi messaggi nuovi da leggere, premetto non ho letto tutto, lo farò

Mi sento già di dire: saranno sempre e rimarranno sempre pochi i genitori che faranno la scelta del homeschooling, quando invece esiste la scuola dove possono portare i figli. Perché ? Per pura comodità loro!! Lasciamo n attimo da parte il discorso del lavoro e del "poterselo permettere", ma la scuola è anche (e in misura forse non piccola) il luogo dove i genitori e più in generale la società vuole mettere i bambini insieme, per... toglierseli dalle scatole!!!! pensateci bene, so che sembra radicale e negativo dirla così, ma non sono io a dirlo (ora sì pure io :wink: ), è un grande del homeschooling, ora non ricordo il nome ma ho incontrato quella frase nella mia ricerca sull'argomento, e devo dire sono rimasta colpita.

Perché siamo sinceri: è vero... pensa se tutti i bambini tutti i santi giorni sono tra noi.... pensa bene! dov'è la libertà che ci piace tanto? la libertà di fare tranquillamente i c... nostri? Li vogliamo 'sti bimbi, ma poi vogliamo liberarcene, almeno per buona parte della giornata!!!

Pensate bene. Chi è davvero disposto ad avere i piccoli sempre con sè, sempre occuparsi delle loro esigenze e bisogni, della loro voglia e diritto di imparare, tutto il giorno? Questo è homeschooling, è un impegno grandissimo, io credo bellissimo, ma saranno e rimarranno sempre pochi i genitori disposti a fare una scelta del genere.


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Re: scuola familiare

Messaggio da pulcinafiamminga » gio feb 26, 2009 5:52 am

E chi VEGLIERA' a questo punto sull'operato della scuola?

Insomma, se da un lato, c'è il desiderio di offrire qualcosa di diverso ai propri figli, qualcosa che sia più rispettoso dei loro ritmi e della loro innata curiosità, del loro mondo interiore, ecc, dall'altro c'è la scelta etica di mandare i propri figli lo stesso a scuola, proprio per pretendere che questa sia una scuola di qualità.
Questa cosa, non è da sottovalutare,a mio avviso.
Io per prima, fin ora, tenevo conto solo delle nostre esigenze come singola famiglia, ma le parole di giulia, mi hanno dato molto da riflettere.

Insomma, proprio noi che siamo così sensibili a questi temi, ce la sentiamo di fare una scelta così..."egoistica"...???

Sono sempre più confusa.....

mmmm... non mi convince. Per più ragioni:

- chi veglia adesso e ora sulla qualità della scuola pubblica? se non è buona adesso!!?? non cambierà certo se qualche genitore non ci manda il proprio figlio (pensando sempre a come ho scritto nel messaggio precedente, esistendo le scuole saranno sempre pochi i genitori che non ce li mandano)
(detto questo, io non so se la scuola pubblica in italia sia buona o no, sono andata alla scuola pubblica in belgio, che comunque secondo me 'buona' non era -- poi, la qualità è un concetto moooolto soggettivo, ognuno giudica secondo parametri diversi... ciò che è scuola buona per uno è scuola abominevole per un altro! chi ha ragione, chi seguiamo? chi decide?)

- non credo MAI che si debba limitare, frenare, ostacolare il fiorire di un essere umano. E mandare le tue bimbe a scuola per il ragionamento che fai sopra, Sole, sarebbe questo, visto come tu vedi e vivi le cose. Livellare in basso: non è mai un bene. Per me, l'elitarismo non è un peccato --- mettetemi in croce se volete! Aiutare un essere umano a diventare il più 'alto' possibile, aiutare un essere umano a realizzare la versione più 'alta' di sè, è un bene per tutti, per quell'essere umano, per chi lo aiuta, E per la società alla quale lui/lei darà il suo contributo che sarà anch'esso più 'alto'.
Uso la parola 'alto' per dire tante cose che sono difficili da esprimere con le parole, spero e credo mi capiate.

- non vedo l'egoismo, Sole. Vedo solo un grandissimo impegno, segno di cultura e amore. Non ti confondere...


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